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Autore: dreamlikeview    12/12/2012    7 recensioni
Freddo pomeriggio invernale, i ragazzi si riuniscono a casa di Harry, mentre chiacchierano Louis farà una domanda, che sconvolgerà non poco i ragazzi, e grazie alle loro risposte, l'amore sboccerà tra di loro. Ma sarà facile gestire il tutto?
Tra litigi, baci, amore e canzoni, sei ragazzi troveranno l'amore.
[Larry, Ziam, Nosh, what else?]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Who's gonna make you fall in love?
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart
You're not gon' be scared at all, oh my love
But you can't fly unless it lets ya,
You can't fly unless it lets ya, so fall
(Fall – Justin Bieber)

 
Era una fredda mattina invernale, e cinque ragazzi con un’età variabile tra i venti e i diciotto anni, se ne stavano placidamente tranquilli a chiacchierare del più e del meno, di quello che avrebbero fatto durante quelle vacanze e di come stavano affrontando la fama che gli era arrivata tutta d’un botto insieme, mentre erano riuniti a casa del più piccolo. Ebbene sì. Loro erano i One Direction.
“Ragazzi, cosa fareste se poteste essere per sempre giovani?” –esordì improvvisamente Louis, il ragazzo dagli occhi cielo, guardando i compagni di band, mentre i ragazzi si voltavano curiosi verso di lui.
Il ragazzo che aveva fatto la domanda era seduto per terra su un tappeto colorato, con le spalle appoggiate al muro e le gambe distese per terra; il padrone di casa,Harry, il riccio dagli occhi smeraldo era steso sul proprio letto con le braccia dietro la testa e le gambe piegate ed accavallate l’una sull’altra; il moro dai profondi e scuri occhi nocciola, era appoggiato alla parete con una gamba piegata e un piede appoggiato su di essa; Niall, il biondino irlandese dagli occhi azzurri come il mare era seduto alla scrivania, intento ad ingozzarsi di patatine; mentre l’ultimo – ma non d’importanza – Liam, il saggio del gruppo caratterizzato da un taglio di capelli diverso al mese e gli occhi leggermente più scuri di quelli di Zayn era seduto ai piedi di Harry con le gambe incrociate davanti a sé e un cuscino tra le sue gambe.
Tutti e quattro i ragazzi restarono spiazzati dalla domanda di Louis. Tutti avevano qualcosa che desiderassero fare nella vita, oltre ciò che già avevano fatto fino a quel momento.
“Perché questa domanda, Louis?” – chiese ingenuamente curioso Liam.
Il ragazzo sfoderò uno dei suoi sorrisi più belli, uno di quei sorrisi in grado di farti tornare il buon umore solo guardandolo, un sorriso così sincero e spontaneo che diede immediatamente un sorriso anche gli altri giovani che erano lì riuniti con lui.
“Noi cantiamo canzoni sulla gioventù, no? Beh, diciamo a tutti di vivere e godersi la vita finché siamo giovani, e che noi vorremmo essere per sempre giovani,ma se potessimo, cosa faremo?” – per quanto semplice la domanda di Louis, risultava contorta alle orecchie degli altri quattro ragazzi.
“Beh, io mangerei fino a scoppiare!” – rise Niall, contagiandoli tutti in quella sonora risata.
“Ma Niall!” – esclamò Liam ridendo –“sei pessimo!” –aggiunse poi, lanciandogli contro un cuscino.
Tutti scoppiarono a ridere. Quell’atmosfera che si respirava in quella casa, quel giorno, era piacevole.
“Io studierei bene la storia inglese e diventerei professore.” –rispose serio Liam,guadagnandosi la restituzione del cuscino da Niall e un’occhiataccia dagli amici.
“Liam,sempre il solito noioso.” – esclamò, distendendo la gamba destra in avanti regalando un calcio scherzoso all’amico sulla schiena, senza però fargli male, era stato piuttosto delicato.
“Io penso, che.. boh. Non lo so ragazzi, farei tante feste?” – chiese il moro scherzosamente. Quella domanda, se prima, li aveva scossi e spaventati, ora li stava divertendo parecchio.
“Avanti Zay, lo sappiamo che sei più timido di quel che vuoi sembrare. Dillo che passeresti tutta la tua vita con Perrie!” –esclamò Louis ingenuamente, non cogliendo gli sguardi vacui, rapidi e intensi allo stesso tempo che correvano tra il moro e Liam. Quest’ultimo provava una profonda gelosia verso il moro, ma non lo dava a vedere, nascondendosi dietro le sue facce divertite, dietro le quali era celata una grande sofferenza.
“Io ti amerei sempre” – borbottò Harry, con voce così bassa da non farsi sentire da nessun altro in quella stanza, in modo così basso che nemmeno lui stesso sentì la sua voce, rivolgendo un’occhiata veloce alla “direzione” più grande, Louis.
“Hai detto qualcosa, Harreh?” – chiese il diretto interessato, avendo avvertito un brusio provenire dalla direzione del più piccolo, e quella fu la conferma che Harry non avesse solo pensato quelle cose, ma che le avesse emesse fuori con la propria voce.
“Dicevo che taglierei i capelli per vedere se faccio sempre lo stesso effetto sulle ragazze!” – si affrettò a mentire il ragazzo dai capelli ricci, rendendosi conto che quello che aveva detto, sussurrato, bisbigliato a se stesso era una cosa sbagliata.
“No, Jimmy protested!” – esclamò il castano, inorridito. –“io poi come mi addormento senza i tuoi ricci?” – chiese sporgendo il labbro inferiore, facendolo tremare impercettibilmente, intenerendo così Harry.
“Non lo farò allora, tu Louis?” – chiese il minore con un sorriso, sperando in una risposta che lo coinvolgesse in qualche modo.
“Cambierei sesso e ti sposerei!”
Harry avvampò immediatamente, pur sapendo che l’amico scherzasse.
“Dai, sii serio” – lo riprese con una punta di amarezza nella voce, borbottando –“come la prenderebbe Eleanor?”
“L’ha già presa.” – confessò il castano.
Harry spalancò gli occhi, restando d’un colore che andava oltre il rosso fuoco.
Non capiva. Non capiva cosa volesse andare a parare Louis con quella frase. Non capiva perché sentiva qualcosa dentro che voleva esplodere. Non capiva perché da una parte era tentato di confessargli di amarlo da sempre, e dall’altra di volerlo strangolare per quanto l’aveva fatto soffrire.
“Oh, oh! Louis siamo in vena di confessioni?” – chiese Niall, che silenziosamente stava ascoltando la discussione tra i suoi compagni. In realtà, lui non parlava perché dentro di sé stava male, malissimo, ed interveniva solo quando sentiva di poterlo fare per strappare un sorriso agli amici, come aveva fatto prima con la battuta sulla gioventù.
“Oh, se volete vi lasciamo la camera libera, non fate troppo rumore!” – diede corda Zayn, facendo ridere gli altri, tranne i due in causa.
“Non dite sciocchezze, per lui è solo una stronzata.” – sputò acido, Harry, rimettendosi seduto.
“Ti ho già detto che non lo penso e che non sono stato io a scriverlo, Harold.”
“Non mi interessa. Tu non lo hai cancellato! Hai idea quanto ci sia rimasto male?” – si fermò per un attimo. Aveva iniziato a tremargli la voce, e doveva recuperare fiato –“c-credi che mi abbia fatto bene..? C-che non l’abbia dimenticato..? I-io ci ho pianto non so quante notti, L-Louis..” – non si aspettavano, né il riccio, né gli altri ragazzi presenti in camera, che da quella domanda sarebbe nato questo, che tutto quello che il piccolo provava per il maggiore sarebbe venuto fuori in quel modo.
“Harry..” – sussurrò il castano,mentre al riccio iniziavano ad uscire lente e calde lacrime dagli occhi, come se queste fossero state chiamate da egli stesso, e si sentiva in colpa mentre Harry gli ricordava uno dei loro pochi litigi nati a causa di quel post su Twitter, di cui Louis non sapeva affatto nulla.
L’aria da piacevole e divertente, in quella casa, era diventata particolarmente pesante da respirare, e nessuno dei ragazzi sapeva come comportarsi in quelle particolari circostanze.
Liam, Zayn e Niall decisero di lasciarli soli, mentre i due ancora discutevano su quello spiacevole evento, che aveva minato le basi della loro solida amicizia, anche a causa del sentimento represso del più piccolo nei confronti del più grande. I tre ragazzi uscirono chiudendosi la porta alle spalle, mentre Harry era perso negli occhi di Louis, e quest’ultimo smarrito nello sguardo deluso e triste del più piccolo. I tre si diressero nella piccola e accogliente cucina della casa del riccio, dove una donna dai capelli neri e lunghi, non troppo in avanti con l’età preparava qualcosa da mangiare ai cinque ragazzi che si erano riuniti a casa sua quel giorno freddo di dicembre.
“Ragazzi!” – esclamò-“Harry e Louis?” – chiese notando l’assenza del figlio e del suo migliore amico.
“In camera di Harry” – rispose il ragazzo saggio –“dovevano discutere su una cosa” – aggiunse subito.
“Oh capisco, io devo uscire, vi ho preparato delle bibite, del the caldo e della cioccolata, se avete fame il frigo è a vostra disposizione” – sorrise nell’ultima frase guardando Niall, che arrossì vistosamente. –“fate pure come se foste a casa vostra!”
I ragazzi annuirono, e dopo averla salutata,la donna uscì di casa, lasciandoli soli, con le prime urla che i due producevano dal piano di sopra, mentre litigavano.
“SEI UNO STUPIDO, LOUIS WILLIAM TOMLINSON!” – si sentì urlare dalla voce di Harry, più forte delle urla precedenti.
I ragazzi in cucina non sapevano cosa fare, non sapevano come comportarsi, avevano capito bene che la discussione era nata a causa dei sentimenti repressi del riccio, e una volta che Harry iniziava a sfogarsi, non riusciva più a fermarsi, non sarebbe finita bene.
“TU NON CAPISCI, HARRY!” – urlò in risposta Louis. –“NON POSSO PROTEGGERTI SE CONTINUI COSI’”
“NON VOGLIO ESSERE PROTETTO DA TE, VOGLIO ESSERE AMATO DA TE!” – urlò allora Harry, facendo capire i suoi sentimenti e tutto quello che provava in quel momento verso il maggiore.
“IO NON TI AMO!” – risposte Louis in un urlo che sovrastava le urla fatte poco prima dal minore.
Brutale, diretto, urlato. Harry non rispose, si limitò ad abbassare la testa, annuendo. E si affrettò a lasciare la camera, prima che le lacrime gli invadessero il volto. Sentiva gli occhi pungere e le lacrime che minacciavano prepotenti di uscire dai suoi occhi, in quel momento. E non voleva assolutamente piangere davanti a Louis, non gli avrebbe dato quest’ennesima soddisfazione.
Una prima lacrima amara gli percorse la guancia, quando fu fuori dalla stanza. Harry non si aspettava di sentirselo dire così, in questo modo orribile. E pensando un perché, perché a me? si chiuse in bagno, sperando che nessuno degli altri avesse sentito quel litigio così violento e pieno di parole pesanti che lui e Louis avevano appena avuto.
Niall, sentendo le urla, scattò in piedi non appena percepì la risposta di Louis si precipitò al piano superiore alla ricerca del riccio, perché il biondo sapeva cosa si provava a sentirsi dire un no in faccia, l’aveva sperimentato sulla sua pelle quando qualche settimana prima aveva dichiarato al bel batterista dai capelli corvini i suoi sentimenti nei suoi confronti.
 
