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Autore: Aluah    09/12/2012    6 recensioni
Perchè il battito del cuore è vincolato ai sentimenti e al nostro subconscio, che gli da il ritmo. E' come fosse un metronomo delle nostre sensazioni...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella situazione andava avanti da troppo. Lei guardava lui, lui guardava lei, si guardavano, arrossivano, si mangiavano le mani perché le unghie le avevano finite, e si sentivano due adolescenti alle prese con la prima cotta. Patetici, ecco come li avrebbe definiti una qualunque persona sana di mente se si fosse soffermata ad analizzare anche rapidamente la loro situazione. Un rapporto strano il loro: litigavano, bevevano insieme, si punzecchiavano e perdevano interminabili ore persi nelle forme dell' altro. Ormai potevano dire di conoscere a memoria ogni dettaglio dei rispettivi corpi, non sfuggiva nemmeno la più piccola novità.
Certamente quella novità non era sfuggita allo scorbutico spadaccino.
Da qualche tempo infatti vedeva l' oggetto dei suoi pensieri perso in chissà quali viaggi mentali, distratto dal resto della realtà che la circondava. Odiava vederla persa a fissare il vuoto, semplicemente perché voleva dire che non stava guardando lui, rivolgendogli quei suoi splendidi e luminosi occhi color cioccolata. Si sentiva abbastanza egoista a dir la verità, ma era più forte di lui, doveva essere al centro dei pensieri della sua mocciosa, perché lei era diventata il fulcro dei suoi.
Dopo qualche giorno, nostalgico di quegli sguardi, si era finalmente deciso a chiederle spiegazioni. Se dapprima aveva studiato innumerevoli modi per arrivare ad estorcere informazioni a tutti i suoi compagni, aveva poi accantonato l' idea quando Sanji gli aveva dato esplicitamente e senza mezzi termini dello stalker. Non gli rimaneva scelta: doveva parlarle e ciò lo mandava in panico. Assurdo vero? Lui il grande spadaccino con una taglia da 120 milioni di Berry sulla testa, aveva paura di mettere insieme 4 vocaboli di senso compiuto per chiedere alla sua navigatrice cosa la tormentava. Si, assurdo era dire poco. Ma a mali estremi estremi rimedi, quindi bando alle ciance: doveva prendere coraggio e affrontare quella discussione. L' avrebbe fatto quella sera dopo cena, aveva deciso, avrebbe parlato con lei.
Aveva mangiato tutta la sera con un occhio puntato sul piatto e uno sulla rossa, sembrava strabico a dirla tutta. Aveva avuto anche non poche difficoltà a centrare la bocca con i bocconi che voleva ingurgitare, concentrato com'era a scandagliare la figura di fronte a lui, portandosi più volte il cibo verso il naso, suscitando così la leggera risata dell' archeologa, che vedendolo con il naso sporco di ragù di carne, non poteva che paragonarlo ad un bambino scoordinato che stava imparando ad usare una posata. Al termine della cena, conclusasi con una rissa tra il boss e il capitano, reo di aver mangiato anche la porzione destinata al cyborg, si era ritirato nell' agrumeto di Nami, aspettando di vederla arrivare come di consueto per prendersi cura dei suoi mandarini, assicurandoli prima che giungesse la notte.
Ed eccola lì, bella come sempre, che salutava tutti prima di dirigersi sul ponte, che si scompigliava i rossi capelli dopo averli tenuti legati durante la cena per non farli finire nel piatto, che prima di salire le scalette che la portavano alla sua piantagione in miniatura si affacciava al parapetto della nave guardando l' orizzonte e pensando a chissà che. Forse quella sera lo avrebbe scoperto. La sua dannata curiosità avrebbe avuto pane per i suoi denti.
- Finalmente un po' di relax... - disse lei mentre si accingeva a raggiungere gli alberi, inconsapevole della presenza del compagno - Miei amati mandarini, almeno voi mi capite... - continuò accarezzando le foglie dell' albero più vicino alla balaustra che dava sul ponte.
- Pensi che noi non ti capiamo? - chiese una voce baritonale
- Buzzurro vieni fuori!- rispose lei dopo un attimo di spavento, avendo riconosciuto la voce dell' uomo.
Quello, ormai scoperto, si alzò in piedi, incamminandosi poi verso la ragazza.
