La battaglia andava avanti ormai da ore, il sole ara arrivato allo zenit, ma il massacro continuava e i soldati non accennavano a fermarsi.

Uomini e donne cadevano intorno a lui, il sangue inzuppava il terreno così tanto da renderlo fangoso, le grida dei moribondi e del cozzare delle armi riecheggiava in tutta la pianura.

Le voci dei capitani richiamavano all'ordine i soldati.

Una freccia colpì alla gola l'uomo davanti a lui che, con un urlo strozzato cadde all'indietro, trapassandolo.

Fenix si aggirava in mezzo al campo di battaglia attraverso il mondo degli spiriti.

La luce pallida e fredda di quella dimensione rendeva irreale tutto ciò che lo circondava.

Le anime dei defunti, trasportate dai mietitori risalivano verso la luce, scomparendo nel cielo.

Ogni volta che qualcuno moriva, l'arrivo in quel mondo era accompagnato da uno scoppio di colore.

L'unico che si vedesse in quel mondo, ed l'unico visibile ai mietitori.

Se la luce era composta da colori caldi, le anime venivano attratte in cielo, al contrario se era composta da colori freddi veniva trascinate verso il basso da oscuri esseri, e destinati a sofferenze e pene eterne, o almeno così si diceva.

Per fortuna lui non aveva mai avuto modo di vedere cosa ci fosse sotto, e non gliene importava.

Altre anime, quelle che apparivano senza rilasciare alcuna luce veniva ignorate, e costrette a rimanere in quel limbo per sempre, molte impazzivano, dimenticando completamente chi fossero prima di trapassare, mentre altre semplicemente vagavano, con lo sguardo perso nel vuoto, inseguendo forme visibili soltanto a loro.

Da anni aveva imparato ad appropriarsi dell'energia di quelle anime, per ricaricare la sua.

Tanto erano morti, a chi potevano interessare se spariva qualche anima? Il lungo abito bianco sventolava sotto il vento di quella terra.

Chiuse le due grandi ali che li partivano dalla schiena, una era di un bianco abbagliante, mentre l'altra era nera come il più buio degli abissi.

Non si era ancora abituato alla sua forma spirituale, ed aveva ancora delle difficoltà nel mantenere l'equilibrio.

I lunghi capelli castani fluttuavano anch'essi nella brezza, mentre i due occhi blu serpeggiavano da sotto la maschera che gli ricopriva il volto sulla folla al di là del velo, in cerca dell'uomo che cercava.

Finalmente lo individuò sopra una collina, circondato di migliori dei suoi soldati, diversi stendardi sventolavano sopra di lui.

Si guardò le mani, i suoi contorni iniziavano a diventare indistinti, il suo tempo in quel luogo era scaduto.

Si girò un'ultima volta ad osservare lo spettacolo di colori, delle anime trapassate, dopo di che si girò, trasse un profondo respiro, chiuse gli occhi e con un minimo di concentrazione riattraversò il velo.