Due settimane prima, Niall era uscito con il giovane batterista, i due avevano legato tantissimo fin dall’inizio. Tra di loro si era creato un rapporto di intesa straordinaria, come quella che avevano Louis ed Harry, Zayn e Liam.
Ma il biondino era rimasto fregato. Si era innamorato del bel batterista e non lo aveva rivelato a nessuno, timoroso di essere giudicato per tale sentimento.
Non riusciva più, suo malgrado, a tenerselo dentro e voleva che Josh – questo era il nome del batterista – sapesse tutto quello che lui provava, tutto quello che scatenava dentro ogni volta.
“Josh” – lo chiamò improvvisamente.
Il moro si girò verso di lui, regalandogli uno dei suoi sorrisi più belli, quelli che riservava solo a lui, quelli in grado di mandare il biondino irlandese fuori di testa. Il biondo arrossì violentemente guardandolo. Stavolta aveva preso il coraggio che gli era mancato le prime volte, doveva riuscire a dirgli tutto, non poteva tirarsi indietro.
“Devo dirti una cosa.” – fece con la voce tremante.
“Oh certo, dimmi tutto” – sorrise ancora Josh guardando l’amico direttamente negli occhi, ignorando quello che ora accadeva dentro al ragazzo di fronte a lui.
“Io ecco..” – deglutì pesantemente Forza Niall, puoi farcela hai provato davanti allo specchio – si disse mentalmente, maledicendo Zayn per la idea geniale di usare lo specchio, quando gli aveva detto di dover confessare “ad una persona speciale” ciò che provava per lei. – si ma Josh non è uno specchio – aggiunse sempre mentalmente, maledicendo ancora Zayn. La sua testa lo stava prendendo in giro, ovviamente.
Rapido, veloce, deciso. “Ti amo, ecco l’ho detto. Mi sono innamorato di te non riesco più a tenerlo dentro e..”
Josh si incupì terribilmente sentendolo parlare e...
“Va via” – disse abbassando la testa, senza trapelare emozioni.
“Ma Josh..”
“Va via, ho detto!” – sbottò il batterista, distruggendo il grande cuore del piccolo irlandese in tanti piccoli pezzi. Niall lo guardò, scusandosi con lo sguardo, e mentre la prima lacrima di tante cadeva dai suoi occhi azzurri, corse via velocemente senza farsi vedere dall’altro già in lacrime.
 
