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Autore: Nakedontheairplain    11/12/2012    4 recensioni
Questa sera non c’è un palco, perché l’unico protagonista non può più stare su un palco, questa sera quattro ragazzi, che non possono più essere i One direction, cantano nella folla e la folla insieme a loro, questa sera il mondo è un tutt’uno, ricchi e poveri, famosi e impopolari, questa sera si canta ‘Moments’.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moments

-Ti supplico- lo prega il ragazzo quasi a terra –no Harry, ne abbiamo già parlato- afferma secco l’altro sistemandosi la maglietta a righe che il riccio gli ha spiegazzato poco prima, avendo tentato di baciarlo. –Perché non diciamo al mondo che ci amiamo? Perché non accontentiamo milioni di fan?- riprova a domandare –perché noi non ci amiamo, io sto con Eleanor. Perché non faremmo mai felice nessuno- ribadisce il diretto interessato, poco convinto –questa è solo paura, Louis. Non hai nemmeno il coraggio di dirmelo- urla Harry rialzandosi. L’altro ragazzo si sposta, evitando la spinta del secondo –smettila, non è naturale- ribatte infastidito tentando di andarsene –non è naturale cosa, eh? Pensi che sia tanto strano che ti piaccia un altro ragazzo?- sbraita il riccio fuori di se, spingendo Louis, che questa volta non evita la punizione e si lascia cadere a terra, perché sa che ha perfettamente ragione, ma non lo vuole ammettere. –Ora te ne vai, codardo? Torni nel tuo appartamento che una volta era nostro, da cui mi hai cacciato solo per paura dei pensieri degli altri? È questo quello che davvero vuoi?- lo provoca Harry, vedendo che ha aperto la porta d’ingresso  –lasciami in pace- mormora arrabbiato il moro uscendo a testa bassa.
–L’amore fa schifo- si lamenta il riccio lasciandosi scivolare sulla porta chiusa prima dal suo amato, alza la testa, guardando il soffitto, perché non vuole lasciar scorrere le lacrime lungo la sua pelle, lo infastidisce, ma qualcuna sfugge comunque. Le mani gli tremano ed il cuore batte ancora per il litigio avvenuto qualche minuto fa. Spegne la luce, vuole stare solo in tutti i sensi, si sente ferito perché lui ama Louis.
 

Shut the door
Turn the light off
I wanna be whit you
I wanna feel you love
I wanna live beside you
I cannot hide this
Even though I try
 
Heart beats harder
Time escapes me
Trembling  hands touch skin
It makes this harder
And the tears stream down my face

 

Tira fuori dalla tasca il suo iPhone e digita il numero di uno dei suoi migliori amici, che conosce a memoria –pronto?- parla l’amico dall’altra parte del telefono –sono Harry. Disturbo?- dice il ragazzo con voce rotta, lasciando intendere quanto successo al suo interlocutore –ti ha ancora detto di no?- domanda il castano allarmandosi, mentre gli argini che tengono le lacrime del riccio si rompono, perché con il suo amico va tutto bene, non si vergogna a liberarsi come quando è solo con se stesso –si, Zayn. Abbiamo litigato e mi ha lasciato qui, da solo, come ogni volta- mormora tra i singhiozzi. Zayn fa una pausa, pensando al consiglio adatto –devi dimenticarlo- rompe poi il silenzio –come se fosse facile: lo vedo ogni giorno- contesta Harry scoraggiato –allora usciamo, andiamo in discoteca, troviamo due belle ragazze e ce le portiamo a casa- s’illumina Zayn, illudendosi di aver trovato la soluzione perfetta –non voglio nessuna ragazza, voglio solo Louis- afferma Harry scocciato e chiude la chiamata, lasciandosi cadere sul pavimento, per rimanerci sdraiato ore ed ore, per pensare ad una soluzione, perché avrebbe potuto essere tutto per il ragazzo che ama, se solo avesse potuto parlare.
 

You know I’ll be
Your life
Your voice
Your reason to be
My love
My heart
Is breathing for this
Moment in time
I’ll find the word to say it
Before you leave me today

 

Anche Louis questa sera è affranto, riparato sotto le coperte del suo letto a soffrire, ma lui non chiede consiglio a nessuno, nemmeno agli amici più intimi che conoscono la situazione, perché lui non ne ha coraggio, si lascia bloccare da una vergogna che nemmeno dovrebbe esistere, ma persiste.
 
