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Autore: mrsreg    11/12/2012    2 recensioni
Rivisitazione della mia storia "Non è comunque fiero di me." perché quando l'ho riletta non mi è piaciuta molto e quindi ho deciso di cercare di scriverla un po' meglio.
Tratto dal testo:
Caro Sirius,
so che ti sembrerà strano ricevere una mia lettera, ma prima di avviarmi verso il mio destino non potevo fare a meno di scriverti.

[...]
Non voglio vederti perché sono in uno stato penoso (anche se faccio il disinteressato, è comunque della mia vita che si parla, diavolo), vorrei solo una tua piccola risposta, anche solo di quattro parole, a cui pensare prima della fine della mia vita.
Spero vi piaccia!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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Caro Sirius,

so che ti sembrerà strano ricevere una mia lettera, ma prima di avviarmi verso il mio destino non potevo fare a meno di scriverti.

So anche che non crederai che sia stato proprio io ad averti scritto queste parole, ma lo faccio lo stesso, con la speranza che tu capisca che non sto scherzando.

Avevi ragione tu.

Avevi ragione quando mi davi del codardo e quando dicevi che mi stavo facendo comandare come una marionetta dai nostri genitori, o meglio, dai miei genitori.

Qualche mese fa, però, dopo una serie di eventi che mi hanno avuto il potere di aprirmi gli occhi, mi sono accorto del grande errore che ho fatto non pensando con la mia testa e quindi ho deciso di trovare il modo di riscattarmi.

Mi sono messo a indagare sul passato dell'Oscuro Signore per trovare un modo per distruggere i suoi piani.

Così ho fatto una grande scoperta, una grandissima brutta scoperta.

Lord Voldemort (mi fa impressione addirittura scriverlo, ormai) è quasi immortale.

E adesso starai ridendo, una risata senza allegria, ma comunque simile a un latrato, pensando di bruciare la lettera e l'allegato nel fuoco senza neanche finire di leggerla.

Ora, e te lo chiedo per favore, va avanti. Continua a leggere, fallo per il tuo ex fratellino quasi morto.

Lui ha creato un Horcrux ed è quello a renderlo immortale. Fatti bastare questo, perché non ti dirò altro su quel piccolo concentrato di magia oscura.

Comunque, io so dove si trova e ho deciso di andare a prenderlo nel suo nascondiglio con l'aiuto di Kreacher. Si, lo stupido elfo che ti odia e che, si, è ancora vivo.

Non ti voglio annoiare con inutili dettagli, ma potrei riassumerti il mio geniale piano in pochi passi: entrerò nel nascondiglio aprendolo con il mio sangue, berrò una pozione che mi farà patire le pene dell'inferno per arrivare all'Horcrux, darò quest'ultimo a Kreacher che poi si smaterializzerà e, infine, morirò affogato da una mandria di inferi inferociti. Carino, no?

In questo momento mi è venuto in mente che forse tu non aprirai nemmeno questa lettera, vedendo chi l'ha scritta, ma la speranza è l'ultima a morire e quindi ti manderò ugualmente questa pergamena.

Adesso avrei due cose da chiederti di fare.

La prima è di consegnare la pergamena sigillata allegata a questa direttamente al professor Silente, così che possa distruggere lui stesso l'Horcrux, perché io non ho ancora capito come si fa, non è scritto da nessuna parte, e quindi non ho neanche potuto dare qualche dritta a Kreacher. Si punirà in continuazione, quell'elfo.

La seconda, mi sento uno stupido anche solo a scriverla, è una richiesta un po' più personale. Ora so che scoppierai a ridere di nuovo pensando che sia un perdente, infondo è pure vero, ma vorrei la tua approvazione. Lo so, fa tanto dodicenne che vuole fare pace, ma ne ho bisogno.

Non voglio vederti perché sono in uno stato penoso (anche se faccio il disinteressato, è comunque della mia vita che si parla, diavolo), vorrei solo una tua piccola risposta, anche solo di quattro parole, a cui pensare prima della fine della mia vita.

Voglio sapere che sei fiero di me.

Io andrò tra una paio di giorni, dopo aver sistemato alcuni affari. Rispondimi, ti prego.

Ti voglio bene.

Sperando che almeno tu possa essere felice,

Regulus Arcatus Black (RAB).



 

Regulus, con le lacrime agli occhi e il viso sciupato di un diciottenne consapevole della sua morte imminente, diede la lettera al suo gufo, Agrippa, e lo guardo volare fin quando non fu solo un puntino lontano nel cielo.

Il gufo, come richiesto dal padrone, portò la lettera a casa di Sirius.

Nessuno sapeva, purtroppo, che quella casa era ormai disabitata da circa un mese per questioni di sicurezza, nonostante fosse ancora il diciannovenne il proprietario.

E così, tre giorni dopo, Regulus si ritrovò ad affogare trascinato verso il fondo del lago da tante mani viscide, con un solo pensiero ad accompagnare la sua terribile fine: “non è comunque fiero di me”.

  
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