Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: justwannabewithyou    10/12/2012    3 recensioni
Era tutto così perfetto, forse troppo per essere reale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una festa.
Una fottutissima festa, l’ennesima organizzata dal vicinato.
Sempre stessa gente, sempre la stessa noia.
O almeno credevo.
 
 
Qualche ora prima.
 
“Mamma, non verrò a quella stupida festa, vai da sola” dissi quasi piagnucolando. Ma avevo i miei validi motivi.
Mi piacevano le feste, anche se non ce ne erano molte nel mio paese fuori Londra.
Eppure quelle organizzate dai vicini erano proprio una noia totale.
Non le sopportavo proprio.
 
“Andiamo Elisabeth, c’è una novità questa volta, ci saranno due veste. Una per noi adulti e una per voi giovani. Dobbiamo accogliere una nuova famiglia che abita in fondo alla strada, mi sembra” disse cercando di alzarmi il morale. Tentativo fallito.
“Verrò ma solo per non sentirti più ok?” non volevo essere acida con mia mamma, però sapeva cosa pensassi riguardo a queste continue festicciole tutte uguali.
 
Arrivate alla festa dovemmo dividerci.
Lei con gli adulti e io coi “giovani”. Sperando solo che per giovani non intendessero i mocciosi di 10 anni.
Con mio stupore la festa era popolata di ragazzi della mia età circa, ragazzi che sinceramente non avevo mai visto nei dintorni ma poco importa.
Era quasi piacevole la situazione creatasi, così mi rivolsi al barman chiedendo una corona. Non volevo di certo ubriacarmi al primo cenno di “divertimento”.
 
“Facciamo due corone, grazie”
 
Un ragazzo dietro di me si unì alla mia richiesta.
Mi voltai per vedere chi fosse, non lo avevo mai visto prima d’ora.
Ma di sicuro non lo avrei dimenticato facilmente, era davvero un bel ragazzo.
 
“Piacere, Louis” sorrise. E che sorriso.
“Elisabeth” strinsi la mano che poco prima mi porse.
“Sei nuovo qui?”
“Si, abito in fondo alla via, mi sono trasferito ieri”
“Ah, siete voi quelli nuovi per cui hanno voluto organizzare questa festa allora”
“Credo proprio di si.”


Silenzio imbarazzante.
Sempre odiato in tutta la mia esistenza, non che sia molta.
 
“Parlami di te”
“Come scusa?” chiesi quasi sorpresa al moro al mio fianco.
“Parlami di te” ripetè sorridendo.
“Va bene” sorrisi a mia volta e cominciammo a parlare di noi. Come se ci conoscessimo da una vita.
 
Le ore passarono velocemente e la festa finì.
Ma noi andammo avanti ancora a parlare, mi faceva stare bene parlare con lui.

“Ci siamo detti praticamente tutto ormai” accennò una risata.

Amavo la sua risata.
Durante la serata ridemmo moltissimo, e la sua era così cristallina e contagiosa.

“Hai ragione” abbozzai un sorriso.
“Sinceramente c’è una cosa che non ti ho detto…..”
“Che intendi dire, Lou?”
 
Credo che il suo motto in quel momento fu “le azioni valgono più delle parole” perché in attimo mi ritrovai le sue labbra a premere sulle mie.
In quel momento capii che era tutto così perfetto, forse troppo per essere vero.
Io e lui avevamo così tante cose in comune, ci eravamo detti tutto, sapevamo tutto l’uno dell’altro.
E ora eravamo lì, a scambiarci piccoli baci.
Sentivo che dentro di me, il cuore voleva uscire dal petto e lo stomaco non era da meno.
Che mi stessi innamorando? Chi lo sa.

Un morso.
Gli morsi il labbro inferiore, dolcemente.
Ho sempre avuto questa mania di mordicchiare il labbro inferiore.
Non gli dispiaceva di sicuro, riprese a baciarmi.
E sta volta chiese con la sua lingue il permesso per unirsi alla mia. Non lo feci mancare e le nostre lingue si incontrarono, per la prima volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Due mesi dopo.
 
“Scappa, scappa con me”
“E dove potremmo andare Louis?” chiesi dopo averlo baciato dolcemente.
“Seguimi e ti mostrerò il mondo, Beth”

Pensavo scherzasse.
E invece una settimana dopo ci ritrovammo a girare l’America con una mappa e la macchina.
Muniti di bagagli e qualche soldo. Roba da matti no?


 
 
 
365 giorni dopo.
 
“È passato un anno dalla prima volta che ti vidi a quella festa…”
“Lou ma che stai facendo, scendi da quella panchina! Non vedi come ci guardano male tutti questi francesi?”
“Lasciami finire e vieni con me”

Mi portò sulla Tour Eiffel.
Di notte era ancora più bella, illuminata di vari colori.

“Vedi questo panorama? È tuo.
Ti ho portato in giro per il mondo, perché è tuo. E finchè starai con me, ti darò ogni cosa.
Ma tu devi promettermi solo questo” disse inginocchiandosi.

O santo cielo.

“Sposami Elisabeth, sposami. E insieme staremo l’uno accanto all’altra”

La gente ci stava guardando come si guarda la scena più bella e romantica di quei film strappalacrime. Tutti mi incitavano a rispondergli e anche in fretta.

“Si Louis, io lo voglio”

Mi buttai fra le sue braccia e presi a baciarlo.
Baciarlo come la prima volta.













“Allora tu e papà vi siete conosciuti grazie a quelle feste noiosissime?” mi chiese mia figlia Anne, di 10 anni.
“Esattamente” risposi sorridendo.
“E come siete durati tutto questo tempo?” chiese scioccata.
“Ci amiamo come il primo giorno” rispose Louis abbracciandomi da dietro e dando un bacio sulla guancia a entrambe.






Elisabeth e Louis morirono lo stesso giorno, dopo aver preso il cancro in un viaggio in India.
Vennero seppelliti insieme.
Ancora oggi, la loro, è una delle storie d’amore più raccontate al mondo.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: justwannabewithyou