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Autore: Jade kokoro    10/12/2012    5 recensioni
Bene, non so da voi ma fuori casa mia c'è la neve. E col 21 alle porte non ho potuto resistere... Ispirazione!!
Che succede a bordo della Sunny?? Con un Rufy impazzito, un Usopp terrorizzato, una Nami preoccupata, la ciurma è convinta che la fine del mondo è vicina... xD Muhahaha!! Viva il 2012!!
Una oneshot che spero possa far spuntare un sorriso!!
---ps: fan zonamiste, questa fic fa per voi!!:)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Quindi, manca poco ormai. Vero Robin?»
«Già, navigatrice. Ma fossi in te non mi preoccuperei troppo.»

Era una fredda mattina di Dicembre, il ponte della Sunny era innevato e le vele gonfie dal freddo vento che soffiava in quella solitaria zona della Rotta Maggiore. Nami, coperta da un pesante cappottino marrone, stava controllando la rotta con l’amica archeologa, coperta da un giaccone blu scuro che risaltava gli occhi chiari. Insieme si avviarono in cucina a fare colazione, dove la ciurma era impaziente di riempire lo stomaco per poi uscire a giocare alla consueta battaglia di palle di neve.

«Quindi tu dici che non succederà nulla?»
«No, secondo me no.»
«Mmh… Ma proprio nulla??»
«Navigatrice, non è da te essere così preoccupata per una cosa così assurda.»
«Si, lo so…ma mi chiedo…se debba succedere sul serio qualcosa di terribilmente irreparabile…»
«Naaami caraaaaaa….. Una bella cioccolata calda per te e per la bellissssssima Robin… Mie dee, siete così favoloseeeeee…»

Nami dal canto suo tenne la tazza calda tra le mani, persa nei propri pensieri a tal punto da non sentire nemmeno la voce di Zoro.
«Tze, che succede Mocciosa?»
Sorseggiando la cioccolata fumante, l’attenzione della ragazza si spostò su un nodo del legno di cui era fatto il tavolo... Preoccupata, sulla sua fronte chiara si formò una leggera piega, che non sfuggì all’occhio attento dello spadaccino.
Cosa poteva mai preoccuparla a tal punto? La rotta era ok, il vento c’era, il freddo portato dalla neve che probabilmente l’aveva infreddolita non era un problema data la temperatura della cucina e della tazza fumante che stringeva tra le mani.
Un dito, leggero, si posò su quella piccola ruga, facendo pressione e richiamando l’attenzione di Nami.
Le prese un colpo accorgersi di Zoro, serio in volto, di fronte a lei, leggermente piegato in avanti sul tavolino, che con l’indice abbronzato le indicava la fronte.

«Squattrinato, si può sapere che cavolo vuoi??»
«Perché sei preoccupata?»
Sbalordita, sia dalle attenzioni che le rivolgeva sia dal fatto che non rispondesse alla provocazione, fissò quell’occhio nero che la fissava a sua volta, insistente.
«Testa di verza, non sono cose che riguardano, queste.»
Infastidita, cacciò lontano il dito dello spadaccino che, per niente convinto, prese una sedia lì vicino e si sedette di fronte a lei, le braccia incrociate al petto, la schiena rilassata contro lo schienale, l’occhio vigile ancora fisso sulle sue iridi nocciola.
«Oh, e invece sì, perché per quanto tu sia fastidiosa, non posso stare tranquillo con una mocciosa impaurita su questa nave di pazzoidi.»
«Che. Hai. Detto.»
Alla parola fastidiosa infatti le si alzò la pressione interna, facendole pulsare una vena sul collo.
«Ho detto che una strega come te è difficile che sia preoccupata per qualcosa. Quindi, se è perché i soldi calano non m’interessa, ma se è per qualcos’altro…allora dev’essere qualcosa di grave. Avanti, parla.»
«Idiota, nel giro di un minuto ti sei già scavato la tomba con quegli orridi insulti che hai rivolto al mio pasticcino… Ma tranquilla Nami cara, il tuo cuoco preferito te lo toglie ben volentieri fuori dai piedi.»
«No Sanji. Zoro ha ragione. Stamattina io e Nami ci siamo accorte che ormai è Dicembre.»
E menomale che c’è Robin. Senza di lei sarebbe un vero inferno viaggiare su questo manicomio.
«Quindi ti spaventa che presto sarà Natale? Allora sei proprio una mocciosa.» ghignò divertito Zoro.
«Stupido idiota, non è il Natale che mi preoccupa. Ma quello che viene prima.»

