Film > Le 5 Leggende
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Autore: AliDOro    10/12/2012    3 recensioni
2-agrifoglio: Solo a distanza di tempo dalla battaglia con Pitch, Dentolina aveva avuto il coraggio di chiedere a Jack cosa avesse fatto durante l'attacco dell'uomo nero nelle gallerie del Calmoniglio.
3-bucaneve:Si era affezionato a Jack e con il tempo aveva cominciato a sperare che non crescesse mai, che conservasse per sempre quel carattere, forte e spavaldo, in grado di affascinare e far divertire.
4-stella alpina:Caro, caro ragazzo. Così dolce, forte e fragile allo stesso tempo.
5-Vischio:Jack aveva riso e le aveva accarezzato le penne tra le scapole commentando con uno scherzoso “Quanto entusiasmo!”.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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re d'inverno ch 3 bucaneve

Eccomi con un nuovo capitolo come promesso.

Tanto per cominciare un grazie a:

-dolcemary, Fred Cullen,Kahle, Lyu chan, Red Raven,Shuura e aminaStoleMyCookie per aver messo “Re d'inverno” tra le seguite =);

-dark_light, e Shindou_Takuto per averla messa tra i preferiti =);

-dark_light, Carol_97 , Mad dy ness Zalk909192 e Yoruloid per aver commentato gli scorsi capitoli =)


Ora vi lascio a questo capitolo sull'uomo nella luna e jack... è malinconico, un po' deprezzivo forse e parecchio legato al libro di William Joyce “l'uomo nella luna” è un libro illustrato ed è il prequel de “le 5 leggende” assieme ad altri libri quindi chi non l'ha letto non si preoccupi se parlo di palloncini, telescopi ed il fatto che i bambini terrestri sono gli amici dell'uomo sulla luna (man in moon ovvero MIM)

lasciatemi un commentino =) spero di postare il prossimo capitolo entro giovedì ma dipende dalle mie lezioni =).

P.S.  ho scritto questo capitolo durante le  lezioni di economia  sanitaria e nessuno ha  avuto la  possibilità di correggerlo in caso io abbia lasciato errori avvisatemi.





Bucaneve – Consolazione (MIM & jack)


L'uomo nella luna adorava i bambini. Li aveva osservati per millenni con i suoi telescopi. Conservava ancora tutti i loro palloncini persi che, una volta scappati dalle loro piccole mani, volavano fino alla luna.

Erano stati i suoi primi amici, i suoi preziosi tesori, le sue speranze. Erano tutto ciò che voleva proteggere, erano il motivo per cui aveva creato i Guardiani.

Si ricordava ancora la prima volta che aveva visto Jack: era in mezzo ad altri bambini ed era il più grande tra di loro. Si divertiva a fare scherzi e cercava di far ridere tutti i bambini attorno a lui ignorando gli adulti che gli dicevano che era “troppo grande”, che era ora che crescesse e che si comportasse da adulto.

Mandava i suoi raggi di luna ad ascoltare le sue storie la sera, quando per lui era difficile vedere attraverso alle finestre, si faceva raccontare le sue storie e rideva con i bambini dei suoi scherzi e delle sue bravate.

Si era affezionato a Jack e con il tempo aveva cominciato a sperare che non crescesse mai, che conservasse per sempre quel carattere, forte e spavaldo, in grado di affascinare e far divertire.

Quando quel giorno l'aveva visto uscire di casa con la sorella era felice, fremeva dalla voglia di vedere cos'altro avrebbe combinato per far divertire sua sorella.

La vista del ghiaccio che si crepava sotto i loro piedi l'aveva mandato immediatamente nel panico, doveva fare qualcosa per salvarli, ma nessuno dei guardiani era nei paraggi e i suoi raggi di luna non poteva certo aiutare con tutta quella luce solare.

Aveva seguito attentamente i movimenti di Jack sentendosi pieno d'orgoglio e ammirazione per il modo in cui Jack era riuscito a tranquillizzare e divertire la sorella persino in un momento come quello.

Aveva ricominciato a respirare solo quando aveva visto la bambina in salvo, ma il cuore sembrò fermarsi vedendo Jack cadere in acqua.

Far diventare Jack un una creatura immortale era stato un suo capriccio per non essere stato capace di salvarlo, un capriccio in onore della sua capacità di far divertire i bambini, ma non c'erano leggende da creare su di lui, non c'era nessuno disposto a credere a ciò che i suoi raggi di luna sussurravano nelle orecchie delle persone mentre dormivano. Jack era rimasto solo, vuoto e dimenticato per così tanto tempo che ad un certo punto aveva temuto che sarebbe diventato come Pitch: carico di rancore e odio.

Renderlo un Guardiano fu una misera consolazione concessa a Jack, un modo per obbligarlo ad interagire con qualcuno come lui, per fargli perdere un po' di quella malinconia data dal non sapere chi fosse.

Alla fine era diventato uno splendido Guardiano ed aveva addirittura ricordato agli altri come relazionarsi con i bambini.

Jack era diventato la sua consolazione, la dimostrazione vivente che no, non aveva sbagliato nel salvarlo dal lago ghiacciato, che non aveva sbagliato anche se l'aveva fato soffrire così tanto, evitando di rispondere alle sue domande, evitando di dirgli cosa fare per sapere chi e cosa fosse, evitando di parlargli in qualunque modo per non ricordare gli errori commessi.

Sì Jack era il suo orgoglio e la sua consolazione.


   
 
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