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Autore: NanaSmile    13/12/2012    1 recensioni
Una comune ragazza, una di quelle che incontri per la strada e non ti accorgi della sua presenza.
La sua passione? La fotografia.
Un suo difetto? La timidezza.
Un suo pregio? Il suo sorriso.
Le sue emozioni? Mai rivelate.
Il suo nome? Elisa
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ora è gennaio, affacciandosi dalla finestra si può scrutare un panorama bianco, i bambini che fanno a palle di neve e i grandi che camminano frettolosamente per le strade.
È appena passato Natale, l’ho passato con Elisa.
Dopo il suo primo abbraccio abbiamo incominciato a conoscerci.
Ho scoperto che frequenta la scuola accanto alla mia, io studio in una normalissima scuola per gente che non avrà un futuro, del resto come tutti; lei invece è molto attenta alle lezioni infatti frequenta il liceo, classico per la precisione, spera di diventare medico.
Passo tutti gli intervalli nel suo edificio,  perché sono connessi, ovvero sono due scuole distinte, ma da una si può entrare nell’altra e viceversa.
Non ho molti amici, a dire la verità solo Elisa, infatti quando il giorno seguente, al mio tentato suicidio, sono andato a scuola e me la sono ritrovata di fronte, ho pensato che avrebbe potuto dire tutto a tutti, ma d’altronde non sarebbe interessato a nessuno.
Invece tutto è incominciato per gioco, ogni tassello della mia vita si stava conciliando con il presente.
La domanda che mi pongo più frequentemente è “Come non posso essermi mai accorti di quei suoi raggianti occhi grigi?”
Elisa è una ragazza che passa inosservata a causa del suo modo di fare.
Preferisce non essere appariscente, infatti non si trucca, non mette neanche un velo di fard, ha già la pelle di un delizioso color roseo con le labbra rosse fuoco.
Anche i suoi vestiti non risaltano alla pari delle altre ragazza, forse perché non sono estremamente attillati o con ampie scollature.
A volte abbozzo al discorso che, essendo carina ( perché non le dico esattamente ciò che penso nei suoi confronti)  potrebbe osare come tutte le altre, ma la sua risposta è impassibile: “Io non sono tutte le altre, io sono io e mi sento a mio agio così”.
Forse prima non ho specificato che io ed Elisa siamo semplicemente, solo, amici.
Da quanto ho capito anche lei non aveva una compagnia con cui uscire, e passava intere giornate a scattare foto.
Quando mi aveva incontrato sotto la pioggia si era presa cura di me non “mossa” da compassione, ma da gentilezza nei confronti altrui.
In realtà appena me lo disse rimasi un po’ male, ma effettivamente chi, se non una persona dal cuore grande, avrebbe aiutato uno sconosciuto?
Ritornando al discorso del Natale, abbiamo passato tutto il pomeriggio della vigilia a rincorrerci tra la neve con Panpuffi, che nome ridicolo che le ha dato, è la sua cagnolina; per non scoppiare a ridere, ogni volta che lo pronuncio, mi ha dato il permesso di soprannominarlo Paffi.
La sera invece l’abbiamo passata tra i vizi di Mariangela, sua madre, che ogni ora ci portava qualcosa o da mangiare o da bere mentre guardavamo la maratona Disney in tv.
A mezzanotte giusta ci siamo scambiati gli auguri e un piccolo regalo, avevo fatto fare un puzzle, di quindici pezzi, con una foto che ci aveva scattato uno sconosciuto.
In realtà non le ho donato tutto il puzzle completo, ad ogni occasione speciale ho deciso di dargliene un pezzo con una lettera scritta dietro.
La prima lettera è stata la A, A di amore, A di amicizia …
Era molto significativo perché da quando era entrata a far parte della mia vita lei ha riconciliato le mie azioni con i miei pensieri.
Il suo regalo è stato, invece, una simpatica sciarpa fatta a maglia da lei, se devo essere sincero non è stupenda, ma l’importante è il pensiero, giusto?
Siamo davvero sulla stessa linea d’onda, anche se in contrasto.
Sembra strano che abbia appena affermato qualcosa e poi mi contraddica subito dopo, semplifico, si può dire che c’è feeling anche se siamo come il giorno e la notte, ma gli opposti si attraggono.
Elisa: “Ehi, Sam, ti va una cioccolata calda?”
Io: “Certo! Però, ti supplico, smettila di chiamarmi Sam, aggiungi una U! Preferisco!”
Elisa: “Ok, Sam+una U; così va bene!”
Io: “ Lasciamo perdere …”
Elisa: “Ti vedo pensieroso, va tutto bene?”
Io: “In realtà no, ma tranquilla …”
Elisa: “Ora mi spieghi, ricordati le persone non sono nate per soffrire!”
Evidentemente non tutte, io sì …
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Ciao! Tutto ok? Come avete passato la giornata? Io a studiare latino :S
Che ne dite del capitolo?? Ditemi se vi è piaciuto, mentre se avete semplicemente consigli scrive timi pure per posta! ;))
NanaSmile

  
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