Si svegliò con il suo profumo sulla pelle. Che strana sensazione.

Nella stanza regnava il caos e il silenzio era accompagnato soltanto dai loro respiri.

Si sedette a gambe incrociate avvolgendosi nel lenzuolo consumato e inziò a fissarlo.
I grandi occhi verdi trassero ogni suo piccolo particolare: dal tatuaggio in arabo alle folte ciglia, dai suoi capelli scuri intervallati da un ciuffo biondo sul davanti alle sue labbra così sottili e morbide, dalle affusolate dita delle mani a ogni respiro che prendeva. Osservava la sua bellezza da ogni angolazione.
Zayn, ecco. Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, ne era come ipnotizzata.

Sommersa dai suoi pensieri, Iris si voltò osservando la stanza dalle pareti nere decorate da piccole luci, da una miriade di fotografie e da una scritta bianca di Ed Sheeran che citava:”Pain is only relevant if it still hurts.” Quella era la sua camera.
Si sentiva strana, quella di ieri era stata una serata molto diversa dalle altre, forse aveva bevuto troppo e poco ricordava. Ripensandoci però tutto le venne in mente notando i vestiti sparsi sul pavimento. Rivide le loro mani che si intrecciavano, i baci, i loro respiri e increspò le labbra in un sorriso.

Molti erano i pensieri che le si accavallavano nella mente e le impedivano di restare lucida, molti erano anche i sensi di colpa. Si sentiva stupida, ingenua, stronza. E questo perché? Perché era andata a letto con una delle persone più importante per lei, il suo migliore amico.
Non riusciva a capire il suo comportamento, era contraddittorio anche se lei aveva sempre amato Zayn e lo sapeva benissimo, ma era troppo orgogliosa per ammetterlo ed accettarlo.
Il modo in cui sorrideva, guardava il mondo che lo circondava, le raccontava i pensieri che aveva per la testa, come la capiva e come un suo abbraccio potesse trasmetterle tutto il calore umano di cui aveva bisogno. Non riusciva a comprendere le emozioni che provava, le farfalle che le affollavano lo stomaco e che aveva tentato più volte di uccidere. Non riusciva neanche a ragionare, amava tutto di lui, ogni singola cosa.
Ma aveva paura, era terrorizzata dall’eventualità che il loro rapporto non sarebbe più tornato come prima, che si sarebbero allontanati e che lui l’avrebbe odiata.

Aveva rischiato molto, tutto.

Apple e Nermin, le sue amiche, le avevano sempre detto di buttarsi, ma lei era codarda e sperava di riuscirci un giorno, ma non certo grazie a una sbornia.
In quel momento avrebbe voluto soltanto sparire, sotterrarsi e sperare che Zayn non ricordasse niente dell’accaduto.

Mentre affogava nella sua mente, torturandosi le mani, si sentì improvvisamente osservata, così si sporse in avanti alzando la testa, trovandosi difronte a due scuri occhi da cerbiatto intenti a scrutarla minuziosamente.
Iris, che non riusciva a mantenere quel contatto visivo, timidamente abbassò lo sguardo passandosi una mano tra i lunghi capelli rossi scompigliati.
Zayn le si avvicinò e continuò ad osservarla pensando al fatto che aveva sempre amato quel suo strano modo di fare così delicato.
Gli piaceva il modo in cui faceva tutto: legarsi i capelli, mangiare, parlare, come si scherniva davanti allo specchio e come lo contraddiceva quando lui ribadiva che era bellissima, come lo ascoltava e gli era accanto supportandolo in ciò che faceva.
Amava il modo in cui solo con lei trascurava la sua riservatezza riuscendo ad aprirsi, ad essere vero.
Adorava la sua spontaneità, la sua autoironia e la sua sfrontatezza, la quale celava un essere tanto fragile quanto indecifrabile e che solo a lui si era mostrato per ciò che era davvero. La trovava cosi enigmatica e speciale.
Forse l’aveva amata da sempre, fin dall’inizio, e anche lei evidentemente ricambiava, ma entrambi avevano mimetizzato ciò con l’amicizia; un rapporto che era andato crescendo nel tempo ed era diventato sempre più forte, come la forza del vento, ma al quale tenevano troppo per rischiare.
Si chiedeva perché era stato tanto idiota la sera precedente, non era sobrio di certo, ma per quale motivo non aveva trovato la forza di fermarsi? Evidentemente la voleva sua e lei voleva lo stesso.
Forse così facendo aveva distrutto ciò che avevano costruito insieme.

