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Autore: Triskell Nyx    12/12/2012    2 recensioni
una ragazza del mondo reale da cinque anni è stregata da un cartone: blue dragon.
un giorno per un caso fortuito viene catapultata in quel mondo e può realizzare il suo sogno di vivere delle belle avventure insieme ai suoi amici. contemporaneamente scoprirà che nemmeno in quel luogo è tutto rose e fiori e si ritroverà a cercare di risolvere i quesiti che la tormentavano già dall'altra parte dello schermo.
è la mia prima fanfiction, per favore siate clementi e aiutatemi a migliorare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui. Scusate se vi ho fatto attendere, ma come vi ho già detto non ho l'accesso illimitato al computer. Fortuna che mio padre ha ceduto alla preghiera di farmi aggiornare il 12/12/12, se no col cavolo che ero qui! Detto questo, concludo il mio penoso angolino ringraziando Lirin97 e Jaki Star che hanno recensito, e vi lascio al capitolo... Buona lettura!


Mi sveglio con l’aria fredda che mi arriva in faccia e, per quanto voglia rimanere sotto le coperte, mi costringo da sola ad aprire gli occhi... Cavoli, è l’alba... Ma non potevo dormire ancora un po’ ?
Ormai il danno è fatto, così mi alzo e mi stiracchio.
“non ci sono già più” sospiro, guardandomi intorno in cerca di Zola e Homeron; ma come diavolo hanno fatto ad alzarsi prima di me?
Sospiro... sto per svegliare gli altri, ma giusto un attimo prima di scrollare Dante mi accorgo di qualcosa di bianco vicino al mio giaciglio. Mi giro e vedo un foglio, con vicino... la spada nera!
-Allora me l’hai lasciata...-  mormoro, prendendo la lettera lì vicino.
‘Ho deciso di fidarmi. Usala solo in caso di emergenza, altrimenti cerca di toccare solo il fodero. Ci vediamo’
Sorrido e mi allaccio la spada alla cintura, toccando solo il fodero, com’è scritto, poi mi metto la lettera in tasca (pere un attimo mi passa la testa di bruciarla, ma scaccio subito l’idea. Insomma, è una lettera scritta da Zola in persona!! (si, vabbè, personaggio...)).
Mi concedo un breve sorriso, troncato da una fitta alla gamba. Pulsa... Spero che non si stia infettando.
Decido di rimandare il problema e sveglio Dante e Mel, dobbiamo raggiungere l’accampamento che ho visto ieri sera prima che i suoi occupanti partano. Speriamo che Zola avesse ragione e che, chiunque ci sia, possa veramente aiutarci.
-Su, ragazzi sveglia.- dico scrollandoli. Nessuna reazione.
-Ehm... ragazzi?- mugolio infastidito da parte di Dante, Mel sbuffa nel sonno.
-Ragazzi, sveglia!- riprovo, un po’ più forte.
-Si, si...- dice Dante in automatica, come quando io fingevo di volermi alzare per andare a scuola dopo i richiami di mia madre. Mel si limita a rigirarsi.
Inizia a venirmi il tic all’occhio... ma sono seri questi due??!!??!!
-RAGAZZI SVEGLIIAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!-
Ok, forse non sono stata molto gentile, ma l’ho già detto che abbiamo poco tempo?
Dante schizza in piedi (finalmente), e Mel... Mel?
-Ancora cinque minuti, mamma...- mugugna, rigirandosi di nuovo nel cosidetto letto.
Non ci posso credere... ma che razza di polmoni deve avere sua mamma per svegliarla???
-MEEEEEEEEEEEEEEEEELLLLLLLLL!!!!!!!!!!- le strillo nell’orecchio. Finalmente apre gli occhi.
-Ok, ok sono sveglia... non c’era bisogno di urlare tanto.-
Il mio tic all’occhio aumenta. Non c’era bisogno di urlare tanto? Non c’era bisogno di urlare tanto???
-Ok, Ambra, calma... perchè tanta fretta?- mi intercetta Dante prima che esploda.
Respiro. Inspiro. Respiro. Inspiro. Respiro. Inspiro... no, non sto per partorire, sto solo calmando i nervi.
Poi mi ricordo (di nuovo) che abbiamo fretta.
-Dobbiamo partire- spiego. Semplice, efficace.
-E perchè?- ok, semplice, non molto efficace a quanto pare.
-Perchè i due tipi di ieri sono dovuti andarsene e dobbiamo raggiungere un accampamento qui vicino prima che partano, nella speranza che ci diano una mano. Come abbiamo già visto, non siamo esattamente in grado di sopravvivere da soli qui- cerco di spiegare un po’ più esaudientemente.
-Come sarebbe a dire sono dovuti andarsene?- strepita Mel... forse era meglio la spiegazione di prima.
-Ecco...- cerco di inventarmi una spiegazione plausibile, ma la mia amica non me ne da’ il tempo.