Oggi è un nuovo giorno e Louis ha deciso di ricominciare, fingendo che con sia successo niente, come fa ultimamente ogni mattina. Ha invitato Harry a fare colazione con lui prima di andare in studio per registrare, hanno appuntamento al loro bar preferito nel centro di Londra e Louis è già lì, che aspetta impazientemente, perché, come di abitudine, vuole chiarire la litigata del giorno prima.
Anche Harry non vede l’ora di chiarire, ma uscendo di casa si è dimenticato di coprirsi la faccia, di modo da non essere riconosciuto dai paparazzi, che ora lo circondano come uno sciame di api intorno al miele. Cammina veloce ascoltando la musica con le cuffie nell’orecchio, per non essere infastidito dalle domande dei giornalisti.
Arriva a Picadilly Circus e attraversa sulle strisce pedonali quando è arrivato davanti alle famose insegne pubblicitarie. C’è ancora una strada da attraversare, ma, quando è ancora sul lungo marciapiede, Louis lo nota e si alza dal tavolino, correndo verso di lui ed Harry cerca di fare lo stesso, perché farebbe di tutto per essere al più presto nella braccia della sua anima gemella, al sicuro dal resto del mondo, perché è così che si sentiva con Louis ed anche lui ricambiava, Harry lo sapeva bene, sapeva che quando da quando si conobbero in quello sporco bagno degli studi di xfactor fino ad ora Louis era attratto da lui. Lo aveva anche confessato tempo fa quando, sempre ad xfactor, stavano insieme, per poi essersi mollati mano a mano che la loro popolarità aumentava, ma per Harry sarebbero sempre stati fidanzati, in ogni caso.
Perso nei suoi pensieri, nella musica, nella visione di Louis, Harry si fa superare da uno di quelle fastidiose persone, che si piazza davanti a lui e lo fotografa, il flash della macchina acceca il riccio per pochi secondi, quelli che bastano per attraversare. Perché, anche se il semaforo è verde, un’ambulanza dalle luci intermittenti passa a gran velocità ed è questione di attimi che Harry è a terra. Niente più dolori, Harry non sente nemmeno i rumori, non distingue i colori: è svenuto. La folla che lo circonda è formata solo da giornalisti impertinenti che lo vogliono semplicemente fotografare. Solo Louis è davvero preoccupato e corre in mezzo alla strada, tuffandosi nella marea di gente arriva al suo amato e lo stringe, come se un abbraccio fosse la medicina più potente al mondo, anche perché, in questo momento, lo è per Louis, ma non per Harry, il quale ha la nuca sanguinante. Louis si affretta a chiamare un’ambulanza, che non tarda ad arrivare.
Nessuna parola, i paramedici hanno capito tutto e caricano Harry nel vano posteriore dell’ambulanza, dove anche Louis viene fatto salire. Finalmente niente più fotografi.
 
Harry è in una stanza d’ospedale, nessuno può entrare. Tutto quello che possono fare Louis, Zayn, Liam e Niall, appena chiamati da Louis e subito accorsi, è aspettare in una sala apposita. Louis, però, non riesce a stare seduto e continua a camminare avanti e indietro, in lungo e in largo, perché è troppo nervoso, persino più dei suoi amici.
Passa quasi un’ora, che a Louis sembra un’eternità, ed un uomo dal camice bianco esce con in mano una cartelletta. Tutti i ragazzi alzano la testa con gli sguardi pieni di speranza –è in coma- comunica senza giri di parole. Louis crolla su se stesso nel mezzo della camera vuota e spoglia, appoggia la testa tra le sue gambe raccolte dalle sue braccia e piange. Liam è il primo che accorre a consolarlo –quando si rimetterà?- domanda al dottore accarezzando la schiena del schiena del suo amico –non possiamo ancora dirlo, non sappiamo nemmeno se si rimetterà- ammette e Louis piange ancora più forte, mentre anche le guance degli altri ragazzi vengono bagnate dalle lacrime e si mettono tutti e quattro vicini, supportandosi l’un l’altro.
 
