Capitolo 2 –l’ alchimista delle gemme
Edward e Alphonse rimasero tutto il pomeriggio chiusi nella biblioteca
del quartier generale a leggere le infinite scartoffie inerenti alla loro nuova
missione.
< Uffa! Ma quanti sono ‘sti fogli! Ora che finiremo, l’
alchimista delle gemme sarà bello che morto! > disse visibilmente esausto
Al.
< Hai ragione…allora perché non facciamo una pausa e cominciamo a
fare qualche domanda in giro?! >
< Si, è perfetto! Così posso
muovermi un po’; ormai non sento più le gambe! >
I due uscirono così dal
quartier generale e si diressero verso il centro della città.
< Ah, ora si
che sto meglio! > disse Al mentre una fresca brezza notturna gli sfiorava
delicatamente il viso.
< Questa passeggiata mi ci voleva proprio!
>
< Sono contento di vederti più tranquillo! > disse Ed al fratello
< Ecco, proviamo ad entrare in questo locale;facciamo qualche domanda e poi
torniamo all’ alloggio. >
< Ok > disse Al seguendo il fratello all’
interno del bar.
Il locale era semi buio e intriso di un odore di alcool e
fumo. Le persone sedute ai tavoli, tutte facce da poco di buono, scrutavano i 2
ingenui fratelli, come dei predatori.
< Ed, cerchiamo di fare presto…mi
sembra che non siamo i benvenuti qui… >disse Al visibilmente preoccupato e
impaurito.
< …si, si… > rispose l’ altro soprappensiero < …lasciami
fare e poi ce ne andiamo… >
Ed si avvicinò al bancone e ordinò 2 birre;
poi con abile maestria iniziò a parlare animatamente col barista.
<
…grazie > rispose infine pagando l’ordinazione. < Bene Al, adesso
possiamo… >
Edward si fermò per un istante, sorpreso dalla figura che
stava seduta solo qualche posto più in là.
< …Roy, cosa ci fai tu qui?!
>
Sorpreso da quella voce, il colonnello si voltò di scatto, e vide i 2
fratelli.
< Bene, bene…allora anche voi andate a divertirvi ogni tanto!
Iniziavo a preoccuparmi! >
< Ma che divertimento; noi stiamo lavorando!
> disse Ed acidamente.
< …capisco…stavate andando via? >
< Si.
> rispose Alphonse.
< Bhe, allora vengo con voi, tanto qui ho finito.
>
Così dicendo il trio uscì dalla taverna ed iniziò ad incamminarsi verso
gli alloggi degli alchimisti; Al si portò subito in avanti, impaziente di
arrivare, Roy ed Edward rimasero in dietro a discutere.
< Allora, avete
scoperto qualcosa? > chiese Roy curioso.
< Non molto; secondo il
barista l’alchimista delle gemme si è fatto vedere al bar fino ad una settimana
fa. Veniva regolarmente; e quasi sempre ne usciva assieme a qualche ubriaco…
>
< …le sue cavie… > disse sottovoce Roy.
< …per il barista
non deve vivere troppo lontano dal bar, e per me ha ragione! Per portare le
vittime nel suo laboratorio non può arrischiarsi in lunghi percorsi. Quindi da
domani inizieremo le ricerche nel raggio di un chilometro da qui. >
<
Ottimo lavoro Edward…ma ora rilassati un po’. > disse Roy avvicinandosi all’
orecchio del giovane alchimista d’ acciaio < …perché non vieni da me stasera…
>
< MA COSA DICI!!! > rispose Ed arrossendo vistosamente <
…io…non…cosa penseranno…Al…Winry…tutti… >
< Pensino quello che
vogliono!…E’ da quando siamo tornati dall’ ovest che sei così…lontano…mi sento
trascurato!!! > disse Roy con fare bambinesco.
< …è che ho avuto da
fare…e poi è arrivato Al; ora che è un alchimista devo proteggerlo… >
<
E a me chi mi protegge? >chiese allora Roy.
< …mah, non penso che tu
abbia così tanto bisogno di protezione; nessuno riesce a ucciderti, anche se ce
la mette tutta…e di questo sono felice… > disse Ed sorridendo e baciando
castamente il colonnello sulla bocca.
Roy non si fece scappare l’ occasione e
abbracciandolo, intensifico il bacio col giovane alchimista.
< Roy…non
qui…ci potrebbero vedere… > cercò di dire Edward col poco fiato che gli
rimaneva.
