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Autore: Whity    14/12/2012    2 recensioni
[Daddies!Klaine]
Una raccolta di momenti più o meno lieti della famiglia Anderson-Hummel, non necessariamente in ordine cronologico. Di quando - insomma - figli, scuola e piccoli problemi di cuore entrano a far parte del quotidiano.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Sebastian/Thad
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kurt stava preparando la cena, mentre attendeva il ritorno degli “uomini di casa”, quando sentì la porta sbattere.
- Ethan vieni immediatamente qua! – la voce di Blaine era più alta del solito di almeno un’ottava.
Manco a dirlo, generalmente era lui il genitore meno permissivo…
- Lasciami in pace! – la voce del suo cucciolo era pericolosamente simile ad uno squittio – Sei cattivo! Ti odio! -.
Sospirando posò il coltello nel lavello e si diresse verso l’ingresso, dove trovò il marito con un aspetto decisamente alterato e il figlio con gli occhi pericolosamente lucidi e le guance tutte rosse.
- Si può sapere che sta succedendo, qui? – chiese quindi Kurt, con le braccia incrociate al petto e l’espressione accigliata di chi ne ha già sentita una di troppo.
Per tutta risposta, il piccolo Ethan indicò il padre con il ditino – era figlio di Kurt Hummel, nipote di Rachel-drama-queen-Berry… che altro poteva aspettarsi? – prima di inveirgli contro.
- Colpa sua – pigolò – E’ cattivo, e non mi vuole bene! Sgridalo daddy! – concluse prima di prendere il suo zainetto e correre verso la sua camera.
Blaine, ancora infagottato nel cappotto e col borsone da calcio del figlio in mano, non aveva proferito parola.
Il marito gli si avvicinò con fare preoccupato.
- Ehi – mormorò – cosa è successo, mh? -.
L’altro sospirò, prima di posare il borsone e sfilarsi il cappotto.
- Ha attaccato briga con un altro bambino, lo ha spinto senza motivo e pretendeva anche che non lo rimproverassi! – borbottò, prima di passarsi una mano tra i ricci scuri – Quel Thomas, Theodor o come si chiama non gli aveva fatto nulla, ma ad un tratto nostro figlio ha deciso di gettarglisi contro… -.
Kurt borbottò qualcosa, prima di passare un braccio attorno alla vita del marito.
- Magari è un compagno di classe con cui ha bisticciato nell’intervallo – concluse, prima di sorridere – e comunque io non ho ancora ricevuto un bacio…male, molto male Anderson… -.
Blaine sorrise a sua volta, prima di sfiorare le labbra del marito con le proprie.
Indugiarono in quell’abbraccio per qualche secondo, prima di dirigersi in cucina per finire di preparare la cena.
- Mi prenderesti il sedano? – chiese quindi il biondo, sorridendo al marito.
Questi gli rivolse un espressione disgustata.
- Roba da modelle, bleah… -.
Tutto ciò che ottenne fu una scherzosa pacca sul sedere.
- Vedete di finire quello che avete nei piatti, invece! -.
 
 
Nella sua cameretta, Ethan si era raggomitolato sul letto.
I papà non volevano si gettasse lì sopra senza essersi messo una tuta – “Fuori è pieno di microbi, tesoro! Vorrai mica portarteli tutti nel lettino?! Poi di notte ti mangiano il naso!” gli dicevano sempre – ma in quel momento era troppo arrabbiato per pensarci.
Thomas lo aveva preso in giro, gli aveva detto quelle cose brutte e suo papà non l’aveva nemmeno difeso! Non era giusto, nossignore!
Nemmeno si rese conto dell’ingresso di suo padre Kurt, che dal canto suo sospirò nel vederlo ancora vestito con la tuta da ginnastica e le scarpe inzaccherate.
- Non avevamo detto che bisogna cambiarsi prima di sedersi sul letto, Ethan? – chiese quindi l’uomo con voce ferma ma sorprendentemente tranquilla.
- Via – pigolò il bambino, per poi stringersi al cuscino e arricciarsi maggiormente al suo orsetto – Vai via! -.
L’altro sospirò, prima di avvicinarsi al lettino e carezzargli un braccio, facendolo sobbalzare e raggomitolarsi ancora un poco.
- Piccolo, ascolta – iniziò con voce pacata – abbiamo stabilito delle regole, giusto? – il bambino annuì, premendo il viso contro il cuscino – Tu sei grande abbastanza per capire che bisogna rispettarle, quindi ora fili in bagno e ti sciacqui il viso poi aspetti papà e ci laviamo prima di cena okay? – concluse passandogli una mano tra i capelli – Guarda, sei tutto sudato!!! -.
Ethan cercò di sottrarsi al tocco del padre, tutto preso dalla sua lotta contro le figure genitoriali, ma Kurt non si scompose e lo afferrò di peso portandoselo in braccio.
- Non mi piacciono questi capricci Ethan – constatò, senza alzare il tono di voce ma ottenendo comunque tutta l’attenzione del piccolo – e non mi è piaciuto cosa hai detto a tuo padre. Quindi ora filiamo a fare il bagno e dopo mi racconti per bene cosa è successo. Chiaro? -.
Messo con le spalle al muro, il bimbo non poté far altro che annuire.
 
