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Autore: minichan    27/06/2007    1 recensioni
La vita ci riserva avvenimenti inaspettati, difficili, non sempre piacevoli, ma che ci insegnano a guardare dentro a noi stessi ..... che succederebbe se qualcuno entrasse di prepotenza nella vita dei nostri sweeper in un momento di grave crisi ?
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9 – Famiglia.

Shinjuku era all’ora del suo risveglio, le coppiette si dirigevano abbracciate verso i ristornati, gruppi di uomini entravano nei night ridendo, le tenui luci dei lampioni creavano un’atmosfera da favola, quattro persone a bordo di una jeep si dirigevano verso il porto, non era un viaggio di piacere, si stavano preparando alla battaglia.

Raggiunsero la scogliera in piena notte, le rocce erano scivolose ma fortunatamente avevano portato funi e ramponi per la scalata, il primo a salire fu Umibozu, era inevitabile, con la sua mole avrebbe avuto più possibilità di tenere su gli altri se qualcuno fosse caduto.
Cominciarono lentamente a salire per abituarsi all’ambiente, ma man mano che procedevano furono costretti ad aumentare l’andatura visto che ritrovavano a cielo aperto, chiunque avrebbe potuto vederli.
Arrivati in cima si trovarono davanti una barriera di sterpi ed alberi, non credevano potesse esistere un ambiente così a Tokio, metropoli urbanizzata ormai al suo massimo, sciolsero le funi e le nascosero in un cespuglio in caso qualcuno fosse passato da lì. Si addentrarono nella foresta, gli sterpi gli frustavano le gambe, - Ecco come Kaori si è procurata quelle cicatrici – pensò subito Ryo.
Procedevano in fila con Umibozu sempre davanti, Bosch, Ryo ed in coda Kaori, quest’ultima osservava gli uomini davanti a lei, sembrava si trovassero nel loro ambiente naturale, tutti e tre erano stati abituati a combattere in ambienti del genere, pareva non facessero caso alle zanzare, alle spine, a niente …. anche lei aveva avuto la sua breve esperienza in un posto simile ed era sicura che sarebbe riuscita a dare il suo contributo alla spedizione.
Ryo sentiva che l’adrenalina gli faceva pulsare le vene, era come se le sue forze si fossero moltiplicate, si sentiva un leone pronto all’azione, la battaglia creava una sensazione strana, da un lato nasceva la paura del non ritorno, lasciare la vita sul campo era sempre stata una possibilità che un bravo soldato portava con se ogni volta che si muoveva, dall’altro la scarica che sentiva addosso lo faceva sentire vivo più che mai, gli dava il modo di sapere che sarebbe tornato, che avrebbe avuto altri due sorrisi da aggiungere a tutti quelli che aveva in quel momento ben impressi nella mente ……. Kaori, …. il suo sorriso, ora gli sarebbe proprio servito, si voltò indietro a cercarlo ma non la vide, bloccò subito la sua marcia, i due uomini davanti se ne accorsero e lo imitarono, interrogandolo con lo sguardo, - Kaori è sparita – sussurrò per fare il meno rumore possibile – Come è sparita non era dietro di te ? – gli fece eco Bosch – Fiiiiiiiiiii – un fischio gli fece alzare lo sguardo verso l’alto, Kaori era una decina di metri sopra di loro appollaiata su un ramo, la guardarono interdetti, come diavolo aveva fatto ad arrivare lassù ?
La ragazza intuendo il loro stupore con due semplici piroette attorno ai rami piombò perfettamente in piedi di fianco a loro – Cavolo sembravi un gatto – esclamò Bosch; ad Umibozu solamente nel sentire la parola “gatto” si incrinarono gli occhiali, - Gatto ? GATTO ? non dirlo mai più !!! Ora non potrò più avvicinarmi a lei senza pensarci !!!! – Bosch che non conosceva la sua fobia dei gatti lo guardò perplesso – Lo sapevo io che eri il fratello di Yuri Keki !!!! – esclamò Ryo, un piccolo martello di ammonimento da 7t gli si spiattellò sul naso – Con te faremo i conti a casa, dobbiamo ripartire altrimenti non arriveremo più, io vi seguirò dall’alto, così vi potrò avvertire se arriverà qualcuno, ogni tanto guardate in su, vi farò dei cenni – detto questo saltò nuovamente sul ramo, Ryo la guardava imbambolato, come diavolo faceva a muoversi così ?
Umibozu gli diede uno spintone – Ehi brutto maniaco depravato datti una mossa altrimenti arriveremo di giorno e non ci dobbiamo far vedere !!! - ….. – Te lo io il maniaco depravato razza di testa di polipo e poi non sono brutto, sono il ragazzo giovane più bello del mondo IO – Scherzò mettendosi in posa da body-building – Seeee, seeee basta che ti dai una mossa – ricominciarono tutti a camminare leggermente più tranquilli.