Nel frattempo Liam e Zayn erano persi l’uno nello sguardo dell’altro, troppo presi a scrutarsi a vicenda, troppo presi l’uno dagli occhi dell’altro per rendersi conto di cosa effettivamente accadesse nella casa. Zayn spostava lo sguardo dagli occhi profondi e da cucciolo di Liam alle sue labbra piene, invitanti, baciabili, sulle quali avrebbe volentieri posato le sue fino a consumargliele baciandolo, Liam invece fissava gli occhi di Zayn cercando di trovare imperfezioni, senza però trovarne, senza riuscire a trovare un motivo per cui quel ragazzo non fosse adatto a lui.
Altro che Danielle. Zayn Malik era ciò che voleva che desiderava ardentemente.
Stessa cosa valeva per Zayn, cosa se ne faceva di Perrie, quando davanti a sé aveva la perfezione incarnata?
 
Intanto Niall si era mosso dirigendosi in camera di Harry, dove trovò solo il castano, seduto sul letto con le mani tra i capelli, continuava a ripetersi cosa ho fatto? Cosa ho fatto?
“Lou, dov’è Harry?” – chiese il biondo, facendo alzare la testa all’altro che appena notò il biondo cercò di assumere un’espressione più determinata, puntando i suoi occhi azzurri velati da uno strato di lacrime e circondati da un alone rosso, in quelli azzurri brillanti velati da apparente tristezza dell’altro, tradendo la sua espressione decisa di prima, balbettando un “Non lo so, cercalo tu, Nialler”
L’irlandese, alla vista della reazione del ragazzo, scosse la testa.
“Tu non sai cosa si prova a sentirsi dire quello che tu hai urlato ad Harry poco fa, Louis, e spero che a te non accada mai.”- asserì sicuro uscendo dalla camera, senza sentire il basso sussurro di Louis “tu non sai cosa si prova ad amare una persona e non poterlo fare”.
Il ragazzo, appena uscito dalla porta, aguzzò le orecchie e sentì profondi e forti singhiozzi provenire dal bagno e si avvicinò sapendo che fosse l’amico, e bussò alla porta, ricevendo in risposta un altro singhiozzo.
“Harry, sono Niall, aprimi dai” – fece picchiettando ancora sulla porta, cercando di ottenere qualche risposta dal più piccolo.
Il riccio, sentendo che fosse lui e non qualcun altro da che era rannicchiato contro la porta con le spalle appoggiate ad essa per bloccarla, e le gambe tirate al petto si spostò di poco, allungando poi la mano verso la maniglia aprendola facendo poca pressione su di essa, e la porta lentamente si aprì, permettendo all’irlandese di entrare nel nascondiglio del riccio.
Niall provò quasi pena vedendolo in quello stato. I capelli ricci che gli ricadevano sul viso, gli occhi rossi, la testa tenuta ferma dalle sue mani, e fortissimi singhiozzi a scuotergli il petto. Sì, gli ricordavano dannatamente lui dopo aver ricevuto il “va via” da Josh. Il biondo deglutì e poi si sedette vicino a lui, e lo circondò con le sue braccia, facendolo sfogare contro il suo petto, raccogliendo con la sua maglietta tutte le lacrime del riccio.
 
Uno sfioramento, ecco cosa avevano ottenuto Liam e Zayn da quel contatto visivo, da quel gioco di sguardi che non prevedeva sconfitti solo vincitori, loro due insieme.
Dopo un attimo di esitazione le loro labbra si erano sfiorate leggermente, cercandosi a vicenda, affamate le une delle altre. Si erano sfiorate, sì, ma dopo essersi sfiorate si erano cercate ancora, e ancora, e ancora, fino a che Liam non aveva dischiuso le labbra e Zayn aveva approfondito il bacio con maggiore passione, fino a che il più grande non aveva afferrato Liam per i fianchi e lo aveva scaraventato sul tavolo mettendosi a cavalcioni su di lui, senza rendersene conto, trasportato dalla passione, baciandolo sempre con più foga.
“Z-Zayn..” – ansimò Liam tra un bacio e l’altro, cercando di recuperare aria che era poca per entrambi.
“N-non possiamo..” – continuò il piccolo, senza però opporre reale resistenza alle avance del maggiore.
“Sì che possiamo” – ribatté Zayn sovrastandolo –“chi ce lo impedisce?” – chiese sfregando le labbra contro il collo del castano dagli occhi dolci.
“Tu-tu ami Perrie..” – balbettò il più piccolo, cercando stavolta di sottrarsi alla presa del moro, che era tutto fuorché leggera, mentre Zayn sorrideva ironicamente.
“Non me ne faccio nulla di Perrie, quando ho te qui con me.” – rispose risoluto Zayn, ma poi un lampo di timore gli percorse gli occhi –“tu-tu non preferisci Danielle, vero?” – chiese timoroso.
Liam rise. Scoppiò in una vera e propria risata divertita, sentendo la domanda idiota di Zayn.  Danielle. In quel momento non ricordava nemmeno che faccia avesse la ragazza, figurarsi pensare a lei, e preferirla al moro.
Era steso su un tavolo, con Zayn sopra di lui, che se ne faceva di quella?
“Danielle non ha i tuoi muscoli” – fece passando una mano sul petto ancora coperto del moro –“non ha i tuoi capelli” – e l’altra mano finì nei capelli del compagno, che emise un gemito contrariato all’intrusione di quella mano nei suoi capelli perfetti, che intanto continuava a scrutare i movimenti del più piccolo contro di lui e sentiva la voglia crescente di farlo suo finalmente. –“non è semplicemente te.”
Arpionò le sue gambe attorno al bacino di Zayn e lo attirò a sé, baciandolo ancora con foga, schiacciandolo sul suo corpo.
“Quindi, possiamo?” – chiese eccitato e divertito allo stesso tempo, Zayn, senza riuscire a staccare gli occhi da Liam, il quale non sopportando l’eccessiva distanza di due centimetri dalle sue labbra, lo baciò ancora con maggior trasporto di prima. Questo al moro bastò come risposta e riprese a baciarlo sempre di più, con sempre più passione.
 
Louis non sapeva che cosa fare. Si ritrovò da solo nella camera di Harry che – ovviamente – in ogni suo angolo gli ricordava il più piccolo.  C’erano le loro foto appese al muro, scattate durante quei due anni; c’erano i regali che lui stesso aveva fatto ad Harry per il compleanno, per Natale e per i loro “anniversari” come band. Ma la sua attenzione si soffermò su un pacco. Come aveva fatto a non notarlo prima? Era praticamente sotto la scrivania del riccio. Lo studiò da lontano.
Era impacchettato con della carta rossa e blu alla perfezione, senza errori. Sopra c’era una busta per le lettere sigillata, e il castano la prese tra le mani, studiandola accuratamente, e dopo essersela rigirata tra le mani, decise di aprirla per leggerla.
 

Caro Louis,
Buon compleanno, Boo!
Spero che il regalo che t’ho fatto ti piaccia,
so che ne avevi uno da piccolo, che però è andato perduto
ho pensato che magari t’avrebbe fatto piacere riaverlo
in fondo sei un bambinone anche se hai
21 anni compiuti oggi!
Sei il migliore amico che abbia mai avuto
in tutti questi anni, sei la persona più bella che
abbia mai incontrato, ti prego
non cambiare mai.
Mi piace tutto di te!
Ti amo ti voglio bene!
Il tuo piccolo cuppycake.

