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Autore: someonelikecris    09/12/2012    4 recensioni
Erano giorni che il telegiornale non parlava che di quell'imminente nubifragio che stava per abbattersi su Londra, ma Liam e Zayn, da quando abitavano insieme erano soliti estraniarsi dal mondo e lasciarlo andare avanti senza di loro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Please don't stop the rain



"Ci metto solo dieci minuti, te lo prometto" aveva detto prima di lasciargli un bacio sulla fronte e uscire sotto la pioggia battente.
Erano giorni che il telegiornale non parlava che di quell'imminente nubifragio che stava per abbattersi su Londra, ma Liam e Zayn, da quando abitavano insieme erano soliti estraniarsi dal mondo e lasciarlo andare avanti senza di loro.
Non avevano davvero bisogno di nessuno in fondo.
Dopo aver lasciato Danielle oltre che aver cambiato il suo taglio di capelli, Liam aveva cambiato anche casa. Zayn glielo aveva proposto una sera mentre lo stringeva tra le sue braccia nell'ennesima camera d'albergo. "Vieni a vivere con me" gli aveva detto.
E così eccolo lì, da solo, ad aspettarlo, ancora vicino alla porta.
Viveva in quella casa da una settimana e ancora non riusciva a sentirla sua, le poche volte che Zayn l'aveva lasciato lì da solo si era sempre sentito un pesce fuor d'acqua.
Così, anche quella volta che Zayn era uscito a comprare delle candele per evitare di rimanere al buio durante il nubifragio, Liam stava ricominciando ad avvertire una strana ansia sulle spalle.
Un tuono lo fece sobbalzare, senza pensarci un minuto di più si precipitò a chiudere tutte le tapparelle della casa. Non era mai stato un grande amante dei temporali, si sentiva quasi soffocare al pensiero di tutta quell'acqua lì fuori.
Zayn era uscito ormai da un quarto d'ora e il tempo non poteva fare altro che passare lentamente a causa di tutte le occhiate che Liam stava riservando all'orologio in cucina.
Cominciò a torturarsi le mani quando un altro tuono rimbombò nell'appartamento vuoto.
La prossima volta sarebbe andato con lui, non sarebbe mai più rimasto lì dentro da solo mentre fuori un temporale travolgeva Londra.
Era stupido a quasi venti anni avere paura dei temporali?
Un lampo illuminò la casa a giorno nonostante le tapparelle abbassate e il tuono che arrivò subito dopo fece tremare i vetri.
Certo che non era stupido, gli sembrava quasi di rivivere quel film con Jake Gyllenhaal dove un intero edificio veniva sommerso dall'acqua.
Il ragazzò cominciò a sentirsi soffocare e allora iniziò a fare avanti e indietro lungo il corridoio dell'entrata. Quanto diamine ci stava mettendo il suo ragazzo a comprare delle stupide candele?
Doveva calmarsi o se Zayn l'avesse visto così l'avrebbe preso in giro per sempre, e non avrebbe avuto tutti i torti in effetti.
Si diresse in cucina per preparare qualcosa di caldo per il ritorno di Zayn ma non appena si avvicinò ai fornelli si ritrovò in un buio pesto.
"Ottimo Liam" sussurrò a se' stesso "Chiudere del tutto le tapparelle è stata proprio un'ottima idea!" aggiunse sarcastico. Si sbattè una mano sulla fronte.
Dire che non vedeva niente era davvero riduttivo.
Si sentiva soffocare da tutto quel nero e i rumori del temporale lì fuori non facevano altro che far salire la sua ansia, e in più non sapeva dove fosse finito Zayn, ormai dovevano essere passati più di venti minuti.
Prese un lungo respiro e cominciò a tastare il piano cottura fino a quando non riconobbe la sagoma di un accendino e in quel momento, per la prima volta, si ritrovò a ringraziare Zayn per il fatto che fumasse. Fece scattare l'accendino nero e cominciò a camminare a tentoni portando una mano avanti a lui.
Il fatto che non vedesse a più di un palmo dal suo naso non fece che gettarlo ancora di più nell'ansia, riuscì ad arrivare in salone dopo qualche minuto e fin troppi passi incerti.
