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Autore: Lady_Wolf_91    12/12/2012    1 recensioni
"Ero solo una bambina quando conobbi il significato della parola morte..." eccomi di nuovo con una follia notturna, sogno o realtà parla di qualcosa che mi è successo davvero, con il tempo, i ricordi si sono confusi assumendo sempre di più la caratteristica dei sogni...be...buona lettura, se vi va ditemi cosa ne pensate =)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero solo una bambina quando conobbi il significato della parola morte.

Me ne stavo seduta su una fredda panchina dell'ospedale e mi fissavo le scarpette nere, respiravo forte con le lacrime che mi solcavano il viso e contavo, tentando disperatamente di calmare sul nascere un attacco di panico “Perché piangi piccola?” mi voltai e i miei occhi incontrarono tre persone indefinite, riuscivo a capire solo che erano due ragazzi, mentre quella che mi aveva rivolto la parola era una ragazza, ma i loro volti mi sembravano lontanissimi, sfocati come illuminati da un bagliore accecante, la ragazza aveva la testa inclinata e si poggiava sulla spalla di un ragazzo mentre teneva il braccio dell'altro, tirai su con il nasino “la mia nonna...lei non sta bene....” i tre mi rivolsero un dolce sorriso che mi riscaldò il cuore, poi la ragazza si abbassò “non devi piangere piccolina, è vero, la tua nonna non sta bene, ma presto, presto sarà in pace e non soffrirà mai più...lei non vuole che tu sia triste o che pianga per lei” io annuii tentando ancora di guardarle il volto, ma il sorriso era l'unica cosa che continuavo a vedere, poi uno dei due ragazzi mi poggiò una mano sulla spalla “dovrai essere molto forte e coraggiosa, tutti piangeranno e tutti saranno tristi, molte cose, ora, cambieranno, arriveranno tempi molto duri, ma tu devi essere forte e lottare, perché anche dopo la notte più nera sorge sempre il sole!” mi sorrisero ancora e io mi sentii in pace con l'intero universo, mi sentii chiamare in lontananza, mia madre correva verso di me, la faccia pallida, mi voltai ma i tre ragazzi non c'erano più, tornai a guardare mia madre “Ilaria! Che fai qui tutta sola?vieni forza” indicai le scale “stavo parlando con quei ragazzi mamma...”lei si asciugò una lacrima “ma non c'è nessuno...forza vieni, il papà ha bisogno di noi”le presi la mano e annuii “si, dobbiamo ricordargli che il sole tornerà”

   
 
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