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Autore: Sarah Collins    13/12/2012    2 recensioni
I protagonisti? Non hanno bisogno di essere descritti per attirare la curiosità.
Ormai sono reali, loro, più che mai.
La felicità, questo è certo, non sarà per tutti.
Questa è la realtà di Carmen, Paolo e Luca e Stefania e...
La loro vita non può essere descritta in duecento parole.
Iniziate con: "Carmen" e "Carmen, il futuro da scegliere"
***
Tratto da 1x09
"Paolo, tu sei felice con lei, non è vero? E io, davvero non c'è bisogno di spiegazioni, è tua moglie. Avrete un bella bambina e pitturerete la stanza di rosa, ci saranno peluche a volontà.."
"Carmen smettila."
"I trucchi, migliaia di profumi e coroncine preziose."
"Basta, ti prego."
"... Perchè sarà la principessa di papà e.."
"Piantala, lo capisci? Quante volte devo dirtelo? Io non ti lascierò mai."

***
Tratto da 2x18
"Avete ucciso una donna AMABILE!! L'AVETE AMMAZZATA VOI! Con il vostro.. "amore" malato e perverso. Avete distrutto una potenziale famiglia felice. Un figlio che non nascerà più. Carmen! CARMEN GIRATI. Tu hai ucciso quel bambino." Pronunciò fatale, Stefania.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Carmen che.'
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Sapone, acqua sulfurea e candeggina.
3x01


Picchiettava le dita sul tavolo di quercia finissimo, Luca, mentre cambiava canale distrattamente. Con l'altra mano invece si strappava i pallini di lana dal maglione quasi defunto, infeltrito, sbiadito.
Il nero ormai stava svanendo, era stato lavato via.
Lavato via come Carmen.
Andrea era seduta all'altro capo del tavolo e della televisione non gliene importava niente; le sue gambe erano incrociate e le sue braccia anche, nello stesso verso, nello stesso nodo.
I gufi cantavano fuori, su qualche tipo di albero alto, lontano.
La pioggia battente stava durando da circa quattro giorni e il viottolo era divenuto una fanghiglia poco uniforme.
Il tempo veniva scandito dal ritmo che Luca continuava a fare sul tavolo e il suo sguardo fisso sulla tv fece calare ancora più il silenzio, in casa
"Che cosa vuole da te?", chiese Andrea aggiungendo, "Perché vuole parlarti?! Cioè, ormai sei fuori dalla loro vita, no? Giusto?"
Luca picchiettava ancora e senza fermarsi continuava imperterrito a gestire il suo silenzio.
"Luca?!"
"Perché tutte queste domande? Per quale motivo devono ancora parlarne?!" Sbraita lui sbattendo il telecomando sul tavolo, facendo uscire le pile da dietro.
Andrea non era sicura, ma aveva l'impressione che quelle parole non erano rivolte verso di lei.
Allora si gira e guardò il canale che si bloccava a tratti e in alto a destra poteva scorgere la foto di una donna.
Una donna bionda dai capelli lunghi fino alla spalla. Una donna bella, ma qualunque.
"E' Laura non è vero?" Chiese sommessa, sapendo già di non ricevere risposta.

Luca cominciò a cambiare giorno dopo giorno.
Passò poco più di un mese da quando Carmen uscì dalla sua vita, poco più di un mese che bastò a rendere Luca una persona diversa.
Non più cordiale come un tempo, non più affettuoso, razionale, giusto.
Le parole con lui si sprecavano, le domande non avevano risposte e le carezze non avevano pelle su cui sfogarsi.
Luca si allontanò praticamente da tutti, rimasero soltanto lui e i suoi telegiornali, programmi di cronaca, talk-show.
Andrea questo lo notò sin dal principio, ed è per questo motivo che rimase a guardarlo in attesa di qualche cosa.
Lo sguardo di Luca si focalizzò negli occhi della ragazza il quale avvampò visibilmente.
Andrea ci stava credendo, Luca stava per dirle qualcosa.
"E' arrivata."
Luca scostò la sedia con forza e senza badare al frastuono; lanciò un'occhiata alla ragazza che si alzò senza indugio.
L'uomo andò dritto alla porta e la aprì, facendo entrare una figura disordinata e sporca di fango.
Stefania.
La donna si tolse il piumino e lo diede ad Andrea, quasi fosse un usciere; si pulì le scarpe sopra lo zerbino e si aggiustò i capelli usando le sue dita come fossero setole di un pettine.
Luca la lasciò entrare consapevole del suo arrivo e chiuse la porta, andandosi a sedere subito sulla sedia di prima.
"Non posso vivere così." Iniziò subito Stefania ancor prima di sedersi.
"Lei dovrebbe essere l'ultima persona a dire una cosa simile.." Commentò Andrea a bassa voce, sorpresa che gli altri avessero potuto udirla.
"Ma tu chi sei?" Ringhiò Stefania alla ragazza, guardandola con un sorriso di sbieco, un sorriso a metà, una mamma a metà.
"Lasciala stare, potrebbe essere tua nipote. Lasciala proprio stare." Ordinò Luca con voce ferma ma alquanto fredda.
Stefania ubbidì e prese una sedia di legno e si sedette a capotavola, ritrovandosi Luca a un lato e la ragazza dall'altro lato opposto.