 
L’acqua della doccia era tiepida, mentre Kurt si preoccupava di sciacquargli i capelli senza che gli andasse la schiuma negli occhi.
- Ecco – mormorò l’uomo mentre avvolgeva il figlio nell’accappatoio blu che gli aveva regalato Cooper il Natale precedente – così va proprio meglio. Il mio ometto è tutto pulito – gli sfiorò la guancia con un bacio e lo prese in braccio per appoggiarlo sul piano in marmo in modo da poterlo asciugare per bene.
- Ascolta amore, io vado a finire di preparare la cena – sorrise quindi il genitore – tu rimani un secondino qui senza buttarti in terra, che arriva papà Blaine? -.
Il piccolo iniziò a dimenarsi.
- Non voglio – pigolava, mentre cercava di forzare le braccia paterne per scendere – Lui è cattivo, daddy! Non voglio ti prego! -.
Proprio in quel momento Blaine entrò nel bagno e si caricò letteralmente il bambino in spalla.
- Cattivo o meno, Ethan, non puoi rimanere tutto bagnato! Ti prenderesti un malanno e poi ti toccherebbero i punturoni che ti fanno tanta paura – concluse con un ghigno nemmeno troppo velato, sotto lo sguardo sconsolato del marito – Quindi ora ci andiamo ad asciugare per bene e mettiamo la tuta, chiaro? -.
Il bambino prese a scalciare pericolosamente, quasi lo avesse morso una tarantola.
- Cattivo! Cattivo! – continuava a gridare – Non ti voglio nella mia cameretta! Non puoi entrare! -.
Quando il padre lo depose sul letto e prese a tamponarlo con l’asciugamano, Ethan cercò per l’ennesima volta di scappare via.
Era cattivo e non gli voleva più bene, dopotutto, perché starlo a sentire?
Blaine lo riprese al volo e lo rifece sedere.
- Adesso, signorino, mi ascolti per bene – iniziò con voce decisamente più ferma – Non mi interessa se sei arrabbiato e vuoi fare il diavolo a quattro, ora tu ti farai preparare per la cena e ti comporterai bene, altrimenti finisci in castigo. E tu non vuoi finire in castigo vero Ethan? -.
Il bambino annuì con fare sdegnoso, prima di rassegnarsi a farsi aiutare dal padre.
- Voglio daddy – pigolò dopo qualche minuto di silenzio, tirando su col naso.
- Kurt! – la voce del moro attirò il marito che spense i fornelli e si accinse a salire le scale che lo separavano da marito e figlio.
In un attimo il biondo si trovò davanti un Blaine frustrato oltre il consentito ed un cucciolo con le lacrime – di nuovo! – lungo le guance. Si avvicinò e prese il piccolo tra le braccia, carezzandogli la schiena e cullandolo un poco.
- Cosa succede, tesoro? Perché piangi? – domandò con voce bassa, prima di sedersi sul letto accanto al marito.
L’interpellato strofinò ancora un po’ il viso contro la maglia del padre, prima di tirare su col naso.
- Papà non mi vuole più bene! – pigolò con voce querula – Adesso mi vende e compra Thomas perché vuole più bene a lui… - concluse stringendosi maggiormente al genitore.
- Amore perché dici queste cose? – continuò allora Kurt, spostandosi in modo da riuscire a sfiorare la mano del marito con la propria.
- Thomas è cattivo… - mormorò Ethan – Mi ha preso in giro e papà mi ha sgridato! -.
Blaine parve gelare sul posto.
- Cucciolo, ascolta daddy – esordì l’altro – papà non poteva sapere che Thomas ti ha preso in giro, perché tu non glielo hai detto, capito? Se non racconti cosa ti succede, come facciamo ad aiutarti? – sorrise di fronte agli occhioni verdi del piccolo, sgranati dalla sorpresa – E in ogni caso non si picchiano gli altri bambini, anche se non si comportano bene con te. Non bisogna farlo, intesi? -.
Il bambino annuì, prima di abbassare lo sguardo.
- Io non faccio più la pipì nel letto… - borbottò contrariato.
Blaine, che sino a quel momento era rimasto silenzioso, scoppiò a ridere in maniera del tutto incontrollata per poi stringere marito e figlio in un abbraccio soffocante.
- Sai, Eth… magari quel Theodor è solo invidioso perché bagna ancora il letto…  - buttò lì, sorridendo poi all’espressione estasiata del bambino che si sbrigò a districarsi dall’abbraccio dei genitori per correre poi in salotto e mettersi a saltellare attorno al tavolino.
- Thomas fa la pipì, Thomas fa la pipì – continuava a canticchiare, mentre improvvisava persino un balletto.
Al piano di sopra, Kurt si sporse verso il marito, prima di sorridere sulle sue labbra.
- Tuo figlio diventerà un teppista, me lo sento – mormorò, solo per il gusto di sentire l’altro sbuffare.
- Mio figlio??? -.
Dal piano di sotto, la voce del piccolo non tardò a farsi sentire.
- Daddy, perché c’è quell’affare verde?! A me non piace il sadano!!! -.
A quelle parole il biondo rafforzò la stretta attorno alla vita del marito, prima di borbottare:
- Appunto -.
 
 
NOTE dell’AUTRICE:
La mia prima daddies-klaine! ;)
In ogni caso, questa sarà più che altro una raccolta di piccoli momenti più o meno felici che vedranno protagonisti Blaine, Kurt, a volte Sebastian e il piccolo Ethan. :)
Spero vi sia piaciuto e alla prossima!!!
   
 
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