Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: EarthquakeMG    14/12/2012    4 recensioni
Lui era una ragazzo introverso, sempre con il sorriso sulle labbra ed il soprannome di Daddy a causa del suo preoccuparsi troppo per gli altri. Lei era estroversa ma a modo suo, poteva rimanere ore ed ore a fare discorsi sconclusionati ma rifugiarsi tra le sue braccia pochi attimi dopo, in preda ai dubbi e a mille domande.
Erano simili eppure erano anche così diversi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Eleonora,
a colei che riesce a farmi sorridere sempre,
a colei che è diventata ormai il mio raggio di sole.
Perdonami, avrei potuto fare meglio.
Spero ti piaccia almeno un po'.
MG.


I choose you



Le voleva bene. Era la persona più importante della sua vita ma sembrava quasi non rendersene conto.
Passavano intere giornate insieme, tra un sorriso ed una risata, a chiacchierare e ad ascoltare musica come se non avessero altro da fare; quando si ritrovavano l’uno accanto all’altra il resto del mondo spariva, era come se tutti i problemi che avessero volassero via per lasciar spazio ad attimi di quiete e serenità.
Lui era una ragazzo introverso, sempre con il sorriso sulle labbra ed il soprannome di Daddy a causa del suo preoccuparsi troppo per gli altri. Lei era estroversa ma a modo suo, poteva rimanere ore ed ore a fare discorsi sconclusionati ma rifugiarsi tra le sue braccia pochi attimi dopo, in preda ai dubbi e a mille domande.
Erano simili eppure erano anche così diversi.
Lui aveva imparato a far leva sui suoi punti di forza, mettendo da parte le incertezze.
Lei era insicura, credeva poco in se stessa, e spesso si ritrovava a chiedersi chi fosse e cosa volesse dalla vita.
Lui le voleva bene. Voleva bene a lei come non aveva mai voluto bene a nessuno.
Lei lo faceva sorridere, quando gli sussurrava quei Ti voglio bene a mezza voce.
Lei lo faceva ridere, quando si perdeva nei suoi discorsi senza né capo né coda.
Lei lo faceva addirittura commuovere, quando si ritrovava a parlare di come lui gli avesse cambiato la vita.
Era diventata parte integrante della sua vita.
Non esisteva Liam senza El, non esisteva El senza Liam.
Erano come le due facce della stessa medaglia, forse a volte opposti ma fin troppo spesso legati fra loro.
Si erano conosciuti per caso, grazie ad una di quelle cose che entrambi facevano sempre, si erano conosciuti al parco mentre ascoltando la musica si erano scontrati; lei si era scusata imbarazzata, lui le aveva sorriso.
Era iniziato tutto da lì, da quel momento erano diventati quasi una cosa sola.
Ma lei non capiva, lei non riusciva a farlo.
A volte –troppo spesso- si sottovalutava e credeva di non poter essere così importante per qualcuno, diceva sempre di essere lei a dipendere da lui ma non era così: Liam dipendeva da El più di quanto lei credesse.
Lui c’aveva provato in tutti i modi; aveva pronunciato le parole più dolci e significative che conoscesse, le aveva fatto dei regali, aveva provato a trasmetterle ogni sua sensazione con i gesti, ma nulla sembrava essere mai abbastanza. Lei sapeva che lui le voleva bene ma non era quello che lui voleva dirle, non era solo quello.
Ed in quel momento sorrideva mentre, seduto sul pavimento, giocava con la colla ed il cartoncino e cercava di non ridursi come un bambino al suo primo approccio con la colla vinilica perché non aveva tempo per farsi una doccia, doveva finire il suo lavoro e scappare via da lì il più in fretta possibile.
El sarebbe tornata a momenti. El non doveva trovarlo lì. El non era lui che doveva trovare lì.
Sorrise osservando una foto scattata qualche mese prima, avevano una delle loro pose strambe che avrebbe fatto ridere chiunque ma c’era un dettaglio –un piccolissimo dettaglio, forse- che lui riusciva sempre a notare: le loro mani erano intrecciate, come se per loro fosse necessario, come se per loro fosse vitale. Fece scivolare la foto sulla sua mano sinistra e vi applicò un po’ di colla per poi incollarla a quel cartoncino che aveva faticato così tanto a trovare; qualche divinità sconosciuta aveva fatto sì che i cartoncini verdi sparissero.
«E se si mettesse a ridere?»
Si chiese ad alta voce, fermandosi improvvisamente, mentre i dubbi lo invadevano.
«E se non afferrasse il concetto?»
La paura si impossessò di lui e per un attimo gli tremarono le mani, era la sua ultima possibilità quella.
Sarebbe partito il giorno dopo, sarebbe andato via per il college e voleva che lei sapesse tutto.
Erano anni che si portava dietro quel peso sul petto. Erano anni che sussultava quando la vedeva sorridere. Erano anni che si sentiva un ragazzino in preda alle farfalle allo stomaco quando lei lo sfiorava.
Erano migliori amici loro, sì, peccato che per lui non fosse più soltanto quello.
«Deve capirlo.» si disse poi, autoconvincendosi e tornando a lavoro.
Dopo ben quattro ore di lavoro riuscì finalmente a terminare, ripose l’ultima foto nella parete di fronte a sé e sorrise –mentre un brivido gli attraversava la schiena- per poi scuotere la testa e riporre tutto il resto all’interno del suo zaino. Sentì la porta cigolare e capì immediatamente che lei era tornata, il panico si impossessò di lui, tirò un sospiro ed aprì l’anta della cabina armadio per poi rifugiarvisi dentro.
