Specchio
A.S. Ringraziamo tantissimo Kiby, Millissima, Paie, Francyssj, Elechan86, Stelly, Ally e Blach91 per le rece!! ^^ Da adesso in poi aspettatevi di tutto... Muahmuah!!
Gli occhi del giovane presidente scintillavano indignati, “Maledetto
me stesso!” ripeté svariate volte nella mente, consapevole del fatto che il suo alter
ego lo avesse trascinato in un mare di
guai.
“Stai tranquillo, non intendo fermarmi a lungo. Non voglio crearti
dei problemi!” Lo rassicurò Mirai, intuendo la nuova imminente esplosione di
collera dell’altro ragazzo.
“Mi dispiace per quello
che è accaduto, ma vedi non me lo aspettavo..” continuò con tono serio il
giovane del futuro.
Trunks deglutì e provò un tuffo al cuore, cosa stava per confessargli
Mirai? C’entrava forse la sua Fedra? Cosa si era messo in
testa?
Erano ormai giunti all’ultimo piano, e la segretaria del presidente
sbiancò di colpo quando le porte dell’ascensore si
spalancarono.
Possibile che avesse le traveggole ? Ci vedeva doppio!
“Kate, non ci sono per nessuno, mi raccomando!” disse Trunks
lanciandole un’occhiata seria.
La donna annuì e fissò a bocca aperta i due ragazzi che erano praticamente identici; li seguì con lo
sguardo fino a che non li vide scomparire dietro alla soglia dell’ufficio
presidenziale.
Trunks accostò la porta e vi appoggiò la schiena.
“Mi sembra di capire che mi devi raccontare qualcosa riguardo alle
ragazze!” affermò accigliato.
“Adesso mi spieghi tutto
per bene!” continuò minaccioso allentandosi il nodo alla cravatta.
Una smorfia si disegnò sul viso di Mirai: lui sapeva fin troppo bene
in che guaio si era cacciato, anche se a suo
malgrado.
La ragazza dai capelli
ramati, era lei che occupata la sua mente, i suoi intimi pensieri, con una
travolgente fantasia. Poteva accettare la proposta del destino che l’aveva messa
tra le sue braccia? Era abbastanza realista per capire quanto sarebbe stato
difficile realizzare il suo sogno, considerando il niente che poteva
offrirle?
Lui non era altro che
un’ombra estranea a questo presente, doveva fare uscire rapidamente Altea dalla
sua mente così come ci era entrata.
“E’ successo un imprevisto ....con la ragazza dai capelli rossi, ecco
… noi … ci siamo baciati!”
Mirai aveva raccolto tutto il suo coraggio, e il suo sguardo si
scontrava con gli occhi dell’altro
saiyan.
“Cosa? Ma è impossibile! Com’ è successo?...” Chiese il presidente
passandosi le mani tra i capelli mentre il cuore si agitò
irrequieto...
All’improvviso gli fu tutto chiaro: non aveva mai fatto nulla perché
ciò accadesse, ma era evidente che la ragazza si era innamorata di lui.
Quel pensiero gli procurò un dolore lancinante al petto e fu assalito
da un senso di colpa.
“Povera Altea deve aver sofferto in silenzio”
pensò.
Ma lui non poteva
renderla felice perchè il suo cuore apparteneva ad un'altra ragazza, a Fedra.
Mirai irruppe nei suoi pensieri con la sua voce
roca.
“Non ti preoccupare...cercherò di dimenticarla, strano però… non mi
era mai capitato prima.. credo di essermi
innamorato.”
Il giovane del futuro
sentì ad un tratto seccarsi la gola e le sue mani iniziarono a sudare.
I due saiyan si osservavano e tra loro c’era una tensione quasi
palpabile. Mirai rappresentava una minaccia per il suo alter ego del presente
che andava allontanato prima che potesse trasformare la sua vita in un
incubo.
“Si può sapere” cosa vuoi da me?” Trunks lanciò un urlo potente.
L’alter ego aprì la bocca per replicare, ma fu costretto a
richiuderla sentendo le pesanti accuse che gli venivano sputate in faccia.
“Come hai potuto baciarla spacciandoti per un altro? Ti rendi conto
di quello che hai fatto? Devi andartene, qui non c’è posto per te!” Trunks urlava tutta la sua rabbia, si
sentiva offeso e preso in giro, avrebbe voluto prendere a pugni l’avversario che
altri non era che sé stesso.
“Purtroppo la macchina del tempo ha subito un notevole danno e mio
malgrado non riesco a ripartire!”
Con gli occhi della
mente Mirai rivide la partenza dal futuro e l’improvviso cambiamento di rotta
segnalato sul pannello di controllo.
“Ho solo bisogno di nostra madre...” si interruppe e
sospirò,
“Di tua madre in questo
tempo, lei è l’unica che mi può aiutare...dopo andrò via per sempre...” disse
tristemente.
Dentro di lui vi era una
tale confusione. L’immagine di quella ragazza lo perseguitava come le sue labbra dal
profumo di miele.
Trunks sembrò leggergli nella
mente.
“Non ti permetterò di farla soffrire... non appena mia madre avrà
riparato il guasto lascerai questa dimensione. Ricorda che se non manterrai
questa promessa dovrai vedertela con me! Tu appartieni ad un altro destino e non
puoi venire qui e prenderti Altea. Lei è nata in questo presente...è troppo lontana da
te!”