"Ahi" sussurrò bruciandosi con l'accendino.
Ma in che diamine si situazione si era cacciato?
Perchè quel nubifragio doveva abbattersi su Londra proprio quando gli One Direction si erano presi una strameritata pausa?
I suoi pensieri e le sue maledizioni contro il tempo vennero interrotte dalla porta di casa che venne spalancata senza nessun complimento.
"Lì?" lo richiamò la voce di Zayn dal corridoio.
Il più piccolo tirò un sospiro di sollievo e si diresse verso il suo ragazzo continuando a stringere l'accendino come se fosse la sua unica àncora di salvezza.
"C'è un tempaccio fuori" grugnì il moro chiudendosi la porta alle spalle.
"Non mi dire" sussurrò Liam facendo scattare un'altra volta l'accendino.
"E' andata via la luce?" gli chiese Zayn scompigliandosi i capelli completamente bagnati.
Spense la fiamma dell'accendino e Liam sbuffò, Lo fece scattare un'altra volta.
"No" disse il più piccolo "Mi diverto a spegnere tutte le luci e ad andarmene in giro come la piccola fiammiferaia" aggiunse ironico.
Zayn rise e Liam sentì delle farfalle nascere all'altezza della bocca del suo stomaco.
Anche illuminato a metà da quell'accendino, Zayn riusciva ad essere l'essere umano più bello che il castano avesse mai visto. Quella risata fece sciogliere immediatamente i nervi del più piccolo e lo fece sentire un po' meno fuori posto lì dentro.
Zayn soffiò sulla fiamma e li fece piombare tutti e due nel buio pesto.
Liam fece per farlo riscattare ma Zayn, anticipandolo, glielo sfilò dalle mani.
Sorrise, anche se il più piccolo non poteva vederlo e posò le sue labbra su quelle sottili di Liam.
Sentì il ragazzo rilassarsi a poco e a poco e le sue mani correre a stringergli i fianchi.
"Mi spieghi perchè sei così nervoso?" sussurrò sulle sue labbra.
"E tu mi spieghi perchè ce ne stiamo al buio?"
Il più grande sorrise e prese dalla tasca una delle candele che aveva comprato poco prima.
Fece scattare l'accendino e lo portò vicino alla candela.
Riuscì finalmente ad osservare il viso di Liam e ci lesse solo ansia.
"Che hai, Lì?" chiese carezzandogli una guancia.
"E' solo che non mi piacciono i temporali.." disse abbassando lo sguardo.
Mai la dolcezza di Liam l'aveva fatto sciogliere così.
Sapeva quanto per il più piccolo tutto doveva essere ancora un po' strano, doveva ancora ambientarsi in casa sua e forse aveva sbagliato ad averlo lasciato da solo con quel tempo fuori.
Sentì il cuore stringersi nel petto quando un tuono risuonò violento in casa e vide Liam sussultare.
"Io lo trovo così rilassante invece" il moro si diresse in cucina.
"Trovi rilassanti fulmini, tuoni e acqua fredda?" gli chiese il più piccolo sfilando dalle mani di Zayn le altre candele e cominciando ad accenderne il più possibile.
Il più grande si soffermò a guardarlo affeccendato nell'accendere tutti quei dischetti di cera e sorrise. Liam non poteva davvero essere spaventato da un temporale.
"Non è che hai solo paura, Liam?"
Il ragazzo si voltò a guardarlo per fulimarlo.
Perchè Zayn riusciva sempre a capire tutto? Perchè diamine doveva essere così bravo a leggerlo?
Il più piccolo rise nervosamente "Certo che no" borbottò.
Zayn trattenne una risata e si avvicinò alle sue spalle incrociando le sue mani sullo stomaco del castano. "Sicuro?" sussurrò al suo orecchio.
Tanti piccoli brividi si liberarono per la schiena di Liam e le sue mani tremarono.
Zayn non avrebbe mai smesso di avere quell'effetto su di lui.
"E'...è solo che non mi piace, tutto qui" balbettò.
"Sono sicuro che potrei farti piacere la pioggia, sai?"
"Ne dubito" disse Liam girandosi verso il suo ragazzo.
I loro corpi ora combaciavano perfettamente e il respiro caldo di Zayn sulle sue guance stava riportando Liam alla sua calma originaria.
