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Autore: MeiyoMakoto    10/12/2012    1 recensioni
Peronaggi: Danaerys, Arya, Nuovo Peronaggio
Arya Stark e Danaerys Targaryen hanno molto in comune; sono tenaci, più di quanto il resto del mondo immagini, e all'inizio della storia (subito dopo la morte di Ned) il loro cammino è appena iniziato. Ma se le loro strade si incrociassero? Se Arya fosse messa sotto la protezione della Madre dei Draghi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Cress
 
‘Come va, tesoro?’, domandò Cress accarezzando l’orecchio della cuginetta con la punta delle dita. Lei si voltò raggiante.
‘Questa è una gassa d’amante.’, annunciò mostrandole un groviglio di cordino. ‘Me l’ha insegnata Seth.’
‘Già.’, confermò il giovane mozzo con uno sguardo d’intesa che voleva dire Insegnata è un parolone, non credi?  ‘Questo ragazzo ha un vero talento per i nodi.’
‘Guarda guarda…’, sorrise Cress. ‘Però temo che dovrò rubartelo per un po’, Seth; il Guercio ha bisogno di una mano per cazzare una scotta.’
Arya scattò in piedi e raggiunse il marinaio con un balzo mentre il mozzo iniziava con pazienza a sbrogliare l’intreccio della cima.
‘Non so come facciate a sopportarci.’, osservò Cress. ‘L’entusiasmo non ci manca, ma temo che fra me ed Arry non arriveremo nelle Città Libere senza qualche vela di meno, di questo passo.’
‘Sciocchezze, milady! Il vostro mocciosetto è un tipo sveglio, anche se non è tagliato per i lavori con le dita; ci mancherebbe altro, con tutti i tagli e le vesciche che si fa con le scotte… Quanto a voi, una bella ragazza non è mai sgradita su una nave, tutt’altro.’
‘Strano, tutti i capitani che si sono rifiutati di prendermi a bordo la pensavano diversamente. Una donna a bordo porta scalogna, dicevano.’
‘Certo che porta scalogna: con una come voi a bordo, chi ci bada a vele e timone, se stanno tutti a pensare al modo migliore per… fare amicizia?’
‘Per ora vi state comportando più che bene, mi sembra.’
‘Andiamo, non mi direte che nessuno di questi animali ha provato a mettervi le mani addosso?’
‘Niente a cui non sia abituata.’, mentì la ragazza ripensando ad un incontro un po’ troppo ravvicinato con il vecchio Sberla, che puzzava di pesce e aveva le mani sudaticce. ‘Però, ahimé, nessuno di voi può permettersi la mia tariffa; Lord Baelish riusciva a stento a mantenermi, sapete?’
‘Sfido che vi ha spedito oltremare.’, scherzò Seth, un po’ risentito per il fallimento delle sue avances. ‘E d’altra parte neanch’io lascerei mio figlio a King’s Landing, con i tempi che corrono… Da quando è morto il vecchio Robert la città è nel caos.’
‘Per fortuna tra due giorni arriveremo a destinazione e…’
Una pacca sulla spalla la interruppe. Si voltò con un sorriso stampato in faccia, anche se il tocco inaspettato l’aveva irrigidita; anche il sorriso le si gelò, però, vedendo la faccia di Jonas Talbooth.
 ‘Cosa c’è?’, chiese.
‘Con tutto il rispetto, Milady,’, ringhiò il vecchio capitano. ‘Farebbe meglio a dare al suo bambino giocattoli meno taglienti.’
‘Ago è un regalo di suo padre, per difendersi.’, mentì prontamente la ragazza.
‘E si difende anche bene, con quello stecchino, niente da dire. Ma appena Eric lo becca a mani nude gli molla una sberla che gli fa saltare tutti i denti, e chi può biasimarlo? Arry sarà pure figlio di suo padre, milady, ma in questa nave non tollero risse, è chiaro?’
‘Chiarissimo. Lo porto in cabina e gli dico due parole.’
‘Sarà meglio, milady, altrimenti la prossima volta non risponderò delle azioni dei miei mozzi. E gli confischi quel dannato spadino!’
Cress annuì. A parte per tutti quei milady, il capitano Talbooth trattava lei ed Arya come avrebbe trattato qualsiasi ospite. Ogni capitano è un re sulla sua nave. Contrariarlo era decisamente poco consigliabile. Trovò Arya a parlare con un ragazzetto sanguinante e la chiamò a sé con un’occhiataccia. Lei si alzò con un ultimo sguardo al mozzo e la seguì in cabina.
‘Arya…’, cominciò Cress dopo aver chiuso la porta.
‘Lo so, lo so. Gli ho parlato, non è più arrabbiato. Credo.’
‘Io lo sarei al posto suo. Cosa ha scatenato l’ira del lupo, stavolta? Ti ha guardato nel modo sbagliato, ti ha sfiorato senza che gliene avessi dato il permesso, o che?’
‘Ha cercato di prendermi Ago. Per vederla, dice lui… Da quando le spade si prendono solo per vederle?’
‘Da quando i figli dei nobili, Stark o Baelish che siano, fanno a botte con i mozzi?’
‘Quando ero a Winterfell io e Bran giocavamo sempre ai duelli con Rolf, un paggio di mia madre…’
‘Ma non sei più a Winterfell, te ne sei dimenticata?’
‘Come faccio a dimenticarmene?’
Cress non si lasciò intenerire.
‘La prossima volta che un marinaio viene da me a lamentarsi che hai affettato un ragazzo, sappi che sarà l’ultima volta che vedrai Ago fino a quando non arriveremo a Pentos.’
‘Non oseresti!’, sibilò Arya.
‘Non mi sfidare.’, ribatté l’altra sdraiandosi sul letto e calciando via le scarpe. Con la coda dell’occhio vide la faccia furiosa della cugina e capì che era arrivato il momento di cambiare argomento. ‘Dopo tutte le manacce che mi sono ritrovata addosso sono abbastanza di malumore per affrontare persino l’ira del lupo. Forse è stato un bene che a dodici anni non mi abbiano preso a bordo di nessuna nave…’
‘Forse allora dovresti buttarti in mare, così non ti tocca più nessuno.’, rispose Arya velenosa.
Cress non ci fece caso: ormai aveva imparato che la lupacchiotta sapeva usare sapientemente la lingua quanto gli artigli quando voleva ferire.
‘Può darsi.’, rispose pacatamente. ‘Ma non posso lasciarti sola.’
 
