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Autore: _itsnickymine    10/12/2012    12 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                           'Do you believe in destiny?'


Chapter 24.

 

 

Forse quella donna aveva ragione, Nicholas l’aveva lasciata perché aveva seguito i consigli della sua famiglia e soprattutto di Joe.

Non aveva dormito per tutta la notte, aveva un pensiero fisso, il suo unico pensiero fisso, Nicholas.

Le mancava. Sembrava una depressa ossessionata ma le mancava, le mancava come l’aria.

Non credeva che le fosse mai mancato qualcuno in quel modo.

Le mancava il suo sguardo, quello sguardo che faceva solo quando la guardava.

Le mancava parlargli, le mancava toccarlo, le mancava tutto di lui.

Erano giorni che di notte per dormire non usava più il suo pigiama ricamato di cashmere ma una sua felpa.

Un’enorme felpa blu con un divertente disegnino stampato davanti.

Non l’aveva mai lavata da quando l’aveva, per evitare che il suo profumo svanisse.

Quella felpa profumava ancora di lui, sapeva ancora di lui, ma purtroppo non era solo quella felpa, tutto quello che la circondava sapeva di lui.

Il suo sapore era presente nelle cose più impensabili della sua vita.

Ogni giorno, ogni ora lei lo sentiva.

Anche in quel periodo che era lontano, anche quando era distante chilometri, lei lo aveva dentro, lo sentiva.

Dentro di lei lo malediceva, gli urlava di essere uno stronzo perché lei era innamorata di lui, fottutamente innamorata di lui ma lui non era lì con lei.

Lei continuava a pensarlo e lui non era lì.

Lei continuava a sperare che lui stesse bene e lui non era lì.

Leggeva, ascoltava musica, incontrava persone, parlava con le amiche, cercava di andare avanti e lui non era lì con lei.

E si ripeteva che non era giusto, non era giusto che lui gli mancava.

Gli mancava come qualcosa che aveva fatto parte sempre di lei e lui non sapeva nulla perché era uno stronzo.

Non c’era, chissà dov’era e probabilmente non ricordava più nemmeno il suo nome.

Ed era quella la cosa che le faceva più male, che lui non sapeva che a lei mancava e il dubbio di quello che avrebbe fatto se lo avesse saputo, la uccideva.

La sveglia cominciò a squillare.

9.30am.

Era sabato e come al solito, non c’era scuola.

“hey, buongiorno tesoro” disse il padre entrando in camera sua.

Samantha disattivò la sveglia e si sedette meglio sul letto ancora assonnata.

“oggi, io e Jennifer andiamo a Los Angeles con Krystal, te ne ho parlato già, vero? non ti dispiace rimanere con Matthew, vero?” chiese il padre sedendosi sul letto

“no.. ormai sono abituata” ammise la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

“guarda che Matthew è di ottima compagnia, e poi non mi va che stai da sola a casa per due giorni, quindi rimane lui con te” ammise l’uomo

“due giorni?” chiese Samantha

“si, te l’ho detto ieri” ammise

“oh si, giusto” disse la ragazza alzandosi dal letto “ a che ora hai il volo?” chiese poi

“tra tre ore, quindi devo proprio scappare, volevo salutarti almeno”

“hey, guarda che sei fuori per due giorni, non vai in guerra” disse la mora sorridendo

“lo so, è che ultimamente mi sembri sempre così triste e-”

Samantha non lo fece finire.

“sto bene, papà.. sono solo stanca” ammise poi

“beh..allora cerca di risposare, sono sicura che Matthew non ti darà fastidio e mi raccomando, pranzate assieme e stai più tempo con lui, almeno non sarò in pensiero” disse il padre lasciandole un bacio sulla guancia

“papà ho diciotto anni, so badare a me stessa” ammise la ragazza

“lo so, ma prevenire è meglio che curare, ora scappo, ti voglio bene” disse il padre lasciandole un altro bacio per poi andare via e chiudere la porta alle sue spalle.

Sorrise per poi appoggiarsi al davanzale della finestra e guardare fuori.

Sperava tanto di vedere la macchina di Nicholas parcheggiata di fronte il suo palazzo e magari  che si fosse proprio lui appoggiato allo sportello che la aspettava per trascorrere una meravigliosa giornata assieme.

Matthew entrò in camera sua senza bussare e Sam di scatto abbassò la felpa di Nicholas, in modo da farla arrivare almeno fin sopra le ginocchia

“hey, scusa, pensavo fossi vestita” disse il ragazzo passandosi una mano fra i capelli imbarazzato e voltandosi verso la porta, in modo da non guardarla.

“oh no.. è tutto okay” disse la ragazza uno shorts a caso che era sulla scrivania e indossandolo velocemente mentre guardava se Matthew era ancora voltato.