La foresta non era grande come sembrava, neanche un’oretta dopo si trovarono nella radura segnalata sulla mappa di Saeko come pista di atterraggio per gli elicotteri.
Ryo rivolto ad Umi – Ok, ora ci dividiamo, io e Kaori andremo da questa parte, tu e Bosch andrete di là, dobbiamo trovare quel rifugio a tutti i costi, sicuramente la tua famiglia si trova li dentro, ci ritroveremo qui fra un’ora esatta – tutti annuirono e si avviarono nelle direzioni indicate.
I due sweepers camminavano lentamente quasi inginocchiati a terra senza emettere alcun rumore, Kaori seguiva Ryo come un’ombra, si guardavano a destra e a sinistra in cerca di un segnale, un simbolo, un qualcosa che gli facesse capire dov’era l’entrata del nascondiglio, vedevano solo foglie, rami e cespugli, niente, non riuscivano a trovare niente ……
Quando tornarono alla radura Umi e Bosch li stavano già aspettando – Muovetevi abbiamo trovato un passaggio più a nord - trovarono un albero dal tronco molto più largo di tutti gli altri e dalla forma decisamente particolare, Bosch si avvicinò e sollevo un lenzuolo dello stesso colore del legno scuro che nascondeva una botola a terra – Vedete, c’è un bunker, ecco perchè non si riusciva a localizzare nessun edificio, come ci disponiamo per entrare ? – gli uomini si fecero pensierosi – Io credo sia meglio aspettare che esca qualcuno, se apriamo il portellone magari potremmo incappare in qualche trappola – sentenziò Umi da esperto di trappole ed esplosivi quale era - Ormai non tarda molto all’alba, ci possiamo appostare qui vicino fino a quando non vediamo qualcuno uscire, poi potremmo entrare e fare piazza pulita – se si fosse tolto gli occhiali da sole si sarebbero potuti vedere i suoi occhi luccicare dall’impazienza.
Ormai erano passate quasi 2 ore e seduti fra i cespugli cominciavano a sentire i segni di stanchezza, ma proprio in quel momento un sordo stridio metallico attirò la loro attenzione, si voltarono verso la tenda e videro dei movimenti al suo interno, un energumeno di stazza enorme emerse dall’albero. Umibozu era il più adatto a fermare l’uomo, visto che era grosso quasi quanto lui, si mosse piano nella sua direzione appena gli fu alle spalle lo stordì con due colpi alla nuca, l’unica cosa che non riuscì a prevedere, fu l’urlo che l’uomo ebbe il tempo di emettere – Cazzo siamo bruciati – esclamò Umi strappando di getto la tenda.
In quel preciso momento la botola si spalancò e una decina di soldati saltarono fuori, la battaglia ebbe subito inizio, i colpi volavano in ogni direzione, ma gli sweepers ed il detective fecero valere la loro prestanza fisica sugli avversari, in pochi minuti si trovarono in vantaggio.
Dalla botola fuoriuscì una scarica di mitra, ne stavano arrivando altri, dovevano muoversi, stavano atterrando gli ultimi quando un altro squadrone era già davanti a loro, tutti erano disarmati tranne uno. L’unica di cui non si preoccuparono era Kaori, forse vedendo che era una donna pensarono che non potesse dar loro problemi, mentre i suoi amici erano tutti impegnati a difendersi, la sweeper vide l’unico uomo armato puntare la canna del mitra verso Umi, di riflesso tirò fuori la sua pistola e gliela puntò contro – Che mi succede, mi trema la mano, non riesco a prendere la mira, non lo centrerò mai così, cosa posso fare, non posso lasciare che spari – si sentì strappare l’arma di mano con violenza e un proiettile colpì il soldato alla spalla il quale dovette lasciar cadere il mitra, Ryo vedendo la sua faccia sconvolta ed il respiro affannato non potè fare a meno di rassicurarla – Stai tranquilla, non te lo lascerò rifare mai più –
Scesero nella botola, una serie di piccole lampadine illuminava uno stretto corridoio che variava la direzione in continuazione, destra, sinistra ancora sinistra poi di nuovo a destra, camminavano velocemente, ad un tratto tutte le lampadine si spensero, ma da lontano si poteva vedere il barlume di una luce, non avevano scelta, era l’unica cosa che potevano seguire in quel buio, formarono una catena, gli uomini si misero una mano sulla spalla, Ryo prese la mano di Kaori in una forte stretta.