Intanto, Rufy iniziò a saltellare felice dopo aver ascoltato parte della discussione dei suoi quattro nakama.
«Natale! Natale! Natale! Natale! …»
Non serve aggiungere che Brook e Chopper si unirono a lui, saltando in cerchio attorno ad un Usopp terrorizzato all’idea di un qualcosa d’imminente che potesse preoccupare una come Nami. Franky si avvicinò ai quattro. «Cos’è che viene prima del Natale?»
Robin stava per rispondere, ma un Brook esaltato, armato di violino si sporse vicino a Nami, suonando Jingle Bells e gridando: «Ma la vigiliaaaaa…»

Il secco pugno in testa ricevuto dalla rossa fece scendere un silenzio surreale, che convinse gli amici a calmarsi per chiederle cosa stesse succedendo.
«Ma Nami, che c’è che non va??» chiese innocente Rufy.
«Manca poco, ormai.»
«A che cosa? Allo One Piece?? Sii, che belloooo…..»
«NO RUFY!!» Altro pugno in testa.
«Ahia!! Ma perché?! A cosa allora manca poco?...»
«Alla fine.»

Silenzio. Tutto è silenzio. Poi…

«Hahaha!! Sul serio? Ma allora c’ho visto bene, anche con un occhio solo! Sei una stupida mocciosa fifona!»
Bene, sistemato anche Zoro, Nami sospirò e si decise a spiegare.

«Fra poco sarà il 21.»
Tra gli sguardi confusi, ancora il silenzio. Chi perché non capiva, chi perché aspettava di capire, e chi perché (come Zoro Brook e Rufy) non voleva rischiare un altro bernoccolo in testa. Poi però…
«Ma bene, dai pure i numeri adesso, mocciosa?!»
«EHI!!! Ci tieni alla vita testa di verza??!!»
Franky scosse la testa, confuso. «Non ci capisco niente.»
Così Robin si decise a spiegare meglio.

«Secondo il calendario di un popolo molto antico chiamato Maya, il 21 Dicembre 2012 termina un ciclo terrestre, portando il pianeta ad una specie di “fine del mondo”.»
«Fineeeeee… Nooooo….» Usopp iniziò a piangere sotto gli sguardi orripilanti di gran parte della ciurma.
«Ma come Robin cara… Così non potrò mai realizzare il mio sogno… Buhuuuuu….» Sanji, altro rincitrullito (nda: Chiedo scusa ai/alle fan, ma ci stava così bene qui), si unì al nakama piangendo allo stesso modo, disperato e senza alcun ritegno.
«Oh insomma, è una leggenda! Mica deve per forza succedere qualcosa!» esclamò Nami alzandosi ed andandosene in camera sua, a calmarsi. Per quanto avesse detto per calmare i compagni, era lo stesso preoccupata di ciò che poteva succedere. Andò alla scrivania, si appoggiò ad essa con entrambe le mani a palmo aperto, guardando fuori dall’oblò posto sulla parete.

Il cielo grigio presagiva l’arrivo di altra neve. Le nubi si muovevano veloci nel cielo, per cui il vento era molto forte, lassù.
«Ne abbiamo passate tante, riusciremo a cavarcela anche stavolta… Come sempre.»
Parole che quasi si diceva ad alta voce per convincersi a non avere paura. Perché sì, lei aveva paura. C’aveva visto giusto quello spadaccino incompetente, altro ché. A pensare che tutto dovesse finire così… Proprio non ce la faceva. Maddai, non era possibile, il mondo era sempre esistito, così come le persone, gli animali, le piante….la meteorologia!! No, non ci credeva d’aver buttato al vento così la propria vita. Aveva sofferto, aveva lottato, l’avevano salvata ed aiutata. Tutti assieme ce l’avevano sempre fatta. Ma quello che la impensieriva… Era la paura di dividersi dalla sua famiglia. Certo, l’avrebbero combattuta assieme, quella fatidica giornata del 21, ma…

Non voleva perdere una certa persona. Non voleva che tutto finisse davvero senza essersi dichiarata ad un certo spadaccino scansafatiche di sua conoscenza.
Tirò un sospiro.

«Ehilà, mocciosa.»
«Ma che!! Che ci fai tu qui???è camera mia, fuori!!!»
Zoro, appoggiato allo stipite della porta, stava all’entrata della sua camera… Certo, fosse stato possibile, ci si sarebbe gettata addosso, ma hey, con Zoro non si può!!
«Dai, non dico niente a nessuno. Tu dimmi perché sei preoccupata, per davvero. Non ci credo che è perché qualcuno secoli fa ha detto che siamo così fortunati da vedere la fine del mondo.»
«Vattene ho detto!!»

