Leonard Lycan, Un curioso incontro.
Leonard
osservò la ragazza allontanarsi
sempre di più… scuote la testa perché
è molto amareggiato.
“Dannata
Maeko!” Leonard guardò le
carcasse già in stato di decomposizione, dei nemici
massacrati.
S’avvicinò
a quello più vicino a lui e
gli prese un pezzo di pelle verdognola… “Non sono
normali… anzi sembrano
modificati.” Era una tesi che il lupo mannaro sosteneva in
quel momento. La
cosa non è chiara, queste creature sembravano controllate da
qualcuno. Qualcuno
che voleva l’eliminazione di Maeko e forse anche delle altre
creature della
notte. Leonard infilò due dita nel teschio dello
zombi-vampiro preso come cavia.
Nulla.
“Che
strano… mi sarei aspettato di
trovare qualche marchingegno o simile nelle zone del
cervello.” Anche se
sembrava un tipo manesco Leo era anche un buon osservatore.
“Ipnosi? Nah…
improbabile. Sono creature senzienti, agiscono per istinto, non
ragionano.”
Leonard lasciò la presa e il cranio andò a
sbattere sull’asfalto. Leonard,
infastidito di non aver scoperto nulla alzò la gamba e
schiacciò il cranio. Il
sangue sporcò la suola della sua scarpa.
“Tsk…”
Leonard si pulì la suola
strofinandola sul pietrisco. Sentì un tuono.
Iniziò
a correre e attraversò i viali di
Londra senza incontrare nessuno a intralciargli il percorso.
Arrivò fino a un
tombino. Fu uno scherzo sollevare il coperchio e tuffarsi
all’interno.
Ora
poteva stare tranquillo… nessuno
avrebbe potuto disturbarlo. Iniziò a camminare fino a
raggiungere un tunnel che
lo avrebbe condotto alla metropolitana. Una volta preso la linea
Londra-Roma,
iniziò a pensare.
“Maeko…
dannazione. Sei stata per ben
undici anni con lo Hellsing ma non ti ricordi di un solo membro della
nuova
Iscariota? O meglio della Lega dei Werewolf? Sei stata con Integra,
Seras e…”
Leonard digrignò i denti…
“Alucard…” Mentre pensò a
ciò, gli balenò come un
fulmine a ciel sereno, una specie di intuizione.
-Alucard…
porca putt…. Lui sa
ipnotizzare! Se ipnotizza gli umani perché non dovrebbe fare
lo stesso con i
ghoul?- Dicendo ciò s’attirò
l’attenzione della brava gente presente nel
pullman e anche del Predator
che in breve avrebbe fatto una strage.
“Oh…
cazzo!” Leonard si buttò da uno dei
finestrini ampi del treno. Il mentre la brava gente cacciò
dalle loro borse,
valige ecc. le loro pistole e uno cacciò dalla custodia del
contrabbasso anche
un fucile AK russo.
Se
domani leggerete sui giornali di un
massacro trucolento, non è colpa di Leonard, ok?
Andiamo
avanti… Leonard arrivò
finalmente alla sua base. Ad attenderlo vi era Schro…
-Salve
Leo! Hai sentito le ultime
novità?- Schro saltò sulla mia scrivania.
-No,
non so di che novità parli.-
Leonard si levò l’impermeabile e si
cambiò d’abito, indossando così una
maglia
semplice e una giacca arancione.
-Si
dice che a Roma, più precisamente
nella città del Vaticano, vi siano segnalazioni frequenti di
persone con
visioni mistiche.- Schro mentre diceva questo giocherellava con un
piccolo
tagliacarte.
-Posalo,
è pericoloso. E comunque…
questo fatto è strano, prima i vampiri, poi la chiesa.-
Leonard s’avvicinò a
Schro e gli tolse il coltellino dalle mani. Il gesto protettivo fatto
dal
patriarca venne interpretato dal gatto come un gesto amoroso.
-Patriarca…-
Schro cercò di avvicinarsi
il più possibile alle sue labbra nella speranza di baciarlo.
-Senti,
vai a Roma e vedi che puoi
trovare.- Leonard si scansò in tempo per evitare le avances
del catboy. Schro
cadde dall’altra parte della scrivania, Leonard gli porse la
mano per aiutarlo
ad alzarsi. Shro non aveva rinunciato alle sua occasione e finse di
cadere in
avanti finendo con la testa sul petto del lupo.
-Mi
perdoni… non volevo.- Schro lo
abbracciò. Imprevedibilmente l’abbraccio venne
ricambiato.
-Schro…
sono etero, non costringermi a prendere
severi provvedimenti.- Nonostante la lieve minaccia, il lupo
accarezzò la testa
del biondino.
-Leo…
volevo dirti che… fra una
settimana è il mio compleanno.- Il gatto gli
confessò che avrebbe voluto
passarlo con il suo padrone.
-Oh…
capisco.- Leo sorrise e strinse
ancora di più il suo piccolo discepolo.
-Facciamo
così, oggi visto che non ho
nulla da fare, andiamo insieme al parco giochi.- La proposta del
patriarca fece
agitare le orecchie di gatto di Schro.
Schrodiger
mostrò al patriarca due
occhioni tenerissimi e un sorriso allegro, niente da fare: Schrodiger
era e
sarebbe rimasto un bambino.
Il
parco giochi dove erano andati era
alquanto originale (era stato il catboy a sceglierlo!).