- Rispondi alla domanda... - disse poi una volta trovatosi davanti a lei, guardandola negli occhi.
- Cosa vuoi sapere? - domandò la ramata
- Cosa ti turba in questi giorni? - insistette il verde
- Non capisco di cosa stai... - tentò la rossa
- NON OSARE DIRMI CAZZATE NAMI! - si alterò in ragazzo, non sopportando di essere preso in giro, tanto meno da lei.
- Vieni con me... - fu la risposta che ricevette dalla compagna che, prendendolo per mano, lo condusse verso il centro dell' agrumeto, dove si sedettero uno di fronte all' altro. Gli sorrise, gli prese la mano destra e se la mise sul cuore, facendogli sentire quanto questo battesse veloce.
In un primo momento non capiva dove volesse arrivare, era inutile sforzarsi, non avrebbe mai capito le donne. Eppure quel ritmo cadenzato che sentiva sul suo palmo della mano era la cosa più bella che avesse mai percepito. Gli ricordava la sua infanzia, quando meditava e si doveva concentrare sul battito del proprio cuore per estraniarsi alla realtà, quando era un bambino amante delle spade che aveva già un grande sogno.
- Sai il cuore umano batte circa 80 volte al minuto, cioè più di una volta al secondo in condizioni normali. - disse lei, intrecciando le dita della sua delicata mano a quelle rudi e callose dell' uomo - Ora, conta i miei... -
Lo spadaccino chiuse obbediente gli occhi e iniziò la conta.
1... 2... 3... 4... e così via fino a circa 102.
- Quanti sono Zoro? - chiese al termine del minuto di misurazione.
- 102 mi sembra...- rispose lui
- Esatto, e sai perchè? - domandò ancora lei
- No, ma Nami questo cosa c' entra con quello che ti ho chiesto prima? - insistette il samurai, capendoci sempre meno. Lei ignorò volutamente la domanda, continuando il discorso.
- Perchè il cuore di una persona aumenta la frequenza quando questa prova una forte emozione, come la paura, il nervosismo o l' amore. Perchè il battito del cuore è vincolato ai sentimenti e al nostro subconscio, che gli da il ritmo. E' come fosse un metronomo delle nostre sensazioni... Sai cosa ti sta cercando di dire il mio cuore? - tentò ancora Nami
- Non credo di capire mocciosa... -
- Ascolto il mio cuore Zoro, lui ti dirà che cosa mi turba... -
Si rimise in ascolto, cercando di leggere tra le righe, premendo sempre di più la mano sul florido petto della rossa, infischiandosene delle sue rotondità, cercando di arrivare ad una conclusione plausibile. Respirava piano, teneva lo sguardo basso e gli occhi chiusi, aprendo al massimo la mente. Odiava gli indovinelli, ma per lei avrebbe fatto questo ed altro, molto altro.
- Hai detto che il cuore accelera quando proviamo emozioni intense giusto? - chiese lui in conferma della piccola teoria che si stava facendo largo nella sua mente. La ragazza annuì.
- Allora senti il mio. - asserì lui, prendendo le mani della cartografa e portandosele sui pettorali scolpiti. Nami sgranò gli occhi, sembrava che lo spadaccino avesse un tamburo impazzito nel petto, pronto a rompergli la cassa toracica da un momento all' altro.
- Se veramente il cuore è lo specchio dell' anima, il mio ha detto tutto... - concluse poi Zoro, guardando amorevolmente la nakama davanti a lui e annullando la distanza tra i loro volti. 
Un baciò suggellò il tutto, il contatto più dolce che le loro labbra avessero mai avuto, a conferma del fatto che tra loro c'era da sempre una forza primordiale che li univa, un legame che si trasmetteva attraverso gli impulsi diretti ai loro cuori, che battevano all' unisono per suggellare la loro unione.
 
Per quella notte le parole erano finite, semplicemente sarebbero state di troppo, avrebbero aggiunto qualcosa che ormai era chiaro e nitido per entrambi, avrebbero interrotto quella melodia di battiti frenetici che li accompagnò e gli fece da colonna sonora dalla prima notte del loro amore fino alla fine dei giorni.





Angolo dell' autore:
Mi aspetto un vagone di mazze da baseball sulla testa per questo schifo di cosa che ho scritto...
Sclero post ennesimo film romantico visto in sola compagnia del mio gatto e dei pop corn.
Fatemi sapere che ne pensate, davvero così mi sotterro nel caso sia necessario!
Alu.


   
 
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