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Autore: Kasia Siris    12/12/2012    4 recensioni
Akito Hayama è un businessman e non gradisce le feste natalizie. regali, luci colorate, famiglia, non sono cose per lui. Finchè un Natale...
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Due Destini'
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Volevo scrivere una fanfic in questo giorno stupendo che è il 12-12-12 :D me ne sono accorta per caso stamani mentre ero a lezione a scrivere gli appunti e ho fatto la solita espressione da bambina deficiente quando ho notato la data. Tipo così -> ^O^

Ok basta raccontare le mie figuracce all’università, vi lascio alla fic :)

Il titolo mi è venuto ascoltando il mio caro Cesare Cremonini <3 anche se non c'entra tanto xD

Premessa: avete presente la storia di Kodocha? Bhè cancellatela ;)


Stella di Brodway


Akito Hayama 25 anni businessman diventato ricco dopo aver iniziato una brillante carriera da karateca professionista. Purtroppo a causa di un incidente alla mano destra era stato costretto ad abbandonare tutto. Non dormiva la notte e la utilizzava per studiare manuali interi di alta finanza e marketing. Tutto il suo studio gli fruttò un’eccellente cultura che aggiunta a molta furbizia e intelligenza, lo portarono ad aggiudicarsi fior fior di milioni di yen nonostante la giovane età. Era un ragazzo freddo, aveva avuto un’infanzia difficile dopo la morte della madre e non era mai riuscito a conquistare l’amore di suo padre e sua sorella. Ma dopotutto non si era impegnato poi tanto. Ormai erano anni che viveva nella grande mela e non rimpiangeva per niente la sua terra natale se non per l’ottimo sushi.

Squilla il cellulare mentre il giovane ragazzo biondo è nel suo ufficio a controllare le email. Non voleva che nessuna segretaria mettesse il naso nella sua vita.

- Pronto?

- Signor Hayama?

- Si mi dica

- La prego mi ascolti senza riagganciare. Siamo la compagnia teatrale Hibboka, purtroppo i guadagni non sono stati granchè quest’anno e stiamo chiedendo a tutte le persone benestanti della città di aiutarci con un qualsiasi contributo. Le abbiamo inviato i biglietti per la nostra rappresentazione natalizia e…

- Mi spiace non mi interessa.

E riagganciò.

 


Il Natale si avvicinava. Era una festa che Akito non amava particolarmente considerando che fin da piccolo la trascorrevAa da solo mangiando un menù del Mc al parco di Tokyo.

New York era bellissima nel periodo natalizio, strapiena di luci e decorazioni, e di persone felici che compravano regali a destra e a manca, ed entravano nei taxi con buste piene di pacchetti colorati.


- Bhà che spreco.

- Signore?

Si voltò verso il luogo da dove proveniva quella vocina graziosa e si ritrovò una bambina piccola bionda, che indossava un cappottino pieno di toppe e non aveva le scarpe nonostante il freddo glaciale.

- Mi da qualcosa?

- Mi spiace piccola ho solo carte di credito non ho contanti.

- Ok la ringrazio lo stesso buon Natale.


Si allontanò sconsolata e il cuore di Akito ebbe come una piccola stretta. Non era mai stato un bravo ragazzo ma a Natale si è tutti più buoni no?

La rincorse e le chiese di aspettare un momento.

Si diresse verso il negozio più vicino e comprò alla bimba: un paio di scarpine, un nuovo cappottino , una scatola di muffin e un bicchiere di latte caldo.

- Non ho potuto fare di meglio, i negozi stanno chiudendo.

- Grazie grazie grazie signore, lei è molto buono, sono sicura che Babbo Natale le porterà una bella fidanzata quest’anno!

E corse via.

- Fidanzata? Come faceva a sapere che non ne ho una?

Era vero. Nonostante il fascino irresistibile, il suo fisico scultoreo, i luci capelli biondi* e un conto in banca da capogiro, non aveva una ragazza.

O perlomeno non ne aveva una fissa. Era uscito con tutte le tipe del palazzo ma con loro era stato tutto “fisico”, la parola “amore” non era presente nel suo vocabolario.


