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Autore: HippieLippie    13/12/2012    4 recensioni
Alzò lo sguardo subito dopo aver terminato il sesto capitolo del libro, scorgendo il tramonto dietro la villetta vicina.
Catturò quell’immagine con la sua macchina fotografica.
Riguardando la foto scorse alla finestra della casa un ragazzo senza maglia che stava svuotando degli scatoloni.
Diresse lo sguardo nuovamente alla finestra senza darlo a vedere e trovò quel ragazzo moro e dalla pelle olivastra apparire e scomparire in continuazione, intento a spostare e svuotare scatole su scatole, asciugandosi di tanto in tanto la fronte sudata.
Sorrise senza motivo a quella scena, alzandosi dalla panca per cambiare gli abiti per uscire a fare una passeggiata.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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And all I can taste is this moment.



Melanie camminava sul marciapiede che fiancheggiava le villette della sua via in un quartiere poco distante dal centro di Bradford.
Stava tornando a casa da un’intensa mattinata scolastica, che non le aveva portato altro che guai.
Con le cuffie nelle orecchie, si perse tra le note del suo artista preferito.
Cercava di trattenere la voce in gola, cantando mentalmente quelle parole perfette per lei.
Alla terza ora di lezione il professor Smith le aveva assegnato un’approfondita ricerca per il giorno seguente solamente perché era arrivata con un minuto e ventitre secondi di ritardo dopo il suono della campanella.
Quel professore l’aveva letteralmente a morte con lei, nonostante avesse tutti voti alti e fosse molto brava in Letteratura straniera.
Ma Mr. Smith non la calcolava minimamente nemmeno se i suoi voti raggiungevano l’apice consentito.
Faceva il possibile per rovinarle la vita, compreso mettendola vicina a quel soggetto incomprensibile ma altrettanto interessante di Jake Holmes.
Lo conosceva da quattro anni, da quando avevano iniziato a frequentare il liceo, insieme.
Melanie non l’aveva mai sopportato e certamente non aveva intenzione di incominciare a farlo solamente perché quel professore che tanto odiava le aveva imposto di averlo vicino.
Continuava a camminare persa nei suoi pensieri da classica diciassettenne e stava per raggiungere casa sua, quando vide che in quella prima qualcuno si stava trasferendo.
Quella meravigliosa villetta era vuota da tempo ormai.
I vecchi proprietari si erano trasferiti, probabilmente per il loro impegnativo lavoro, nel centro di Londra lasciando questa casa in affitto.
Da qualche tempo però, appeso al balcone del piano superiore ci stava un’enorme cartellone con la scritta “vendesi”.
Ed evidentemente, qualcuno quella casa l’aveva comprata.
Quella casa affiancata alla sua, che poteva sbirciare dalla finestra della sua stanza.
Non si soffermò a guardare chi fossero i nuovi inquilini, si diresse subito alla porta di casa, infilando le chiavi nella serratura, entrando e salendo di fretta le scale per raggiungere la sua stanza da letto, chiudendo la porta d’ingresso alle sue spalle.
I suoi genitori erano nuovamente partiti per lavoro, dovevano svolgere un importante affare in Germania e sarebbero tornati dopo due settimane, per poi ripartire per la Francia.
C’era di bello che lavoravano insieme e andavano molto d’accordo dopo ventidue anni di matrimonio.
Dal lato affettivo non poteva di certo lamentarsi.
Aveva una famiglia abbastanza unita, pochi ma ottimi amici, tra cui Hope, la sua migliore amica, con cui aveva condiviso ogni istante della sua vita da quando aveva cinque anni.
 
Melanie sbrigò in fretta le ricerche per quel compito assegnatole dal professor Smith, terminando nel giro di un’ora e mezza.
Si spostò sulla panca sotto la sua finestra dove si perse nei meandri del cielo mentre leggeva un bel libro di quattrocentotrentadue pagine.
Leggere la riempiva, amava farlo soprattutto quando non sapeva che fare.
S’interrompeva soltanto per scattare fotografie a paesaggi meravigliosi che le passavano davanti agli occhi.
Per aver soltanto diciassette anni, era una ragazza molto colta ed apprezzata, oltre che matura.
Vivere spesso da sola l’aveva aiutata a capire cosa fosse giusto e cosa no, commettendo errori che la fecero crescere.
Adorava mantenere una buona immagine anche esteriore.
Curava i suoi lunghi capelli rossi, tendenti più al castano, e preferiva circondare solo da mascara i suoi profondi occhi verdi.
Odiava il fondotinta, non voleva nascondere quelle sue lievi lentiggini per cui andava pazza.
Sapeva bene di essere una bella ragazza, glielo diceva chiunque, ma era ostinata a far notare il contrario, odiava mettersi in mostra.
A un complimento arrossiva ogni volta, assumendo quell’aria dolce e timida che la caratterizzava.
Melanie però aveva anche un carattere forte e difficile, soprattutto con se stessa.
Combatteva per ciò che la rendeva felice e non si lasciava sopraffare da sdolcinati complimenti.
Il suo aspetto e la sua cultura la faceva appunto sembrare quella dolcissima ragazza ingenua che era soltanto in parte, ma sapeva tirar fuori gli artigli quando era necessario, soprattutto da quando Cole era entrato in scena, tentando di rovinarle la vita.
Faceva di tutto per farla andare su tutte le furie e spesso ci riusciva piuttosto bene.
Aveva anche iniziato a non dar più corda ai ragazzi da qualche tempo, dopo che aveva scoperto il suo ex ragazzo fare sesso con una cheerleader negli spogliatoi.
Fino a quella scoperta era sempre stato solamente timida e riservata, ma dopo quello che le era capitato si era altamente stancata di essere presa in giro.
Così rimaneva dolce e tenera soltanto con gli amici di famiglia, gli adulti e gli estranei.
Ma chi la conosceva davvero sapeva bene che era meglio non farla arrabbiare, o erano guai.
 