Giunsero in una stanza circolare illuminata da una serie di fiaccole, al centro seduto su di una sedia c’era un uomo attorniato da 4 soldati, - Izawa – mormorò Bosch – Dimmi dove hai nascosto Eleonor e Maddie – l’uomo gli rispose con una falsa risata – Benvenuto detective, non potevo sperare di meglio, le due persone che più al mondo volevo eliminare si sono presentate a me spontaneamente, non potevo immaginare una giornata migliore, Bosch, hai già rovinato i miei traffici una volta, cosa ti fa credere che anche oggi potrai salvarti ? – Il detective con una calma che si meravigliò di avere lo squadrò con odio – Te lo richiedo un’altra volta solamente, dove diavolo hai nascosto la mia famiglia – Izawa si alzò e fece segno ai suoi uomini di avanzare, - Cosa ti fa credere che siano ancora vive ? Mi credi così stupido da portarmi dietro due pesi come quelle due ? Sono morte da un pezzo, mi servivano solo per attirati qui – Bosch spalancò gli occhi, non poteva crederci, non voleva crederci – Stai mentendo – Izawa sorrise – Mi dispiace, anzi no, mi fa molto piacere detective, sto dicendo la pura verità - …. – Stai mentendo – ripetè Bosch con voce tremante, Kaori lo guardava sconvolta, Ryo e Umibozu erano impassibili come sempre, avevano fatto tutta quella fatica per niente ? Bosch si sentiva pulsare le tempie, le mani si erano informicolite e la vista gli si stava annebbiando, aprì la bocca ed un urlo disumano squarciò l’aria, si avventò su Izawa senza che le sue guardie avessero il tempo di fare un passo, Ryo e Umi le immobilizzarono subito in modo che non potessero più aiutare in loro capo.
Intanto Izawa e Bosch erano avvinghiati per terra in una dura colluttazione, non si riusciva a capire chi avesse la meglio, Kaori scattò in aiuto del suo amico quando un forte braccio la trattenne, vide che era Ryo – Lasciali fare, ora è solamente una cosa fra loro due –
In quel preciso momento si udirono 2 colpi di pistola, i due uomini giacevano a terra immobili, una chiazza di sangue si stava allargando sotto di loro, Ryo lasciò Kaori che accorse subito spostando Izawa da sopra il detective, era sangue ovunque, non si capiva di chi dei due fosse.
Bosch cominciò a muoversi e la ragazza tirò un sospiro di sollievo, si alzò e si toccò la spalla dove Izawa lo aveva colpito, poco male, all’altro era andata di conseguenza peggio, un grosso foro gli perforava il torace, - Harry, ehi Harry – Kaori lo stava chiamando, come riscosso dalla sua voce il panico lo raggiunse, che non stesse realmente mentendo ?
Come una furia corse lungo un nuovo corridoio aprendo di scatto ogni porta che incontrava incurante di chi avesse potuto esserci dietro, nella sua mente vedeva solamente la sua donna e la sua bambina sole e spaventate che lo chiamavano.
Nell’ultima stanza la luce era spenta, a tastoni cercò il pulsante nel muro umido, c’era uno strano odore lì dentro …. non le vide subito, i suoi occhi si dovevano abituare alla luce nuova, c’era uno scrittoio, proprio sotto alla finestra, un grande armadio di fianco, un comodino con sopra una candela spenta e un letto.
Sopra al letto era stato buttato un telo, ma si vedeva che sotto c’era qualcosa, Bosch lo toccò in un angolo con mani esitanti, non aveva il coraggio di toglierlo, ritrasse la mano e la strinse in un pugno, tirò un profondo sospiro e con un colpo secco lo tirò via, non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che si trovò davanti, stese sul letto c’erano sua moglie e sua figlia, strette in un abbraccio disperato, la piccola Maddie aveva uno sguardo terrorizzato, mentre Eleonor solamente triste e rassegnato, in fondo da ex agente dell’F.B.I. sapeva bene quello che stava succedendo, avevano sparato alla testa ad entrambe, Eleonor teneva stretto in mano il cammeo con dentro le loro foto che lui le aveva regalato per il suo compleanno tanti anni prima, il suo primo regalo ……
Colto dalla consapevolezza di averle perse si lasciò scivolare a terra, le lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance, voleva finirla lì, voleva solo raggiungerle, non poteva sopportare il dolore di pensare a quello che gli avevano fatto, voleva solo sparire.
Gli sweepers entrarono di corsa trovandosi davanti quella scena orribile e l’uomo accasciato a terra, Kaori si portò le mani alla bocca e cominciò a singhiozzare silenziosamente, allo stesso modo si inginocchiò di fianco a Bosch e lo abbracciò sostenendolo più che potè, visto che l’uomo gli si abbandonò completamente addosso, assieme piansero tutte le lacrime che avevano a disposizione.
L’elicottero della polizia cominciò a sorvolare l’isola, Ryo si abbassò su Kaori che stringeva ancora in maniera ossessiva il detective, - Kaori, è ora di andare, non possiamo fare più niente qui – assieme aiutarono Bosch ad alzarsi, faceva fatica a reggersi sulle gambe, lo trascinarono fino al gommone e da li a casa.

