Frantumi.
Frammenti di vetro sono sparsi sul pavimento.
Rottura.
Il cranio è spezzato, ma la ferita non è visibile.
Distrutta.
La poca dignità rimasta è stata spazzata via.
Piegata.
Accovacciata sul pavimento piango le ultime lacrime.
Dolore.
Sanguino, eppure non perdo sangue.
Peccato.
Ho fatto la scelta sbagliata.
Disprezzo.
Merito solo quello, ormai.
Silenzio.
Nemmeno i miei singhiozzi fanno più rumore.
Abbraccio.
Braccia amiche mi stringono forte.
Rassicurazioni.
Una voce mi dice che andrà bene.
Morte.
Il corpo esanime davanti a me.
Amore.
L’ho ucciso io stessa.
Niente.
Il nulla ormai è il mio unico amico.
E’ finita.
Sono un’assassina.