“puoi girarti Matthew” disse la ragazza sorridendo

Il ragazzo sorrise girandosi per poi guardarla..

“io.. adesso devo uscire, ma ci metto un’ora al massimo, fatti trovare pronta che andiamo a magiare fuori.. non mi va di stare qui” ammise il ragazzo

“oh, ma Matt.. se per te è un problema io posso anche rimanere qui, chiamo le mie amiche e..”

Matthew non la fece finire.

“nessun problema, Sam. Mi fa piacere, sul serio” ammise il ragazzo

“okay.. allora quando torni, bussa ed io scendo” disse la ragazza sorridendogli

“okay, a dopo” disse il ragazzo facendogli l’occhiolino per poi uscire.

Samantha entrò in bagno per poi lavarsi velocemente, decise di non asciugare i capelli lisci ma un po’ mossi con il ferro, era da molto che non li faceva così.

Entrò nella cabina armadio e scelse un paio di calze ricamate di lana con una gonna di jeans, un top rosso con una maglia larga nera da indossare sopra.

Si truccò e aggiustò meglio i capelli che si erano quasi tutti appassiti.

Dopo mezz’ora passata davanti allo specchio, a riempirsi di complessi finalmente Matt la chiamò e scese, per poi salire nella sua auto.

“wow..non sapevo avessi questo tipo di auto” disse la mora una volta salita e voltandosi a guardarlo.

“non sai molte cose di me” ammise il ragazzo mettendo in moto l’auto “allora, dove andiamo a mangiare?” continuò poi.

“non so.. per me è uguale” ammise la mora guardando fuori

Si era appena accorsa che Matthew aveva imboccato la strada per andare verso il ristorante di Kevin. Che volesse portarla lì? No avrebbe preferito morire.

“ti piace questo?” chiese il ragazzo indicandogli l’entrata del ristorante di Kevin.

Wow, solo i numeri alla lotteria non indovinava.

“ecco, po..potremmo andare in un altro?... questo non..non mi piace molto” ammise

“come mai?” chiese Matthew continuando a guardare la strada

“è.. che…io..” cominciò la mora

“ci andavi con il tuo ex ragazzo, vero?” chiese Matt

“che?” chiese la mora

“tipico comportamento da ragazza innamorata che non riesce a dimenticare” sussurrò il ragazzo

Samantha lo guardò interrogativo.

“guarda che non sono poi così idiota, vivo con mia sorella da quando sono nato e so quando una ragazza sta male per un ragazzo” ammise il ragazzo continuando a guidare e fissare la strada

“che?” chiese di nuovo la mora

“sei stata lasciata, e tu ci sei ancora dentro.. lo so, l’ho capito, appena vi lasciati gli altri ragazzi sono tutti vecchi e invisibili.. non mi hai degnato di uno sguardo” si lamentò il ragazzo

“ti ho guardato, ti ho guardato ed ho visto il figlio della donna che mio padre dovrà sposare” ammise la mora

“se va be” disse il ragazzo  “perché non vai a cercarlo?” chiese poi il ragazzo continuando a guidare e cambiando discorso

“lui mi ha lasciata ed io devo anche cercarlo?” chiese la mora

“quanto orgoglio… se vuoi che torni, devi provarle tutte” ammise il ragazzo

Samantha non rispose, rimanendo perplessa alle parole del ragazzo.

“ ti piace qui?” chiese poi il ragazzo indicandogli un ristorante.

“..si…va bene” ammise la mora “facciamo che mentre tu parcheggi io ti aspetto dentro, okay?” chiese poi la mora

“okay va bene, tanto non c’è il rischio che guardi altri” disse il moro sarcastico

“divertente” disse la mora scendendo dall’auto e chiudendo la porta.

Sorrise per poi entrare nel ristorante

Un cameriere le si avvicinò.

“ha bisogno di qualcosa?” chiese alla mora

“si, un tavolo per due.. e possibilmente vicino le vetrate” disse Samantha guardandosi intorno

“ma certo, mi segua” disse il cameriere facendo segno di seguirla.

Samantha lo fece e mentre il cameriere la accompagnava verso il suo tavolo, notò un ragazzo.

Era seduto ad un tavolo per due e mentre Sam camminava lo aveva proprio di fronte, era riccio con due profondi occhi color nocciola.

Notò che non era solo ma con una donna, non riusciva a vedere il viso poiché era di fronte a lui ma notò che aveva due lunghissimi capelli biondi perfettamente lisci e che parlava e il ragazzo la ascoltava con attenzione.

Quel ragazzo era Nicholas, dio ma quanto era sfortunata?

