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Autore: 1rebeccam    10/12/2012    16 recensioni
"L’infermiera era molto carina. La sua pelle aveva una sfumatura ambrata. Me lo ricordo perché pensai che il bianco della divisa, faceva risaltare il suo colorito. Gli occhi erano scuri e, mentre guardava Alexis e si sporgeva verso di me per mettermela tra le braccia, il sorriso dolcissimo che le riservava, la rendeva ancora più bella. Sistemò la sua testolina rossa sopra la mia mano e mi fece le congratulazioni, dicendo che era bellissima…"
Questa storia fa parte della serie 'Stella...Stellina!' - 5
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stella...Stellina!'
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...Qualunque cosa dovesse mai succedere tra noi due, non ti mancherà mai il mio appoggio, la mia presenza, il mio amore sconfinato per te.
Qualunque cosa succederà, io resterò sempre tuo padre, quella casa dove potrai tornare sempre quando sarai smarrito o soltanto felice di condividere con me la tua vita...
Ho usato un mucchio di parole e l’unica cosa che volevo realmente, era darti il benvenuto al mondo. Tua madre ha ragione, sono logorroico…
Un discorso chilometrico solo per dirti che… ti voglio bene, figlio mio…




Mancano Ancora tre Settimane...
*
L'Elefantino Senza Nome



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  Castle esce dalla stanza scuotendo la testa, Kate sarà dolcissima come mamma, ma resta sempre una detective pronta a dare ordini e a mettergli l’ansia addosso.
Nella sala d’attesa familiari ed amici sono impegnati a chiacchierare animatamente, ma si zittiscono di colpo quando vedono arrivare il neo papà.
Pacche sulle spalle, abbracci e congratulazioni lo travolgono bonariamente, insieme ai fiori tra le mani di Ryan e i palloncini azzurri, tenuti insieme da Lanie. Le battute sul fatto che lui sia stato l’ostetrico di turno e su come ne sia uscito vivo le avrebbero riservate a dopo, adesso sono curiosi di conoscere il cucciolo di casa Castle.
-Dovete aspettare ancora un paio di minuti, Kate è in riunione privata con Alexis e Stella.-
Esposito sbuffa.
-Ma insomma! Una riunione… anche adesso? Si comporta sempre come un poliziotto, non c’è che dire!-
Lanie gli dà una gomitata in mezzo alle costole.
-Evidentemente è una cosa importante, fatti gli affari tuoi!-
Esposito cerca man forte nel collega, ma Ryan apre le braccia e solleva le spalle, come rassegnato alla supremazia di Beckett e del resto del genere femminile.
Dopo circa cinque minuti Stella fa capolino dalla porta.
-La mamma vi dà il pemmetto di entlale!-
Scoppiano tutti a ridere, per la serietà composta con cui la bambina li ha avvertiti e Lanie si fionda ad abbracciare l’amica, cosa che fanno anche Ryan ed Esposito, presi dall’euforia. Martha fa il giro del letto e si unisce all’abbraccio e mentre Stella guarda ridendo, le facce buffe che fanno al suo fratellino, Rick si ritrova ricoperto dai fiori e dai palloncini, abbandonati di fretta dagli ospiti.
-Oh… Kate! Ma guardate quanto è bello questo scricciolo… devo dire che, nonostante il padre, ti è venuto proprio bene, tesoro…-
Esclama Lanie, stringendosi ancora a Kate, mentre Castle sbuffa offeso, legando i palloncini alla spalliera del letto.
-Ehi Beckett, ma ti pare il caso di farci aspettare per una riunione di famiglia?-
Le chiede scocciato Esposito, il cui sguardo però, è rapito da Gabriel.
-Evidentemente era una cosa importante Esposito, qualcosa in contrario?!-
L’espressione di Kate non ha niente di dolce e materno al momento e nemmeno quella di Lanie, che gli aveva già chiesto, gentilmente, di farsi gli affari suoi, ed il povero Esposito solleva le mani in segno di resa.
-Eravamo solo impazienti di vedere a chi somiglia!-
-Ma… tio Eppo… ha gli occhi azzulli, i capelli sculi… tomiglia a me, no!-
Gli occhi di tutti si posano su Stella, che arriccia il nasino, mentre Kate la stringe a sé e la bacia sulla fronte.
-Hai ragione Stellina, ha gli occhi uguali ai tuoi!-
