Arcadia Mundi
L’ira di Alcesti e il risveglio di Ato
“Alcesti,risvegliati”
Il corpo si mosse impercettibilmente,i muscoli si tesero dopo tanto tempo provocando uno leggero scricchiolio di ossa,il collo ciondolò da una parte a piano e le ali si aprirono,magnifiche nella loro purezza.
“È viva”
“Certo che sono viva,schiocchi umani. Credevo che vi fosti dimenticati di me,dopo due secoli che non vedo la luce del sole. No,non parlate so già perché siete venuti qui,perché mi avete portata indietro dall’Intermundia : è per l’Associazione del Lupo,non è vero?”
“Come facevate a saperlo?”
“Semplice : pur essendo dormiente riuscivo a sentire la vita intorno a me,ma quando due nuove fonti vitali hanno alterato il naturale equilibro ho sentito che stava per accadere qualcosa”
“Perspicace” disse sarcastico Joshua,il palestrato.
“Non ti conviene fare dell’ironia, Josh,si potrebbe arrabbiare” gli sussurrò preoccupato Michael,il ragazzo efebico.
“Per cosa si dovrebbe adirare poi? Per aver interrotto il suo sogno di bellezza?”
“Per avermi tenuta rinchiusa per così tanto tempo,perché ogni volta cercate di ingraziarvi il nostro favore,il mio e quello delle mie sorelle,per i vostri scopi,poi una volta che non vi serviamo più sigillate i nostri poteri e ci vediamo tra qualche secolo se ci va bene e non vi dimenticate della nostra esistenza. Siamo stufe di essere asservite alla vostra volontà umana! Noi non siamo fatte per essere dominate! Quindi andatevene prima che scateni una tempesta,muovetevi!”
“No! Calmatevi,vi prego,mia signora”
Alcesti aprì le ali in tutta la loro ampiezza e si preparò a spiccare il volo se Joshua non le avesse scoccato con una cerbottana un dardo soporifero. Alcesti represse una smorfia di dolore e cercò di riprendere il volo,ma quando sentì i muscoli rilassarsi e intorpidirsi,la mente perdere lucidità,si lasciò cadere al suolo, inerme.
Joshua la prese in braccio e fece segno a Michael di seguirlo.
Dall’altra parte del mondo,tra le vette innevate e fredde dell’ Himalaya,due giovani donne lottavano contro il freddo. Una bionda e dai capelli ricci teneva stretta nella mano destra una bussola e nell’altra una mappa del luogo,l’altra dai capelli color fiamma si guardava attorno con circospezione.
Alla fine riuscirono a raggiungere un tempio che si ergeva sopra il nulla e la desolazione.
Una “β” bianca riluceva tra le rovine del grande complesso architettonico.
Le due donne si avvicinarono all’altare e con gran stupore e turbamento lo trovarono già aperto;ad un tratto riconobbero una figura stagliarsi sul fondo del tempio.
Una giovane ragazza,avvolta in una tunica candida,guardava il cielo con le mani congiunte in preghiera.
Poi aprì gli occhi e le due donne si persero: c’era tanto in quello sguardo,c’era un mare di misteri.
E allora riconobbero Ato,Ato dai bei occhi.