 
Louis osservò il pacco. Quindi quello era il suo regalo di compleanno? E cosa gli aveva regalato il riccio di così grande? Harry gli aveva preso qualcosa che lui possedeva da piccolo ma che aveva poi perso? In quel momento non riusciva a capire cosa fosse, e non riusciva a trattenere la curiosità, così aprì il pacco infilandoci la mano dentro. Tatò qualcosa di morbido e peloso. Dedusse che fosse un pupazzo, e non volle indagare di più, aveva capito che si trattava del leone di peluche che aveva perso da piccolo. Quanto poteva essere dolce quel riccio dagli occhi verdi?
E poi quel biglietto, quell’ “amo” cancellato, sostituito poi dal “voglio bene” lo faceva sentire tremendamente in colpa. Come aveva potuto spezzargli il cuore in quel modo? Come aveva potuto essere così freddo e meschino nei suoi confronti? Con lui che tutto avrebbe fatto, men che meno farlo star male?
Decise, per tanto, di chiamare qualcuno che fosse estraneo alla faccenda, qualcuno che potesse aiutarlo a far luce su quello che lui inconsciamente già sapeva. Per questo, mandò un messaggio a Josh, dicendogli di raggiungerlo immediatamente a casa di Harry, perché dovevano parlare.
Aveva bisogno di far chiarezza in se stesso, i suoi sentimenti erano fin troppo chiari, ma lui non voleva deludere nessuno, non voleva mettere in pericolo Harry e non voleva complicare le cose.
Il ragazzo che ricevette il messaggio, si allarmò oltremodo. Lo chiamavano solo in casi di estrema necessità e se Louis aveva chiamato, era sicuro fosse successo qualcosa di grave, gli rispose che sarebbe andato subito, e per questo corse velocemente da loro con l’auto infrangendo tutte le regole del codice stradale, raggiungendo in qualche ora di viaggio Holmes Chapel, la dimora del riccio.
 
Il campanello trillò improvvisamente.
Zayn e Liam riemersero dal loro momento d’eccitazione totale e si ricomposero,sorridendosi complici.
Che quella giornata si fosse trasformata in un giorno di dichiarazioni e sentimenti? Forse.
Quella domanda di Louis aveva scatenato reazioni diverse nei compagni. Loro si erano trovati, finalmente, Louis ed Harry avevano litigato..e Niall? Niall era rimasto in disparte? No, affatto. Aveva anche lui il suo dissidio interiore, del quale non parlava con nessuno, se non Josh, perché davvero troppo riservato.
Zayn si alzò velocemente da Liam, sistemandosi la maglietta che il più piccolo aveva alzato con l’intenzione di toglierla, sorridendogli ancora complice e dopo avergli lasciato un bacio a fior di labbra, gli porse la mano per permettergli di alzarsi. Poi corse ad aprire la porta, mentre Liam si sistemava.
“Ciao Josh!” – disse con voce troppo alta per sembrare  uno che non era stato interrotto sul più bello, notando il ragazzo dai capelli corvini sulla porta, che lo guardava con un sorriso allarmato sul volto.
“Ciao Zayn, Louis è qui?” – chiese entrando preoccupato. L’altro annuì e indicò le scale mormorando “in camera di Harry”. Josh non se lo fece ripetere due volte e corse al piano di sopra per capire cosa fosse successo all’amico e cosa fosse successo di così grave, per mandargli quel messaggio facendolo preoccupare forse un po’ troppo.
Non appena il moro fu sparito su per le scale, tra Liam e Zayn piombò il silenzio per quello che era accaduto. Nessuno dei due immaginava una reazione simile, e dopo essersi guardati per un attimo, distolsero lo sguardo, iniziando a fare ognuno cose diverse.
 
Josh arrivò in camera di Harry, spalancando la porta, trovando il castano con un leone di peluche tra le braccia, un’espressione sul volto strana, che si dondolava avanti e indietro sul letto, trattenendo nel petto i singhiozzi.
“Louis, che succede?” – fece entrando sedendosi accanto a lui.
“J-Josh non so che fare.. io ho detto ad Harry di non amarlo.. io.. io l’ho ucciso, io non lo merito.. lui.. Niall è andato da lui.. io..”
Al solo sentire quel nome il batterista fremette, e sentì un battito del cuore mancare. Le parole del biondo gli rimbombavano in mente e non riusciva a capacitarsi, né a perdonarsi tutto il male che gli aveva fatto, dicendogli quelle che per lui era “verità”.
La differenza tra Josh e Louis era quasi impercettibile. Erano molto simili.
Il primo non avrebbe mai detto a Niall di amarlo, perché non si sentiva adatto a farlo come il biondo necessitava di essere amato, e quindi preferiva soffrire in silenzio, conscio che prima o poi il biondino l’avrebbe dimenticato; il secondo invece aveva dannatamente paura di amare Harry, perché sapeva a cosa sarebbero andati incontro: crollo di tutto quello che avevano costruito. Non che a lui importasse realmente la fama,ne  avrebbe fatto volentieri a meno, per amare il riccio, ma non voleva che quest’ultimo lo odiasse per avergli portato via il suo sogno.
Josh lo guardò per un attimo, ricordandosi dell’espressione di Niall e le sue lacrime quando lui gli aveva detto di andar via da lui, e scosse la testa cercando di scacciare quel pensiero. Louis gli ricordava troppo lui.
“Va da lui, Louis. Va da lui e digli che lo ami, che faresti di tutto per lui, prendi il suo viso tra le tue mani e bacialo fino a che non avrete più aria nei polmoni, stringilo a te come se da lui dipendesse la tua vita, coccolalo facendogli sentire che ci sei e non andrai mai via, amalo. Non fare il mio stesso errore.” – confessò Josh, proiettando i suoi occhi in quelli azzurri di Louis che resse il suo sguardo.
“Che errore?” – chiese il castano cautamente, guardandolo.
“Dire a Niall che non lo amo, quando darei la mia vita per vederlo sorridere, o la luce nei suoi occhi quando è felice.”
“Fallo.” – fece schietto Louis –“digli che lo ami, e guardalo sorridere.”
“Ma io non sono degno di amarlo.” – fu la risposta del batterista, scostando lo sguardo da quello dell’altro, abbassandolo colpevole e rammaricato.
“Se la mettiamo così, nemmeno io sono degno di amare Harry.”
Josh rialzò lo sguardo, riproiettando i suoi occhi in quelli di Louis, e i due si scambiarono un’occhiata d’intesa. Sapevano cosa fare, sapevano benissimo cosa provassero, e cosa volesse che quel giorno accadesse.
Sapevano tutto questo, ma perché erano stati così stupidi da far soffrire la persona che amavano? Perché si erano prima fatti del male e poi avevano iniziato a capire cosa fare?
Sorrisero complici avvicinandosi alla porta e uscendo da essa, decisi a riprendersi la persona che più amavano al mondo.
 
