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Autore: Miss Yuri    12/12/2012    6 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Capitolo 4. Un oscuro futuro
 
 
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“ Il Professor Oak?! ” ripeterono, in coro, i presenti, Pokèmon compresi.
“ Ma non è possibile! ” strillò Misty, poiché lei aveva avuto modo di conoscere molto bene il più famoso e brillante scienziato di tutta Kanto.
“ Tog Togetic! ” disse il Pokèmon, trovandosi d’accordo con la sua allenatrice.
“ Il professore non ha quella lunga barba! ” esclamò Ash, commentando in modo molto ingenuo l’aspetto dell’anziano.
“ Pika pika! ” squittì Pikachu.
“ E poi lui non vive come un eremita isolato dal mondo! ” proseguì Vera, prendendo coraggio.
“ Ma allora dov’è andato a finire il grande poeta che conoscevo?! ” si chiese Lucinda, ricordando tutte le poesie che lo scienziato recitava per lei e che amava tanto ascoltare.
“ Oh! Ti assicuro che la mia vena poetica non è scomparsa in tutti questi anni! ” le rispose l’anziano.
I suoi occhi si illuminarono di colpo e presto a contornargli la bocca ci fu un largo e vivace sorriso. Gonfiò il petto prendendo più aria che poté e chiuse gli occhi scuri, preparandosi a recitare una poesia inventata al momento.
“ Sei ragazzi nella foresta ho avvistato a cui subito mi sono presentato! ” terminò la breve poesia, aspettando i vari complimenti dei suoi ascoltatori.
“ Bravo! Bravissimo! ” applaudì Lucinda, più eccitata che mai.
“ Pi piplup! ” si congratulò Piplup.
Il resto del gruppo, invece, non sembrava che avesse apprezzato molto i suoi versi poetici. La maggior parte di loro si limitò ad annuire e ad accennare un breve sorrisetto.
“ Patetico. ” commentò Paul, incrociando le braccia e voltandosi a guardare da un’altra parte.
“ Ma Paul si comporta sempre in questo modo, Ash? ” chiese, rivolto al corvino.
“ Si, professore. Purtroppo fa sempre così! ” gli rispose l’allenatore di Biancavilla, ridacchiando e portando la mano dietro la nuca.
“ Ok! Va bene! Ammettiamo che lei sia davvero il Prof. Oak. Allora ci saprà sicuramente spiegare come e quando è successo tutto questo! ” disse Drew, indicando gli alberi della foresta e il cielo. Non era ancora sicuro che quello fosse davvero il ricercatore che tutti conoscevano. Aveva bisogno di qualche conferma, ma fino ad allora, sembrava l’unico che non era intenzionato ad attaccarli o fargli del male.
“ Ragazzo mio, non credo che questo sia il posto più adatto per parlarne! ” constatò il professore “ Venite nella mia caverna. Lì saremo al sicuro da ogni pericolo. ”
“ Va bene! ” annuì deciso Ash, cominciando a seguire l’uomo.
“ Aspetti un attimo! Dobbiamo discutere prima di una cosa! ” interferì, nuovamente, Drew, afferrando il corvino per il colletto della giacca e trascinandolo via.
“ Come volete. Fate pure con comodo. ” gli rispose l’anziano, facendo salire sulla spalla destra il suo Bulbasaur. Il Pokèmon si accoccolò sopra, soddisfatto.
I sei ragazzi si strinsero a cerchio per non far ascoltare i loro discorsi a quello strano uomo. In fondo, fino a prova contraria, per loro era un perfetto sconosciuto. Con quello che gli era capitato fino ad allora non potevano permettersi il lusso di prendere le cose troppo alla leggera.
“ Voi che ne dite? Ci fidiamo o non ci fidiamo? ” domandò Misty, parlando per prima.
“ Non lo so. A me sembra troppo sospetta come cosa. ” commentò il ragazzo dai capelli verdi.
“ Anche a me. Non vi sembra un po’ strano? Siamo appena fuggiti da Lavandonia e, casualmente, questo presunto Prof. Oak ci si para davanti. ” fece notare Vera, rimuginandoci sopra.
“ A me sembra lui! Non avete sentito che bella poesia? ” disse Lucinda, con sguardo sognante.
“ Piplup pi piplup! ” commentò il pinguino.
“ Io non ho notato nulla di strano. ” disse il corvino, grattandosi leggermente la nuca.
“ Pikachu pika. ” squittì Pikachu, anche lui d’accordo con il suo allenatore.
“ Siete solo due sciocchi! Com’è possibile che vi fidiate della prima persona che incontrate?! E poi, non avete visto il suo aspetto?! ” si spazientì Paul, stanco dell’ingenuità dei suoi compagni.
“ E poi, mi sembra che Togetic sia ancora molto irrequieto. Secondo me quell’uomo centra qualcosa. ” fece notare a tutti Misty, osservando il suo piccolo Pokèmon. Da quando si erano risvegliati, non faceva altro che tremare e nascondersi tra le braccia della sua padrona.
“ Misty! Il tuo Togetic si comporta in questo modo da quando siamo arrivati qui! Perciò, credo che neanche questo sia qualcosa di anomalo. ” disse il corvino, portando l’esasperazione del gruppo a livelli troppo alti. I suoi compagni di viaggio sospirarono, ripetendosi mentalmente di avere pazienza e di restare calmi. Paul, in particolare, compì uno sforzo immane per rimanere impassibile dopo quella affermazione.
“ A volte mi domando perché ho viaggiato con te per Kanto e per Jhoto. ” si chiese la capo palestra di Celestopoli, battendosi una mano sulla fronte.
“ In ogni caso, per ora non sappiamo dove andare. Solo per il momento, lo seguiremo. ” concluse Drew, conquistando l'appoggio di tutti i suoi compagni di viaggio. Il gruppo si trovò d’accordo con la sua proposta. Erano arrivati, quasi civilmente, ad un compromesso.
“ Prof. Oak! Veniamo con lei! ” lo avvisò Ash, parlando a nome di tutti.
“ Bene. Allora, vi faccio strada. ” gli rispose l’anziano, cominciando a percorrere lo stretto sentiero che attraversava la foresta, seguito dai sei ragazzi e dai loro Pokèmon.


