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Autore: Bale    13/12/2012    1 recensioni
Una nuova minaccia unirà, per la seconda volta, la squadra di Sam Cooper e quella di Aaron Hotchner.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jason Gideon era seduto dietro una scrivania.

La contusione sulla nuca gli era stata medicata qualche ora prima in ospedale.

Si sentiva ancora un po’ intontito e soprattutto molto stanco. Non riusciva neanche più a pensare.

Proprio non riusciva a capire perché si trovava lì. Aveva cercato di aiutare Hotch ed era stato ripagato con un bel colpo in testa. Cosa diavolo stava succedendo?

Inspirò profondamente e chiuse gli occhi per qualche istante. Doveva stare calmo. Si fidava dei suoi colleghi.

Posò le mani sulla scrivania e fece forza per spostare la sua sedia leggermente più indietro.

Avrebbe voluto alzarsi in piedi e picchiare contro il vetro per richiamare l’attenzione di qualcuno. Era sicuro che lo stessero osservando. Eppure temeva di non farcela, era sicuro che le sue gambe avrebbero ceduto.

Inspirò ancora, più profondamente e attese.

Un brivido percorse silenzioso la sua schiena. Faceva freddo nella sala interrogatori di Quantico.


 
 
Aaron Hotchner, dall’altra parte del vetro, scuoteva la testa incredulo.

Stringeva tra le mani un libricino con la copertina rossa, lo guardava sgomento.

No, non era possibile.

All’improvviso entrò Derek Morgan, seguito dalla Strauss.

-Come sta Dave?-   chiese Hotch ignorando la sua superiore.

-Meglio-   rispose lui con tono quasi esasperato.

-Cosa c’è, agente Morgan?-   chiese la donna, cogliendo il suo sconforto.

Lui scosse la testa, lanciò una rapida occhiata al libricino che Hotch stringeva tra le mani e poi si rivolse alla Strauss.

-Francamente, non ci capisco nulla. Non credevo Gideon capace di una cosa simile e poi ci sono delle cose, dettagli, che non tornano-

-Per esempio?-    Hotch fece un passo avanti, con aria interessata.

-Perché ha colpito Rossi in testa? Perché solo lui e non tutti gli altri?-

-Avrà opposto resistenza-   rispose la Strauss, come se fosse ovvio.

-L’agente Rossi lì dentro era il più calmo di tutti, signora. Mi creda-

-Il più calmo dopo Gideon-   intervenne Hotch con aria severa.

-L’agente Hotchner ha ragione. L’unico modo per saperne di più su questa storia è parlare con Gideon-

La Strauss stava semplificando un po’ troppo le cose.

-E l’altro SI? Il mazziere?-   chiese l’agente Hotchner, come se la cosa gli fosse appena ritornata alla mente.

-E’ ancora in ospedale. JJ gli ha sparato ad una gamba, ma pare abbia perso molto sangue. Lei e Reid sono lì con lui. Non appena si sveglierà ce lo faranno sapere-

Hotch annuì con poca convinzione, poi si chinò di nuovo a guardare il libro che stringeva tra le mani.

-Io entro-   disse infine   -Se non riesco a farlo parlare, richiama Reid dall’ospedale. Con lui parlerà sicuramente-

Morgan annuì e si fece da parte per far passare il suo capo, sotto lo sguardo un po’ incerto di Erin Strauss.


 

Aaron Hotchner entrò a testa alta nella sala interrogatorio.

Spostò con calma la sua sedia e si lasciò cadere su di essa.

Anche lui era stanco, distrutto, disorientato.

Le gambe gli facevano male, la testa gli pulsava dopo quel brutto colpo.

Nonostante la stanchezza e la confusione che aveva in testa, non abbassò gli occhi neanche per un istante. Fissava Gideon con sguardo fermo e lui lo sosteneva con decisione.

Senza interrompere quel contatto visivo tanto sicuro, appoggiò sul tavolo un libro rosso.

Gideon, per un istante, abbassò gli occhi sulla copertina.

Harold Forrester, La Partita
   
 
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