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Autore: zacra    09/12/2012    4 recensioni
Eccomi qui con l'ennesimo esperimento, spero sia di vostro gusto!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole che filtrava da un lembo spostato della tenda fece risvegliare Gin, avevano ancora due giorni da passare in Italia e lei avrebbe tanto voluto portarlo a vedere Bologna, aveva ancora le chiavi di casa di quando ci abitava, le portava con se dovunque andasse la facevano sentire sicura, quello era il posto il cui si era sentita meglio in tutta la vita, i suoi non l’avevano mai venduta e suo padre ci andava una volta  l’anno per controllare che fosse tutto a posto.
Si alzò e andò a farsi una doccia.
Jared si svegliò sentendo l’acqua e si stiracchio prima di alzarsi a sua volta e raggiungerla in bagno, aprì la porta della doccia ed entrò con lei.
-          Tieni le  mani a posto Jay- disse Gin sentendosi accarezzare il seno.
-          Buon giorno anche a te- disse dandole un bacio leggero su una spalla.
Gin si voltò e gli sorrise baciandolo, Jared la spinse contro il muro della doccia sollevandola, mettendo perfettamente in chiaro quali fossero le sue intenzioni.
-          Non possiamo aspettare stasera vero?- disse Gin sorridendo.
-          Stasera sarò stanco- disse entrando in lei deciso facendola sussultare.
Gin si aggrappò alle spalle di Jared mentre lui continuava ad aumentare il ritmo delle spinte, lo sentì venire e appoggiò la testa sulla sua spalla sorridendo.
-          Scusa- le disse.
-          Ti farai perdonare ne sono certa- disse Gin sorridendogli mentre lo sentiva uscire da lei.
Jared le sorrise e finirono di farsi la doccia.
Una volta fatto colazione uscirono, Jared non sapeva dove lei lo stesse portando ma l’espressione sul suo volto era lontana anni luce da quella che le aveva visto la sera prima e quindi questo gli bastava.
-          Adesso me lo dici dove stiamo andando?- le chiese una volta sul treno.
-          Ti porto a Bologna e ti faccio vedere la mia casa- disse lei mostrandogli un mazzo di chiavi.
-          Bene- disse lui sorridendole e sistemandosi meglio sul sedile.
Arrivarono a Bologna e ad accoglierli c’era una bella pioggia intensa di quelle che Gin ricordava bene come tipiche della sua città.
-          Corri- disse a Jared.
Jared la raggiunse sotto al portico era un po’ irritato per via della pioggia, più che altro per il fatto di non avere un ombrello con se.
-          Gin non voglio prendermi qualcosa, mancano solo tre settimane al nostro matrimonio e…-
-          Lezione numero uno, a Bologna ci sono solo portici, quindi metti via quel muso lungo e andiamo- disse prendendolo per mano.
Jared passeggiò a lungo con lei che gli raccontava e gli mostrava ogni cosa di quella città, era uno a cui piaceva più che altro parlare ma le cose come gliele raccontava lei avevano un suono tutto loro e quindi la ascoltava e basta.
Si fermarono in un bar per prendere una cioccolata calda. Jared era seduto di fronte a lei quando la vide sbiancare.
-          Che succede?-
-          Il mio incubo del liceo è appena entrata, mi ha reso la vita un inferno, letteralmente- disse Gin.
-          Chi è?-
-          Bionda, bellissima e ti ha già notato, non puoi sbagliare, vado in bagno ok?- disse Gin alzandosi.
Arrivò in bagno e dopo essersi chiusa la porta alle spalle fece un respiro profondo, dopo tutti gli anni passati quella ragazza era ancora in grado di farla sentire una nullità,” probabilmente è un dono, ci sono persone che sanno per natura far sentire gli altri sempre inferiori”, pensò Gin sciacquandosi il viso.
Quando riaprì la porta del bagno la prima cosa che vide fu Rosa Monari, alias il suo incubo liceale , intenta a provarci con Jared.
-          Ci avrei scommesso….- disse a bassa voce.
Tornò a sedersi al tavolo con lui e lei la osservò a lungo.
-          Ci conosciamo?- le disse infine.
-          Si, sono Virginia, facevamo il liceo insieme- disse Gin.
-          Oh certo Virginia, e lui è un tuo amico straniero immagino- disse guardando Jared.
-          Veramente lui è il mio fidanzato, ci sposiamo tra qualche settimana- disse Gin guardandola seria.
-          Come sei divertente Gin- disse Rosa- sei sempre stata una che sapeva scherzare- aggiunse continuando a fare gli occhi dolci a Jared.
-           E tu sei sempre stata una stronza piena di se, ora ti dispiace smetterla di provarci con lui- disse Gin pacata.
