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Autore: elekus483    09/12/2012    3 recensioni
"Ero sola, completamente sola.
Sola con la neve e il freddo.
Sola con i ricordi che passo dopo passo, diventavano sempre più visibili nella mia mente, e non facevano altro che ferire ancora di più la mia anima.
Quando stai con la persona che ami e con cui pensi di rimanere per tutta la tua vita, se essa ti viene strappata via, così all'improvviso senza che tu possa fare niente, poi è difficile ricominciare, ritornare alla tua vita. Per me fu un inferno."
Piccola one-shot scritta dopo aver visto un paesaggio innevato fuori dalla mia finestra:)
Spero vi piaccia, e lasciatemi un commentino se vi va:)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                         IT'S HARD TO SAY GOODBYE
 

Era tutto bianco, e tutto silenzioso.
La neve in una sola notte aveva coperto tutto il paese ed esso sembrava essersi improvvisamente addormentato.
Per le strade non c'era nessuno, stavano ancora tutti dormendo nei loro letti, ignari del freddo e della neve all'esterno delle loro case che continuava imperterrita a scendere silenziosa.
Nemmeno gli uccellini osavano uscire dai loro nidi per salutare il nuovo giorno. Era troppo freddo pure per loro.
Ero sola, completamente sola.
Sola con la neve e il freddo.
Sola con i ricordi che passo dopo passo, diventavano sempre più visibili nella mia mente, e non facevano altro che ferire ancora di più la mia anima.
Continuai a camminare per le vie del paese, non preoccupandomi del gelo; era una bella sensazione camminare sulla neve fresca, sentire i fiocchi di neve che dolcemente si posavano sul mio cappottino, senza fare il minimo rumore. Era una sensazione così rilassante.
Mi fermai, alzai il viso verso il cielo così da poter sentire la neve a contatto con la mia pelle e sorrisi beandomi del momento.
Adoravo la neve, adoravo il silenzio quando cadeva, fino a fare scomparire tutti i colori dei posti e lasciando solo un bianco cristallino a coprire ogni cosa.
E lui lo sapeva, e per questo ogni inverno mi portava in questo posto, in questo paese nascosto e protetto dalle montagne; in questo paese magico, mi ripeteva sempre. E forse magico lo era davvero, poiché è stato qui, in questo luogo sperduto tra le montagne, in un inverno lontano, che ci siamo incontrati e abbiamo dato inizio alla nostra storia d'amore.
Sospirai tristemente e per un attimo mi chiesi perchè ero ritornata in un luogo che mi faceva tornare alla mente ricordi che avevo cercato inutilmente di dimenticare. Una parte di me voleva andarsene da lì, scappare e non tornare mai più ma l'altra voleva ricordare, voleva sentire, voleva ascoltare, voleva rivedere quel luogo solo per cercare di ritornare da lui, solo per salutarlo un'ultima volta.
Ripresi a camminare e iniziai ad allontanarmi dal centro del paese, per dirigermi alla mia meta: la foresta.
Era da molto tempo che non mettevo più piede in quel luogo. Esattamente un anno e un mese. Un lunghissimo anno, passato a cercare di dimenticare, a cercare di rifarmi una vita normale ma senza molto successo.
Quando stai con la persona che ami e con cui pensi di rimanere per tutta la tua vita, se essa ti viene strappata via, così all'improvviso senza che tu possa fare niente, poi è difficile ricominciare, ritornare alla tua vita.
Per me fu un inferno.
L
a mia vita era lui, la mia esistenza era legata alla sua. Il destino ci aveva fatto incontrare in quel paese, ci aveva uniti nella foresta, ci aveva dato la possibilità di vivere una vita serena e tranquilla, ma poi qualcosa è andato storto. Qualcuno forse non voleva che vivessimo assieme e per questo l'ha portato via da me. Portandosi via anche un pezzo della mia anima.
Successe tutto così in fretta, un attimo prima ero stretta nel suo abbraccio e ballavamo in mezzo alla stanza con una musica dolce e romantica come sottofondo e un attimo dopo era tra le mie braccia, privo di sensi. Pensavamo fosse debolezza, stress causato dal troppo lavoro, invece non era niente di tutto ciò.
Era il male.
Era una forma avanzata di tumore che lo portò via pochi mesi dopo. Nemmeno il tempo di sapere quello che ci stava succedendo che la nostra vita ci scivolò via dalle mani senza che noi potessimo fare niente per salvarla.
Dopo la sua morte mi sentii persa, completamente smarrita e sola soprattutto. Della mia famiglia non era rimasto molto: i miei genitori erano entrambi morti, non avevo sorelle o fratelli, e i miei parenti erano dispersi per il mondo, erano troppo distanti e io non avevo la forza di raggiungerli. Le mie più grandi amiche mi aiutarono a superare quel momento difficile, ma io sapevo che nessuno mi avrebbe aiutata abbastanza per ricominciare a vivere. Decisi di trasferirmi e cercarmi una nuova vita, lontana dalla nostra casa, dalla nostra città, lontana da qualunque cosa mi facesse ricordare di lui.
