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Autore: aminona    12/12/2012    1 recensioni
Astrid è una ragazza di soli sedici anni che decide di violare le leggi della natura, è impulsiva, bella e non proprio quello che si definisce una brava ragazza. Hallie, la sua migliore amica, invece è più tranquilla, timida ed è proprio quello che si difinise una brava ragazza. Fino ad ora.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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"Ninna Nanna, Ninna oh.."
La voce è maschile, sensuale quanto oscura, pare che sia più roca su ogni vocale da lui pronunciata.
Si sente dei rumori bassi, uno strisciare e grattare se delle pareti, delle risate istariche.
Ai piedi dell'uomo una ventina di mashi: ragazzi, bambini, adulti e anziani, che si cazzottano, spingono e tendono le mani in alto, rivolte verso quell'uomo.
Le pupille sono piccole, le bocche spalancate e non si interessano se stanno sbavando, ma devono urlare per farsi sentire, per invocare contro quell'uomo.
Il pianoforte continuava a suonare, da delle mani delicate e affusolate, che seguivano il ritmo della ninna nanna.
Erano all'interno di una fossa, scavata nel terreno della Grande Foresta Nera, si accalcavano tra loro e se pure da loro all'uomo mancassero 5 metri, continuavano a tendere quelle braccia e a mostrare la bocca spalancata.
"Ninna Nanna, Ninna Oh!"
Ripete a voce più forte, seguendo il ritmo delle note delicata se pur cantate da una voce così deturpata vecchia ma sensuale.
Gli uomini là sotto lo sentono, eccome.
Ma non aspettano altro che prosegui con la musica.
"Questo Sangue a chi lo dò?"
La parola Sangue fa brillare di un rosso cremisi le iridi di tutti quegl'omini, mentre un bambino sale sulla groppa di un anziano per mordergli la carne rugosa del lobo dell'orecchio, ma l'anziano non si lascia cadere, resta a bocca spalancata a saltare sul posto, puntando le mani al cielo.
Un bagliore della luna, forse una fronde dell'albero he si muove al volere del vento e proietta un po' di luce sul mento appuntito del cantante, mostrando un sorriso soddisfatto fasciato da un paio di labbra nere.
"Lo darò a..."
Il Pianoforte non viene più suonato, le bocche sono spalancate ma adesso mute.
Silenzio.
Un passo mosso dall'uomo che si avvicina al buco nel terreno, sente le pupille degl'uomini puntati su di lui, se ne compiace leccandosi le labbra.
"..a TE!"
Esclama, indicando un punto nella folla.
Punto che viene accalcato da uomini su uomini, mentre il braccio viene aricato all'indietro e quando rilasciato, una fialetta di vetro, chiusa con un tappo di sughero contenente un liquido denso rosso, nerro. Ma l'uomo deve essere stato un infamo, dato che cade dal punto opposto a quello indicato.
Un bambino.
Un bambino di appena sette anni, che era stato fino a quel momento a fare da tappeto per un ragazzo più grande, lo afferra.
Gli occhi color cremisi brillano, le labbra sorridono e senza fare tanto lo schizzinoso tutto viene gettato nella sua bocca, con tanto di vetro.
La carne viene lacerata e tagliata agl'angoli della bocca ed anche sotto al labbro inferiore, fora le guance.
Gli uomini lo fissano incuriosito, mentre quella carne bianca sporca di terriccio ed adesso gocciolante del suo sangue invoglia la loro fame, si avventarono su di lui.
Il cantante fissava interessato, sorridendo e sibilando con quelle sue labbra tinte di nero.
Il bambino, si fa spazio tra la folla, con una potenza inaudita, spacca ossa e curva teste a chiunque gli si parasse davanti.
Ben presto non rimase che lui.
Gli uomini intorno a sè erano tutti morti, detto fatto, ecco che si arrampica su per le mura di fango del suolo.
L'uomo ride, una risata goliardica, aspra.
Il piccolo scivola, inciampa, ma infine grattandosi via le unghie contro il suolo riesce a salire.
Gli occhi sono tornati del suo colore, un dolce grigio tendente al lilla, mentre fissa il Cantante.
"Oh! Guarda un po' chi ha visto?"
Il Bambino lo fissa con uno sguardo serio e poco disponibile, mentre le manine senza unghie e cicciottelle stanno distese lungo il corpo.
"Vieni, Tesorino, tu sarai il nostro angelo." La risata si ripetè per la Grande Foresta Nera.
Correva l'anno 1400.
  
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