-Accidenti…
quegli spettacoli parevano
proprio realistici!- Commentò Leonard passando da sotto un
insegna su cui vi
era scritto a caratteri cubitali: DeadMan Wonderland.
-Vuoi
che ti prenda qualcosa, padrone?-
Chiese Schrodiger a Leonard mentre quest’ultimo osservava un
carretto di
dolciumi.
-Una
mela caramellata.- Rispose il
vecchio lupo.
Mentre
il gatto si era allontanato per
prendere ciò che desiderava Leonard, quest’ultimo
vide qualcosa d’imprevisto.
Una
donna indossava un elegante kimono
rosso ed emanava un che di mistico e magico. Leo si soffermò
ad osservare il
suo corpo lungo e le mani con delle dita sottili e semi scheletriche.
“Ma
chi diavolo è? Non l’ho mai vista in
vita mia.” Il lupo mannaro si lisciò la sua barba
cortissima. Si rese conto che
quella donna gli faceva il gesto di avvicinarsi.
Leonard,
avvicinandosi poté osservarla
meglio… aveva dei capelli corvini raccolti in uno chignon e
degli occhi color
marrone tendente al rosso… simili a quelli di Leonard. Non
solo questo ma notò
anche la presenza di un ragazzino molto giovane e che portava degli
occhiali da
studente delle superiori e vestito con una tunica nera. Egli doveva
essere il
domestico della misteriosa donna, visto che reggeva
l’ombrello ed era molto timoroso
di lei.
-Tu
sei Leonard Lycan?- Lei formulò la
domanda con una voce molto delicata e molto gradevole.
-Lo
sono…- Leonard aveva terminato la
frase che poi s’accasciò al suolo.
-Il desiderio è stato
esaudito, il
contratto è stato completato, signor Alexander Andersen.- La
donna pronunciò
quella frase come se il diretto interessato fosse con loro e sorrise.
Eh, lo so.... è una gran bastardata lasciarvi così e sappiate che per conoscere la fine che farà il nostro vegliardo lupetto dovete aspettare due capitoli! Vi aspetto la domenica prossima (salvo complicazioni). A presto!
Angolo del lupo: Leonard risponderà alle vostre domandine che tanto -ine non lo sono!
King (massaggiandosi le tempie): Accidenti... le ultime interrogazioni scolastiche mi hanno mezzo rimbambito anzi... togliamo pure mezzo!
Leonard entra nello studio, si siede e poi attende.
King (cercando le domande sul tablet): Tutto ok? Ti vedo tranquillo.
Leonard (Con l'aria tranquilla): Sì... solo che ho uno strano dolore al didietro.... come se qualcosa di molto ruvido e lubrificato fosse entrato.
King (un gocciolone gli scende sulla fronte): Non mi sembra che tu ne soffra particolarmente.
Leonard: Vuoi scherzare? Ovvio che mi fa male ma devo pur proteggere la mia dignità (o almeno di quello che mi è rimasto!)
King: Ok, diamo il via alle domande. BlackNote ti chiede se tu, vedendo una persona in pericolo mortale lo salveresti? Se quella persona è importante per te?
Leonard (grattandosi i capelli): Mah... dipende dalla natura delle persone.
King: Come?
Leonard: Se è umano allora va protetto, ma se è un dio immortale, allora chi se ne frega!
King: Ma se quella persona che so... è debole contro qualcosa? Per esempio se Maeko fosse debole a un determinato materiale? O fosse così indebolita da non riuscire a difendersi?
Leonard (ghigno sadico): Allora prenderei un martini e una sedia comoda e attenderei che la natura facesse il suo corso...
Maeko (sbucando dal retro dello studio armata di spazzolone e secchio di acqua): Che bell'uomo d'onore che sei! Maledetto bast....
King (meravigliato): "Come ha fatto a conoscere la strada per lo studio?" Ehmm... moderate il tono e tornate pure alle vostre faccende, qui stiamo intervistando....
Maeko (con i denti ghignanti e le vene sulla fronte): Zitto te maledetto occhialuto depravato di anime Ecchi e perdigiorno!
Leonard (terrorizzato e abbracciandosi al suo pony di peluche): Dei illustri! Ha offeso lo sommo autore di codesta FF!
King (facendo un sorrisetto gentile): Ah... è ciò che LEI pensa di me... molto bene.
King alza un braccio e schiocca il medio e il pollice insieme. Maeko magicamente viene legata e imbavagliata.
King (senza smettere di sorridere in modo ambiguo come Sebby-chan): Hai detto che sono un depravato, non è così? Benissimo...
King schiocca di nuovo le dita e apparve dal pavimento una leggendaria macchina, i cui progetti son andati perduti nel periodo della seconda guerra d'indipendenza e ritrovati nelle catacombe di Alessandria da un generale tedesco del terzo reich che li passa a uno studioso italiano Giacomino Siffredi il quale modifica e costruisce la macchina che ora ci troviamo di fronte.
King: Goditi questa macchina del tentacle rape! (chi ha occhi per intendere, intenda!)
Leonard: Mio dio... questo è inumano...
King: Ma và non vedi come si diverte? Veniamo a noi.
King nota che non ci sono più domande e allora si alza e annuncia:-Ci sentiremo la prossima volta sempre che Maeko si liberi dalla macchina perché sarà lei la protagonista del nuovo capitolo. A presto!-
Maeko (Con il bavaglio in bocca e ormai ridotta all'intimo): MMmmmffffffggggg! (Liberatemi subito!!!!!)
A presto! (Si spera!)