Ancora in salone, i due ragazzi che già s’erano baciati vivevano nell’imbarazzo più totale, non sapendo nessuno dei due cosa fare.
Liam gironzolava per la sala da pranzo osservando con finto interesse, ogni minimo dettaglio, mentre Zayn aveva preso a giocare con il cellulare per non guardare l’amico, e sicuramente l’avrebbe baciato ancora, e ancora senza più fermarsi, ma i due erano in netto imbarazzo, non si guardavano nemmeno, e la cosa iniziava a pesare su di loro.
I due non volevano saperne di parlarsi, non volevano distruggere quel silenzio imbarazzante che s’era formato tra loro.
Liam per un attimo si pentì di aver quasi confessato a Zayn i suoi sentimenti, perché quel silenzio era la prova che ci fosse qualcosa di sbagliato nel loro rapporto, ma Zayn no, continuava a ripetersi che quella era la cosa migliore che avesse mai fatto in vita sua. E non sarebbe mai tornato indietro, anzi l’avrebbe sempre rifatto, per altre mille volte.
E non giocare con il mio cuore Zay, pensò Liam, implorando il moro con lo sguardo, cercando da lui qualcosa che gli facesse capire che i sentimenti erano ricambiati.
E baciami ancora Lì, pensava Zayn guardando di sottecchi il castano che continuava a camminare senza una meta né una destinazione.
In una frazione di secondo alzarono in sincrono lo sguardo verso l’altro perdendosi per l’ennesima volta in quelle pozze profonde – chi più scure, chi più chiare – dell’altro, che avevano fatti innamorare tutti e due, l’uno dell’altro.
Stupidi, erano maledettamente stupidi. Si volevano, ma si ignoravano per imbarazzo.
Quello che stesso imbarazzo che prima non li aveva presi nemmeno per un secondo sul tavolo, che non li avrebbe mai colti se Josh non li avesse interrotti sul più bello.
E ora? Si scrutavano con gli sguardi – come all’inizio- studiandosi l’anima a vicenda.
 
Intanto Niall stringeva Harry, cercando di fermare le lacrime che copiose uscivano dai suoi occhi e di placare i suoi singhiozzi. Dannato Louis,doveva per forza spezzargli il cuore in quel modo terribile? Niall ricordava bene come era stato per lui quando Josh gli aveva detto di non provare nulla per lui, o almeno gliel’aveva fatto intendere nel peggiore dei modi. Il biondo non ne aveva parlato con nessuno,però,  troppo timoroso di un giudizio negativo degli altri,o peggio, fargli pena. Si era convinto davvero, di essere il quinto incomodo. A volte pensava che era meglio se lui non fosse stato, perché così sarebbero stati in quattro, e lui non si sarebbe sentito emarginato. Harry con Louis, Zayn con Liam, e Niall?  E Niall era sempre, irrimediabilmente, solo. Lo era rimasto. Almeno prima aveva Josh, prima era unito a lui come Louis con Harry e Liam con Zayn, ora era rimasto completamente solo. Dannata la sua boccaccia. Si era sempre trovato ben con lui, fino al punto di innamorarsene completamente, ma ora era solo. A lui piaceva prendersi cura degli altri, essere la spalla di conforto se Louis litigava con Harry e viceversa, se Liam litigava con Zayn e viceversa, lui, amico di tutti, era lì a consolare i suoi migliori amici, sempre e comunque. E a lui chi ci pensava?  
Era davvero troppo altruista, Niall, non pensava mai a se stesso, prima ci pensava Josh a lui, adesso il moro l’aveva asportato dalla memoria perché era innamorato di lui. Niall si metteva sempre da parte, come se quello che provasse lui non fosse realmente importante, senza dare importanza ai suoi sentimenti, e questo lo faceva star meno male, era come un’iniezione di sedativo all’amore, molto efficace su di lui.
Il biondino strinse più forte il riccio, facendogli sentire che lui c’era e che non lo avrebbe lasciato da solo.
“Lu-lui non mi ama, Niall.. io-io non pensavo di essere così.. così sbagliato.. io-io.. volevo solo amarlo.. io..”
“Calmati, Haz, va tutto bene, davvero, va tutto bene, non preoccuparti” – continuava a sussurrargli, ogni volta che diceva quella frase, tra le lacrime  e i singhiozzi, e al biondino quasi veniva da piangere anche a lui, perché si sentiva come Harry, solo che lui era stato in quello stato qualche settimana prima da solo. Cercò di stringerlo il più forte possibile, sebbene la sua non fosse una così grande forza. In quel momento avrebbe voluto avere la saggezza di Liam, la forza di Zayn, la simpatia di Louis, la determinazione di Harry e la dolcezza di.. del batterista.
Non riusciva nemmeno a pensare il nome dell’altro ragazzo, come avrebbe potuto rivederlo durante qualche concerto? Perché Josh suonava con loro, non vederlo era un’utopia. E vedendo Harry così per poco non scoppiò a piangere anche lui, in quell’esatto momento.
Nonostante si sforzasse di non pensare a lui, Nialler ci stava davvero male, ma davvero tanto, perché per quanto negasse di soffrire, di amarlo, di volerlo al suo fianco, lui aveva tutte e tre le cose dentro di sé.
Improvvisamente i singhiozzi di Harry cessarono, lasciando spazio solo ad un respiro irregolare, pesante, stanco.
Si era addormentato.
Harry si era addormentato tra le lacrime e i singhiozzi, vinto dalla stanchezza che questi stessi gli avevano causato.
 