"Fammi provare" il moro alzò le spalle.
Liam lo guardò sospettoso "Che diamine stai per fare?"
"Vieni con me" disse afferrando la sua mano e portandolo verso la porta sul retro, quella che dava sul giardino.
La spalancò e la vista di quella pioggia fitta cominciò a far correre veloce il cuore di Liam come se stesse cercando di scappare da un treno.
"Zayn?" chiese interrogativo.
"Hai mai ricevuto un bacio sotto la pioggia?" chiese lui stringendo la mano del più piccolo.
Liam scosse la testa.
"E' per questo che non sai apprezzarla"

Zayn lo trascinò fuori, sotto la pioggia e rise mentre i tuoni continuavano ad interrompere quel silenzio.
La pioggia costrinse Liam a chiudere gli occhi e a cercare di ripararsi.
"Ci prenderemo un malanno!" disse lui cercando di scappare verso la casa ma Zayn fu più veloce e lo afferrò per un passante dei pantaloni tirandolo a se'.
I loro visi si ritrovarono vicinissimi e allora, sorridendo, Zayn cominciò ad appropriarsi di quelle labbra perfette, di quelle labbra che aveva bramato per così tanto tempo e che finalmente aveva fatto sue. Quando le loro lingue si incontrarono il moro lo strinse ancora più forte per proteggerlo dal freddo. Le braccia di Liam si strinsero forti dietro il collo del moro e finalmente si rilassò.
Quel ragazzo l'aveva cambiato, l'aveva sconvolto del tutto portando una ventata di emozioni mai provate nella sua vita. Ogni esperienza con Zayn gli sembrava più grande, più speciale.
Nessuno si era mai preso la briga di trascinarlo sotto la pioggia solo per donargli un bacio come quello.
"Dimmi di nuovo che la pioggia non ti piace.." sussurrò Zayn sulle sue labbra.
"Beh, non so.." disse Liam facendo il vago.
Il più grande rise "Riproviamo!".
E un'altra volta Zayn si concesse alle labbra sottili del suo ragazzo.
Liam perse le mani tra i suoi capelli e finalmente cominciòa godersi quella pioggia fredda.
Quando il moro si staccò improvvisamente rimase interdetto e lo guardò.
"Andiamo?" sussurrò all'orecchio del più piccolo prima di sparire oltre la soglia della porta.
Liam rimase fermo per qualche secondo sotto la pioggia. Guardò il cielo e inaspettatamente cominciò a ridere. Aveva sempre odiato i temporali, fin da piccolo, ma Zayn era riuscito a farglieli amare grazie ad un bacio. Era perso, completamente andato per quel ragazzo dagli occhi nocciola. Scosse la testa e corse in casa sbattendosi forte la porta alle spalle. Si ritrovò nel buio pesto della casa e si domandò dove fosse finito il più grande.
"Zayn?" lo chiamò urlando "Dove sei?"
"Sono nel bagno di sopra" urlò quello in risposta "Mi sto asciugando!"
Il più piccolo si avviò in cucina, prese le candele e piano piano salì le scale arrivando al piano superiore. Vide la porta del bagno socchiusa e la luce fioca di qualche candela.
Sorpassò il bagno arrivando in camera da letto e per poco non inciampò. Guardò a terra e vide i vestiti zuppi di Zayn abbandonati in terra. Scosse la testa e li afferrò spostandoli da quel tappeto costoso di cui un tempo Zayn si vantava tanto. Poggiò sul cassettone davanti al letto cinque candele e ne posizionò altre due sui rispettivi comodini. Fece il giro della stanza e con delicatezza le accese tutte quante.Finalmente riusciva a vedere a più di un palmo dal suo naso e cominciò a rilassarsi un po'. Un'ondata di brividi però percorse la sua schiena. Aveva capelli e vestiti completamente bagnati.
Uscì dalla stanza per andare ad alzare i riscaldamenti quando un tuono lo fece sobbalzare e si sentì tirare indietro da una stretta forte. Urlò spaventato facendo ridere il più grande che già stava provvedendo a stringere forte la sua schiena contro il suo petto nudo e asciutto.