Nonno Beckett è rimasto qualche passo indietro, le mani dentro le tasche e il collo allungato, cercando di scorgere Kate, soffocata da tutta quella gente. Rick gli mette una mano sulla spalla.
-Se aspetti che si spostino per lasciarti il posto, aspetta e spera! Gomitate e spintoni, ecco il modo.-
Jim ride e annuisce, ma non riesce a mettere in pratica la tattica di Rick, perché è proprio Kate che si rivolge a lui.
-Papà, ma che fai là dietro, avvicinati.-
Finalmente si apre un varco tra lui e la figlia. La guarda con in braccio Gabriel e Stella seduta sul letto accanto a lei. Non riesce a parlare, sorride soltanto con uno strano luccichio negli occhi.
-Papà!-
Solo alla seconda chiamata si avvicina, si china a baciare lei ed il bambino e l’abbraccia.
-C’è stato un tempo in cui avevo perso le speranze di poter ammirare un quadro così splendido! Per fortuna mi sbagliavo…-
Solleva gli occhi a guardare Rick, grato e consapevole che quel miracolo è anche merito suo. Nella stanza è sceso un silenzio improvviso, come se l’emozione avesse colto tutti di sorpresa e Kate gli mette una mano sul viso, appoggiando la fronte sulla sua. Jim si allontana da lei e sorride.
-Un parto normale, mentre aspettavo nervoso in corridoio, facendo su e giù… non era proponibile, vero?-
Lei solleva un sopracciglio e Martha finisce in bellezza.
-E meno male che mancavano ancora tre settimane e che al mio ritorno saresti stata ancora incinta!-
A quel punto scoppiano tutti a ridere, Kate alza gli occhi al cielo e sbuffa.
-Oh… Martha, non mi ci fare pensare! Però sono stata brava, il tuo aereo parte solo tra due ore, hai tutto il tempo di andare all’aeroporto!-
La donna la guarda sconvolta, sventolando le mani davanti a lei.
-Partire? I miei abiti saranno ormai a brandelli, quando sono uscita per venire qui, stavano ancora litigando per un posto in valigia!-
Si china vicino a lei, le prende la mano e accarezza Gabriel.
-E poi, non ti servirebbe l’aiutino di una suocera impicciona, quando tornerete a casa!?-
Kate poggia la testa sulla sua spalla e le stringe la mano.
-Grazie Martha! Non sai quanto ne ho bisogno…-
Gli occhi del cuore hanno lo sguardo lungo: se Gabriel può somigliare a Stella, Martha Rodgers può essere più che una suocera impicciona.
Una voce timida proveniente dalla porta fa voltare tutti.
-Possiamo?-
Kate sorride e Rick corre verso i nuovi arrivati.
-Signor MacFadden, Lindsey… entrate prego! Famiglia, vi presento il signor MacFadden, che oggi è stato indispensabile con la nostra Stella e sua nipote Lindsey, che invece, è stata la mia luce in fondo al tunnel.-
-Signor Castle, ma cosa dice?-
Chiede arrossendo la ragazza.
-Cosa dico? Che sei stata un faro nella notte, senza di te non ce l’avrei fatta.-
La ragazza diventa sempre più rossa.
-Vedo che siete già in tanti, andiamo via subito, nonno ed io volevamo solo sapere come stanno la mamma e il piccolo!-
-Stiamo bene Lindsey, grazie. Rick ha ragione, tu e tuo nonno siete stati preziosi.-
Risponde Kate, facendo loro cenno di avvicinarsi. MacFadden mette una mano sui capelli di Stella e lei gli sorride.
-Il nonno voleva anche dare una cosa a Stella.-
La bambina lo guarda curiosa e lui fa la faccia seria, da momento importante.
-Poco fa, Lindsey ed io, abbiamo dato una sistemata al magazzino e ad un tratto ho sentito una vocina che mi chiamava.-
-Davvelo? E chi ela?-
Chiede la bambina ancora più curiosa, MacFadden mantiene il suo portamento serio.
-Qualcuno piccolo, morbido morbido e con due occhioni teneri.-
La bambina trattiene il respiro, mentre il signor MacFadden sposta la mano che tiene nascosta dietro la schiena, mostrando un elefantino di peluche.
Stella spalanca gli occhi, scende dal letto e comincia a saltellare.
-E lui… è lui… mamma, pappà, gualdate… è lui… è il migliole amico di Gabiel, ela nascotto nel magazzino del tignol Macpadden!-
Lo prende tra le mani e se lo porta vicino al viso, lo guarda eccitata e con gli occhietti lucidi. Poi abbassa la voce e guarda la sua mamma.
-E’ lui mammina, lo abbiamo tlovato pinalmente!-