Dopo una buona mezz’ora, qualcuno picchiettò sulla porta del bagno, e Niall chiese un flebile “chi è?” per non svegliare il riccio che si era addormentato da poco.
“Louis” – rispose una voce da fuori. Niall reggendo il corpo dell’altro contro il suo si spostò leggermente dalla porta, emettendo un “entra”, permettendo così al castano di entrare nel rifugio del riccio.
Al ragazzo si spezzò il cuore vedendo l’amato in quelle condizioni, per colpa sua.
“Posso restare con lui?” – chiese il liscio indicando il bell’addormentato, il biondo, non fidandosi totalmente di lui per come poche ore prima avesse trattato il più piccolo, scosse la testa deciso a non lasciarli soli.
“Per favore, Nialler, devo chiarire con lui,  permettimi di farlo, e poi ti cercava.. Liam!” – mentì sull’ultima parola e Niall si arrese. Ancora cuori da sanare? Si domandò mentalmente.
Louis si sedette accanto a lui per terra, accogliendo tra le braccia il corpo del riccio, e la sua testa sul proprio petto. Visto da vicino sembrava  un angelo, davvero.
“Voglio fidarmi” – asserì Niall, serio per poi alzarsi da terra. –“fatti perdonare, mi raccomando.”
Louis annuì e strinse con fare protettivo il più piccolo. Lo strinse forte, quasi come se in quel momento potesse trasmettergli tutto l’amore del mondo, tutto quello che provava per lui in quel momento per lui.
E Niall sorrise, prima di uscire dal bagno.
“Ah Niall” – lo richiamò Louis, facendolo tornare indietro. L’irlandese lo guadò alzando un sopracciglio.
“Liam ti aspetta in camera di Harry, buona fortuna”- sorrise il maggiore, lasciando il più piccolo perplesso, che uscì dal bagno di nuovo,dirigendosi in camera di Harry dove invece dell’amico,c’era il batterista ad aspettarlo.
Il biondo non se lo aspettava. Non sapeva nemmeno che egli fosse arrivato lì. Non appena entrò in camera sbiancò, restando immobile per una manciata di secondi, che permisero all’altro di scattare dal letto e chiudere la porta alle spalle del giovane.
I suoi occhi avevano appena incrociato quelli dell’altro, e lui boccheggiò diverse volte cercando aria, che nei suoi polmoni sembrava non voler arrivare mai. Il batterista lo portò verso il letto, mentre Niall inerme lasciava che il moro gli facesse quello che voleva, fino a che non si rese conto di ciò che accadeva e scattò in piedi.
“Scusa, cercavo Liam.” – disse duramente, mentre Josh piombava di nuovo davanti a lui e lo fermava per le spalle provocando i battiti accelerati dell’irlandese, le cui gote si tingevano di rosso e le labbra iniziavano a tremare.
“Niall, Niall, calmati voglio solo parlarti.”
“N-non mi hai u-ucciso a-abbastanza..?” – chiese. Ormai era troppo che il ragazzo si teneva tutte le sue emozioni dentro, e la vista del batterista non aveva fatto che aumentare la sofferenza interiore  che negava in tutti i modi.
“Niall, io..” –iniziò, ma l’altro lo interruppe.
“No!” – sbottò –“hai detto che non vuoi più vedermi, cosa ci fai qui? P-perché mi f-fai questo..? P-perché J-Josh .?” – tremava vistosamente, mentre leggere e calde lacrime iniziavano a scendere sulle sue gote già arrossate.  Il moro di fronte a lui lo guardava impotente, cercando di prendergli il viso tra le mani, ma il biondo non riusciva a smettere di tremare, di piangere. Ormai le sue gote erano rosse e bagnate, i suoi occhi si gonfiavano e arrossavano man mano che lui piangeva. La bomba era esplosa, Niall non l’aveva contenuta. Niente sembrava riuscire a farlo smettere, fino a che Josh non lo bloccò per le braccia portandosi le sue mani al petto, attirandolo contro il suo corpo e circondandolo con le sue braccia. Niall si dimenò, prendendogli a pugni il petto, ma l’altro lo strinse più forte, facendolo arrendere pian piano.
“Shh.. calmati piccolo, calmati” – gli sussurrò Josh all’orecchio, e Niall si calmò. Stretto in quell’abbraccio, smise di agitarsi e pianse a singhiozzi contro il petto di Josh che lo cullava dolcemente, per farlo calmare. Niall sentiva il suo respiro calmo e leggermente irregolare sotto al viso, e sentiva la sua mano accarezzargli la schiena, mentre l’altra lo avvolgeva per i fianchi, in una posizione intima che lo faceva sentire a casa, protetto, al sicuro.
In fondo, Josh avrebbe potuto chiedere scusa, no?
 
Al piano di sotto, Zayn e Liam si scrutavano, si chiedevano mentalmente cosa sarebbe accaduto, se non fosse arrivato Josh a fermarli. Avrebbero fatto l’amore su quel tavolo? Sarebbero stati capaci di fermarsi? Avrebbero continuato solo a baciarsi? Non lo sapevano, ecco perché continuavano a studiarsi l’anima a vicenda. Una cosa era certa, quei due si desideravano come mai prima d’ora, si volevano, erano attratti l’uno dall’altro, ma nessuno dei due aveva intenzione di continuare quel bacio, o di parlare all’altro. L’imbarazzo era ancora palpabile tra i due amanti.
“Zayn” – cominciò Liam guardandolo –“che hai intenzione di fare? Mi mandi in confusione fissandomi!” – confessò imbarazzato.
“Liam, io ti voglio.” – asserì risoluto Zayn, senza staccare gli occhi dall’altro, senza scherno nella voce –“voglio viverti, voglio amarti. Dimmi tu, se io lasciassi Perrie per te, tu faresti lo stesso con Danielle per me?”
Liam non ci pensò su due volte nemmeno un secondo, quelle erano le parole che voleva sentirsi dire, quello che voleva era lì davanti a lui.
“Sì” – rispose subito, senza ombra di dubbio.
Zayn si lasciò andare in un sorriso sincero e lo abbracciò. Liam affondò il viso nel petto del moro, lasciandosi andare in quell’abbraccio che stava diventando davvero intimo, e sorrise sinceramente. Alzò il viso verso quel moro e incrociò i suoi occhi, e lo guardò negli occhi perdendosi dentro e appoggiò delicatamente le labbra su quelle del maggiore che si mossero subito in sincrono con le sue. La bocca di Liam combaciava perfettamente con quella di Zayn, e viceversa. E i due si persero in quel bacio fino a che non si staccarono. Sembravano estraniarsi da tutto quello che avevano intorno, a tutto quello che stava accadendo nella casa del loro amico durante quella giornata e dell’amore che si respirava lì dentro.
“Ti amo, Liam” – fece Zayn sicuro di sé, sorridendo e sfiorando le labbra dell’altro.
“Ti amo anche io, Zayn.” – disse il più piccolo baciandolo ancora.
Almeno il loro amore, era sbocciato dopo quella domanda di Louis, e ora si spiegava la reazione di Liam alla frase di Louis “tu ameresti sempre Perrie” voleva essere lui, Liam Payne ad essere amato per sempre da Zayn Malik, e.. c’era riuscito.
 
Harry dormiva su Louis, cullato dal suo respiro, senza sapere che fosse proprio lui a tenerlo tra le braccia, il suo cuscino per quel letto improvvisato che erano le braccia del più grande, convinto di trovarsi ancora tra le braccia di Niall, che lo aveva consolato tutto il tempo. Harry era rilassato ora, Louis lo poteva vedere dal suo respiro che era calmato leggermente,ed era lento e cadenzato, ma il rossore delle gote era ancora evidente. Dormiva tra le sue braccia senza rendersi conto di quello che accadeva, e Louis sperava che almeno nei suoi sogni, Harry stesse bene.
Gli accarezzava piano i capelli, muovendoli piano, e gli circondava i fianchi con le sue braccia.
Dopo un po’, il riccio si mosse piano, e sentì un profumo diverso. Quel profumo che l’aveva fatto innamorare, quello che lo stava facendo soffrire come un cane.
Si divincolò immediatamente, ma Louis lo strinse subito, forte con le braccia, intrecciò le loro gambe distese per terra tra di esse.
“Lasciami ti prego..” – supplicò il più piccolo, si lamentò senza forza di liberarsi – più che altro non aveva voglia, perché la forza di Harry era superiore a quella di Louis – anche se nonostante tutto bramava quel contatto con il più grande.
“Ti prego, ti prego Louis, non uccidermi più di quanto tu non abbia già fatto.. ti prego, se mi vuoi almeno un po’ di bene, lasciami andare..”
“Non ti lascio, non ti lascio andare,toglitelo dalla testa.” –asserì sincero Louis, baciandogli la guancia. Ed Harry sorrise involontariamente, in fondo gli faceva piacere che Louis fosse lì a chiedergli scusa.
“Mi dispiace, mi dispiace per tutto il male che t’ho fatto, non era mia intenzione” – confessò il ragazzo con una punta di rossore sulle guance, che però Harry non vide, poiché gli dava ancora le spalle, ma queste parole fecero arrossire anche il più piccolo che lo ascoltava in silenzio.
“Perdonami, perdonami per quello che t’ho detto prima, non è vero. Non lo penso, non lo provo.”
Il riccio perse un battito del cuore sentendolo e sorrise spontaneamente. Stava dicendo che lo ricambiava, quindi?
“Ti amo, Harry, voglio proteggerti, è vero. Ma voglio anche amarti. Voglio farti mio ora e per sempre. Ti voglio al mio fianco, voglio te, Harold.” – disse con il cuore in mano, donandolo al piccolo che per tutta risposta, lasciò le loro gambe intrecciate e si girò verso di lui, incrociando i suoi occhi, senza trovarvi scherno, menzogna, ma solo amore e sincerità. Appoggiò il mento contro il petto di Louis, e risalì con i baci fino al collo e poi alla mascella, mentre il maggiore lo guardava con gli occhi pieni d’amore e sentimento.
Arrivato alla bocca, Harry semplicemente lo baciò piano.
“Ti amo anch’io, idiota, e sì, ti perdono.”
E Louis sorrise felice incrociando gli occhi del piccolo, ancora velati dalle lacrime, ancora rossi dal pianto, ma ora felici e brillanti, ed entrambi si lasciarono andare.
Louis asciugò il viso di Harry con i pollici dai residui di lacrime e lo baciò nuovamente mischiando i loro sapori.
Un altro amore, il loro, era sbocciato in quella casa durante quel giorno freddo di metà dicembre.
 