"Sei un idiota!" urlò di nuovo il più piccolo scosso da brividi di cui ormai non riusciva più a riconoscere l'origine.
"Pensavo che adesso ti piacessero i temporali, Leeyum" sussurrò al suo orecchio stringendo le braccia attorno ai fianchi del castano. Poi rise e ancora una volta Liam si ritrovò a sentire le ginocchia molli.
Il più piccolo serrò la sua stretta contro uno degli avambracci del moro quando un tuono tornò a far loro visita. Zayn lasciò un piccolo bacio sul lobo sinistro del più piccolo e poi lo trascinò indietro verso la camera da letto.
E no, Liam non aveva paura di cadere, come sempre e in ogni caso ci sarebbe stato Zayn pronto a sorreggerlo e ad impedirgli di farsi male. Era arrivato a fidarsi ciecamente della sua stretta forte e di quei baci dolcemente caldi in una delle notti più fredde e buie che Londra potesse ricordare.
"Non stai congelando?" sussurrò Zayn facendolo girare per poter vedere il suo viso. 
Incredibile anche come a lume di candela Liam riuscisse ad essere il ragazzo più bello che lui avesse mai visto, e quelle labbra non gli avevano mai fatto più gola.
Il più piccolo annuì abbassando lo sguardo. "Ci penso io" disse il moro.
Si avvicinò al ragazzo e baciò una piccola goccia di pioggia sulla sua tempia.
Sorrise e poi gli sfilò il maglione completamente zuppo buttandolo dall'altro lato della camera.
Liam sorrise e poggiò le labbra contro quelle del suo ragazzo mentre le mani del moro scendevano dolcemente ad aprire la cinta dei pantaloni e a lasciarli scivolare a terra.
Zayn sorrise nel bacio e afferrandolo per i fianchi lo fece cadere su di se' sul letto.
Liam posizionò i gomiti ai lati della testa di Zayn e cominciò a baciare il suo collo arrivando poi al tatuaggio sulla clavicola sinistra.
Il più grande ribaltò le posizioni e ricatturò quelle labbra rosse di freddo e quando le loro lingue si incontrarono lo fecero anche i loro bacini facendo gemere il più piccolo. Allora Zayn sorrise e si beò di quel piccolo suono che continuava a rimbombare nelle sue orecchie.
"Credo" sussurrò il più grande sulle labbra di Liam "Di aver appena trovato un altro modo per farti piacere i temporali" disse allungando una mano verso i boxer neri di Liam e carezzando la sua erezione.
Il moro sorrise sorniore e si beò di quell'espressione persa che si impadronì del viso del suo ragazzo. Si beò anche nel vedere quell'espressione confusa trasformarsi in uno di quei sorrisi maliziosi per il quale nessuno avrebbe potuto fare a meno di arrossire.
"Direi che ogni metodo ha bisogno della sua prova scientifica"disse.
Zayn alzò un sopracciglio. "Che c'è?" chiese Liam ridendo.
Zayn rise con lui e "Sta' zitto" disse ricatturando quelle labbra calde.

 

Passarono quella notte tra tuoni sempre più forti e lenzuola bagnate di pioggia e di piacere.
Si amarono come ormai erano soliti fare da molto tempo, forse anche di più.
Si persero l'uno negli occhi scuri dell'altro, nelle carezze leggere e in quelle più spudorate e decisamente meno caste. Diventarono l'uno parte dell'altro ancora una volta, fondendosi insieme fino ad essere quasi una persona sola. Quelle famose due anime in un corpo solo.
Si lasciarono andare a gemiti e a sussurri, a lacrime e a sorrisi.
Si strinsero forte come non mai, proteggendosi l'un l'altro dalla tempesta che stava pietrificando Londra.
E ancora una volta a loro non importava, quello che stava succedendo lì fuori, nel mondo, cessò di esistere nelle loro menti. C'erano solo loro due, i loro corpi, i loro capelli bagnati e la voglia di appartenersi per sempre, in ogni modo umanamente possibile.
E quando esausti ricrollarono tra quelle lenzuola umide Liam si fece posto sul petto di Zayn e poco prima di crollare in un sonno esausto sussurro "Non fermarti pioggia, non farlo".

  
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