-Si tesoro, è bellissimo e coccoloso, proprio come lo volevi tu.-
Lei annuisce, si avvicina a MacFadden e lo tira per i pantaloni.
-Ti puoi abbattale un momentino?-
-Perché dovrei farlo?-
-Pecchè io non mi potto allungale!-
MacFadden si guarda intorno imbarazzato per le risate di tutti,  sospira e si abbassa davanti a Stella.
-Va bene così?-
Lei gli butta le braccia al collo e gli dà un bacio.
-Glatie tignol Macpadden, anche Gabiel ola, ha un migliole amico.-
L’uomo si schiarisce la gola, quella bambina ha il potere di farlo emozionare e non è cosa da tutti.
-E parlerà solo con lui, una lingua solo a loro conosciuta, giusto?-
-Ti!-
Risponde la piccola allentando l’abbraccio. Mette l’elefantino tra le mani di Kate, che lo appoggia vicino a Gabriel.
-Come lo chiamerai Stella?-
Le chiede Rick e lei solleva spalle.
-Non gli do nettun nome, deve daglielo Gabiel, quando impala a parlare lo decide lui!-
-Mi sembra più che giusto piccola mia.-
-Chiedo scusa, l’orario di visite è già finito e qui dentro c’è troppa gente.-
Un’infermiera li interrompe con l’aria minacciosa, ma subito dopo sorride.
-Due minuti e vi butto fuori… a proposito, dobbiamo registrare il bambino, c’è stata tanta confusione dopo il vostro arrivo, che non mi avete detto il nome, non posso mica lasciare scritto sul registro baby Castle!-
-Oh… si giusto…-
Comincia Rick, ma Kate lo blocca all’istante.
-Rick… permetti?-
Lui corruccia la fronte, mentre Kate guarda Alexis e Stella.-
-Allora… siamo d’accordo?-
Alexis annuisce, invece Stella storce il nasino per un attimo, poi guarda suo fratello, il signor MacFadden e infine il suo papà e annuisce convinta anche lei.
-Bene! Il nome di nostro figlio è Gabriel…-
Si ferma un attimo a guardarlo, gli accarezza il visino e guarda Rick.
-Gabriel Orson Castle.-
Rick spalanca occhi e bocca, l’infermiera scrive attentamente il nome sul registro e prima di uscire, ribadisce che i visitatori  devono andare via entro un paio di muniti.
-Orson?! Ma che razza di nome è?-
Esposito si guadagna un’altra gomitata allo stomaco, più forte della prima, tanto che tossisce guardando Lanie con gli occhi sbarrati, mentre lei, invece, lo fulmina da parte a parte.
-Proprio non sai stare zitto!?-
Rick ha ancora la faccia stupita.
-Co… cosa… perché?-
-Oh… non gongolare papà, è solo un secondo nome.-
Esclama Alexis e Stella la segue a ruota.
-E lo chiamelemo tolo Gabiel...-
Kate scuote la testa e sorride.
-Le ragazze ed io ne abbiamo discusso durante la riunione e abbiamo deciso che Orson, come secondo nome, ci può anche stare.-
-Ma… come mai?-
Chiede ancora Rick, incredulo.
-Perché te lo sei meritato… e anche perché l’universo ci sta dicendo qualcosa, visto che il signor MacFadden si chiama così e nostro figlio è nato nel suo negozio!-
-E poi pecchè è un nome impottante, pappà.-
Gli dice Stella sorridendo.
-Lo tai tignol Mapadden che Otton è il nome di un uomo che ha laccontato una storia alla ladio e ha patto spaventale tutti pecchè gli ha patto cledele che allivavano gli alieni?-
Castle scoppia a ridere per la velocità con cui Stella si è spiegata e MacFadden la guarda sconcertato.
-E tu come lo sai!?-
-Me lo ha laccontato il mio pappà!-
Rick la prende in braccio e se la sbaciucchia tutta, poi la fa sedere di nuovo sul letto, vicino alla sua mamma e bacia Kate e Alexis.
-Non ti montare la testa però, il patto è che lo chiameremo solo Gabriel.-
Precisa Kate e lui risponde affermativamente, abbassando la testa e baciandola ancora.
-Bene, noi ce ne andiamo!-
MacFadden porge la mano a Stella per salutarla.
-Gabriel Orson Castle… anche questo suona come un nome importante!-
La piccola lo abbraccia di nuovo e lui la stringe a sé sorridendo.
-A presto signorinella, ti aspetto al negozio e… sai una cosa? Credo proprio che ti sei meritata il diritto di toccare tutto quello che vuoi.-
La bambina sorride.
-Anche la campanella tulla polta?!-
-Anche la campanella sulla porta!-
Esclama l’uomo serio e impassibile. Saluta tutti con un cenno del capo e Castle li accompagna in corridoio.
-Grazie infinite signor MacFadden, l’ha fatta felice. Quanto le devo per l’elefantino?-
L’uomo solleva la mano e scuote la testa.
-Niente, quello è un migliore amico e gli amici non si comprano. Però si aspetti il conto dei danni alla libreria.-
Lindsey gli dà una spinta con la spalla.
-Ma che dici nonno? Piuttosto, non avevi un’altra cosa da dare al signor Castle?-
Lindsey prende una busta che aveva nascosto tra le sedie della sala d’attesa e la porge al nonno.
-Questo è un regalo per Gabriel Orson, ma visto che è ancora piccolo potrà giocarci lei con Stella… o magari lei da solo…-
Solleva un sopracciglio mentre lo dice, con una strana espressione buffa sul viso, Castle guarda all’interno della busta e sorride.
-Il trenino… grazie! Stella ne andrà matta… e non solo lei.-
-Sua figlia mi ha ridato fiducia nelle nuove generazioni, è una bambina speciale.-
Si ferma un momento guardandolo fisso negli occhi.
-Mi ha raccontato della sua stella nel cielo… e che le manda un bacio ogni sera, prima di andare a dormire.-
Dice quasi in imbarazzo e Rick spalanca la bocca.
-Li per lì non ho capito bene, ma poco fa Lindsey mi detto che lei e sua moglie l’avete adottata… e tutto è diventato chiaro! Non creda che quel bacio ogni notte non abbia nessun senso, perché Stella ha capito benissimo che quando una persona diventa una stella del cielo, non può più starle vicina materialmente… e se lo ha capito, è perché qualcuno ha cercato di spiegarglielo con molta semplicità! E’ una bimba speciale, ma i suoi genitori non sono da meno.-
Senza aggiungere altro, prende a braccetto la nipote e si dirige all’uscita, mentre Rick deglutisce vistosamente per ricacciare indietro l’ennesima emozione della giornata.
Quando rientra in camera, anche Lanie, Ryan ed Esposito sono pronti per tornare al lavoro. Martha, bacia sulla fronte il suo nipotino.
-Andiamo anche noi Richard, Jim ci darà un passaggio. Stella, vieni a salutare la mamma.-
La piccola mette su il broncio.
-Ma io voglio rettale qui!-
Kate la stringe a se e le dà un bacio.
-Va a casa con i nonni e Alexis, Gabriel ed io adesso ci facciamo una bella dormita, siamo molto stanchi, vieni a trovarci domani.-
-Ma non mi avete ancola detto come ha patto ad uscire dalla tua pancia!-
Lei sorride e le accarezza il nasino.
-Beh… è stata un po’ una magia e siccome nessuno racconta le storie di magia meglio del tuo papà, sono sicura che troverà il modo di spiegartelo lui per bene...-
Guarda Castle che ha spalancato gli occhi impaurito e le viene da ridere.
-Ma non oggi, prima dobbiamo riprenderci tutti da questa lunga giornata!-
Castle sospira, il pensiero di dover spiegare a Stella come ha fatto Gabriel ad uscire dalla pancia della sua mamma, lo ha un momentino traumatizzato.
-Ora vai a casa e, mi raccomando, non fare i capricci, me lo prometti?-
-Te lo plometto mammina!-


Continua...


Angolo di Rebecca:

E finalmente anche l'ultimo componente della famiglia è arrivato!
era nascosto nel magazzino del signor MacFadden e il nonnino glielo ha trovato...
Chissà che nome gli darà Gabriel quando comincerà con i suoi gorgheggi *-*
Bellino nonno Beckett emozionato e nonna Rodgers dolcissima ed estrosa
per non parlare di Esposito che non sa farsi gli affari suoi :)

Che altro dire? Ah... si! Vi aspetto all'epilogo di questa avventura dolciosa.
A presto!

  
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