El entrò in camera velocemente, spalancando la porta e gettando per terra lo zaino; avvertì un profumo conosciuto.
«Liam..» sussurrò, guardandosi intorno.
Entrò quasi in panico quando si rese conto che in camera sua non c’era nessuno; possibile che si fosse immaginata tutto? Fu quando si voltò verso destra, verso la parete riposta proprio di fronte al letto che si ritrovò a spalancare la bocca e a sgranare gli occhi, le ginocchia le tremarono ed il cuore perse un battito.
Lui era lì, lui era ovunque.
La sua parete, quella parete incolore che aveva sempre odiato, era piena delle loro foto; non vi era più uno spazio libero, ogni parte di quella parete era riempita da una loro foto, ogni loro foto si trovava lì.
Sorrise; c’era tutta la sua vita lì, c’era lui.
Si avvicinò alla parete e si ritrovò ad accarezzare istintivamente una foto, la stessa foto che poco prima Liam aveva osservato con amore, poi sobbalzò quando due braccia gli circondarono la vita.
«Liam..» sussurrò, trattenendo a stento le lacrime.
«Ti amo.» sussurrò lui, trattenendo il fiato quando la vide pietrificarsi.
«Tu…cosa?» domandò lei, voltandosi tra le sue braccia.
«Io, domani parto per il college e volevo lo sapessi, Ti amo.» ripeté, con un sorriso.
Ce l’aveva fatta, le aveva rivelato i propri sentimenti, aveva fatto la scelta più importante della sua vita: aveva scelto lei, qualunque cosa sarebbe successa in quegli anni, lui avrebbe comunque scelto lei.
«Liam, io..» sussurrò lei, con voce rotta.
Calde lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso e le sue mani iniziarono a tremare.
Da quanto tempo aspettava quel momento? Quante notti insonni aveva passato a pensare a lui e a come fosse stato bello se lui avesse ricambiato quei sentimenti forti che lei provava? Quante volte i suoi sogni avevano un solo protagonista –lui- con sempre lo stesso sorriso e gli stessi occhi dolci –i suoi-?
Poggiò il viso nell’incavo del suo collo ed intrecciò le mani dietro il suo collo, incapace di pronunciare alcuna frase di senso compiuto, mentre lui la stringeva a sé e si perdeva nel suo profumo.
«Non potevo portare via con me questo segreto.» le disse, accarezzandole la schiena.
Lei si strinse di più a lui, giocando con i suoi capelli, ingoiando un singhiozzo che le risalì dalla gola.
«Avevo paura che tu scappassi, ho ancora paura in effetti, ma dovevo farlo.» continuò.
Il suo cuore batteva a mille, frenetico, proprio come quello di lei; i loro cuori andavano all’unisono.
«Adesso puoi anche rifiutarmi e...amici come prima.» le disse, cercando di suonare ironico ma non ci riuscì.
Lei rise, scuotendo la testa ed allontanandosi quel tanto bastava da lui per guardarlo negli occhi.
«Ti amo anch’io, stupido!» gli disse, sorridendo.
Lui rimase lì, immobile, con gli occhi sgranati ed il cuore che batteva frenetico.
«Tu...mi ami?» le chiese, sorpreso.
Riteneva così remota quella probabilità che non credeva possibile che lui potesse provare i suoi stessi sentimenti, loro erano sempre stati migliori amici…sempre.
Lei annuì, non riuscendo a togliersi quel sorriso felice dal viso.
E finalmente sorrise anche lui, stringendola di più a sé ed avvicinando il proprio viso al suo.
Le loro labbra si sfiorarono ed entrambi rabbrividirono –era un bacio voluto da troppo tempo-, le loro labbra si unirono fino a combaciare completamente, fu un bacio casto che si trasformò lentamente –proprio come i loro sentimenti, che erano venuti fuori lentamente- in uno più dolce e lento, un bacio che diceva tutto quello che mai entrambi erano riusciti a dirsi, un bacio che esprimeva gioia e speranze, un bacio che parlava di loro, un bacio che sapeva di loro. Erano El e Liam anche quando le loro labbra erano unite.
«E domani?» domandò lei, quando si allontanarono l’uno dall’altra.
Lui sorrise, sfiorandole le labbra arrossate con le dita.
«E domani io sarò lontano ma ho scelto te, avrò sempre scelto te.» rispose.
Il suo sorriso fu contagioso, lei sorrise di rimando ed avvicino le proprie labbra alla sue; si persero in un altro dei loro baci, uno dei numerosi baci di cui quella giornata fu spettatrice, un altro di quei baci che sembravano sempre diversi ma che in fondo erano sempre gli stessi...proprio come loro.
E Liam il giorno dopo sarebbe andato via, sarebbe andato al college ed avrebbe iniziano una nuova vita ma aveva scelto lei, quindi cosa importava?
Non importava quanto sarebbero stati lontani, quanto quei piccoli baci gli sarebbero mancati, quando i loro semplici contatti, le loro mani intrecciate, i loro respiri fusi tra loro sarebbero stati dei lontani ricordi. Erano Liam ed El. Lo erano quel giorno, l’uno accanto all’altro, lo sarebbero stati l’indomani, l’uno lontano dall’altra.
Non vi era niente di più importante, in quel momento, perché lui aveva scelto lei e lei aveva scelto lui.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: EarthquakeMG