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Autore: nals    10/12/2012    4 recensioni
È freddo e il tram sfila via troppo veloce. L’arancio smorto delle lamiere ingoia per una manciata di secondi i quattro metri quadri di giardino della casa macchiata di giallo all'angolo di Milton Street.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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È freddo e il tram sfila via troppo veloce. L’arancio smorto delle lamiere ingoia per una manciata di secondi i quattro metri quadri di giardino della casa macchiata di giallo all’angolo di Milton Street.
Trecentoquarantatrè. 
Sono trecentoquarantatrè i mattoni della facciata sinistra della casupola dove sonnecchia Tod. Tod è il cane lupo di Sam, il cucciolo troppo cresciuto che mangia solo lische di sogliola tritate e abbaia praticamente mai.
Sono trecentoquarantatrè i mattoni della facciata sinistra della casupola dove sonnecchia Tod. Tod è il cane lupo di Sam, il cucciolo troppo cresciuto che ringhia silenzioso alle mosche. Si contorce nel fango rossiccio senza muoversi. Ha gli occhi fermi.
Sono trecentoquarantatrè i mattoni della facciata sinistra della casupola dove sonnicchia Tod; cinque e la punta del piede, quelli che separano il tuo respiro affannato dall’unica finestrella semiaperta della casa macchiata di giallo all’angolo di Milton Street.
C’è freddo tra le dita e puzza di morto. Tod non è ancora riuscito a liberarsi della mosche che gli ronzano sul collo.
È bastato un colpo secco, non è così cagnaccio di merda?
Mancano quattro metri e diciotto centimetri alla finestrella semiaperta del soggiorno della casa macchiata di giallo all’angolo di Milton Street e il gracchiare del giradischi non serve a niente.
Lo senti il ridacchiare di Susy, Chuck? E lo schiocco dei baci che Sam le sta regalando?
Otis Redding sta urlando il suo amore; tu credi che l’amore ti odi.
Sam ti abbraccia sempre. “Sei importante” dice. “Non so cosa farei senza di te.”
E Susy è così bella che hai perso la testa sin dal primo momento. Ha delle gambe lunghe e bianche, ma così... bianche. E sorride di un sorriso che vorresti ritrovarti davanti ogni mattina per baciarlo, baciarlo e non staccarti più.
“Sei così gentile, Chuck” ti sussurra toccandoti le guance e tu vorresti sfiorarle il collo e succhiarle dietro l’orecchio, solo per sapere com’è.
Com’è baciare, Susy? Com’è?
Sam ti abbraccia sempre. “Sei importante, Chuck. Sei importante.” Dice e aspira fumo dalla tua sigaretta e le vostre salive muoiono strette tra le fibre del filtro umido.
Sam ti abbraccia sempre, sempre, sempre. Ma bacia Susy. E tu non riesci proprio a non fissarle, quelle labbra schiacciare forte sulle disegnate e rosse di lei.
Sam bacia Susy, e  ci fa l’amore. Tutte le sere.
L’erba è umida e il muro lurido ti ghiaccia la schiena. La luce si spegne assieme all’ultimo gemito di lei.
Soffi l’ultima boccata e cicchi tra le dita.
Sono trecentoquarantatrè i mattoni della facciata sinistra della casupola dove sonnecchia Tod. Tod, il cucciolo che Susy ha regalato a Sam quattro mesi fa per farsi scopare.
Otis Redding sta urlando il suo amore senza tempo e tu fili via. Il cavallo dei pantaloni stringe così tanto che quasi non riesci ad infilare un passo dietro l’altro.  Le dita sono impegnate a stringerti forte i pezzi.
Com'è baciare Susy? Com'è baciare te, Sam?
Sono trecentoquarantatrè i mattoni della facciata sinistra della casupola dove sonnecchia Tod; trecentoquarantatrè come i mozziconi imbevuti della sua saliva e della tua, conservati nello scatolo rigido delle gomme al mango comprate dalla zia Katy.
È bastato un colpo secco, non è così cagnaccio di merda?
Tod non ringhia più. Otis Redding ha smesso di amare.
Tu no.


   
 
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