All'inizio fu abbastanza facile: città nuova, casa nuova, lavoro nuovo... la novità mi distraeva, non mi faceva pensare a niente se non a quello che dovevo fare e sistemare. Stavo bene, ma era solo un'illusione.
Ogni notte mi svegliavo agitata e lo cercavo accanto a me, ma quello che trovavo erano solo lenzuola fredde, segno che vicino a me non c'era nessuno. Lui non c'era.
Passarono i giorni, passarono i mesi e dentro di me il vuoto creatosi dopo la sua morte si allargava sempre di più lasciando spazio solo a un'infinita tristezza; ma io andavo avanti, mi facevo forza, ripetendomi di continuo che il tempo avrebbe migliorato la situazione. E anche questa era solo un'illusione.
La mia vita si era trasformata in un'illusione, ogni volta speravo che il giorno dopo sarei stata meglio, che sarebbe arrivato un giorno in cui potevo ritornare finalmente in me, finalmente in pace e serena, senza sentire più il dolore. Ma quel giorno non arrivò mai.
Così decisi di ritornare dove tutto era iniziato, di ritornare nel luogo dove il destino ci aveva fatti incontrare, conoscere ed amare; volevo salutarlo per un'ultima volta.
Quando mi addentrai nella foresta mi sentii subito strana; mi sembrava di essere entrata in un mondo magico, completamente sommerso dalla neve. Era tutto silenzioso come il paese a valle, e sembrava che pure la foresta stesse soffrendo per la mancanza di William, del mio amore.
Continuai a camminare, senza preoccuparmi di lasciare delle tracce per ritrovare la strada al ritorno; conoscevo bene quel bosco, io e William eravamo soliti passeggiarci ogni giorno, era la nostra seconda casa; stavamo bene tra gli alberi, ci sentivamo al sicuro, protetti e soprattutto liberi, liberi dalla monotonia della vita, liberi dai pregiudizi della gente, liberi da ogni cosa, potevamo essere noi stessi tra quegli alberi, potevamo vivere ed amarci come mai avevamo fatto.
Arrivai al laghetto e subito mi vennero alla mente altri ricordi, ricordi che pensavo di aver dimenticato.
Io e William mentre facevamo il nostro primo bagno, quel lontano pomeriggio d'estate, quando ancora speravamo di poter vivere assieme per sempre, quando ancora sognavamo della nostra vita futura assieme.
Ricordai la sua voce, le sue carezze, i suoi baci e senza che me ne potessi rendere conto le lacrime iniziarono a scivolarmi dalle guance, le gambe iniziarono a tremarmi, dovetti sedermi sul prato innevato per non cadere.
Perchè mi hai abbandonato?Avevi detto che avremmo vissuto per sempre insieme...perchè...”
Non facevo altro che piangere e ripetere queste parole.
E' così difficile dire addio alla persona che si ama? E' così difficile lasciarla andare per sempre?
Si, lo è. E per me era impossibile.
Non riuscivo a fermare le lacrime, la mia vista era completamente offuscata, il mio respiro irregolare, il mio unico pensiero era rivolto a lui. Mi presi la testa tra le mani e continuai a piangere, sperando di far fuoriuscire con le lacrime, tutta la tristezza e il dolore che avevo dentro da troppo tempo.
Finalmente sei qui”
D'un tratto mi fermai.
Non c'era nessuno nella foresta, ne ero ben sicura, ma quella voce... la conoscevo perfettamente. Non l'avevo dimenticata.
Alzai il viso bagnato dalle lacrime e lo vidi.
William..?....”
Non potevo crederci.
Allison..”
Il suo viso risplendeva di una luce nuova, anzi tutto il suo corpo risplendeva d'una luce nuova. Mi sentii strana, sembrava che la tristezza e il dolore che avevo provato fino a quel momento fossero sparite e fossero state sostituite da un senso di pace, pace e amore.
Sei veramente tu??” gli chiesi alzandomi lentamente, senza mai staccare i miei occhi da lui. Ne ero incantata, come la prima volta che lo vidi.
"Sono un angelo, il tuo angelo”
La sua voce era dolce, gentile e trasmetteva un senso di pace e sicurezza, sensazione da tempo dimenticate per me.
Mi porse la mano e capii perfettamente quello che mi stava chiedendo, e non potei esserne più contenta.
Quante notti avevo sperato di rivederlo, quante notti avevo pregato perchè lui ritornasse e mi portasse via con lui. Da sola non riuscivo ad andarmene, avevo paura. Ma in quel momento mi sentii più forte di quanto non lo fossi stata nell'ultimo anno.

Presi la sua mano, era calda. Sorrisi e lui fece lo stesso.
Ci guardammo per lunghi attimi, come non l'avevamo mai fatto. E ad un tratto la luce che lo avvolgeva, iniziò ad avvolgere anche me, trascinandomi via dal mondo, portandomi via da quella terra che senza di lui non aveva più avuto un senso per me e finalmente dopo tanto tempo, riuscii a ritrovare me stessa, riuscii a colmare quel vuoto che mi divorava giorno dopo giorno, riuscii ad essere felice come non lo ero mai stata.
Ero finalmente tra le braccia del mio amato, del mio William.
E sapevo che quella volta saremmo stati insieme per sempre, per l'eternità.


 

 

 

  
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