 “ Ecco! Il posto è questo! ” disse, fermandosi davanti ad una profonda insenatura nella montagna rocciosa “ Prego, accomodatevi. ” terminò, spostandosi di lato per farli entrare.
Una volta all’interno, i sei allenatori si guardarono attorno: il soffitto della grotta era abbastanza alto da far passare un adulto, le pareti erano ruvide e irregolari, con rivoli d’acqua che scendevano da piccole aperture praticate nella roccia. Il pavimento era in terra battuta, tranne che in alcune punti, dove si ergevano dei piccoli spuntoni. Appoggiate all’interno di alcune rientranze, c’erano degli oggetti di uso quotidiano, la maggior parte ricavati da materiali reperibili in natura. Al centro si trovavano le ceneri di quello che doveva essere un vecchio fuoco da campo, oramai spento. Accatastata in un angolo, c’era una grossa quantità di legna di varia natura e origine. In un altro angolo, c’erano due cumuli di paglia spiegazzata: dovevano essere i letti del Prof. Oak e del suo Bulbasaur.
“ Abbastanza… accogliente… ” commentò Misty, osservando con sghembo il mobilio della caverna.
“ Lo ammetto, non è un granché, ma questo è il massimo che ho trovato. Sapete, di questi tempi non si può fare i difficili su certe cose. ” le rispose lo scienziato, sorridendo e lasciando la frase a metà, come se i suoi interlocutori sapessero di cosa stava parlando.
“ Cosa intende? ” gli chiese Vera, alzando un sopracciglio.
“ Una cosa che non mi spiego, è come avete fatto a rimanere così giovani. Sembrate ancora dei ragazzini! ” parlò fra sé e sé il professore, cominciando a preparare i letti per i suoi ospiti, ricavandoli dalla paglia che aveva a disposizione.
“ Noi siamo dei ragazzini! ” gli rispose, in coro, il gruppetto.
“ Come?! Quindi, avete ancora dieci anni?! Ma voi dove eravate quando il mondo è finito e dove siete stati per tutto questo tempo?! ” esclamò, in modo alquanto sorpreso, lo scienziato di Kanto. I suoi occhi si allargarono a dismisura, spostando il suo sguardo incredulo sui visi dei ragazzi.
“ Q-quando il m-mondo è…? ” ripeté, balbettando, Vera, convinta di non aver appreso appieno il significato dell’ultima frase pronunciata dall’anziano ricercatore.
“ È finito? ” terminò la frase Lucinda, anche lei sbigottita per quella affermazione.
“ Pika pika! ”
“ Pi pipluuup! ” esclamarono i due Pokèmon.
“ Professore, potrebbe spiegarsi meglio? ” gli chiese, cortesemente, Drew, desideroso di capire meglio tutta quella faccenda.
“ Sedetevi ragazzi. Ora vi racconto tutto… ” disse lo scienziato, appoggiandosi su una roccia, pronto a spiegare la situazione a quegli ignari ragazzini. I sei allenatori si strinsero intorno a lui, desiderosi di sapere quanto più possibile su tutte le cose strane di cui erano stati testimoni.
 “ Tutto ebbe inizio dieci anni fa, esattamente questo giorno. Nella cittadina di Lavandonia, mentre ognuno svolgeva le sue normali attività, comparve nel cielo un essere dalla pelle violacea. Nessuno sapeva chi era o che cos’era e tanto meno il perché si trovasse lì. Con questa strana apparizione, il mondo cominciò a morire e a sprofondare nell’oscurità e nello sconforto. Questa entità cominciò ad assoggettare prima gli abitanti di Lavandonia poi i Pokèmon che vivevano nelle aree circostanti.
Io, insieme alla mia squadra di collaboratori, ci recammo subito sul luogo per studiare questo strano fenomeno. Commettemmo un terribile errore. Appena i miei assistenti lo guardarono in volto, i suoi occhi, rossi come il fuoco, emisero delle strane luci violacee. Qualche secondo dopo questo contatto, capii di averli persi. Era come se i loro corpi non rispondessero più alle loro volontà, tanto che mi attaccarono all’istante. Anche i Pokèmon che mi ero portato dietro mi aggredirono, evidentemente, non sapevano che io ero il loro allenatore. Riuscii a salvare solo Bulbasaur da questo destino.
Ma non c’era più tempo da perdere. Scappai via dalla città e mi rifugiai sulle montagne, sperando con tutto il cuore, che quello strano essere non mi trovasse. E fu così.
