Da tutta la vita sognavo di trasferirmi in Inghilterra per frequentare il college e finalmente questo giorno era arrivato. I miei genitori mi accompagnarono all’aeroporto molto dispiaciuti per la mia partenza, ma i sogni sono sogni! Dopo qualche lacrima mi lasciarono prendere quell’aereo. Ero davvero terrorizzata ed emozionata all’idea di stare in un posto che neanche conoscevo senza la mia famiglia e i miei amici, ma la cosa che mi spaventava di più era rimanere sola. Salita in aereo mi sedetti accanto ad una giovane signora, intorno ai 30 anni; che non l’avessi mai fatto, o forse si! Il primo quarto d’ora andò bene, ma poi la signora accanto a me incominciò a tremare e a stringermi la mano, che ormai non sentivo più. Le hostess si accorsero di ciò che stava accadendo alla signora, e mi fecero spostare; sistemai le mie cose due o tre file più avanti e mi fecero accomodare accanto ad un ragazzo meraviglioso. Sentivo il cuore che batteva a mille e lo guardavo con un sorrisetto da idiota. Poi me ne accorsi e pensai: ‘Brava Elettra, manca solo la bava e siamo a posto ’. Lui si girò verso di me e io mi sentii in Paradiso, insomma mi aveva degnata di un suo sguardo! Le tre ore del volo passarono senza scambiarci neanche una parola e io nella mia testa mi dicevo: ‘Dai, dai Elettra dì qualcosa ‘. Purtroppo dalla mia bocca non uscì nulla , tanto meno da quella del ragazzo. La fila interminabile per uscire dall’aereo era finita e io mi ritrovavo a trascinare, un po’ disorientata, una valigia enorme. Mi diressi verso l’uscita alla ricerca di un taxi che mi accompagnasse alla mia nuova casa, quando ad un tratto rividi il ragazzo dell’aereo. Ci guardammo a distanza sorridendo, pensando :’ Hei, ecco dov'eri finito ‘, nella mia mente già immaginavo una canzone romantica di sottofondo come nei film, ma poi il rumore assordante e continuo del clacson di una macchina mi entrò nell'orecchio. Un ragazzo era li a dirmi: 'Hei, brutta scema levati dai piedi '. Da un lato aveva ragione visto che ero proprio al centro della strada, ma non era necessario comportarsi così. Comunque mi levai di mezzo e lo lasciai passare. Salii sul taxi e mi feci portare al campus del college. Appena arrivata scesi dal taxi, pioveva a dirotto e le pozzanghere erano ovunque, così cercai un posto 'asciutto' per scendere la mia valigia. Data la mancia il taxi andò via , e davanti a me sfrecciò una macchina a tutta velocità, buttandomi tutta l'acqua di una pozzanghera addosso. Poi ritornò indietro e abbassando il finestrino il guidatore mi disse: 'Scusami tanto, sfigata' e con una grande risata sfrecciò via. Non avevo fatto caso alle parole del guidatore, avevo fatto caso invece al ragazzo che era seduto dietro, il ragazzo dell'aereo. Rimasi davvero sorpresa, con lo stesso sorrisino che avevo  in aereo, senza neanche rendermi conto che ero tutta bagnata. Entrai nel campus, andai nella mia stanza e mi addormentai sognando gli occhi di quel meraviglioso ragazzo, che solo al pensiero mi sollevavano dalla dura giornata che mi aspettava domani.