Niall era ancora appoggiato al petto di Josh, che lo cullava tranquillizzandolo, cercando di infondergli l’amore che realmente provava per lui. Il biondo si sentiva davvero felice dentro, senza capirne il perché, ma Josh era ritornato.
Dopo lo shock, aveva realizzato che Josh era di nuovo lì con lui, e che era lì per lui.
Niall non era più solo, adesso. Non importava come e perché, Josh era lì, tanto bastava.
“Niall” – lo chiamò con voce leggermente roca, facendo venire i brividi al povero irlandese, il cui cuore perdeva un battito ogni istante.
“Josh” – rispose il biondo, incrociando gli occhi con quelli del ragazzo che gli aveva rubato il cuore e sostenendo il suo sguardo.
“Niall, lo so che con le mie scuse ti pulirai il culo, lo so. Ma devo dirtelo, mi sento morire, se non te lo dico, ma mi dispiace, sono stato un cazzone, non te lo meritavi, non te lo meriti. Non meriti di soffrire,tanto meno a causa mia. Possiamo ricominciare dall’inizio?” – disse tutto d’un fiato, così velocemente che Niall fece fatica a seguirlo. Sospirò alzando le spalle, e Josh trattenne il fiato per lunghi istanti.
Niall era buono, e tendeva a vedere il buono nelle persone, per questo lo perdonò, non sapendo portare rancore.
“Ciao, sono Niall Horan, sono pazzamente innamorato di te, da due anni, tutto quello che vorrei è stare con te, anche come amici, va benissimo, pensi si possa fare?” – fece l’irlandese con le gote arrossate e un sorriso sincero dipinto sulle labbra, senza perdere il contatto visivo con l’amato.
“Ciao, sono Josh Devine, sono dannatamente innamorato di te, ma ero troppo stupido per ammetterlo e ho paura di non essere perfetto per te, perché io sono imperfetto,ma sono disposto a provarci, ci stai?” – fece Josh con una punta d’ansia nella voce.
“Tu sei perfetto per me, stupido.”
E Josh sorrise sinceramente, avvolgendolo ancora tra le sue braccia, lasciando che il più basso ascoltasse i battiti accelerati del suo cuore, stringendolo possessivamente come se non volesse lasciarlo più andare via. Lo amava, non aveva più intenzione di lasciarlo andare, e se lo era ripromesso due secondi dopo aver finito di parlare con Louis, quando i due ragazzi avevano deciso di riprendersi ciò che era loro di diritto.
Gli prese il viso tra le mani, alzandolo verso di sé. Niall giurò di aver sentito il cuore uscire dal petto dopo quel movimento del ragazzo, che affondò i suoi occhi in quelli azzurri  e profondi come il mare, e gli sfiorò le labbra con le sue, facendo sussultare l’altro imbarazzato.
Aspettò che gli occhi di Niall si chiudessero, prima di chiudere i suoi e appoggiare definitivamente le labbra su quelle dell’altro, baciandolo delicatamente. Entrambi sorrisero nel bacio, e si lasciarono andare ai sentimenti e all’amore.
I sapori dei due ragazzi si mischiarono tra di loro, Irlanda contro Inghilterra, biondo contro moro, amore contro amore.
Il bacio divenne man mano sempre più profondo, sempre più voluto.
Più si baciavano, più si volevano, e più si volevano, più Josh si chiedeva come avesse fatto a rinunciare a tanto, quando Niall si era dichiarato, promettendosi ancora una volta di non lasciarlo più scappare via da lui.
“Ti amo, mio piccolo irlandese”
“Ti amo anch’io, batterista del mio cuore”
Ancora un amore, quello di Josh e Niall, era sbocciato durante quel freddo giorno invernale, in quella casa che ora profumava e si riscaldava d’amore in ogni sua stanza.
 
Quella sera, i giovani ragazzi di un’età che andava dai venti ai diciotto anni si riunirono nella camera da letto della madre di Harry, ed erano comodamente seduti sul grande letto matrimoniale della donna.
Harry appoggiato al petto caldo di lui, che teneva una mano sulla sua pancia e le loro gambe distese e intrecciate tra loro; Liam seduto tra le gambe di Zayn, petto e schiena che combaciavano alla perfezione e la testa leggermente piegata all’indietro appoggiata nel collo del giovane Zayn, che aveva la testa appoggiata sulla sua, accarezzandogli languidamente la pancia per tenerlo vicino; Niall aveva le gambe rannicchiate al petto, e la testa sul petto di Josh che lo circondava con le braccia facendolo sentire protetto come sempre.
“Allora, io ci riprovo” – esordì Louis -“cosa fareste se poteste essere giovani per sempre?”
Harry si girò appena incrociando gli occhi del ragazzo che aveva posto la domanda e sorrise.
“Io ti amerei e bacerei sempre,e farei sempre l’amore con te” – rispose,le sue bellissime fossette comparvero sulle sue guance,  e si guadagnò un “Anche io lo farei, sempre di te, Harreh” di Louis, che lo baciò dolcemente subito dopo.
“Beh, io penso che resterei sempre con Liam, e cercherei nuove posizioni.. uhm..” – fece Zayn, facendo arrossire di botto il compagno che gli mollò uno schiaffo sulla gamba, e scatenando una sonora risata dagli altri giovani che erano con loro.
“Io ti amerei sempre, scemo” – borbottò girandosi verso di lui e baciandolo piano, cosa che il moro non concesse perché approfondì di più il bacio.
“Uhm.. io penso che..” – fece Niall che guardò furbamente Josh, ridacchiando –“ sì, confermo. Mangerei sempre.” – rise mentre il moro lo mollava facendolo cadere all’indietro guardandolo indispettito per poi piombargli addosso e iniziare a torturarlo di solletico. Niall esplose a ridere a più non posso, senza riuscire a fermarsi.
“Okay, okay scherzavo!” – disse affannando tra una risata e l’altra.-“amerei sempre te, non mi stancherei mai di te, e resterei sempre con te!” – lo accontentò ridendo, ed era quello che realmente pensava, ovviamente.
“Ottima risposta, Horan.” – sorrise baciandolo piano, ancora una volta, mentre gli altri applaudivano e fischiavano allegramente.
“Io penso che mi innamorerei di te altre mille volte.” – rispose Josh con un sorriso.
 