 
Alzò lo sguardo subito dopo aver terminato il sesto capitolo del libro, scorgendo il tramonto dietro la villetta vicina.
Catturò quell’immagine con la sua macchina fotografica.
Riguardando la foto scorse alla finestra della casa un ragazzo senza maglia che stava svuotando degli scatoloni.
Diresse lo sguardo nuovamente alla finestra senza darlo a vedere e trovò quel ragazzo moro e dalla pelle olivastra apparire e scomparire in continuazione, intento a spostare e svuotare scatole su scatole, asciugandosi di tanto in tanto la fronte sudata.
Sorrise senza motivo a quella scena, alzandosi dalla panca per cambiare gli abiti per uscire a fare una passeggiata.
Adorava passeggiare a quell’ora.
Le bastava raggiungere il parco distante cinque minuti da casa per sentirsi bene, respirando aria libera.
Si mise dei pantaloni stretti neri, leggermente strappati qua e là, una maglia fluida verde acqua sovrastante a una canotta bianca e una giacca di jeans.
Infilò le sue sneakers in tinta con la maglia, prese una tracolla con lo stretto indispensabile osservandosi velocemente allo specchio ed uscì sistemandosi i capelli con le dita.
Infilò di nuovo le cuffie e si perse nella voce di Ed Sheeran, cantante molto stimato da Melanie.
Raggiunse il parco e si sedette su un basso ramo di quello che aveva oramai definito il suo albero.
Prese la sua digitale per scattare qualche fotografia intanto che il tramonto non aveva ancora portato via tutta la luce del giorno, per poi dirigersi nuovamente a casa, facendo una piccola sosta dall’amica Hope nel bar in cui lavorava per mettersi d’accordo per la mattina dopo.
 
-          Hope!
-          Ciao SMELL! Che succede?
-          Niente, passavo di qui, volevo mettermi d’accordo per domani mattina. E non urlare il mio soprannome al mondo intero, ti sento bene.
-          Scusa. Me lo dici ogni volta - disse scoppiando a ridere.- comunque domani mattina non ci sarò, stupida, ho quella famosa visita al ginocchio, è un mese che te lo ripeto!
-          Vero, me ne ero dimenticata.
-          Classico.
-          Non sfottere. Va bene, allora ci sentiamo domani pomeriggio, così mi racconti com’è andata e ti passo compiti e appunti via e-mail.
-          D’accordo, ora smamma donzella, qui qualcuno sta lavorando!
-          Ciao Hope.
-          Ciao Smell.
 
Melanie uscì dal bar sorridendo, la bionda la metteva di buon umore, soprattutto quando gli occhi blu di Hope la invadevano di felicità.
Non erano molto diverse, tranne che la bionda era leggermente più stravagante di lei.
Stava raggiungendo casa sempre con la musica a tutto volume nelle orecchie, quando si scontrò improvvisamente con qualcuno.
 
-          scusami, mi spiace, davvero! Non ti avevo visto uscire!
-          Tranquilla, non importa, nemmeno io ho guardato, pensavo ad altro.
-          Vivi qui?
-          Ehm.. Sì, mi sono trasferito qui oggi.
-          Ok, scusami di nuovo, dovrei farmi gli affari miei.
-          Non scusarti in continuazione!
 
Quel ragazzo le sorrise, pensò immediatamente a quanto fosse più carino da vicino che da una finestra.
 
-          D’accordo. Beh, benvenuto, nuovo vicino di casa! Ora ti lascio andare.
-          E’ stato un piacere, vicina di casa.
 
Si scambiarono un sorriso, congedandosi, senza scambiarsi nemmeno il nome.
Melanie entrò in casa con un sorriso da ebete stampato in faccia, pensando che quel giorno, dopotutto, nonostante il compito di punizione ricevuto, non era stato così male.





Ciao lettrici, lettori.
Eccovi il primo capitolo, o meglio prologo.
Il narratore in questo caso è esterno,
ma nei prossimi capitoli sarà Melanie, conosciuta 
come Smell, a raccontare la storia.
Spero sia di vostro gradimento e se voleste

RECENSIRE
mi rendereste felice il doppio.

Con affetto,
Ally.

 

   
 
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