Tornò a casa, un bellissimo loft situato al 103° piano con vetri a sostituire i muri. Non aveva voglia di cucinarsi qualcosa così prese una busta di popcorn “da 3 minuti in microonde”, e lì mangiò appena l’apparecchio riuscì ad emettere un solo fastidio BIP.

Era il 20 dicembre e il suo appartamento al contrario di tutti gli altri non presentava nemmeno una singola luce o addobbo natalizio. Non gli piaceva sistemare casa ne tantomeno agghindarla come un pacco regalo.

Rispose velocemente all’ennesimo sms di Tsuyoshi che lo invitava al cenone di Natale a casa sua e di Aya, rifiutando ancora una volta. Ormai erano felicemente sposati e se erano sempre stati più dolci del pan di zenzero, ora che aspettavano un figlio lo erano ancora di più.

Ogni tanto pensava a se stesso al posto dell’amico.

No. Lui non era una persona da famiglia, figli, casa dolce casa, natale, pasqua, regali e feste.

Lui era tipo da niente.

L’unica cosa importante erano i suoi locali di Las Vegas e le sue quotazioni in borsa. I soldi erano l’unica cosa che gli dava felicità. Soldi, macchine veloci, sesso. Questa era la sua vita e gli andava bene così.

- Và tutto alla grande.

Si sedette sull’ampio divano di pelle bianca, gettò le scarpe in un angolo del tavolino e continuò a mangiare la sua busta di popcorn.

Il suo Iphone continuava a vibrare ma non ci faceva più caso ormai. Era immerso nella visione di uno stupido film familiare. La solita  commedia romantica natalizia che puoi trovare su qualsiasi canale televisivo nel periodo delle feste:

Il personaggio interpretato da Nicolas Cage lascia la sua ragazza storica per andare a studiare a Londra e diventa un grandissimo uomo d’affari. Purtroppo però riceve la visita di un “angelo custode” che gli fa dare un’occhiatina alla sua vita se avesse scelto di restare con la ragazza. Avrebbe avuto una casa mediocre, una vita mediocre, un lavoro mediocre ma una fantastica moglie e due splendidi bimbi.

- Sfigato.

Il film si concludeva con il ritorno alla vera vita del protagonista e la sua corsa all’aeroporto per impedire all’ex ragazza di partire e di iniziare una nuova vita con lei, creando in ritardo la famiglia che avrebbero dovuto avere. *

- Che film schifoso.

Andò a letto, fregandosene del telefono, della tv, dei popcorn sul tappeto persiano e tutto.

 


Fece sogni strani e la mattina si sveglia molto più stanco di come era andato a letto. Si lavò in fetta e si vestì con il solito abito scuro elegante e controllò la posta. C’era tra le solite buste, una colorata di rosso con una scritta dorata. La aprì curioso e notò che erano due biglietti per uno spettacolo teatrale:


Merry Christmas!

Biglietto omaggio per lo spettacolo di Natale

Empire State Of Mind

Protagonista: Sana Kurata (24)


Non riusciva proprio a ricordare qual era lo spettacolo. Senza pensarci due volte lasciò i due biglietti sul tavolino.

 


Passarono in fretta i giorni ed arrivò la vigilia di Natale. Akito non aveva voglia di sorbirsi i soliti inviti fasulli dei conoscenti e decise di passeggiare per le strade, cercando di non notare le coppiette felici e le famigliole che gli passavano accanto.

- Fastidiosi.

Si ritrovò all’improvviso di fronte a un edificio imponente di colore verde scuro con un cartello rosso con una scrittura dorata.

- Questa scrittura non mi è nuova…

Lesse “compagnia Hibboka” e non gli venne nulla in mente.

- Come diavolo ci sono arrivato poi qui? Mah..

Stava per tornare a casa dal suo tacchino comprato al miglior ristorante della città, quando un nome gli piombò davanti agli occhi.

Protagonista: Sana Kurata e la sua compagnia.

- Sana Kurata

Cercò di scaldarsi le mani mettendole nelle tasche interne del cappotto quando invece della fodera sfiorò un cartoncino. Lo prese e vide che erano i due biglietti omaggio che gli erano stati spediti.

