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Autore: Sakura_____    11/12/2012    1 recensioni
Konan e Nagato, accomunati dalla passione per i viaggi, decidono di trascorrere una meritata vacanza su di una crociera. Qui Konan dovrà fare i conti con il colore che è sempre stato presente nella sua storia con Nagato e di certo, il tramonto sull'oceano, non la aiuterà in questo.
{Ultimo capitolo della raccolta partecipante al contest Le Dodici Stanze - Che la dura la vince indetto da Ellacowgirl in Madame_Butterfly sul forum di EFP.}
[NagatoxKonan]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Konan, Pain
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Konan sfida le Dodici Stanze'
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Profumo di Tramonto
Profumo di Tramonto







"Stai quindi ammettendo che io sono più bello persino dell'oceano?" chiese, sorridendo, Nagato.

Konan sbruffò, non volendo ammettere almeno in parte l'amara verità "Ora non ti vantare! Ho solo chiesto se ti va di venire sul ponte con me, non di farmi una sfilata!"
In effetti vedere il corpo dell'uomo coperto solo da un piccolo asciugamano bianco, poco più chiaro della sua carnagione pallida, agitava parecchio l'animo della donna.
L'uomo borbottò che stava per andarsi a cambiare e sparì nella camera da letto. Konan si sedette sul tavolo bianco che era all'ingresso e aspettò che fosse pronto. Voleva andare sul ponte per godersi assieme a lui il tramonto sull'oceano, uno spettacolo impossibile da rivedere per loro.
Trascorsi quindici minuti all'incirca, Nagato uscì dalla camera con una canotta bianca accompagnata da una giacca nera leggera ed un semplice pantalone grigio. Infilò un paio di scarpe non eccessivamente eleganti e le fece cenno di seguirlo.
Konan si alzò e lo anticipò, del resto era lei quella ad averlo invitato: comandava lei.
I due uscirono dalla cabina e come al solito furono raggiunti dall'anziana coppia, loro vicina di stanza, la quale ora rientrava.
Perfetto, non ci sarebbe stato nessuno ad interromperli.
Salirono le scale che si affacciavano sul ponte e raggiunsero la ringhiera dove si appoggiarono. Non erano ancora le otto, eppure loro avevano giò cenato con un panino, pronti per godersi la serata ed anche se si trovavano su di una nave, la tipica frescura marina non si faceva ancora sentire.
Il ponte era molto largo, il pavimento ricoperto da piastelle tipiche di legno, vi erano alcune sedie sdraio e vari tavolini ora chiusi.
"Allora?" chiese ancora Nagato, voltandosi di spalle ed osservando l'oceano. Lei gli si affiancò "Devi aspettare" sussurrò al suo orecchio, avvicinandosi al suo collo alzandosi sulle punte ed inevitabilmente il profumo del dopobarba che l'uomo utilizzava gli penetrò fin dentro la gola, tanto da bruciarle appena. Si trattenne quindi alcuni minuti più del dovuto a suo stretto contatto, mettendogli una mano sul braccio come per non perdere l'equilibrio.
E Nagato ne approfittò per rubarle un bacio.
Ancora una volta, come fosse la prima, Konan dovette trattenersi dal non malmenarlo a causa del sapore delle sue labbra.
In contrasto alla forte fragranza del dopobarba, le sue labbre carnose sapevano di arancia.
Un profumo che a Konan piaceva, ma creava una netta contrapposizione sulle sue labbra come i capelli rosso fuoco, sulla candita pelle.

Però quando le sue labbra incontravano quelle di Nagato, Konan non poteva non assoporare quei momenti ed odiare allo stesso tempo quel sapore. Ormai sembrava anche che l'arancio, sia come profumo che come colore, volesse perseguitarla; era sempre con lei, anche senza farci caso ogni giorno usciva di casa con almeno un indumento, seppur fosse solo una sfumatura, arancione.
Persino le lenzuola della loro attuale e momentanea stanza da letto erano arancioni.
Konan aveva imparato ad apprezzare e ripugnare quel colore ed il suo sapore fin dal giorno in cui aveva conosciuto Nagato, uomo di un anno più grande di lei, con la sua stessa passione : viaggiare.
Tutto ciò ricollegava la sua decisione di partire su quella nave per visitare tutti i luoghi esotici assieme a lui.

Non appena la bocca di Nagato si allontanò dalla sua, Konan tornò a fissare il mare, era ancora troppo presto per il tramonto, così l'uomo ordinò al cameriere di portare loro due bibite.
"Gradite qualcosa di alcolico?" domandò loro il cameriere. "Qualcosa di lieve, però!" rispose prontamente Konan.
Nagato andò ad appoggiarsi al passamano di ferro imitando una posizione seduta e guardando con insistenza le gambe di Konan, nude a causa dei pantalonici larghi e corti. "Non hai freddo?" le domandò improvvisamente "No, non preoccuparti" si sentì ripondere come prevedibile.
Konan non amava certo ammettere di aver bisogno di qualcosa, tuttavia, anche se caldo, era pur sempre un vento proveniente dall'oceano, quello che stava soffiando. Così l'uomo si tolse la giacca e la posò sulle spalle anch'esse scoperte con quel tessuto leggero. Konan avvertì la stoffa scivolare sulla sua pelle, e ciò le provocò un inevitabile brivido, forse non solo di freddo.