-          Vuoi davvero che creda che uno come lui stia con te, quando potrebbe stare con…-
-          Con una come te? Fai pure chiedilo a lui- disse Gin.
Rosa domandò a Jared con il suo inglese migliore se lui fosse davvero fidanzato con Gin, Jared per tutta risposta prese la mano sinistra di Gin e mostrò  Rosa l’anello.
-          Questo anello costa come la tua borsa di Gucci di due stagioni passate e non mi sembra che sia tu ad indossarlo, e inoltre con te non varrebbe neppure la pena spendere il prezzo di questa colazione, se vuoi scusarci- disse alzandosi e andando a pagare con Gin.
Gin osservò Rosa per qualche istante prima di uscire, “ la ruota gira” pensò, a volte bisogna fare attenzione a come si trattano le persone, lo sfigato che hai sempre preso per il culo al liceo potrebbe diventare il tuo capo un giorno, per il semplice fatto che tu stesso lo hai abituato a combattere.
-          Aveva un gran bel culo però- disse Jared all’orecchio di Gin.
-          Si lo ha sempre avuto- ammise Gin facendolo sorridere, era anche questo che gli piaceva di lei, potevi fare commenti o apprezzamenti su altre donne e lei non se la prendeva.
Passeggiarono ancora un po’, poi finalmente arrivarono alla vecchia casa di Gin.
Jared fece per entrare non appena lei aprì la porta.
-          Aspetta, apro un po’ le finestre, con tutta la polvere che c’è non voglio farti venire un attacco d’asma- disse Gin.
Jared aspettò qualche minuto e poi lei tornò verso la porta facendolo entrare.
Lo fece accomodare in salone, dove Jared vide un pianoforte a coda.
-          Di chi è?- disse indicandolo a Gin.
-          Di mio nonno, suonava spesso quando ero piccola- disse lei passando una mano sul coperchio prima di aprirlo.
-          Posso?- chiese Jared sedendosi davanti ad esso.
Gin si sedette accanto a lui e lo osservò, suo padre manteneva il pianoforte sempre a posto e accordato quindi se Jared avesse voluto suonare non le sarebbe certo dispiaciuto.
Jared iniziò a suonare e Gin rimase seduta a guardarlo a lungo, vederlo suonare era una delle cose che preferiva di più era se stesso in quel momento, si vedeva da come teneva gli occhi chiusi e si dondolava nel ritmo che le sue mani creavano, prese il cellulare e gli fece un piccolo video mentre aveva ancora gli occhi chiusi.
-          Che fai?- disse guardandola e cercando di prenderle il telefono.
-          Ti violento….andiamo Jay cosa credi che faccia con il cellulare in mano? Ti sto filmando, sei bellissimo quando suoni- disse guardandolo.
-          Io sono bellissimo sempre-
-          Questo raccontalo alle tue fan, che non hanno mai avuto il piacere di aver a che fare con te malato e scorbutico- ribatté Gin.
-          Questo è un privilegio solo tuo- le disse
-          Ah tesoro è bello che tu ci tenga tanto a me da rendermi partecipe dei tuoi continui malanni- disse Gin sarcastica.
La osservò alzarsi e andare in un’altra stanza così decise di seguirla.
-          È la tua vecchia camera?-le chiese osservandola sdraiata sul letto.
Lei annuì e gli fece segno di raggiungerla sul letto, Jared si sedette su un lato e le sorrise, era la classica camera che si sarebbe aspettato da lei, poster di gruppi rock alle pareti, insieme a disegni, foto e frasi prese chissà da dove, in quella stanza si respirava tutto di lei.
-          Sei il primo ragazzo che entra nella mia camera da letto sai?- disse.
-          Davvero?-
-          Già, la mia stanza è sempre stata off-limits per chiunque fidanzati compresi-
-          No aspetta non facevi entrare i tuoi ragazzi in camera tua? E dove ehm…-
-          In macchina, ho quasi sempre fatto sesso in macchina- disse Gin sorridendo.
-          Scomodo- disse Jared.
-          L’hai detto- gli rispose.
Restarono a parlare sul letto di lei per ore, fortunatamente si erano presi da mangiare al supermarket sotto casa di lei quindi potevano fare davvero tutto con calma.
Jared la osservò armeggiare con i fornelli e pensò che se quella era una delle prove generali della loro vita insieme stava davvero andando benissimo.
 
 
Ps. Allora mie care lettrici, devo comunicarvi che siamo ormai alla fine della nostra storia.....ma non temete, il mio cervellino sta già macchinando altro....e stavolta ci saranno sorprese .
Kiss
A.
  
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