Sono rimasto qui fino ad allora, evitando le grandi città. Qualche tempo dopo, anche il paesaggio mutò e assunse queste strane colorazioni. ” terminò il professore, chinando la testa e tirando un sospiro.
I suoi ascoltatori lo guardarono allibiti, non riuscendo a proferire parola. Erano rimasti ammutoliti da una tale spiegazione. Com’era possibile che fossero accadute tutte quelle cose, mentre loro dormivano?
“ Professore… è riuscito a capire chi era quello strano essere? ” domandò Ash, con un velo di curiosità nella voce.
“ Solo in seguito, capii  che si trattava di Zuriga. ” gli rispose lo scienziato, alzando il capo, tornando a guardare il gruppetto di allenatori ai suoi piedi.
“ Zuriga? ” ripeterono, in coro, i presenti.
“ Che cos’è Zuriga? ” chiese il corvino, piegando la testa di lato.
“ Te lo ha appena spiegato! ” intervenne Paul, ripresosi ben presto dallo scioccante racconto.
“ Hai ragione, Ash. Mi spiegherò meglio. Si sa davvero pochissimo su di lui e non sono nemmeno certo che sia un Pokèmon. Ma una cosa ve la posso dire certezza: Zuriga è una entità primordiale cha ha origine molto antiche. Quando nacquero i Pokèmon leggendari, lui venne al mondo, esattamente come loro. So che i suoi poteri, da quello che ho potuto constatare, possono far cadere in uno stato di trans ogni creatura, facendolo diventare suo fedele schiavo. Queste sue doti si dimostrano molto più efficaci sui Pokèmon di tipo spettro e buio e sulle persone che non hanno un animo completamente puro. ” spiegò, posando il suo sguardo sul ragazzo dai capelli lilla. Paul lo ignorò, voltando la testa e con un atteggiamento alquanto menefreghista.
“ Prof.Oak, lei conosce un modo per contrastarlo? ” gli chiese Drew, desideroso di trovare, al più presto, una soluzione. La piega che avevano preso le cose dopo il loro risveglio non gli piaceva per niente.
“ No, ragazzo mio. Tutto quello che so ve l’ho già riferito. Questo è quanto. ” gli rispose, con tono grave.
Nella grotta calò un fitto silenziò, rotto soltanto dalle goccioline d’acqua che percorrevano le sue dure e irregolari pareti.
Tantissimi pensieri riempivano la testa dei sei ragazzi, confondendosi tra loro come i colori sulla tela di un pittore. Cercavano di dare un ordine ad ognuno di loro, ma lo shock gli impediva di farlo. Nessuno sembrava abbastanza lucido da porre ancora altre domande. Tutti tranne il nostro Ash.
“ Prof.Oak? Cos’è quello strano oggetto lì nell’angolo? ” chiese il corvino, che era molto più interessato alle cose contenute nella grotta che alla storia che aveva appena ascoltato. L’oggetto in questione, era una sfera lilla schiacciata ai poli, posata in una rientranza della parete. In un certo senso, era molto simile a quella che lui aveva trovato nella Torre di Lavandonia. Era attraversata da nemerosi solchi neri e al centro si trovava un pulsante rosso. A degli occhi inesperti, poteva sembrare una normalissima pokè ball.
Subito dopo, ricevette le occhiatacce di tutti i suoi amici, ma lui li ignorava totalmente, aspettando di ricevere una risposta.
“ Oh! Ehm… quello… ecco… l’ho sottratto ad uno di quei mostri ed ho pensato di tenerlo! ” rispose, dopo aver balbettato un pochino, lo scienziato.
Il ragazzo annuì, senza più proseguire con le domande. Evidentemente, anche l’ingenuo Ash aveva notato che nel professore c’era qualcosa di strano.
 
 
 
 
Ciao a tutti!!!!!
Si, lo so, questo capitolo era per lo scorso weekend ma non ho avuto il tempo di scriverlo.
Spero che mi perdonerete anche se so che non lo farete e spero anche di non aver tradito le vostre aspettative.
Allora? Vi ho sbalordito oppure no? Non ve la aspettavate l’entrata in scena di un nuovo Pokèmon creato da me, vero? Più avanti vi darò una descrizione più precisa ma, per ora, voglio dargli un certo alone di mistero, giusto per suscitare un po’ di suspence!
Ringrazio le persone che mi seguono e coloro che hanno recensito lo scorso cappy quali:
- Soul Shining
- CrystalHika
- Pokelyoko_Pearlshipper
- Kuroitsuki_
Ci terrei a sapere il parere di quelli che leggono e basta. Ho bisogno di sapere anche voi cosa ne pensate!
Al prossimo cappy!!!! 

  
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