-Non possono essersene andati! Con quale coraggio ci hanno lasciati da soli? Lo hanno visto che abbiamo dei problemi seri a sopravvivere, eppure se ne sono andati! E Ambra è anche ferita! Ma cosa diavolo...-
-Basta Mel!- guardo Dante, sorpresa che sia intervenuto. Di solito, quando Mel si da’ alle sue crisi di nervi, lui la lascia sfogare.
-Hanno già fatto tanto per noi, urlando non li riporterai qui. Piuttosto, sbrighiamoci a raggiungere l’accampamento che ha visto Ambra, prima che chiunque ci sia riparta.- continua lui.
Per una volta, Mel si calma senza fare obiezioni e andiamo verso la zona dove ho visto il fumo ieri sera... Fiiuu, l’ho scampata bella, non mi hanno chiesto nulla sulla spada.
Io conduco il gruppo procedendo davanti e mi appoggio a un ramo come bastone, Dante porta le coperte sotto un braccio ( le cartelle le abbiamo perse quando eravamo ancora nel fiume), Mel si limita a seguirci senza dire niente (pace per le orecchie!!).
Ad un certo punto sento un rumore e mi volto di scatto, per riflesso lo fanno anche i miei amici. C’è un uomo che ci guarda dall’alto di una rupe... eppure sono sicura che l’accampamento sia più lontano!
-Bene, bene... Chi abbiamo qui?- chiede l’uomo con un sorrisetto fra il minaccioso e il beffardo. Dietro di lui spuntano altri quattro tizi, tutti con la stessa espressione.
Accidenti. No. Dannazione, devono essere briganti!
Lascio cadere il bastone e mi preparo a difendermi. -Che volete?- domando con una sicurezza che non ho.
-Ma che bel bocconcino... –sghignazza il primo che ha parlato, probabilmente il capo, saltando giù dal masso e venendo verso di noi. Dante, che deve essere arrivato alle mie stesse conclusioni, raccoglie il bastone che ho lasciato cadere e si avventa contro di lui. Mel lo copre lanciando pietre,.
Saltano giù anche gli altri, ed è subito chiaro che la lotta è impari, e non a nostro favore.
Faccio un paio di passi indietro e guardo la spada, ancora nel fodero. Se non è un caso ci emergenza questo...
Faccio per portare una mano all’elsa, ma qualcuno mi solleva per il collo e mi sbatte contro un masso... Soffoco! Davanti a me, c’è uno dei banditi. Gli altri intanto hanno neutralizzato i miei amici e li tengono bloccati in terra. NO!!
Non esito un secondo di più e porto la mano all’elsa. Immediatamente sento una sensazione di potenza, ma anche di gelo e solitudine.
“Lasciati andare... arrenditi..” sussurrano insidiose le voci nella mia testa... Non resisto, sto per cedere!
-Questa spada è pericolosa Ambra. E’ fatta... con l’essenza delle tenebre. Rischia di assorbire i tuoi sentimenti, di renderti una specie di automa se non sai controllarla-
-Tengo troppo al valore dell’amicizia per lasciarmi sopraffarre da una spada-
Mi balzano alla mente le parole che ho detto a Zola e mi rendo conto che... E’ vero! Io devo salvare Dante e Mel, non diventare lo stupido burattino di una ancor più stupida spada!
“Io sono più forte di te, non mi avrai mai!” ruggisco mentalmente, e i tentacoli di gelo si ritirano da me, ma non il senso di potere. Sento di aver appena vinto una battaglia con me stessa.
-Sarà divertente giocare con te... Devo proprio ringraziare il cielo per un così bel bocconcino...- mi dice il bandito con lo stesso sogghigno.
Io sorrido a fatica. –Ti sbagli, sono io che devo ringraziarlo... avevo giusto bisogno di qualcosa che mi aiutasse A SVEGLIARMI!!!- gli urlo contro, poi sguaino velocemente la spada nera e lo colpisco affondando la lama nel braccio che mi tiene. Lui urla e mi lascia, e finalmente posso riprendere a respirare normalmente.
Oddio... ho appena versato il sangue di un altro uomo con le mie mani!
Lascio la spada e cado in ginocchio, mettendomi le mani sulla bocca per l’orrore, provando quasi pena per il mio assalitore. Gli altri banditi lasciano i miei amici e vengono verso di me, che non riesco a muovermi dall’orrore.
-FERMI!!- arriva una voce da un punto imprecisato alla mia destra, ma non riesco neppure a girarmi per guardare.
Loro invece si girano, prendono il ferito e scappano.
Sei figure li inseguono, poi tornano indietro.
-State tutti bene?- chiede una, gentile e ansiosa nello stesso tempo. Alzo lo sguardo, e di nuovo non credo ai miei occhi.
Shu. Bouquet. Marumaro. Kluke. Androphov... E Jiro. Sono reali, sono davanti a me. E io credo di stare per svenire.
  
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