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Autore: Panda_Ellie    13/12/2012    3 recensioni
Ogni canzone di American Idiot racconta qualcosa di Jimmy.
Lui è il Gesù di Periferia, figlio della rabbia di suo padre e dell'amore di sua madre, innamorato di Whatsername.
Jimmy è un personaggio vero, molto più fragile di quanto lui creda.
Deve imparare a crescere, a riconoscere i Saint Jimmy che la vita gli presenterà, sapendo che non è finita finché non sei sottoterra.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jesus of Suburbia
 
JIMMY:
Forse è già giorno da un pezzo.
Apro un pò gli occhi: non tanto, quanto mi basta per guardare Sidney, la ragazza bionda seduta davanti a me.
E' carina.
Il vecchio muro ricoperto di graffiti alle sue spalle non si addice ad una creatura dall'aspetto così dolce ma allo stesso tempo crudele. Non le si addice nemmeno il ragazzo che sta dormendo vicino a lei.
Geloso, io? Beh, perchè mai? Non è mica la mia ragazza. E anche se lo fosse non mi importerebbe più di tanto. 
Ha i capelli scompigliati e fradici di birra, ed è mezza nuda. Sta dormendo con un'espressione talmente innocente e tenera da sembrare finta, una perfetta bambolina cocainomane. 
Richiudo gli occhi gonfi e stanchi, con le palpebre che pesano come il piombo. 
No, un'altra notte come quella appena passata non la reggo, giuro.
Questa è l'ultima volta che prendo parte a queste 'nottate tra amici' dove al mattino ti senti già morto.
Con la testa che scoppia, le voci dei miei amici in sottofondo suonano ovattate , e mi rimbombano in ogni angolo del cervello.
Mi ci vuole un pò per capire che in realtà non sta parlando nessuno.
Vorrei sdraiarmi e dormire un pò...
Mi viene da vomitare e ho tutte le ossa doloranti, e come se non bastasse sono sdraiato per terra sul cemento freddo e duro.
"Che ore sono?" domando con una voce che non è la mia.
Girando gli occhi intorno, vedo che anche gli altri sono nel mio stesso pietoso stato. 
Oltre ai miei amici c' è altra gente che non ho mai visto prima: quanti saremo, una ventina? 
Una ventina di adolescenti buttati per terra sotto un ponte da qualche parte in questa città soffocante.
Ieri notte si moriva dal caldo, eppure ora mi trema la mascella dal freddo.
Cerco in giro i miei vestiti (perché mi sono spogliato? speriamo che fra nove mesi non mi ritrovi padre di due gemelli) e li trovo completamente zuppi sotto un cumulo di lattine di birra gocciolanti. Li strizzo alla bell'e meglio e, infilandomi le Converse nere, tento di rianimare i miei compagni di nottata che giacciono ancora sul cemento più morti che vivi.
 
Passano un paio d'ore di agonia. Forse ho dormito , e ho anche sognato un pò.                                                     Cammino a passo svelto, senza incrociare gli sguardi delle svariate persone che incontro lì, sotto quel ponte di periferia per evitare di prendere le botte proprio oggi che mi sento così a pezzi.
Sidney è  seduta scompostamente su una vecchia poltrona in cuoio abbandonata, e sembra aspettarsi che le dica qualcosa. Dio, questa donna è pazza. 
"Ti ho visto con lui" esordisco, avvicinandomi con espressione neutra. 
Mi chino sopra di lei, fissandola negli occhi.
Sono grigi e grandi, e molto luminosi, anche  se sono ricoperti da palettate di trucco nero che le conferiscono un'aria volgare (il che è anche corretto, in effetti).
"Chi hai visto, scusa?" chiede retoricamente. 
"Non prendermi per il culo. " continuo sullo stesso tono, guardandola senza espressione.
E' così? Sono stato 'tradito'? Immagino che dovrei incazzarmi di più, anche se non stavamo ufficialmente insieme.
"Che vuoi da me, Jimmy? Me lo porto a letto, e allora?" sussurra la ragazza, sfrontata. Sembra davvero decisa.
"Cos'è lui per te? Cos'ero io per te?" 
Lei ride, sarcasticamente infastidita dalla mia domanda. 
Scuote la testa, come a rifiutare ciò che sta pensando.
"Cosa cazzo è per te?!" urlo, avvicinandomi di più.
Lei non sembra affatto spaventata, ne ha passate di peggiori. Continua a guardarmi negli occhi senza tremare, totalmente priva di qualsiasi esitazione. Per certi versi quasi la ammiro. 
"Un amico: qualcuno che amavo."
Aggrotto un sopracciglio con espressione sorpresa.
"E un ricordo."          
Un pò di orgoglio subentra prepotentemente nelle mie parole. 
"Beh, senti un pò una cosa, allora. Io non  ti amo. Tu non sarai nemmeno un ricordo."     
Lei si avvicina provocatoria al mio viso, sfiorando il mio naso con il suo,.
"Bel tatuaggio." sussurra allontanandosi leggermente, riferendosi a quello raffigurato sul mio collo.
Le mordo le labbra con irruenza per un istante, poi mi allontano a passo svelto guardandola con aria di sfida.
Lei scatta dalla poltrona, mentre la rabbia le esplode dentro. Raccoglie un sasso dal suolo, lo scaglia con violenza verso il muro. Trema dal nervoso, e sembra davvero sul punto di crollare. 
"Vaffanculo!" urla, rivolgendosi a me.
Poi anche lei fa per andarsene, esausta.
Vedendola in quello stato, come un idiota non posso fare a meno di correrle dietro, mentre lei singhiozza sommessamente.
"Che ci sarà dopo di me?" 
La sbatto al muro con un gesto deciso, reprimendo i suoi tentativi di divincolarsi dalla mia stretta.
Piange nervosamente e cerca di allontanarmi. 
"Tu." le dico, puntandole un dito sulla fronte.
"Tu sei solo un paio di tette. E' quello che sei sempre stata per me." 
Lei, agitata, comincia ad ansimare e con uno spintone mi allontana, per poi accasciarsi a terra. 
Stavolta me ne vado davvero. 
 
 
 
 
Cammino, anzi, corro.
Corro senza guardare in faccia quella massa di 'gioventù bruciata', come la definiscono i vecchi, che come me è in questo luogo senza un preciso motivo, perché non c'è nessuno che ci proponga un'alternativa migliore. 
 
 
 

L'autrice racconta (?): 
Ciao a tutti e grazie per aver letto fin qui! 'Jesus of Suburbia', la seconda traccia di American Idiot, come forse sapete è divisa in cinque parti. Ho scelto di analizzare ognuna di esse separatamente, perché sono piuttosto diverse tra loro. In questa prima parte mi sono ispirata anche al video ufficiale di Jesus of Suburbia (tutto ciò non è raccontato nel testo della canzone, che si limita a dare un'idea di come era l'ambiente in cui viveva Jimmy). Spero che vi sia piaciuta, e mi farebbe piacere ricevere le vostre recensioni! 
Un bacione, 
-- Ellie-chan -- 
   
 
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