È l’ottavo giorno di coma per Harry ed è l’ottavo giorno di sofferenza per Louis.
Il castano non ha mai lasciato l’ospedale affermando più volte uscirò da qui con Harry, solo con lui, Niall così gli porta ogni giorno i vestiti puliti.
Ora Harry e Louis sono insieme, in una stanza d’ospedale piena dei regali delle fan. Harry è sdraiato su un letto bianco, ha la faccia leggermente sfigurata dal colpo che ha preso, la parte posteriore della testa, quella più lesionata, è fasciata, come il braccio sinistro, ingessato. Porta il gesso anche intorno al collo, ma Louis lo trova sempre splendido.
Il ‘bit bit’ della macchina che controlla il battito cardiaco del riccio riempie la stanza irregolarmente, com’è irregolare la frequenza dei battiti di Harry, ma quando si avvicina, Louis pensa sempre di riuscire a far impazzire la macchina, ma non è così perché Harry non riesce a sentire niente.
-Ti amo, Harry, io ti amo, ti amo e ti amo. Non mi vergogno a dirtelo, quando starai meglio lo annunceremo a tutti- dice piangendo mentre stringe la mano del ragazzo –sai... se ti va ci possiamo sposare a New York, lì ci possiamo sposare- sussurra all’orecchio del riccio e si avvicina sempre di più –e ci saranno i copri sedia bianchi, ti piacciono bianchi, vero?- fantastica allegro il ragazzo, ma non riesce a smettere di piangere. Questa volta è convinto di non sbagliarsi, Louis sente il ‘bit bit’ aumentare quando inizia a baciare Harry, avvolgendolo tra le sue braccia, fa quello che non fa da tempo, lo vede aprire gli occhi e si sente dire ti amo, molto flebilmente. Ma si sbaglia: il suono della macchina è cessato da qualche minuto, il grafico è sostituito da una linea piatta, sta solo baciando il corpo freddo e senza vita di Harry, ma non lo sa, non vuole smettere. I medici si accorgono che il ragazzo è deceduto e cercano di staccare Louis dalle sue labbra, imponendogli la triste verità. Non vuole crederci, urla, perché vuole tornare da lui, vuole urlare a tutti che lo ama, vuole tornare a baciarlo, ma ora non sa più che fare.
 

Undecided
Voice is numb
Try to scream out my loungs
But it makes this harder
And the tears streams down my face

 

Qualcuno segna l’ora del decesso, altri staccano i cavi che lo alimentavano artificialmente, i ragazzi guardano la scena pietrificati dall’altra parte del vetro opaco che li separa dalla stanza, Louis stringe Anne, la mamma di Harry. Insieme affrontano lo shock del vedere la persona che più si ama coperta da un telo bianco. Il ragazzo vuole stringerlo ancora, vuole ancora sentire il profumo della sua pelle, è disperato perché non lo potrà fare più. Vuole solo avere un altro giorno per digli quanto lo ama, anzi vuole solo tornare indietro nel tempo per vivere ogni attimo con lui.
 

If we can only have this life, for one more day
If we can only tour back time

 

Quella sera ragazzi decidono di fare il loro ultimo concerto. Milioni di fan prendono il primo aereo per Londra e quella sera milioni di persone si radunano proprio dove è stato investito, è pieno di persone di ogni etnia, di ogni genere e religione e si prendono per mano cantando tutte per Harry, niente odio, niente disprezzo, niente litigi per chi è la fan migliore, questa sera ognuno è unito. –Molte di voi  avevano ragione: io ed Harry ci amiamo- spiega velocemente Louis ad inizio serata, non ci sono urli ne schiamazzi, solo una folla che attende un continuo –scusa Harry, so che dovevamo dirlo insieme, ma è giusto così- parla rivolto al cielo.
Louis viene incaricato di fare un discorso, come Harry avrebbe voluto fare con lui, milioni di ricordi gli passano davanti agli occhi, mentre dietro di lui vengono proiettate una marea di immagini.
Pensa a quando si sono conosciuti, a xfactor, a quando giocavano a calcio insieme, al loro primo bacio, alla loro prima volta, la loro vita si ravviva improvvisamente nella sua testa.
 

Flashes left in my mind
Going back in the time
Playing games in the street
Kicking balls with my feet
Dancing on with my toes
Standing close to the edge
There’s a part of my clothes at the end of your bed
As I feel myself
Make a joke of it all


Questa sera non c’è un palco, perché l’unico protagonista non può più stare su un palco, questa sera quattro ragazzi, che non possono più essere i One direction, cantano nella folla e la folla insieme a loro, questa sera il mondo è un tutt’uno, ricchi e poveri, famosi e impopolari, questa sera si canta ‘Moments’.

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Spazio a me

Quale miglior momento di pubblicare la mia os su moments se non quando è uscito un altro album?
Un'altra Larry, si, ma questa è davvero speciale, è la storia - tra le tante che scrivo - a cui tengo di più. Per tanto mi piacerebbe un giudizio, non importa se negativo, per sistemare la soria, nonostante ci lavori da due mesi.
In caso l'aveste già letta sono sempre io la scrittrice, infatti ho pubblicato questa stessa fanfiction tempo fa su una pagina facebook.
Spero in un vostro parere e mille grazie per essere arrivate fin qui♥
@LooseChange_

 

 
   
 
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