Doveva proprio incontrarlo con un’altra donna?

Mentre camminava aveva lo sguardo fisso su Nicholas che sentendosi osservato alzò lo sguardo e gli occhi del riccio si mischiarono con quelli della mora.

A Samantha quasi non venne qualcosa, tanto da farla fermare e non riusciva quasi a reggersi in piedi.

Si morse il labbro cercando di non piangere e automaticamente si voltò correndo via, lasciando lì il cameriere, lasciando lì Nicholas con la sua nuova ragazza.

Corse fuori, senza una meta, mentre correva però si sentì afferrare un polso così si voltò.

“sam”

Quella voce la conosceva troppo bene, avrebbe potuto riconoscerla anche a chilometri.

Samantha sforzò un sorriso.

“chi è quella? Un’altra zia di Nate?”

Nicholas sospirò accennando un “no”

Samantha scosse la testa.

“perché non mi hai detto che avevi un’altra?” chiese la mora dispiaciuta

“sam lei non è..” cominciò il riccio ma Samantha lo interruppe non facendolo finire.

“non c’è un valido motivo per stare con me? Eh? Mi hai fatto credere che fossi io a non andare bene.. Sai una cosa? Mi sono illusa, sono stata una stupida illusa, noiosa e rompicoglioni… Mi ero illusa che il nostro amore avrebbe potuto superare tutta la gente che ci giudicava, che diceva che non potevano stare assieme, che eravamo diversi, che io avevo diciotto anni e tu venticinque. Mi ero illusa che tu ed io insieme…potessimo vincere..potessimo finalmente essere felici… ma mi sbagliavo..mi sbagliavo su tutto..peccato” sussurrò la mora

“mi…dispiace” ammise il riccio abbassando lo sguardo, non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi.

“e dì alla zia di nate di starmi lontana, ripetile anche tu che non stiamo più assieme, credo che festeggerà come hanno fatto joe e la tua famiglia”

Nicholas stava per rispondere ma furono interrotti da Matthew che si era avvicinati a loro.

“sam?” chiese il ragazzo chiamandola

“andiamo in un altro ristorante, Matt. Non mi va di stare qui” ammise la mora

Un senso di gelosia pervase il corpo di Nicholas.

Chi era quello?

Perché era con Samantha?

Perché Samantha era con lui?

Perché Sam era sempre così fottutamente bellissima?

Anche per una semplice uscita?

 Perché aveva quei meravigliosi capelli?

 Perché aveva quei meravigliosi occhi che potevano farti avere un infarto?

Perché era così dannatamente perfetta?

Nicholas non riusciva nemmeno a parlare.

“ciao Nick” disse la mora cominciando a camminare verso la macchina di Matt con il ragazzo

“ah e un’ultima cosa” disse la mora per poi rivoltarsi verso di lui e guardarlo.

Si strappò la collana da collo che non aveva ancora mai tolto, la collana che LUI le aveva regalato, la collana della loro prima volta.

“questa è meglio se la tieni tu, regalala alla tua nuova ragazza, o meglio donna” disse per poi andarsene definitivamente senza dare il tempo a Nicholas di rispondere.

 

 


 Heello beautiful, how's going?

A me una merda çç ho un raffreddore schifoso, devo studiare e devo anche dimagrire. Avete qualcosa per me? sdfghj Oggi mi sento praticamente uno schifo e non so con quale coraggio ho aggiornato. Ho delle 'amiche' che non sanno far altro che giudicare, giudicare e giudicare ed io sono ancora la stupida che vede solo il buono nelle persone. Perchè le persone non capiscono che sono un'umana ed anche io ho un cuore e dei sentimenti? Anche io ci rimango male se ogni cazzo di volta mi dite che sono grassa.... Va be non mi va di parlarmi della mia schifosa vita quindi finisco di deprimervi con i miei problemi, spero che il capitolo vi sia piaciuto a differenza dello scorso che ha avuto poche recensioni in confronto alla norma, quindi spero che a queste c'è ne saranno di più. Al prossimo capitolo, baci<3

Se non avete nulla da fare e volete rompere a qualcuno, ci sono io @_itsnickymine :)

 

 

SPOILER.

“ascolta.. io..” cominciò Joseph

“no, non dire nulla, perché tu non hai colpe, volevi solo il bene per me e credevi d’avermi dato il consiglio giusto.. quello che ha sbagliato sono io, sono solo io.. Perché se l’amavo veramente non la lasciavo andare.. non lo avrei mai fatto” Nicholas lo interruppe quasi balbettando

“quindi lo sai che non la ami veramente?” chiese Joseph guardandolo

“non lo so, joe.. so solo che….”

Il riccio prese un lungo respiro prima di parlare.

  
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