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Autore: _LittleThings_    10/12/2012    1 recensioni
Ehiehiehi piacere di conoscervi, io mi chiamo Avril Payne. Sono una ragazza di Londra, ho 15 anni, sono abbastanza magra e alta, ho i capelli lisci castano scuro e gli occhioni da cerbiatto color verdi smeraldo. Vivo con la mia mamma, il suo compagno Steve e... ah quasi dimenticavo, devo convivere con il mio insopportabile fratello Liam. Frequento il liceo scentifico di Londra insieme a mio fratello e i suoi stupidi amici; Harry, Niall, Zayn e Louis. Ma per fortuna c'è la mia amica Hope a salvarmi, lei è la migliore. La mia vita è un po' confusionaria ed piena di alti e bassi. Sono sempre stata nel idea che l'adolescenza non è per niente facile, e che bisogna superare molti ostacoli uno dopo l'altro per riuscire ad arrivare alla fine sani e salvi. Comunque credo che tu, mio caro lettore, saprai capirmi e aiutarmi meglio di qualunque altro. Quindi, io sono Avril e questa è la mia storia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn continuò a guardare Jessica senza dire niente fino a quando lei si voltò e rivolgendosi a lui disse: “Va bene, ma ora andiamo. Non voglio più stare qui!”
Se ne andò seguita da un gruppo di ragazze iper truccate e strizzate nei loro jeans aderenti. Zayn si girò verso di me e appoggiando una mano sulla mia spalla disse: “Non metterti contro di lei, non te lo consiglio!”
Scansai la sua mano velocemente…
 



*Flash Back*
La campanella risuono in tutti i corridoi e aule insieme ai rumori assordanti che provocavano le sedie strusciate per terra dagli alunni di una piccola scuola media di Boston. Mi alzai e cammanai velocemente fino all’uscita, iniziai a correre con il respiro già affanoso per l’angoscia, non volevo che mi trovassero questa volta. Girai l’angolo in quella via buia che portava verso casa mia, ma mi scontrai contro qualcosa, anzi contro qualcuno. Alzai lo sguardo e vidi loro, iniziarono a tremarmi le mani insieme alle ginocchia, le gambe mi cedevano e la vista iniziò ad appanarsi ancora prima che iniziassero a colpirmi. Sandy appoggiò la mano sulla mia spalla e abbastanza irritata disse: “Dove scappi Payne… non vedi l’ora di tornare nella tua lussossisima casa dalla tua adorata mamma e il tuo fratellino. Ma orami dovresti sapere che non puoi… prima devi “giocare” con noi, giusto?!”
 



Dei brividi percorso la mia schena. Per quel piccolo momento mi sentii debole e mi ero promessa di non esserlo mai più, così guardai Zayn con disprezzo dicendo: “Non hai il diritto di dirmi cosa devo fare, cosa sei… la sua guardia del corpo?”
Alzò le sopraciglia restando abbastanza stupefatto della mia reazione. Allora avvicinandosi allargò le braccia e posandole sui suoi fianchi disse: “Mi dovresti essere grata per quello che ho fatto, infondo ho evitato che ti beccassi un schiaffo!”
Era così vicino che riuscivo a sentire il suo respiro. Mi vennero in mente troppi ricordi e gli occhi mi diventarono lucidi. Distolsi lo sguardo e con un filo di voce dissi: “Non eri obbligato a intrometterti, so badare a me stessa. Io non sono debole come pensi!”
Lo allontanai da me spingendolo con il palmo della mano sul petto e corsi via. Zayn rimase immobile con lo sguardo nel vuoto, restò perplesso dal mio comportamente e senza dire nulla si sedette con mio fratello che aveva la sua stessa espressione e Lou che mi seguii con lo sguardo mentre corsi via.
Finii la scuola, uscii dal portone dell’edificio camminando velocemente con le cuffie a tutto volume sentendo “Hall of Fame” di The Scriptfeat. Will.I.Am, finalemente quella interminabile giornata si era conclusa…
 
♫ Standing in the hall of fame
And the world’s gonna know your name
Cause you burn with the brightest flame
And the world’s gonna know your name
And you’ll be on the walls of the hall of fame  ♪.
 
