10/12/2012
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Once upon a dream
scendo le scale del mio appartamento in compagnia dello scricchiolio delle travi di legno scolorite dal tempo prodotto dalle mie Clark. Mi tuffo nella 66°. Neve. Per fortuna oggi mi sono coperta bene: cappotto nero legato alla mia esile vita da un cinturino altrettanto sottile, una cuffietta bianca di quelle morbide che ricadono all’indietro, del tipo che adoro,per non far inzuppare i miei capelli ondulati di un rosso-rame (me li invidiano tutti… sarebbe un peccato lasciare che si arruffino, no?) un paio di jeans aderenti che tendono al grigio per darmi un tocco giovanile, sportivo, ma allo stesso tempo non trascuro la comodità che per me è la prima cosa, uno scaldacollo poi, ci tengo alle mie corde vocali! Anche quello di un grigio topo e per un tocco di classe i miei favolosissimi scaldamuscoli neri con tanto di borchie e qualche brillantino argentato qua e là. Ebbene sì, mi piace vestirmi di scuro, problemi?! Ma ho dimenticato una cosa, forse quella senza cui non potrei vivere, il mio Ipod con la cover dei miei idoli e le mie cuffiette. E BOOM. World off, music on come si suol dire! O come dico io: Shit off, One Direction on! Perché sì, purtroppo la vita è una merda e devi imparare a mandarla a fanculo se vuoi uscirne vivo e i miei idoli mi aiutano a farlo. Mentre questi pensieri felici mi attraversano la mente e Kiss You mi rimbomba nelle orecchie raggiungo il mio liceo, il mio adorato liceo: uno psico pedagogico. Mi piace la psicologia, mi piace capire cosa pensa la gente, i suoi problemi ecc... non perché sia un’impicciona che vuol fare i fatti altrui, semplicemente voglio aiutare le persone a capire meglio loro stesse e i loro simili. Ve lo immaginate? Io, Annabelle Taylor Jones, dottoressa in psicologia infantile! Raggiungo la classe di matematica, matematica… una materia più stupida non poteva esistere! Soprattutto se il tuo prof è la brutta copia di Homer Simpson con una pistola a getto in bocca che quando pronuncia la ‘p’ ti travolge con uno sputo ben mirato tra il punto di incontro delle sopracciglia e il naso, una vera figata! Prendo il mio solito posto: infondo, nell’angolo di sinistra. Ed eccolo lì, il professor Smith che scrive un problema alla lavagna sul teorema di Pitagora, credo. Io, come al solito, prendo il mio quadernetto e comincio a scrivere il continuo del mio romanzo ‘Le ciliegie d’autunno’, adoro scrivere, mi rilassa, mette alla prova la mia immaginazione e mi fa riflettere. Ora, tutto è fantastico: scuola che ti stimola, idee chiare sul mio futuro, attitudine alla scrittura, ok, perfetto, la mia vita è uno sballo! Se non fosse per un microscopico problemino: la sottoscritta è dislessica. Già, bella seccatura per una a cui piace la sua scuola ma non può avere i risultati che vorrebbe per una stupida patologia! E il bello arriva quando non sei quella che si potrebbe definire la cocca del professore. Nonostante tutto Anna o Belle chiamatemi come volete, non si arrende e ripone tutto il suo impegno nello scrivere, il che le riesce sicuramente meglio della matematica. E proprio quando sto per descrivere il loro primo bacio sotto quel ciliegio che aveva fatto incrociare i loro destini l’11 ottobre di 3 anni prima:
- Signorina Jones, sicuramente starà impegnando il suo tempo in qualcosa di molto più interessante della mia lezione, non le dispiacerà renderne partecipe la classe, vero? –
- Veramente penso siano cose troppo profonde per essere elargite a un gruppo di persone con un quoziente intellettivo poco più elevato di quello di una mosca – rispondo abbozzando un sorrisetto ironico
- Quindi lei si crede superiore? –
- Direi che non ci vuole molto per superare la mia classe, professor Smith –
- La sua superiorità eguaglia la sua modestia, signorina Annabelle - dice seguito dalle risate deglia altri 25 pecoroni
- Grazie, e la sua simpatia eguaglia la sua capacità di insegnamento –
- Oooh lo ha spento! – sento arrivare dall’altra parte dell’aula, Trevor Morris, il solito sciupa femmine che c’è in tutti i licei, pluribocciato… insomma storia vecchia.
- Sarebbe così premurosa da portare lei e la superiorità, nonché modestia, in presidenza? – indica la porta col dito ritto come un fuso colpendo il bersaglio della prima fila con uno sputo da Guinness World Record
Ci risiamo, mi alzo con indifferenza e mi dirgo verso la porta con non chalance, tanto è così tutti i giorni; passo davanti alla cattedra e polverizzo il prof con un’occhiata menefreghista:
- Sa, professor Smith, lei rappresenta la società di oggi, in qualche modo: sbatte fuori i migliori perché teme che gli incapaci come lei, che purtroppo hanno in mano il mondo, vengano calpestati da quelli con potenzialità e un cervello ben funzionante, come me – dico calma.
Sto per uscire quando mi ricordo di una, perché non divertirsi un po’? tanto mio padre (mia madre non l’ho mai conosciuta) mi H nei confronti dei docenti:
- Ah e se proprio vuole farci un favore, cambi lavoro; stanno pensando di aggiungere una nuova disciplina sportiva: il tiro al bersaglio con sputo, provi quello, potrebbe avere successo! – SPAZIO AUTRICE: BELLA UTENTI DI EFP! OK, NO NON SAPEVO COME SALUTARVI AHAHAHAH. SPERO DI NON AVER FATTO ERRORI DI PUNTEGGIATURA VISTO CHE NON SONO UNA CIMA! COMUNQUE.... L'IDEA PER QUESTA FF L'HO PRESA DALLA SAGA DI PERCY JACKSON (LA MIA PREFERITA) PER CUI FARO' RIFERIMENTI A TERMINI SPECIFICI USATI NEI LIBRI DI CUI SPIEGHERO' IL SIGNIFICATO, TRANQUILLI! AGGIORNERO' OGNI LUNEDI' PERCIO' AVETE TUTTO IL TEMPO PER RENCENSIRE! SEE U GUYS!