Paul continuava a girare per Kenwood da mezz’ora ormai, odiava la casa di John, era così grande, sembrava un palazzo all’interno; Cynthia e Julian non erano in casa, e Paul aveva saputo tramite George della scelta di John di lasciare Cynthia, ed ora gli voleva parlare, ma non lo trovava in nessuna stanza.
Salì lentamente l’ultima rampa di scale e si trovò davanti una porticina socchiusa, dall’interno giungevano rumori di pennelli, acqua e tempere, segno che John stava pitturando, lo faceva sempre quando era inquieto, pensieroso, o semplicemente voleva dimostrare qualcosa a qualcuno ma non ne trovava le parole.
McCartney allungò il passo ed aprì la porta, poggiandosi delicatamente allo stipite di essa e lasciò scorrere i propri occhi sul pavimento. Per terra vi erano varie macchie di colore, tubetti di tempera vuoti e pennelli vecchi, si portò una mano davanti alle labbra carnonse e trattenne un sorriso dolce, guardando i pantaloni scuri di John, diventati ormai multicolore, così come la vecchia t-shirt bianca. L’ultima immagine che i suoi occhi catturarono fu quello che John stava dipingendo; non riuscì inizialmente a capire, fece lentamente un altro passo e si parò dietro il proprio ragazzo, poggiando il mento sulla spalla di quest’ultimo, che non emise un verso, né di spavento, né di sorpresa, distese semplicemente le labbra sottili in un sorriso dolce, chinando la testa di lato e poggiando contra quella di McCartney, che infine gli baciò lentamente la guancia sporca di tempera gialla.
Nessuno dei sue disse una parola, John strinse le mani di Paul fra le proprie, mentre fissava il quadro incantato, lo sfondo era colorato di un azzurro chiarissimo, dal basso partiva uno stelo verde, spesso, sulla cima di quest’ultimo si apriva un enorme girasole giallo, dove al suo interno vi era la bellissima bambina che a breve sarebbe stata loro, i suoi occhi erano dello stesso colore dello sfondo, le labbra leggermente dischiuse, il nasino era solo un piccolo bottoncino, tipico di tutti i bambini di pochi giorni, ed in cima, con una scrittura stranamente tonda ed ordinata, in rosso vi era la scritta ‘Benvenuta Julia’.
Paul sospirò beato e fece girare John, di scatto, fregandosene del suo corpo completamente sporco, abbracciandolo di scatto, stringendogli la maglia fra le dita, nascondendo il viso nel suo collo. ‘Hey Luv, dice che le piacerà?’ ‘Ne sarà contentissima’.