- Ecco dove avevo già visto questo nome. Ma non li avevo lasciati sul tavolino all’ingresso? Bah.. m sarò sbagliato! Ormai che sono qui entro tanto non ho niente di meglio da fare.

Diede il secondo biglietto omaggio a un senza tetto fuori dal teatro che avrebbe gradito di più un dollaro o un sandwich, ma che accettò felice lo strano dono.

Si sedette su una squallida poltroncina rossa malandata e dopo poco venne raggiunto dal barbone di prima.

- Bella serata eh?

Non rispose.

- Ho capito non è un tipo da conversazione. Questo l’avevo capito. Grazie per il biglietto, adoro Sana-chan e mi dispiace molto che questo sia l’ultimo spettacolo della sua carriera.

Akito continuava a tacere.

- Vabbè ci rinuncio.

Lo spettacolo iniziò dopo circa 15 minuti, in perfetto orario. La presentatrice, una ragazza mora annunciò l’iniziò con indosso il costume di scena. Era anche ballerina.

- Cominciamo bene.

Disse Akito. Il barbone lo guardò con uno sguardo di disapprovazione, scuotendo la testa.

Akito non ci fece tanto caso e continuò a guardare. All’improvviso una voce melodiosa invase l’intero teatro, e d’improvviso tutte le crepe, le poltrone malconce e le tende sporche non sembrano più così importanti.


In New York,
Concrete jungle where dreams are made of,
There’s nothing you can’t do,
Now you’re in New York,
these streets will make you feel brand new,
the lights will inspire you,
lets here it for New York, New York, New York


Si sentiva solo la voce e non si riusciva a vedere da chi provenisse.


One hand in the air for the big city,
Street lights, big dreams all looking pretty,
no place in the World that can compare,
Put your lighters in the air, everybody say yeah
come on, come,
yeah,


Alla fine della canzone quando mancava l’ultima strofa apparve la cantante/ballerina in tutto il suo splendore. Capelli rossi lunghi fino a sopra il sedere, costume paiettato oro decisamente striminzito che non dava spazio all’immaginazione riguardo alle forme della ragazza.

Akito era paralizzato.


In New York,
Concrete jungle where dreams are made of,
There’s nothing you can’t do,
Now you’re in New York,
these streets will make you feel brand new,
the lights will inspire you,
lets here it for New York, New York, New York


Un applause generale invase il teatro sostituendo la voce della bella cantante.

- Brava Sana-chan!

Urlò il barbone facendo perdere ad Akito l’uso dell’orecchio sinistro. Ma a lui non importava più. L’unica parte del suo corpo funzionante erano gli occhi, che non riusciva a staccare da quelli dell’avvenente fanciulla.

Lei gli sorrise e a lui provò una sensazione nuova, sconosciuta.

Fu risvegliato dal tocco del suo vicino di sedia.

- Mi sa che è arrivato.

- Arrivato cosa?

- Il regalo di Babbo Natale per lei.

- Eh?

Si alzò incurante dello sguardo interrogativo di Akito.

- Buon Natale, spero che da quest’anno in poi la considererai una festa e non più una tortura. Ciao Akito…



The End


Si lo so, Sana non è stata per niente protagonista ma volevo scrivere una ff di Kodocha-Natalizia e questo è il risultato :)

Diciamo che lo spettacolo teatrale iniziava con la performance di Sana, non ho voluto dilungarla molto essendo una One-Shot. Magari scriverò un seguito... chissà :D

*Akito è sexy e lo volevo dimostrare.

*il film è Family Man, spero di non aver rovinato il finale a nessuno xD lo trasmettono ogni natale, lo adoro e lo vedo tutte le volte :)

*La canzone è Empire State Of Mind – Alicia Keys

 

Spero che vi piaccia anche se sono consapevole che non è un granchè.

Sono gradite anche solo letture.

Thank You :)


Buon 12-12-12 a tutti :D

 

p.s. Fanfiction revisionata e corretta, eliminati i vari errori dovuti alla tarda ora di ieri :) fatemi sapere se ne ho saltato qualcuno.


Miss Kate.

  
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