Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Avah    10/12/2012    3 recensioni
Un enorme meteorite chiamato Kassandra 114 si sta avvicinando inesorabilmente alla Terra. Il mondo è nel panico, sembra che non ci sia più un domani. Ma sarà veramente così?
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Distruzione Finale

Era una giornata normalissima; il cielo azzurro, l’aria fresca.
Nonostante il bel tempo, ero costretta a rimanere chiusa in casa, anche se ogni minuto che passava mi cresceva la voglia di chiudere i quaderni e precipitarmi fuori. È stato così che seppi la notizia.
La televisione era accesa su un programma insulso, quando fu interrotto e iniziò il telegiornale.
“Benvenuti a questa edizione speciale del nostro telegiornale” iniziò il giornalista. “Ci è appena giunta notizia che un gigantesco meteorite, chiamato Kassandra 114, da tempo sottocontrollo, si sta avvicinando irrimediabilmente alla Terra. La notizia, diffusa soltanto ora per non creare il panico, è stata rilasciata dalla NASA, che si è accorta del pericolo troppo tardi.”
Il sangue mi si gelò nelle vene. Intanto il giornalista continuava a parlare, ma non riuscivo a capire il senso di quelle parole.
“Sembra che Kassandra, pari a un volume triplo di quello della Terra, sia stata deviata sull’orbita del nostro pianeta dalla collisione con una cometa. Gli esperti dichiarano che era impossibile prevede un fatto simile, poiché il meteorite era nascosto da un altro, che non destava alcun pericolo”.
Com’era possibile che un meteorite fosse invisibile? Non avevano detto che aveva un volume maggiore di quello della Terra? Non credo che fosse difficile da vedere!
Quella notte comunque non chiusi occhio. Appena chiudevo le palpebre, l’immagine enorme del meteorite mi appariva e mi faceva agitare. Sentivo che anche i miei genitori non erano tranquilli; dopotutto, chi sarebbe rimasto indifferente al fatto che dopo un giorno la sua vita sarebbe finita?
Finalmente sorse l’alba, livida e gelida. L’opaca luce del sole filtrava attraverso le persiane in tratti obliqui, disegnando con la polvere che danzava nell’aria strani disegni. Rimasi stesa sul letto a fissare la finestra di fronte a me, pensando di continuo che sarebbe stata l’ultima volta che mi sarei svegliata. Rimpiansi tutte le volte che mi ero dovuta svegliare presto, senza pensare che dovessi essere felice di poter vivere un altro giorno. Ma ormai era come piangere sul latte versato: nessuno avrebbe potuto evitare la catastrofe imminente.
Quel giorno passò lentamente. Il panico si era scatenato ovunque, ma nessuno pensava davvero di trovare un posto abbastanza sicuro per scampare alla distruzione finale.
Finalmente riuscii a trascinarmi fuori di casa, e mi aggirai come un’anima persa nei dintorni, senza badare a niente. L’unico pensiero che continuava a turbinarmi nella mente era che sarebbe stata la fine di tutto. Accarezzai i miei gatti, permisi al mio cane di saltarmi sulle gambe: sembrava che anche loro sapessero.
Nonostante fosse ancora pieno pomeriggio, il cielo si oscurò, l’aria diventò sempre più fredda, mentre una luce fortissima, ancora più potente di quella del sole, si fece largo all’orizzonte. Ora ne ero sicura: quello era il segnale dell’inizio della fine. La mia famiglia mi raggiunse. Tutti quanti fissavamo quella luce, che sarebbe stata il nostro destino, o meglio, la distruttrice delle nostre vite.
Il pomeriggio sfumò nella sera, ma noi non ce ne accorgemmo. Per essere la fine del mondo, si faceva aspettare. La luce era sempre più abbagliante, nonostante fosse quasi notte. Mi strinsi alla mia famiglia. Se c’era una cosa che mi consolava, era che loro erano con me, che non sarei stata sola. Chiusi gli occhi, pensando che sarebbe stata l’ultima volta. La luce era talmente potente che riusciva a farmi bruciare gli occhi, nonostante fossero serrati.
Un fischio acutissimo mi costrinse a riaprirli: vidi numerose scie di luce che si dirigevano verso Kassandra, poi udimmo un enorme boato, e la luce diventò accecante. Istintivamente, mi riparai la testa con le braccia, anche se niente mi avrebbe potuto salvare. Quando ripresi coraggio, mi voltai, e vidi il meteorite allontanarsi, come se la sua rotta fosse stata deviata da quelle scie luminose. Mi sembrava di sognare: eravamo scampati a un disastro mondiale! Eravamo vivi! La tensione si sciolse dentro di me: mi lascai cadere in ginocchio, e iniziai a piangere. Dopo di me, anche mia sorella iniziò a far scendere le lacrime a rigarle il volto, illuminato da un lieve sorriso di gioia.
 
È passato ormai un mese. Le nostre vite hanno ripreso il loro ritmo normale, anche se tutti nel profondo siamo rimasti sconvolti; dopotutto, eravamo arrivati a un passo dalla morte. Come in seguito fu spiegato centinaia di volte, gli scienziati della NASA, i russi e i cinesi avevano riunito le loro testate nucleari e le avevano fatte esplodere al momento giusto, in modo da provocare un’onda d’urto per deviare Kassandra. Seppi anche che numerosi frammenti del meteorite e della cometa erano precipitati ovunque; uno di questi era caduto nell’Atlantico, provocando un’onda anomala che aveva distrutto tutte le città sulla costa orientale americana: Boston, New York, Philadelphia, Washington e altre. Numerose persone hanno comunque perso la vita, e in molti non hanno più una casa. Ma ora, il pensiero che ho sempre per la testa è che siamo un popolo forte, e possiamo riprenderci quello che era nostro, prima che Kassandra 114 sconvolgesse le nostre vite.

***THE END***

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Avah