Un’ultima occhiata fu sufficiente, nessuno dei due aggiunse altre
inutili parole, quella era l’unica soluzione accettabile per riportare la
serenità nelle loro vite, o almeno in quella del presidente.
“Andrò da Fedra e cercherò di chiarirmi...tu aspettami qui. E’ meglio
che non ti fai vedere in giro. Hai già causato abbastanza guai” L’espressione
dura del volto e la furia che ancora gli ardeva negli occhi facevano paura; Mirai annuì pacatamente e
Trunks uscì sbattendo la porta.
Trascorsero i secondi e il ragazzo del futuro passeggiava
nervosamente nell’ufficio; più il tempo scorreva e più lui provava il desiderio
di rivederla. Aveva la mente troppo confusa e cercò disperatamente una via d’uscita.
Spalancò la finestra e spiccò il volo. Percepiva l’aura del suo alter
ego e decise che era giusto aiutarlo a chiarirsi con Fedra. Si sentiva in colpa
e poi forse quella era un’occasione per rivedere la bellissima ramata. E così
sfrecciò verso la periferia della città, seguendo a debita distanza l’altro
Trunks.
Altea camminava in mezzo alla gente senza guardare i loro volti che
le sembravano tutti uguali e confusi.
Si sentiva sola, improvvisamente fragile e colpita nella profondità
dell’anima.
Trunks... adesso lo detestava, senza tuttavia poter fare a meno di
amarlo. Una verità che lei stessa faticava ad ammettere, e che colpiva duramente
la sua miglior amica.
Fedra, l’aveva vista fuggire con il volto rigato dalle lacrime, e
adesso si sentiva assorbire di nuovo da un tremendo senso di colpa.
Trunks, era riuscito a farle perdere la testa, ad annientare ogni sua
possibile ribellione contro il sentimento che le divorava il cuore. Malgrado
questo però non si sarebbe fatta usare da lui, e neanche sbattere in un letto
con il solo scopo di soddisfarlo, anche se in fondo era quello che lei
desiderava: amarlo e donargli ogni centimetro della sua pelle, farsi accarezzare
dalle possenti mani, farsi possedere dalla sua virilità.
Altea correva, troppe lacrime,troppe
bugie.
Il suo sogno d’amore era
un castello di carta pronto a crollare al primo alito di vento; non aveva
speranze di essere felice.
Fedra era tornata a casa, si era chiusa nella sua
stanza.
La realtà era dura da accettare, e la colpiva dritta al cuore.
Trunks il suo ragazzo si era rivelato tutt’altra persona.
“Bugie, bugie, due anni di maledette bugie” sussurrò, mentre altre
lacrime le rigavano le guance.
L’amarezza di scoprire che la vera intenzione di lui era un'altra,
Altea. Era lei che voleva veramente.
“Non m’importa” imprecò; per un attimo la rabbia e l’umiliazione la
fecero diventare orgogliosa: era stato un errore innamorarsi di
lui.
“Maledetto te la farò pagare, non ti potrò mai perdonare per quello
che mi hai fatto...”
Fedra mentiva a se stessa, perché in realtà aveva già una gran voglia
di rivederlo; dentro di lei c’era una tempesta di sentimenti, di ricordi, di
promesse. Mai avrebbe immaginato che si potesse cancellare tutto in un
momento.
La ragazza sedette sul letto e si abbandonò ad un fiume di lacrime,
afferrando il cuscino e lo stringendolo a
sé.
La felicità l’aveva
abbandonata perché senza Trunks lei non sarebbe mai riuscita ad essere felice.
Il rumore acuto del campanello le fece sollevare il viso bagnato da
spesse lacrime. Chi poteva essere? Non aspettava visite e i suoi genitori
avevano la chiave.
Il solo pensiero che si trattasse di lui la fece sudare
freddo.
Eppure aveva bisogno di Trunks più dell’aria che respirava, quindi,
sospirando profondamente, si diresse lentamente verso il soggiorno e raggiunse
la porta d’ingresso.
Improvvisamente il campanello trillò di nuovo, facendola
sobbalzare.
Freda guardò la porta
con aria afflitta mentre decideva sul da farsi. Aveva paura di rivedere Trunks,
i suoi occhi azzurri e il suo sorriso radioso, sarebbe stata capace di odiarlo?
Di respingerlo? Era difficile rispondere.
“Chi è ?”Sussurrò al appoggiata alla porta, tormentandosi le
mani.
“Fedra apri sono io! Ti
devo spiegare... è stato tutto un
malinteso, ascoltami, ho paura di perderti, ti prego apri!” Urlò il saiyan senza
riuscire a controllare il tono di
voce.
“Vattene! Non ti voglio
parlare...tra noi è finita… sei solo un bugiardo!!” Gli rispose duramente
lei.
Non gli avrebbe permesso
di varcare la soglia di casa sua e di farla soffrire ancora.
“Fedra io ti amo, ti prego...” continuò il ragazzo appoggiando una
mano sulla porta, cercando un modo, un qualcosa che gli desse la speranza di
poterla rivedere.
“Mi dispiace Trunks, io non ti amo...” rispose Fedra con tono
duro.
Doveva farlo soffrire, ripagarlo del dolore che le aveva causato... e
c’era riuscita.
P.S. Messaggino x Lory da Camy: ti ho mandato una mail ore
fa, ancora non mi hai risposto così ho direttamente tolto le ultime due frasi…
così se riterrai di volerle mettere comunque lo faremo nel prossimo capitolo!
E dimmi che ne pensi della mia idea che non ho tue notizie da mezza giornata
ç_ç