«Non manca molto... tra poco ci sarà una piccola radura, potremo fermarci a riposare per un po'»

Gli disse il piccolo vestito da pennuto nordico nella sua mente ed ecco, poco dopo si aprì davanti ai loro occhi il prato che gli aveva appena annunciato il bambino, illuminato dalla pallida luce del sole invisibile che ora non doveva più filtrare attraverso le foglie del bosco.

Questa volta la vista che si presentò al ragazzo dagli occhi turchesi non aveva nulla di eccezionalmente stravagante o incredibilmente affascinante al punto tale da suscitare stupore negli avventori, quello che si trovò davanti era un semplicissimo prato di un vivace verde smeraldo, circondato da alberi come quelli che avevano visto fino ad allora attraversando il sottobosco.
Il piccolo corso d'acqua che scorreva tranquillo alla loro destra non era certo un fiume e nemmeno un torrente, ma un sottile serpentello cristallino che rifletteva la luce del giorno strisciando in mezzo all'erbetta.
A dire il vero, se vi si prestava attenzione, quel prato aveva qualcosa di strano: pareva essere appena stato tagliato; i sottili fili di cui era composto erano tutti della stessa misura, non un fiore spuntava in quella piccola distesa smeraldina.

Mathias posò a terra il bambino che, non perdendo tempo, corse verso il rigagnolo trasparente a darsi una rinfrescata immergendo le manine paffute, mentre il suo accompagnatore si guardava intorno.

Qualcosa d'un tratto attirò la sua attenzione, o forse sarebbe più corretto dire qualcuno: una sagoma scura sedeva al limitare del bosco, nascosta nella penombra degli alberi, accostato ad uno di essi mandando, a intervalli regolari, sottili spirali di fumo grigio chiaro. Mosso dalla curiosità, Dan si avvicinò alla figura, riuscendo così a distinguerne i tratti e identificarlo come un ragazzo, circa della sua età, dai capelli cenerei ritti verso l'alto, l'espressione seria resa tale anche grazie alla cicatrice che aveva sopra l'occhio destro che gli conferiva un non so ché di misterioso, in bocca aveva una sottile e lunga pipa da cui usciva fumo chiaro.
Diminuendo ancora di più la distanza che li separava, scorse il brillare di due gemme verdi come il prato che li circondava che, di colpo, si misero a fissarlo. Evidentemente il personaggio dall'aspetto insolito doveva essersi accorto dell'incedere del danese.

«Chi si vede... Quanto tempo, vecchio amico!»

Furono le parole pronunciate da un nuovo timbro vocale che invase la mente di Mathias, diverso da quello dal giovane e da quello del piccolo pennuto, accompagnate da una voluta di fumo che uscì dalle sue labbra.

«Vecchio amico? Che vuoi dire? Ci... ci conosciamo?!»

Nel frattempo, sopraggiunse il bimbetto che si lanciò tra le braccia del ragazzo con la pipa riprendendo a singhiozzare.

«Non si ricorda di noi...! Si è.. si è dimenticato tutto..»

Mathias sentì nella sua testa i lamenti del piccolo che si stringeva all'altro ragazzo.

«Lo avevo immaginato... Quindi deve riscoprire tutto?! Però deve farlo da solo...»

Fece una carezza al bambino che stava fra le sue braccia scostandogli il cappuccio e rivelando un'altra volta la chioma nivea mentre Danimarca li osservava confuso ascoltando i discorsi che facevano, come se lui non fosse stato lì o non fosse il motivo della conversazione.

«Devi stargli vicino, piccolo. Ma sta' attento a non dire o fare nulla.. deve farcela da solo a recuperare tutti i ricordi... altrimenti... potrebbe succedere qualcosa di brutto..»

Queste ultime parole sconcertarono Dan a tal punto da irrompere nel discorso senza un briciolo di osservanza delle buone maniere.

«Cosa?! Perché non deve dirmi nulla? Chi siete voi?! Fate parte del mio passato, vero? Che potrebbe succedere se qualcuno mi dovesse rivelare qualcosa?»

I due interlocutori del danese lo squadrarono con aria seria, quello più grande tirò una boccata alla sua pipa e lasciò uscire una scia di fumo chiaro. Nessuno dei due rispose, i due si consultarono senza però parlare.

«Dovete sbrigarvi...»

Lanciò un'occhiata al cielo.

«Non può stare qui troppo a lungo... Deve andare da /lui/ il più in fretta possibile..»

«Il Re saprà risolvere la situazione.»

Il bambino concluse la frase dell'altro senza battere ciglio mentre si allontanava da lui per avvicinarsi nuovamente a Mathias, lo prese per mano dando le spalle all'altra persona e avviandosi verso la direzione opposta a quella da cui erano arrivati. Non disse nulla, non un saluto o altro. Dan si lasciò trascinare per un po' senza girarsi a sua volta ma, quando lo fece, il ragazzo dai capelli cinerei e ritti in testa si era volatilizzato.

Danimarca cominciò a pensare che, in quel luogo, sparizioni di quel genere non fossero poi così anormali.

«Dobbiamo andare... il tossico ha ragione...»

Anche il bambino rivolse il viso al cielo riportandosi il cappuccio sul capo.

«Non possiamo sprecare tempo...»

Il ragazzo biondo guardò anche lui la volta, ma non vi scorse nulla, tornò a camminare seguendo il piccolo in un nuovo sentiero attraverso quella foresta che avevano lasciato solo qualche tempo prima e che circondava il prato alle loro spalle, quel bosco dalle foglie che lasciano filtrare il sole in raggi dalle mille tonalità di verde.




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Ebbene.. la dedica di questo capitolo è per AmyLerajie... Pensavo di ringraziarti per le bellissime fiction che hai scritto e che io poi ho letto (^w^) … spero ti piaccia questo capitolo...