Era passato qualche giorno, Bosch non si era ancora ripreso, stava tutto il giorno sdraiato sul letto di Kaori, ormai la sua vita era finita, nulla aveva più un senso, gli avevano tolto tutto, si decise che ormai era giunto il momento di lasciare quella casa, era il tempo di tornare in america e lì avrebbe deciso cosa fare della sua vita.


Arrivarono in ritardo all’aeroporto, Ryo si era fermato in mezzo alla strada per chiedere di uscire ad una vigilessa che regolava un incrocio creando un ingorgo immenso.
Bosch con la sua valigia in mano allungò la mano verso lo sweeper, - Ryo mi raccomando su quel discorso che abbiamo già fatto, magari per me sarebbe finita ugualmente così, ma intanto ho perso 15 anni di vita con lei e non me lo potrò mai perdonare, dopo aver toccato il paradiso sono tornato ad essere un uomo solo e tormentato dai rimorsi di non aver potuto vivere pienamente con la mia famiglia, - Ryo gliela strinse saldamente, - Non ti preoccupare, ho recepito bene il messaggio – Bosch si voltò verso Kaori e l’abbraccio – E tu vedi di tenere a bada questo pervertito, continua ancora a dire in giro che è lo stallone di Shinjuku quando secondo me assomiglia più ad un vecchio mulo !!!! Kaori lo guardò e gli sorrise – Non ti dimenticherò mai Harry, stai sicuro che un giorno ti verremo a trovare, e se questo smidollato non mette da parte la sua paura per gli aerei verrò da sola, ma stai sicuro che ci rivedremo, ti considero un vero amico – Bosch la strinse più forte poi si staccò – E’ ora di andare altrimenti mi lasciano a piedi, abbiate cura di voi mi raccomando – e si avvio verso l’aereo.

Ryo e Kaori rimasero a guardare l’aereo mentre decollava finchè non scomparve alla loro vista, - Buona fortuna – Sussurrò Kaori.
Ryo si voltò e le passò un braccio sulle spalle – Lasciamoci indietro tutto, ricominciamo da capo, siamo una famiglia, lo siamo sempre stati …. – Kaori lo fissò a sua volta – Non posso più essere questa Kaori che ho creato, fredda, insensibile, non sono realmente così, era solo una maschera che mi sono inventata per sfuggire al dolore, ma non potrò più essere nemmeno la Kaori di prima, sono successe troppe cose che mi hanno cambiata – lui le sorrise a la baciò dolcemente – Qualsiasi Kaori andrà bene, tanto le amo tutte – lei rispose al sorriso e lo prese per mano, e senza dire una parola si incamminano verso la loro casa.

- FINE -
  
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