Un ghigno. Il suo ghigno. Quello che la faceva impazzire ultimamente, spuntò sul volto del ragazzo che iniziò a muovere dei passi verso di lei fino a trovarsi mooolto vicino. Troppo.
«T’ho detto vattene, idiota che non sei altro!!!»
«No. Prima sputi il rospo, strega.»
Quel ghigno, maledetto, le faceva battere il cuore come non mai. Ma non poteva certo dirgli che aveva paura di perderlo. Che figura ci faceva?? Aveva una dignità anche lei e se lui avesse capito che Nami provava seri sentimenti nei suoi confronti… Beh, primo: l’avrebbe presa in giro a vita!! Secondo: probabilmente non le avrebbe più rivolto la parola. Terzo: era nera. Si, lo era, perché il buzzurro aveva proprio ragione… Era una stupida mocciosa, ed il rendersene conto la fece infuriare. Soffiandogli in faccia come un micino arrabbiato gli disse:
«Ma si può sapere perché t’interessa tanto saperlo??!!»
Aveva beccato la domanda giusta perché Zoro improvvisamente divenne tutto rosso in faccia e distolse imbarazzato lo sguardo.
«Beh… Si, insomma… Lo sai no?»
Si. Ebbene in quel momento un premio Nobel per la frase più stupida dell’anno l’avrebbe vinto, sicuro!!
«Senti, lasciami stare! Ora esci di qui che voglio starmene tranquille con le mie cartine.»
Detto questo incrociò le braccia al petto, in attesa. Zoro però non resistette e decise di mandare tutto all’aria. Non poteva lasciare sola quella mocciosetta quando, l’aveva vista bene, era molto preoccupata. Così, l’unica cosa che poté fare fu prenderle i polsi, bloccarle le mani sopra la testa, e guardarla dritto negli occhi. Lei, più imbarazzata che mai, divenne rossa come i capelli, il cuore che rischiava un infarto, con il naso del compagno che quasi sfiorava il suo.
«Parla.»
Lo disse con tono sicuro. Quasi sensuale.
«Io… Io non… Non voglio perdervi, ecco.»
Ecco. La mocciosa che non era affatto crudele come poteva sembrare, aveva paura per la sua famiglia. Paura di restare sola.
«Hai paura della solitudine quindi.»
Ecco. Un idiota che diventava di colpo un uomo intuitivo. Forse Nami sognava. Dai! Zoro, il compagno stupido scansafatiche e molto altro, che finalmente capiva qualcosa nella vita. Mah. Si, sognava!! Così, persa nei suoi pensieri, non rispose allo spadaccino, che dal canto suo, con la mano libera prese ad accarezzarle il lato sinistro del volto, scostandole i lunghi capelli. Si avvicinò all’orecchio di lei che, imbarazzatissima, non fiatò neppure.
«Tranquilla. Io non ti lascerò mai.»

Sarà stata la tensione che si era impadronita della navigatrice, o colpa della vicinanza con l’uomo che da tempo desiderava, o la forte paura di perderlo......o ancora, le sue parole… Ma in quel momento non ne potè più. Si divincolò dalla sua presa liberando le mani che, lasciando Zoro molto sorpreso, si aggrapparono al suo collo, mentre il capo della ragazza si appoggiò al suo petto. Quante volte aveva sperato di poterlo fare.
«Grazie. Zoro.»
Bene. La sorpresa si duplicò al grazie, subito dopo triplicata al nome pronunciato da quelle piccole labbra rosee. Zoro. Non capitava spesso che lei lo chiamasse per nome. Sempre nomignoli, mai per nome. Rimasero a lungo così. Lei abbracciata a lui. Lui che le cingeva i fianchi, carezzandole lievemente la schiena. Si staccarono e dopo un’eternità si sguardi, poggiarono le labbra in un dolce e casto bacio, che per loro ebbe mille significati.
«Tranquilla, Nami. Qualsiasi cosa succeda, io sarò lì, al tuo fianco. Se mi vorrai.»
Le disse appena si staccarono, fronte contro fronte.
«Ma Zoro… Io ti ho sempre voluto, al mio fianco.» rispose lei, sorridendo felice.






Angolo autrice!!:)

Chiedo perdono per questo sclero pre-maya, ma proprio non ho potuto sopprimere l'ideuzza che una notte si è infiltrata tra un neurone e l'altro del mio cervello bacato. Eeeehhh, che dire in mia difesa??? La notta porta "cattivo" consiglio, forse. Ad ogni modo, io mi sono divertita un mondo a scriverla (specie quando si ha a che fare con personaggi come Rufy, Usopp o Brook xD), quindi spero sia stato un piacere anche per voi che l'avete letta.
Io, mica ci credo alla fine... Però, insomma, se Zoro e Nami possono stare bene assieme, allora direi che tutto è possibile!!!!xD Yeah!!!
Ringrazio chi sarà così curioso da aprire e leggere, chi recensisce, e anche chi, beh, sopporta il dolore in silenzio u_u già già.
Saluti felici e saltellanti da quest'idiota che è l'autrice (siiiiii, sono iooooo xD), baci

Jade
  
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