Da quel momento, Andrea non disse più una parola.

"Perché sei qui?" Chiese Luca, ricominciando a battere le dita sul tavolo, "Posso darti del Tu, non è vero? Direi che dopo gli insulti e gli schiaffoni che mi hai lanciato a casa di tua figlia, sia il minimo che potresti fare."
Stefania annuì e lo fece a lungo, in maniera sempre meno vistosa, accennata.
"Che vuoi?"
"Sono qui per mia figlia."
"Tua figlia non mi riguarda. Non riguarda più nemmeno te immagino, cosa hai fatto ancora?"
"Le ho detto quello che pensavo."
"Ho capito, ma non ci troviamo.", diniegava con la testa Luca, continuando, "Non ho ancora capito perché sei qui, cioè, è abbastanza fastidioso avere l'odore dei Montesano qui in casa mia."

Ad Andrea sembrava tutto così surreale, inconcepibile, strano.
Un tempo Luca avrebbe difeso a spada tratta Carmen, di fronte alla madre, al mondo intero.
Un tempo avrebbe cercato di far ragionare quella strana signora dal collo rugoso che è lì, seduta a capotavola come fosse la padrona del mondo.
Anche Andrea, di fronte a quello schifo, non poté far altro che abbassare lo sguardo e pregare di essere in un incubo.

"Piano con le parole, ragazzo.", puntò Stefania indicandogli il petto con la sua lunga unghia finta dipinta di rosso, "E' Paolo che non riesco a buttar giù."
"Non ti riguarda, non mi riguarda, e ancora non ho capito cosa vuoi da me. Hai finito le scorte di amici? Sei nel posto sbagliato, come ho già detto, non ho voglia di vedere nessuna di voi."
"Voi?"
"Te, tua figlia, la foto di Laura."
"Laura..." Sospirò Stefania, ripetitiva nei gesti e nei sentimenti.
Con il dito molle lo puntò ancora, e annuiva; le aveva fatto ricordare il motivo della sua presenza in quella casa, "Paolo, dobbiamo fare qualcosa."
"Che cosa?" Chiese di getto, Luca.

Ad Andrea salì la nausea e ad ogni boccata d'aria il suo stomaco si stringeva e si svuotava sempre di più, lasciandole un retrogusto amaro nel petto.

"Non voglio che stia vicino a Carmen. Dobbiamo fare qualcosa!" Continuò Stefania.
"COSA?!"
"Non riesci ad immaginarlo, ragazzo?"

 
A.U.
Titolo insolito, vero?
Sono ovviamente i tre protagonisti di questo capitolo; inutile precisare che il sapone è Andrea.
Gli alri due potete accostarli alle persone che più preferite.
Ma non è questo l'importante.
Questi dialoghi danno un tocco molto malvagio a tutto.
Come "La lega dei cattivi." non trovate?
Stefania non vuole restarne fuori e Luca è proprio andato.
Via, sparito.
Poverino, ancora un'altra persona si annulla per Carmen, che monotonia!
Ho trovato del tempo per scrivere e ad essere sinceri mi mancava.
Vorrei ringraziare gli altri utenti che hanno continuato le due serie precedenti.
Anche quelli nuovi che, zitti zitti, seguono sempre le vicende di Carmen&co.
Grazie, un bacio rumoroso a tutti.
Sarah
 

  
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