They don’t know how special you are
They don’t know what you’ve done to my heart
They can say anything they want
Cause they don’t know about us
 
Cantarono in coro Zayn , Louis e Josh, come se quella fosse stata una cosa programmata già da tempo, quando invece avevano fatto insieme quello che veniva dal profondo del loro cuore.
Il loro gesto fece rabbrividire i più piccoli, che dopo i baci scambiati erano ritornati nelle loro posizioni iniziali, tra le loro braccia, le cui gote si tingevano di rosso e i cuori iniziavano a battere incessantemente nelle loro casse toraciche.
Gli altri tre si guardarono, e sorrisero capendosi al volo, dovevano ricambiare il gesto, no?
 
I find your lips so kissable
And your kiss unmissable
Your fingertips so touchable
And your eyes irresistibile
 
I più grandi li strinsero subito forte, commuovendosi anche loro. E i ragazzi che avevano appena cantato giurarono di aver sentito il cuore dei propri amanti uscire dai petti  tanto che battevano veloci.
Sorridevano soddisfatti, di quello che avevano ottenuto in quella giornata fredda scaldata dal loro amore, in cui avevano vissuto amori, litigi, baci, confessioni, canzoni.
 
Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
 
E cantarono tutti insieme, dopo che i ragazzi tra le braccia degli altri si furono girati nuovamente verso di loro, ed ebbero puntato i loro occhi in quelli dell’amato, facendo trapelare da essi l’amore che provavano tutti l’un l’altro.
Louis aveva i suoi occhi incatenati a quelli verdi di Harry, e sussurrava ad un centimetro dalle sue labbra la canzone, che rappresentava esattamente quello che provava verso il riccio, in tutta la sua grandezza.
Josh aveva i suoi occhi puntati in quelli azzurro mare di Niall, canticchiava con un po’ di vergogna quelle parole che realmente sentiva verso il suo irlandese sorridendo con sincerità.
Zayn si faceva penetrare l’anima dagli occhi del compagno che muoveva le labbra in sincrono con le sue cantando i suoi sentimenti e il moro si lasciava scavare dentro, in modo che Liam capisse che non avesse mentito nemmeno per un attimo.
 
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
 
E fu l’ultima cosa che cantarono in coro, prima di baciarsi con dolcezza, desiderio e passione.
Louis ed Harry unirono le loro labbra in un bacio intenso e tenero, che li faceva arrossire, sorridere, contro le labbra dell’altro, amare sempre di più, facendo battere i loro cuori all’impazzata, come se volessero uscire fuori.
Josh e Niall si baciarono con dolcezza e desiderio, scatenando un bacio che sprizzava felicità da tutte le parti, lo si poteva capire dagli occhi umidi di Niall, dalle sue labbra gonfie e rosse e dal sorriso perenne di Josh contro le labbra del biondo.
Zayn e Liam si scambiarono un bacio profondo, pieno di sentimento e passione, e Liam giurò di non aver mai baciato così Danielle, o qualsiasi altra ragazza, e Zayn che non aveva mai provato sentito per qualcun altro quello che sentiva in quel momento verso il minore.
L’amore era sbocciato per tutti e sei,durante quel freddo giorno d’inverno, in quella casa imperlata d’amore.
Tre amori erano sbocciati quella fredda giornata di metà dicembre, e una cosa era certa, senza quella domanda di Louis, tutto questo non sarebbe mai avvenuto, e forse i ragazzi avrebbero tenuto il cuore chiuso all’amore continuando a fingere di essere felici senza il vero amore, perché la domanda di Louis aveva aperto molti occhi quel giorno, su quella che era la realtà per quelle coppie.

 
Questa era la storia di tre coppie, sei ragazzi innamorati che si erano giurati amore tra quelle quattro mura, in cui l’amore riscaldava gli ambienti più di una stufa. In fondo, cosa se ne facevano di una stufa? Finché avevano il corpo caldo del compagno accanto, non temevano nemmeno il freddo.
Perché l’amore è una forza più potente del fuoco, del freddo e di qualsiasi agente esterno, l’amore ti distrugge e ti fa rialzare, ti da la forza di andare avanti, ma può anche abbatterti, nel caso dei sei ragazzi, l’amore era stato il regalo più bello che potessero ricevere prima di Natale.
 
 





NO, JIMMY PROTESTED!

Ciao gente, no non sono morta, tranquille.
Sapete? Mi piacerebbe essere come loro. Intendo i personaggi delle mie storie, dove con un bacio risolvono tutti i loro problemi, invece che vivere la merda che vivo ogni giorno.
Non è bello essere chiamata.. meglio che non lo scrivo dalla propria sorella solo perchè ho fatto una cosa che non andava secondo i suoi canoni, odio essere giudicata per quello che faccio, odio che mi si dica che sono una fallita che non fa altro che scrivere. Loro non lo sanno quello che io provo, e non sanno che in queste storie ci metto l'anima.
In Niall ci sono io, perchè io mi metto sempre da parte per aiutare i miei amici, senza pensare a me.
In Harry ci sono io, perchè amo una persona che non mi ricambia.
In Louis ci sono io, perchè se ferissi una persona farei di tutto per farmi perdonare.
In Liam ci sono io, perchè sono timida e insicura.
In Zayn ci sono io, perchè rinuncerei a tutto per la persona che amo.
In Josh ci sono io, perchè cercherei di ricominciare da zero se facessi qualche guaio.
Io non ce la faccio più, sento di morire a volte, e lo so che non dovrei scriverlo qui, perchè non sono cose da dire, non voglio che mi comprendiate o che proviate pena per me, assolutamente. Voglio solo.. sfogarmi. E solo voi gente, non mi giudicate.
Voi mi apprezzate per quello che esprimo con le mie parole, e davvero mi state aiutato più voi e i ragazzi in questo periodo che chiunque. Davvero, io non so come ringraziarvi.
Questa Larry/Nosh/Ziam è dedicata a tutti voi che mi supportate sempre.
C'ho messo una settimana tonda tonda a scriverla, spero sia di vostro gradimento e.. non ci siano errori, sono troppo cotta, non riesco a rileggere. Segnalatemelo nelle recensioni, se volete lasciarne ovviamente (:
Beh, io mi dileguo, grazie del supporto, davvero, grazie.
Vi adoro una ad una.
Grazie mille di tutto, alla prossima One Shot, se riesco a finirla, se no vi aspetto con i Baby sabato ;)
*woosh*


P.s non sono fan di Bieber che sia chiaro. Son 2 le sue canzoni che mi piacciono, stooop! Ahaha 

   
 
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