 
Terra!’, urlò Seth eccitato.
Arya e Cress si scambiarono un’occhiata malinconica: quella era l’ultima volta che sentivano l’odore della brezza marina e vedevano le onde scintillare al sole come centinaia di monete dorate… Eppure la ragazza spinse delicatamente la bambina verso la cabina, per passare le ultime ore da marinaie chiuse dentro a ripassare le mosse successive.
‘Allora, una volta arrivati a Pentos troveremo ad aspettarci un servo del magistro Illyrio Mopatis, che ci accompagnerà a casa di quest’ultimo. Saremo ospiti di Illyrio per qualche giorno, poi verremo affidate ad una guida che ci accompagnerà a Meereen; lì intercetteremo un khalasar -i Dothraki si recano spesso nelle città schiaviste per barattare prigionieri di guerra da vendere come schiavi con doni di ogni sorta; invece troveranno noi, che li pagheremo il triplo per portarci a Vaes Dothrak, la città sacra dei signori dei cavalli, per raggiungere il khalasar di Drogo e Daenarys. Dovremo fare molta strada a cavallo, te la senti?’
Arya annuì con entusiasmo; aveva sempre avuto una passione per i cavalli, come testimoniava  la sua espressione sognante nel sentirsi raccontare del Mare dei Dothraki e dei khalasar, città mobili che viaggiavano senza mai fermarsi.
‘Quando arriveremo da Daenarys, ricordati di raccontarle cosa ha fatto tuo padre prima di morire, e anche del modo in cui è venuto a mancare: la principessa ha passato tutta la vita a fuggire da falsi amici, e l’odio per i traditori che hanno ucciso la sua famiglia le è stato insegnato insieme ai primi passi. Il valore di tuo padre non potrà non impressionarla.’
‘E se invece mi condannasse a morte? Mio padre è uno di quei traditori, dopotutto.’
‘Di Eddard Stark si può dire tutto, meno che fosse un traditore. Fidati della tua cuginetta, Arya; dopotutto ne va della mia testa, oltre che della tua.’
  
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