Camminavo sotto la pioggia con il cappuccio della felpa che mi copriva a malapena la testa mentre le lacrime rigavano il mio viso, quando qualcuno mi afferrò la mano gridando: “Avril merda! Perché cammini così veloce?!... Devi stare tranquilla, non c’è nessuno che ti segue ci sono solo io.”
Mi girai e vidi Lou con addosso un enorme impermeabile. Restai immobile a fissarlo mentre le lacrime continuavano a percorrere il mio viso. Lou mi guardava con occhi pieni di preoccupazione, così si sbottono l’impermeabile e abbracciandomi mi avvolse all’interno di questa gigantesca giacca insieme a lui. Con una manica iniziai ad asciugarmi le lacrime e singhiozzando dissi: “Scusami.”
Lui mi guardò alibito e disse: “Perché mi chiedi scusa?”
Inizia a mordermi le labbra per l’ansia, avevo paura di deluderlo. Allora con voce tremante dissi: “Ti avevo promesso che non avrei più pianto per cose simili e che sarei stata più forte e invece… ti ho deluso.”
Lou mi abbracciò e mi strinse forte a se dicendo: “Io non voglio che tu sia più forte per non deludermi, ma per te stessa! Avril io ti vorrò bene comunque vada e ti sosterrò sempre quindi… non avere paura di piangere davanti a me e di espremerti perché io capisco ciò che provi!”




*Flash Back*
Mi girava la testa, tutto intorno a me era sfuocato e non capivo dove ero. Con quel poco di forza che mi era rimasta riuscii ad alzarmi, mi guardai intorno e capii che ero ancora nella via vicino a casa mia. Iniziai a camminare barcollando, ma non ce la facevo così mi accasciai a terra. Mi facevano troppo male le gambe e non riuscivo a regermi in piedi. Ad un certo punto vidi un persona precisamente un ragazzo venire verso di me. Mi alzò prendendomi in braccio e con voce preoccupata disse: “Tu sei Avril, la mia vicina di casa… Tranquilla ti porto a casa io!”
Da quelle parole capii che la persona che mi aveva soccorso era Lou, il bambino sempre sorridente con gli occhi color cielo che abitava nel appartamento accanto al mio. Nei giorni dopo Lou veniva sempre a trovarmi a casa dopo scuola e giocavamo sempre insieme. Fu così che io e lui diventammo amici inseparabile, ma soprattutto perché lui poteva capirmi meglio di qualunque altra persona …




Quelle parole mi toccarono il cuore, così tanto da farmi scoppiare a piangere.
Lou mi riportò a casa. Per tutta la strada eravamo stretti l’uno all’altro, non l’avrei lasciato per nessun motivo al mondo anche perché in quel momento avevo bisogno di lui e basta. Arrivammo al portone davanti a casa, così mi staccai con malavoglia dalle sue braccia e guardandolo negli occhi gli diedi un ultimo abbraccio mentre lui mi baciò dolcemente sulla fronte. Mi voltai e mentre stavo per suonare il campanello Lou disse: “Ah… quasi dimenticavo, Stasera io, tuo fratello e i ragazzi si usciva tutti insieme e si andava a un pub. Ho chiesto a tutti e se vuoi venire sono d’accordo... allora ti va?”
Non avevo molta voglia di vedere gli altri, soprattutto dopo l’accaduto in mensa, ma non sapevo resistere al sorriso di Lou così ricambiando il sorriso dissi: “Vengo se posso portare un amica?!”
Lui vedendo che mi ero ripresa fece un sorriso gigantesco rispondendo: “Certo, allora ci vediamo alle 8 qui! A dopo”
Mi avvicinai, gli diedi un bacio sulla guancia e sussurandoli nell’orecchio dissi: “Grazie Lou, a dopo.”

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Spazio Autrice

Ehiehiehi  eccomi con un nuovo capitolo :)
Questo capitolo credo che sia più complicato da capire, ma per chiarirvi le idee vi dico che Avril non è sempre abitata a Londra, infatti pochi anni prima abitava a Boston in un quartiere un po' malfamato. Sperò di avervi illuminato, ma non posso dirvi di più  ;)
Comunque chi è che mi sa rispondere alla seguente domanda... "Di che cosa era vittima Avril e perché Louis poteva capirla meglio degli altri?"
Se rispondete con una recensione ne sarei felicissima :)
Comunque ci tengo a ringriaziare le seguenti persone:1Dilovesomuchthem  Demi_Cyrus Keekka 1D AliceTomlinson235CHe
che hanno messo tra i preferite, ricordate e seguono la mia storia, VI AMO <3
Va bene ... Ora mi levo di culo :) 
_LittleThings_


  
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