Nella stanza scese un silenzio imbarazzante, i due erano intenti a soffocare, invano, le urla delle proprie menti, ma troppo confusi per riuscirci.
Zayn tossì per attirare l’attenzione di Iris, la quale dagli occhi fece trasparire ansia ed agitazione.
“Ricordi tutto di ieri notte?” domandò il ragazzo con voce rauca.
“Sì, ma non mi spiego il perché.” Disse lei in un sussurro. “Non capisco perché. Dio mio Zayn, siamo migliori amici, entrambi ci teniamo troppo.”
“Non possiamo di certo dare tutta la colpa all’alcool. Io ricordo tutto benissimo e credo che anche per te sia così.” aggiunse lui avvicinandosi.
La ragazza annuì, trasse un lungo respiro, dopodiché esplose: “Io non riesco a capacitarmene. Non puoi immaginare per quanto tempo io abbia cercato di reprimere i miei sentimenti verso di te, provando a fregarmene e a fare della nostra amicizia il centro di tutto per evitare che ciò accadesse. E ora mi sento una stronza perché l’ho rovinata!” Si fermò, si asciugò veloce un lacrima con il dorso della mano e poi riprese dicendo: “Sono un mostro, tu non meritavi questo, non avevi bisogno di me.”
Zayn era senza parole, non se lo aspettava, era arrabbiato.
Accorciò ulteriormente le distanze tra loro e parlò affermando: “Ciò che è accaduto non può non significare niente, entrambi lo volevamo ed è per questo che nessuno di noi si è tirato indietro. Tu non devi permetterti di dire una cosa del genere perché sei l’unica con cui riesco ad aprirmi mettendo da parte la riservatezza e lo Zayn che tutti conoscono come stronzo e apatico. Ho provato anche io a mimetizzare le mie emozioni, ma ho fallito perché penso di amarti, da sempre. Mi sento un coglione perché ieri notte ho ceduto e se ora tu vuoi che io vada via e…”
Iris gli si avvicinò, non lo fece finir di parlare che lo baciò. Zayn non la respinse, bensì l’attirò ancor di più a sé perché sapeva che provava lo stesso e che era inutile andare avanti così.

Erano legati, erano terribilmente simili e ciò consentiva loro di capirsi e di stare bene.

Si baciarono a lungo. Le loro labbra combaciavano perfettamente.
La ragazza faceva scorrere le sue esili dita tra i capelli di lui, il quale attanagliava il suo corpo a quello di lei prendendole il viso tra le mani e circondandola con le gambe.

Lei era sua.

Alla fine Iris, con le braccia allacciate al collo di lui, disse in un soffio di voce: “Abbiamo finito di prenderci in giro, non credi?”
“Penso proprio di sì, e questo come va considerato secondo te?” rispose Zayn con aria divertita.
“Credo come un nuovo inizio.” aggiunse lei sorridendogli sulle labbra.
“Un nuovo inzio? Suona bene.” concluse il ragazzo schiudendo la bocca in un meraviglioso sorriso.

She belonged to him as he to her, they together were sparks, they were united by a bond as strong as the sea.



Corner of souls
Per cominciare devo dire che questa OS fa un tantino pena, ma avevo “ispirazione” e voglia di scrivere. Ed eccovi spiegata questa cagata.. TAATAAAAAA! AHAHHA occhei basta uu
Se per qualche oscuro motivo vi è piaciuta, fatemelo sapere con una recensione o su twitter (mi chiamo harrymeal c:).
Per il resto spero di tornare a pubblicare il prima possibile anche se ho già un fanfiction sui one direction insieme ad una mia amica da continuare uu
Passate anche da qui pelfavvole (?) We're gonna build another world together
Mi sono dilungata abbastanza uu
A presto, Al.