< Se potessi, non sai cosa ti farei adesso… > disse
sensualmente il colonnello all’ orecchio di Ed; che diventò rosso come un
peperone.
< COSA TI SALTA IN MENTE DI DIRE, BRUTTO PERVERTITO CHE NON SEI
ALTRO! > disse Ed iniziando a correre dietro a Roy.
< Ehi, ragazzi
aspettatemi! > disse Al cercando di stargli dietro.
< Tanto non
riuscirai mai a prendermi…N-A-N-E-T-T-O… > DISSE Roy maliziosamente,
sottolineando l’ ultima parola.
< COSA HAI OSATO DIRE, MALEDETTO?!
>
< ...che hai le gambette cor... > Roy non riuscì a finire la frase
che inciampò e cadde rovinosamente sull' asfalto.
Ed approfittò della
situazione e raggiungendolo si posizionò a cavalcioni su di lui bloccandogli le
mani dietro la schiena.
< Allora colonnello...io sarò un na...una persona
non altissima, ma lei è uno che non riesce neanche a stare in piedi...
>
< ...va bene; hai vinto tu! >
Edward, a quelle parole, sorrise
vittorioso togliendosi dal colonnello e aiutandolo ad alzarsi.
<
...eccovi...uffh...che corsa che mi avete fatto fare...quanta energia che
avete... > disse Al senza fiato.
< Cerco di risparmiarla per poter
litigare con tuo fratello... > rispose scherzosamente Roy, aggiustandosi la
divisa.
I tre si guardarono attorno, cercando di orientarsi. La via dove
erano finiti era larga e poco illuminata; un' infinità di vicoli si aprivano
alla loro destra e sinistra. Le case che troneggiavano alte su di loro,
rendevano l' atmosfera ancora più cupa di già quanto non fosse. Davanti a loro
si intravedeva un piazzale fiocamente illuminato, e una miriade di capannoni bui
e tetri.
< Penso che siamo finiti nella zona del deposito militare >
disse Roy scrutando il paesaggio < ...sarà meglio andare verso il piazzale;
da li sarà più facile allacciarsi alla via principale.
Detto questo il trio
si incamminò; un silenzio innaturale regnava sovrano, qua e la, solo il rumore
di qualche alito di vento che fischiava negli stretti vicoli.
< Ragazzi,
la giù c' è qualcuno; potremmo chiedergli aiuto?! > disse Al
speranzoso.
< ...si,va bene; ma fate parlare me.Voi intanto state qui.
> rispose risoluto Roy mentre si avvicinava lentamente alla persona.
<
Buona sera; scusi il disturbo, ma ci siamo persi, mi saprebbe dire... > il
colonnello si bloccò e guardò attonito l' uomo davanti a lui: non troppo alto,
capelli brizzolati e barba incolta, una vecchia divisa dell' esercito sotto un
lungo mantello nero, e una dozzina di anelli con gemme incastonate alle
dita.
L' uomo storpiò la bocca in una specie di smorfia,quasi un sorriso
beffardo, conscio di essere stato scoperto.
< Buona sera
sotto-tenente...anzi no...colonnello Roy Mustang, è passato molto tempo...il tuo
sogno è ancora diventare comandante supremo?! >
< Si! E come vedi sto
avanzando di giorno in giorno...colonnello Vandom... >
< Ah, non sono
più colonnello da molto, Roy, puoi chiamarmi semplicemente L' ALCHIMISTA DELLE
GEMME... >
disse l' uomo scansandosi velocemente per schivare l' attacco
di Roy.
< ...uhm, noto con piacere che sei migliorato, mio caro FLAME
ALCHEMIST... >
< ... >
< ...vedo che stanno arrivando i
rinforzi...non è valido però; tre contro uno...bisogna pareggiare le cose...
> disse l' alchimista attivando un cerchio alchemico, che fece comparire
dietro di lui due uomini nerboruti. < Bene, adesso siamo pronti...vedremo chi
sarà il migliore >
In quel momento arrivarono anche Ed e Al, che
riconobbero subito l' uomo.
< Ma che gentile... > disse Edward
sarcasticamente < ...così ci fai risparmiare tempo!!! >
< ...
>
Gli alchimisti si guardarono negli occhi, scrutandosi intensamente,
quasi per leggere l' uno i pensieri dell' altro...poi la battaglia ebbe
inizio.
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor