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Autore: _jamessmile    09/12/2012    4 recensioni
Rimase in silenzio in attesa di una mia risposta. Io ero paralizzata. Nessuno mai mi aveva fatto provare l'emozione che stavo provando in quel momento. La mia testa lo odiava, ma il mio cuore mi diceva che lo amavo. Mi scese una lacrima e fu proprio quella a farmi capire che aveva ragione il mio cuore. Io lo amavo, lo amavo più di qualunque cosa, lo amavo più di me stessa. Mi catapultai tra le sue braccia e lo baciai con tutto l'amore che provavo per lui.
-Ti odio Louis. Ti odio perchè mi hai fatto passare un anno bruttissimo. Ti odio perchè te ne sei andato. Ti odio perchè non mi hai più cercata. Ma soprattutto ti odio perchè mi hai fatta innamorare di te-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                         IT'S GOTTA BE YOU



Era il 24 dicembre 2011, data che non dimenticherò mai, perchè è rimasta impressa nel mio cuore e, si sa, dal cuore non si cancella nulla.
Ancora ricordo quella mattina: nevicava e si congelava, come era abitudine fare a Londra in inverno.
Un rumore assordante mi risuonò nelle orecchi, spezzando la tranquillità di quella mattina. Spensi la sveglia trascinandomi faticosamente fuori dal letto e un freddo terribile mi travolse. Infilai le pantofole e la vestaglia di pail e mi feci un caffè. Vivevo da sola, anche se avevo solo 18 anni, ma ormai non riuscivo più a stare con i miei: non c'era giorno in cui non litigavamo,così me n'ero andata. Abitavo in un monolocale minuscolo, d'altronde un'universitaria della periferia di Londra non poteva permettersi di meglio, ma comunque stavo bene.
Mi vestii e scesi al bar sotto casa mia, dove lavoravo per raccimolare qualche soldo da mettere via, insultando mentalmente il proprietario che aveva deciso di farmi lavorare a tempo pieno anche la vigilia di Niatale.
La mattina venne qualcuno a fare colazione, o anche a pranzo per un panino, ma nel pomeriggio il bar, già poco frequentato nei giorni feriali, si svuotò completamente. Il proprietario decise di andarsene, ma mi fece restare lì fino all'ora di chiusura. Non potevo disubbidirgli: avevo bisogno di quei soldi e poi mi aveva perfino dato la tredicesima! Così, mentre tutte le famiglie d'Inghilterra erano radunate attorno a una tavola ben apparecchiata per il cenone della vigilia e si scambiavano i regali, io me ne stavo sola dietro al bancone del bar, ad aspettare clienti che non sarebbero mai arrivati.
Stavo quasi per mandare tutto a fanculo e tornare a casa, quando sentii le campanelline della porta tintinnare, per poi vedere una sagoma entrare nel bar. Probabilmente era un ragazzo, ma aveva il cappuccio e una sciarpa ed era completamente ricoperto di neve, quindi non riuscivo a vederlo bene. Tremava come una foglia e si vedeva che aveva freddo. Si scrollò un po' di neve di dosso e poi abbassò il cappuccio, mostrandomi il suo viso. Rimasi paralizzata. Davanti a me c'era  probabilmente il ragazzo più bello che io avessi mai visto: alto, capelli castani, sorriso mozzafiato, ma soprattutto gli occhi. Aveva due occhi colore del ghiaccio, che ti rapivano completamente. Non sapevo cosa dire, così rimasi zitta. Ci pensò lui a rompere il silenzio.
-Ciao- 
Anche la sua voce era stupenda.
-Ciao-  risposi timidamente, poi aggiunsi -Ti va se ti offro una cioccolata calda e tu mi racconti che ci fai da queste parti il pomeriggio della vigilia?-
-Ci sto, ho proprio bisogno di qualcosa di bollente-  rispose con un sorriso.
-Ho notato. Siediti che arrivo-
Preparai due tazze enormi di cioccolata fumante e lo raggiunsi al tavolo.
-Tieni-
-Grazie- Ne prese un sorso e fece un'espressione di beatitudine per il calore che lo invase.
-Allora? Cosa ti porta qui?- domandai.
-Beh, puoi vederla in due modi: o la fortuna o la sfiga- rispose prendendo un'atro sorso.
-In che senso?- chiesi confusa.
-Dovevo andare a prendere un mio amico per andare ad una festa di compleanno, ma la mia macchina ha deciso di lasciarmi a piedi- disse con una smorfia -non ho capito che problema abbia, ma ovviamente la vigilia tutti i meccanici sono chiusi.. Non sapendo cosa fare sono sceso per chiedere aiuto a qualcuno, ma in questo quartiere non c'è niente! E così, vagando in cerca di qualunque negozio aperto, ho visto una luce provenire da qui e sono entrato- spiegò finendo la cioccolata.
-Oh allora direi che è sfiga!! Perchè dovrebbe essere fortuna?-
-Perchè tutto ciò mi ha fatto arrivare in questo bar dove ho trovato una cameriera davvero carina-
Sobbalzai. Non potevo aver sentito bene. Assolutamente no.
-Non l'ha detto sul serio..- Oh merda! Avevo pensato ad alta voce.. che figura!
-Sì che l'ho detto, e lo penso sul serio.Non sei male!- disse ridendo.
Ma come si permetteva? Arrivava qui e decideva di provarci con la prima che passava. Ma chi si credeva di essere? Se pensava che con due complimenti mi avrebbe fatta cadere ai suoi piedi si sbagliava di grosso! Solo che per qualche stupido motivo, le mie guance decisero di prendere fuoco; il mio cervello di andare in tilt; e gli elefanti che avevo nello stomaco di ballare la macarena. Ok, forse non si sbagliava. Non si sbagliava per niente.
-Ehm.. e di chi era la festa??- feci uscire dalle mie labbra la prima cosa sensata che mi passò per la testa.
-Era..era la mia, oggi faccio 20 anni-
-Ooooh Tanti augurii!!- gridai senza neanche pensarci.
-Grazie, però voglio la canzoncina-
-Ma piantala, mi hai appena detto che hai fatto 20 anni, non 2 !- Ridemmo insieme.
Presi due bicchieri e una botttiglia di coca-cola.
-Non ho lo champagne, però il brindisi ci vuole- Gli passai un bicchiere.
-Ai tuoi 20 anni-
-E a questo meraviglioso compleanno- aggiunse lui. Cavolo non la smetteva eh.
-Il tuo amico ti starà aspettando- Perchè quando diceva qualcosa di carino io dovevo rovinare tutto sparando una cazzata?
-Non ti preoccupare, l'ho avvertito, e poi come mi muovo da qui??-
-Hai ragione..- credo di essere stata bordoux in faccia
-E tu cosa ci fai qui a lavorare oggi?-
-Cerco di guadagnare qualcosa  per trovarmi una casa decente-
-Capisco, anche io vivo da solo-
Iniziammo a parlare del più e del meno, degli interessi, il genere di musica che ascoltavamo, gli sport preferiti e cose di questo tipo. Amavamo entrambi viaggiare e tutti e due avremmo voluto due bambini. Oltre ad altre poche notizie su di lui, scoprii che era davvero un bravo ragazzo. Simpatico, socievole, gentile. Era perfetto, stavo benissimo con lui, mi faceva sentire a mio agio, anche se qualche volta buttava lì dei complimenti e mi faceva andare in tilt. Aveva un unico difetto: rideva troppo, sempre, in continuazione. Qualsiasi cosa si dicesse lui rideva, facendo sembrare tutto uno scherzo. Però la sua risata era meravigliosa. Passai una serata fantastica con lui. Lui che.. lui che non aveva ancora un nome! 
-Ehm ancora non ti ho detto come mi chiamo.. Liz- dissi tendendogli la mano.
-Louis- afferrò la mano e la strinse.. era strano perchè stavamo parlando da quasi due ore e ancora non ci eravamo presentati.
-Senti, ora si è fatto tardi, devo chiudere..- dissi un po' dispiaciuta.
-Oh,non ti preoccupare, dormirò in macchina, grazie per la cioccolata- sorrise e uscì dal bar.
Chiusi e tornai in casa, ma ovviamente la testa era altrove. Avevo appena lasciato un povero ragazzo dormire in macchina al freddo la vigilia di Natale, nonché giorno del suo compleanno. Riscesi giù e trovai una macchina coperta di neve. Bussai e il finestrino si abbassò un po' mostrandomi la faccia di Louis coperta dal cappuccio.
-Credevi davvero che ti avrei fatto dormire in macchina?? Non mi conosci proprio!-
-Posso sempre conoscerti meglio- sorrise malizioso
-Ma tu devi sempre fare queste battutine qui?- domandai tirandogli un pugno -dai, scendi.-
Arrivammo in casa e sembrò non scandalizzarsi più di tanto per il disordine.
Misi una pizza congelata nel forno e la mangiammo a metà.
-Credo sia stato il cenone della vigilia più originale della mia vita- disse alla fine.
-A volte gli strappi alle regole fanno bene- risposi buttando giù il terzo bicchiere di birra.
-Infatti non ho detto che non mi sia piaciuto, anzi ti devo ringraziare per avemi fatto passare una bella serata. E può esserlo ancora di più- 
Ancora quelle battute accompagnate da quel sorriso malizioso, voleva farmi morire.
 Ovviamente diventai tutta rossa. Lui si alzò e mi venne incontro. Si avvicinò al mio orecchio e sussurò -Credo di avere bisogno di un pigiama- Mi aveva praticamente soffiato nell'oracchio. Una marea di brividi mi percorsero la schiena. Mi girai e ritrovai i suoi occhi dritti nei miei. Erano ipnotizzanti. Abbassai lo sguardo e lo fissai sulle sue labbra. Erano così belle e invitanti.. non resistetti un minuto di più e posai le mie labbra sulle sue. Fece un mezzo sorriso compiaciuto, probabilmente non aspettava altro, e ricambiò il bacio. Senza neanche accorgermene mi alzai dalla sedia, per rimanere in piedi di fronte a lui, le sue mani sui miei fianchi e le mie fra i suoi capelli, mentre le nostre lingue si intrecciavano. Mi tirò di più a se aumentando la passione nel bacio. Oh Cristo, si stava eccitando, e stava facendo eccitare anche me..
-Mh..io penso che non ti servirà un pigiama- dissi maliziosa.
Iniziò a infilare la mano sotto la mia maglietta per tirarla via e così feci con la sua. Poco dopo ci ritrovammo  completamente nudi sul divano letto del mio minuscolo monolocale. Eravamo una scintilla di passione e amore che risplendeva nell'inverno e riscaldava il gelo attorno a noi.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      .                                                             . . .                                                                                                 
 
Quando mi svegliai, la mattina, lo trovai che mi fissava.                                                                                                                                                                          
-Smettila di  guardarmi, sei inquietante- la mia solita acidità da appena svegliata.                                                            
-Buon Natale anche a te piccola- rispose ridendo.                                                                                                                    
-Un Natale meraviglioso direi- dissi lasciandogli un bacio leggero sulle labbra.                                                                                
-Ti è piaciuto eh..- chiese con un sorrisino.
Pff, ma che piaciuto e piaciuto.. era stato solamente..ok,sì era stata la notte più meravigliosa della mia vita. Era stato tutto così magico e perfetto e, sì, a questo punto ne ero certa, mi ero perdutamente innamorata di Louis.                                                                                                                                                    
-Ehi, Liz- mi chiamò. Mi girai e lo guardai negli occhi. Era serio.                                                                                            
-Sì ?-
-Ti amo- Un brivido. Una scintilla che accese il mio cuore e lo riscaldò completamente. Una lacrima che mi riempì l'occhio.                                                                                                                                                                                -Ti amo anch'io- Queste parole uscirono pure e sincere dalla mia bocca. Mi strinse a sé e affondai la faccia nel suo petto, inspirando il suo profumo. Volevo rimanere così per sempre, ma dovevo andare dai miei per passare il Natale con loro.                                                                                                                                                                                          
-Io..io devo passare il Natale con la mia famiglia,scusa- iniziai a vestirmi.                                                                  
-Oh.. certo..- sembrava deluso. Mi sentivo terribilmente in colpa.                                                                                  
Si vestì in fretta e uscì. Lo fermai sulla porta.                                                                                                                
Gli diedi un biglietto con il mio numero. -Promettimi che mi chiamerai stasera, e domani, e dopodomani..- Mi interruppe -Ogni giorno ti chiamerò e verrò qui e andremo a fare passeggiate, al cinema, al loonapark e dove vorrai- Sorrisi.
-Ciao Lou-
-Ciao Piccola- e dopo avermi lasciato un bacio se ne andò.
Mi sentivo terribilmente vuota senza di lui, ma ero al settimo cielo per averlo incontrato.
La giornata passò normalmente,come tutti i Natali in famiglia giocando a tombola e mangiando panettone, le usanze di mio nonno che era italiano.
 Di Lou nessuna notizia. Quella sera non mi chiamò e neanche il giorno successivo. All' inizio pensai che fosse impegnato per qualunque stupido motivo, ma poi le settimane passarono e non si fece vivo. Neanche a capodanno mi chiamò, né venne a casa mia. Stavo di merda, mi mancava terribilmente. E la cosa peggiore è che lo difendevo, cercavo in tutti i modi un motivo,anche il più stupido e improbabile, per il quale non si fosse fatto sentire. Poi, più il tempo passava, più mi rendevo conto della verità: era uno stronzo e mi aveva usata e io, come una stupida ingenua, gli avevo creduto. E più mi rendevo conto che questo era vero, più ci stavo male. Mi sentivo sola, persa, non avevo nessuno. Mi ero innamorata di un ragazzo del quale non sapevo niente, solo il suo nome. I mesi passavano e finalmente il mio cervello capì che non dovevo stare male per lui, era solo un bastardo e non si meritava che qualcuno piangesse per lui. Per il mio cuore fu molto più difficile da accettare, ma alla fine parve riuscirci. Rimpiangevo  di non avere il suo numero, ma non per chiamarlo e dirgli di tornare. Oh,no ! Desideravo tantissimo chiamarlo e mandarlo a fanculo, per poi appendergli in faccia e cancellarlo completamente dalla mia vita. Passò un anno e quasi non ricordavo più di quel ragazzo che mi aveva spezzato il cuore in mille pezzi.
Arrivò di nuovo il periodo natalizio e, come l'anno precedente, la vigiglia, ero chiusa in quel bar. Durante l'anno avevo faticato molto e avevo messo via parecchi soldi. Avrei dovuto tenere duro ancora per pochi mesi e poi sarei finalmente riuscita a comprarmi un appartamento decente.Era la solita storia dell'anno scorso: nessuno che entrava in quel bar e io che mi annoiavo a morte; l'unica differenza è che quell'anno non c'era Louis a tenermi compagnia.                                                
“Non ci devi più pensare a Louis, quante volte te lo devo dire?!” Questo era il mio cervello che spesso mi parlava, facendomi diventare matta.                                                                                                                                                                         Ad un certo punto sentii le campanelline della porta tintinnare, per poi vedere una sagoma entrare nel bar. Probabilmente era un ragazzo, ma aveva il cappuccio e una sciarpa ed era completamente ricoperto di neve, quindi non riuscivo a vederlo bene. Ebbi un dejavou. Si scostò il cappuccio e i miei occhi si riempirono di odio quando lo vidi. Era Louis. Avrei voluto prenderlo a schiaffi. Prima che potessi dire qualcosa, iniziò a parlare..no, stava cantando.                             
 
Girl I see in your eyes you're disappointed                                                                                                                                    
'Cause I'm the foolish one that you anoited with your heart, I tore it apart                                                                                                            
 And girl what a mess I made upon your innocence                                                                                                                                
And no woman in the world deserves this                                                                                                                                                  
But here I am asking you for one more chance
 
-Ti prego, Liz, perdonami, ho fatto lo sbaglio più grosso della mia vita ad andarmene senza dirti niente-
 
Can we fall one more time?
Stop the tape and rewind
Oh and if you walk away I know I'll fade 'cause there is nobody else
 
-Cancella quest'anno infernale e ricominciamo da capo, da quel giorno in cui ci siamo innamorati, il più bello della mia vita-
 
It's gotta be you, only you
It's gotta be you, only you
 
-Quando ti ho conosciuta ero fidanzato, la amavo, avevo perfino pensato di sposarla, ma poi sei arrivata tu e hai stravolto completamente la mia vita, rubandomi il cuore-
 
Now girl I hear in your voice and how it trembles
When you speak to me I don't resemble, who I was, you've almost had enought
And your actions speak louder than words
And you're about to break from all you've heard
Don't be scared, I'm going no where

-Mi hai fatto innamorare di te, mi hai fatto completamente perdere la testa. Sono stato un cretino, uno stupido a lasciarti e a farti soffrire, ma ora sono qui per riconquistarti-
 
I'll be here by your side
No more fears, no more crying
But if you walk away I know I'll fade 'cause there is nobody else
 
-Mi ci è voluto un anno, un fottuto anno, ma finalmente ho capito che devi essere tu-
 
It's gotta be you, only you
It's gotta be you, only you
 
-Perchè sei tu l'unica che voglio, sei tu l'unica in grado di farmi stare in Paradiso, sei tu l'unica che è stata capace di farmi sentire le farfalle nella pancia-
 
Oh girl can we try one more, one more time?
One more, one more can we try?
One more, one more time, I'll make it better
 
-Per questo ora sono qui, a chiederti un'altra possibilità, a chiederti di ricominciare tutto da capo. E ti prometto che questa volta non rovinerò tutto. Sei troppo preziosa per me-
 
It's gotta be you, only you
It's gotta be you
 
-E ti prego Liz, ti prego di perdonarmi, perchè sei tu l'unica che amo-
 
Only you.
 
Rimase in silenzio in attesa di una mia risposta. Io ero paralizzata. Nessuno mai mi aveva fatto provare l'emozione che stavo provando in quel momento. La mia testa lo odiava, ma il mio cuore mi diceva che lo amavo. Mi scese una lacrima e fu proprio quella a farmi capire che aveva ragione il mio cuore. Io lo amavo, lo amavo più di qualunque cosa, lo amavo più di me stessa. Mi catapultai tra le sue braccia e lo baciai con tutto l'amore che provavo per lui.
-Ti odio Louis. Ti odio perchè mi hai fatto passare un anno bruttissimo. Ti odio perchè te ne sei andato. Ti odio perchè non mi hai più cercata. Ma soprattutto ti odio perchè mi hai fatta innamorare di te-
 Mi abbracciò fortissimo sussurrando -Mi sei mancata piccola- 
-Anche tu Lou, non ti immagini quanto! Ti prego, promettimi che non te ne andrai mai più, che resterai per sempre con me e, ti prego, promettilo davvero questa volta-
-Non potrei mai andarmene Liz, sono stato già abbastanza senza di te, non potrei sopportare di starti lontano. Ti amo perdutamente-
-Anche io ti amo Lou-
 
E quella volta mantenne davvero la promessa, non mi lasciò mai più.
Anche oggi è il 24 dicembre, ma io non vivo più in un monolocale e non lavoro più al bar. La mia vita è completamente cambiata. Solo una cosa è rimasta: Louis. Oggi ha compiuto 26 anni e ora è nel soggiorno della nostra  villetta a scartare i regali con il piccolo Natan e la piccola Annie Tomlinson.




Ciao bella gente :)
Boh, stavo ascoltando Gotta be you e mi è venuta in mente questa storia.
Premettendo che è la prima cosa in assoluto che scrivo, sarà una cacca lol
Vabbuò fatemi sapere cosa ne pensate :3
Un baciooo *si dilegua*
  
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