Si voltò trovandosi ad un palmo di naso da Nagato e non sapendo proprio cosa fare, chiese "Quanto tempo ci mette quel cameriere?" e il suo compagno rise, trovando la donna terribilmente bella in quell'istante. Si sa che tutte le donne sono belle anche quando si arrabbiano, ma Konan usava molto spesso alzare la voce quando si trovava in situazioni scomode nelle quali non voleva mostrare la sua debolezza.
Come avesse quasi avvertito l'ultima frase della donna, il cameriere risalì le scale con un piccolo vassoio d'argento e due bicchieri di vetro contententi i liquidi semi alcolici ordinati dai due.
"Prego ecco a voi" ed il giovane ragazzo diede loro le due bevande.
Nagato sussurrò un grazie mentre Konan ancora agitata dalla precedente situazione, si limitò ad un gesto del capo.
L'uomo avvicinò il suo bicchiere a quello della sua ragazza per fare un brindisi, magari al loro viaggio. Konan lo seguì ed entrambi sorrisero.
Non appena la donna avvicinò il bicchiere alle labbra sentì ancora quel sapore d'arancia. Ancora.
"Ma basta, mi perseguita!" urlò lei interrompendo Na gato che stava bevendo tranquillo.
"Cosa succede?" le fece come ovvio l'uomo "Il sapore, l'arancia, è sulle tue labbra e sui miei vestiti e in questo cavolo di bicchiere!"
Nagato a stento si trattenne dallo scoppiare a ridere "Come scusa?" domandò.
"Scusa niente, sei tu l'uomo che sa di arancia! Sai che l'arancia è un profumo ti picamente femminile?" gli rispose.
E Nagato si difese "Sei diventata una donna cinica e vissuta? Non è mica riservato solo alle donne l'arancio".
Konan gli si avvicinò e gli mollò un pugno leggero sulla spalla, mettendo poi il broncio come una bambina piccola.
"Bhè, il pugilato non è uno sport tipicamente mascile?" replicò lui imitando la donna.
Ed allora entrambi risero ancora, poi Nagato prese il bicchiere dalle mani della donna e si avvicinò alla ringhiera trascinadosi dietro Konan e dandole la mano.
"Facciamo così" disse lui ed indicò l'oceano immenso che si stagliava di fronte alla loro vista.
Infine lanciò il contenuto del bicchiere in acqua e come a rallentatore, Konan seguì molto attentamente il liquido arancione che cadeva in basso, spinto dalla forza di gravità. E solo allora si accorse del medesimo colore che stava nascendo all'orizzonte, era iniziato il tramonto.
"Amore guarda!" esclamò Konan stringendo la sua mano e invitandolo ad avvicinarsi a lei. Intanto l'uomo rimese leggermente sorpreso dal modo con cui la ragazza l'aveva chiamato.
Le si avvicinò senza farselo ripetere e incastrando il viso tra la spalla e l'incavo del collo della donna, constatò che il profumo del suo dopobarba si era meravigliosamente mischiato a quello di Konan.
E mentre rimanevano così abbracciati con le braccia di Nagato a circondare il bacino di Konan, quest'ultima non badò più di tanto all'arancione che colorava il cielo.















Appunti dell'autrice:

Come un' emerita cretina, quale sono, mi accorgo solo ora di non aver inserito l'ultimo capitolo del contest a cui avevo partecipato molto - ma molto - tempo fa ù.ù Dunque, alla fine sono arrivata quinta, però ringrazio comunque la giudice e tutte le altre partecipanti : mi sono troppo divertita a cimentarmi sempre in nuovi contesti e con nuovi personaggi *.* anzi non me ne vogliate se vi ringrazio solo ora ;_;
Devo dire che questa parte mi è parecchio piaciuta ma avrei potuto renderla meglio, tuttavia spero ed attendo un vostro giudizio a riguardo, naturalmente Nagato e Konan sono pienamente OOC, però anche per quanto concerne l'ambientazione, non ho potuto comportarmi diversamente, ammetto che sarei stata molto più contenta se mi fosse capitato Yahiko *///* ma nella vita non si può avere tutto! è.è
Perciò niente, mi auguro che vi piaccia e scusatemi tutti per il ritardo, ormai io e lui siamo in una stretta quanto difficile relazione XD

Alla prossima,

Sakura_____


   
 
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