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Autore: JaxRahl    09/12/2012    1 recensioni
«Roseroserose vieni in pizzeria stasera?»
«Okay Kate. Che ora? Chi c’è?»
«Ottemmezza a dopo!»
Tipico di Kate. Arriva dal nulla, ti da un appuntamento e torna nel nulla.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Kate ma non ci andiamo in pizzeria? Io inizio ad avere fame!» il mio tono di voce è leggermente alto.
 
«Ahahaha hai ragione Rose, andiamo ragazzi, è qui vicina.»
 
Ci fa strada, e dopo due vie troviamo una pizzeria molto carina, la facciata arancione pallido è sormontata dall’insegna con il nome del locale. Gioisco internamente quando vedo che c’è uno spazio per i tavoli all’esterno, ma cambio idea dopo un secondo. Sono tutti occupati. Impreco mentalmente, significa che dovremo morire di caldo all’interno.
 
«ROOOSE posso sedermi vicino a te non abbiamo parlato niente noi due!» la gallina vuole fare amicizia. Mi sforzo di non tirarle il piatto in testa e le sorrido.
 
«Certo Liz!» il mio tono non doveva essere molto convincente, perché vedo Fabian ridersela sotto i baffi.
 
Kate a capotavola, Dan da un lato, la gallina dall’altro, io accanto a lei, Fabian di fronte a me e Fred all’altro capo del tavolo. Ordiniamo le pizze, ma vedendo che il locale è pieno sappiamo già che aspetteremo, e per me significa sorbirmi Liz. Inizia a parlare a raffica, in cinque minuti ha cambiato argomento tre volte ed io ho potuto solamente annuire e guardarlo traumatizzata. Guardo Fred e Fabian sperando che mi salvino, ma sono impegnati a discutere della nuova patch di un videogioco e manco mi calcolano. Vorrei strozzarli, ma l’unica cosa che posso fare e tornare ad ascoltare il monologo di Liz, maledicendo il pizzaiolo che non ha ancora preparato le pizze.
 
Approfitto del fatto che ha finalmente deciso di lasciare in pace i miei timpani per parlare con Kate e scappo fuori con la scusa di un’altra sigaretta. Tiro un sospiro di sollievo appena varcata la soglia, mi siedo in terra e frugo nella borsa alla ricerca del pacchetto, che trovo vuoto. Impreco a voce bassa e sento un:
«Senza siga? Te ne giro una?» provenire alle mie spalle. Mi giro, Fabian.
 
«No grazie, davvero, era solo una scusa per scappare da quella gallina urlan-Macchecos-EHI!» mentre parlavo Fabian mi ha ficcato in bocca la sigaretta appena girata.
 
«L’hai sbavata ora non la voglio più te la tieni tu gnegnegne zitta.» e riprende a girare per lui.
 
Ridacchio, «Grazie, te ne devo una.» e me l’accendo.
 
Fumiamo con calma e chiacchieriamo. «Che fai nella vita?» mi chiede.
 
«Studio Lingue a Roma, ho dato l’ultimo esame dell’anno settimana scorsa ed ora intendo godermi queste settimane di vacanze prima di riprendere la vita da eremita per dieci mesi. E tu?» espiro il fumo creando delle fantastiche nuvolette.
 
«Io? Il nullafacente. Ho fatto un anno di Informatica a Pisa, ma poi ho capito che non mi andava di studiare per altri cinque anni e son tornato qui, in questa schifosa cittadina con la speranza di trovare un lavoro. Sto ancora aspettando che diano una risposta ai miei curricola.»
 
«Oh, no, mi dispiace! Ma se posso permettermi, hai fatto una cazzata a lasciare l’Uni. Lo so, mi dirai “che ci faccio con un foglio di carta?” ma il punto è questo, con o senza foglio di carta non si può fare niente, quindi tanto vale studiare che rimanere a fare un cazzo dalla mattina alla sera.»
 
«Potresti avere ragione, ma sinceramente io…»
 
«Ragazzi stanno portando le pizze!» Fred sbuca dalla porta della pizzeria e ci sorride.
 
Rientriamo e prendiamo posto. Subito arriva la mia adorata patatine e bacon, la pizza più buona che io abbia mai mangiato in tutta la mia vita.
Inizio a mangiare e mi ritrovo a fissare dritto di fronte a me, ovvero Fabian. In principio non me ne accorgo, è lui che mi fa notare che l’osservo agitando un pezzo della sua pizza rucola e grana di fronte alla faccia.
 
«Se continui a fissarmi non mangio più.»
 
«Cos-No scusa davvero non ce l’ho con te ahahahah! È che sei davanti. Va bene vuol dire che mi girerò così potrai mangiare in pace la tua brutta pizza.»
 
«Brutta pizza? Come ti permetti? Rucola e grana è la fine del mondo!»
 
«Ceerto, come no.» gli faccio la linguaccia  mi giro a parlare con Fred.
 
Ne approfitto per cercare di capire se è realmente gay, ma dalle sue risposte non si capisce. Lascio perdere e mi godo la conversazione. Scopro che è un ottimo imitatore e rischio più volte di strozzarmi mangiando. Liz ogni tanto si inserisce nel discorso, scopro che quando non urla è quasi accettabile.
 
Mi accorgo che Fabian si è zittito e ci osserva di sottecchi. Cerco di renderlo partecipe, ma esce fuori a fumare. Ci resto un po’ male, sembrava l’unico sano di mente in questa piccola gabbia di matti. Sono tentata di raggiungerlo, ma cambio idea pensando che voglia stare da solo.
 
Torno alla realtà del tavolo, mi accorgo che Kate e Dan si sono creati un mondo a parte, sorrido, sperando sia la volta buona che lui si accorge di lei. Andiamo a pagare, s’era deciso per l’ognuno-paga-per-sé, ma scopro che la mia parte era stata già pagata. Non poteva essere stato che Fabian. La cosa mi fa sorridere, ma da una parte mi irrita. Esco fuori e lo trovo seduto sui gradini con una birra in mano.
 
«Hai le pigne in testa?» gli dico, guardandolo malissimo.
 
Fa un mezzo inchino e mi risponde «No, sono un esponente della galanteria.»
 
Soffoco una risata e assumo il tono più infastidito che mi riesce. «Sta zitto e tieni, non mi piacciono i debiti.» gli metto i soldi dentro la maglietta.
 
Si alza in piedi, prende i soldi e me li rimette in mano. Sorride. Gli sorrido, mi avvicino a lui, metto le mani intorno alla sua vita, avvicino il viso al suo, abbasso le mani verso il sedere. Labbra pericolosamente vicine, «Ho detto: non mi piacciono i debiti», gli infilo i soldi nelle tasche posteriori dei pantaloni e mi allontano ridacchiando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Angolo di Jax:
 
Parto subito ripetendo ciò che ho già detto a Bruli e SStronglygirlyy: i capitoli sono un po’ cortini perché questa storia è stata scritta con un’app del telefono che permette l’utilizzo di solamente 1500 caratteri.
Sia questo che il precedente capitolo sono l’unione di due dei capitoli originali.
In questo ho cercato di aggiungere descrizioni, riflessioni e dialoghi dove mi era possibile.
 
Detto ciò, spero vi sia piaciuto questo capitolo. So che ancora non si è entrati nel vivo della storia, ma portate pazienza, il prossimo avrà qualche risvolto inaspettato!
 
L’invito è sempre lo stesso: fatemi sapere cosa va bene e cosa no.
 
Fatemi i compimenti, ho aggiornto dopo solo un giorno! Vi mando tanti bacini!
  
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