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Autore: _Giulii    14/12/2012    1 recensioni
Una lacrima.
Due lacrime.
Tre lacrime.
Andai avanti cosi per ore intere, scrivendo frasi all’apparenza giuste che a me suonavano tanto come una frase fatta e presa da qualche film a lieto fine. Il film dove lei gli confessa tutto e lui subito la baciava e gli diceva di amarla come non mai e che quel figlio sarebbe il coronamento del loro amore.
Stronzate,erano tutte stronzate. La vita non è come un film d’amore.
Buttai quel foglio all’aria, per poi stendermi sul divano e scoppiare a piangere di nuovo, piangere come non avevo mai fatto,tirando anche qualche pugno al cuscino per sfogarmi, per poi ricadere nel baratro delle lacrime, un baratro sempre più buio e profondo, senza via di uscita. Continuai cosi per tanto fin quando, stanca, mi addormentai
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tamburellavo le dita nervosamente sulla mia coscia mentre sfogliavo disinteressata una rivista di gossip. Alzo gli occhi da quel giornale e mi guardo intorno. La clinica del Dr. Smith è parecchio carina: Soffitti alti e bianchi,come i muri e il pavimento ricoperto da un parquette chiaro, era una stanza molto luminosa. Con me c’erano due ragazze,una avrà avuto circa 4-5 anni in più di me e un pancione parecchio evidente. La seconda era accompagnata da un ragazzo, anche lei aveva un po’ di pancia,meno evidente della prima. –Rossi?-  Ritornai sulla terra dal mio stato di trance momentaneo e segui il dottore nella seconda stanza. Mi fece segno di sedermi sul lettino e fu quello che feci. –Allora…Micol?- Annui flebile,ero ansiosa,parecchio ansiosa. –Come mai è qui?­- -Emh,sa… penso di essere incinta- -Fare un ecografia è la cosa migliore,si alzi la maglietta- Mi alzai la maglietta leggermente larga e notai per la prima volta un velo di pancia. Persi un battito cardiaco. Non potevo essere incinta. Tra tre giorni Louis sarebbe tornato dal tour di un mese e che cosa gli avrei detto.   “Ciao Lou,sai prima che tu partissi per il tour mi hai messo incinta” Insomma,aveva solo 21 anni ed era presto per prendersi un impegno del genere. Cosa avrebbero detto i manager? E i ragazzi? E soprattutto Lou? I manager con le loro idee avrebbero sicuramente allontanato Lou da me,perché quel probabile figlio avrebbe rovinato la sua carriera. Sarei stata costretta a crescere quel figlio da sola e ogni mese mi avrebbero mandato un assegno. Una lacrima solcò solitaria il mio viso –Signorina tutto bene?- chiese il dottore,spaventato forse dalla mia reazione. Annui debole e il dottore appoggiò quel aggeggio sulla mia pancia. Trattenni il fiato per svariati secondi mentre il dottore muoveva quella cosa sulla mia pancia –Lei è indubbiamente incinta- disse il dottore staccando gli occhi dal monitor per guardarmi. Il cuore mi si bloccò, il respiro mi si faceva sempre più corto. – I-in-Incinta?- Chiesi balbettando sbarrando gli occhi –Si vede- Disse indicando un punto sul monitor –Ma come fa a capire è indecifrabile quel monitor con tutti quei cerchi senza senso- -Signorina sono 8 anni che faccio questo mestiere,ormai so decifrare quei cerchi- Mi porse un pezzo di carta che mi passai sulla pancia e abbassai la maglia, mi diede l’appuntamento per la prossima ecografia. Mi alzai dal lettino con le gambe che tremavano e mentre uscivo entrò la ragazza accompagnata da un ragazzo mano nella mano. Forse io e Lou non potremmo mai essere cosi. Gli occhi iniziarono a pizzicare, segno evidente che stavo per scoppiare a piangere. Mi sedetti pesantemente su quei divanetti e sfilai l’anello che Lou mi regalò qualche settimana prima per il nostro 2° anniversario. Lo rigiravo nervosamente fra le mie dita finche non lessi quello che c’era inciso dentro “Micol & Louis”.
 Una lacrima.
Due lacrime.
 Tre lacrime.
Scoppiai in un pianto isterico tra lacrime, singhiozzi e imprecazioni strozzate. La ragazza al mio fianco mi guardo spaventata, si avvicinò e mi abbracciò,senza un valido motivo, ma quello fu il più bell’abbraccio di sempre. Senti qualcosa muoversi nella sua pancia e ciò non fece diminuire il mio pianto. Si staccò da me e raccolse l’anello caduto per poi mettermelo nella mano e chiuderla in un pugno saldo –Chiunque sia questo Louis, lui ti ama e non ti lascerà per il pargoletto che c’è qua dentro. Questo è il mio numero, se hai bisogno non aver paura a chiamarmi- Mi porse un foglietto con un numero e il suo nome. Lo misi in tasca e gli sorrisi per poi rimettermi l’anello al dito e uscire dalla clinica.
 Tornai a casa e decisi di prepararmi il discorso che tra tre giorni avrei fatto a Lou
‘Ciao Lou, ti devo dire una cosa importante: Sono incinta’
‘Ciao Lou, ti devo dire una cosa importante: Sono incinta’      No, troppo diretto
‘Lou, ti piacerebbe aver un bimbo che ti scorrazza per casa? Spero di si, perché sono incinta’
Lou, ti piacerebbe aver un bimbo che ti scorrazza per casa? Spero di si, perché sono incinta’   No,non ci siamo
Andai avanti cosi per ore intere, scrivendo frasi all’apparenza giuste che a me suonavano tanto come una frase fatta e presa da qualche film a lieto fine. Il film dove lei gli confessa tutto e lui subito la baciava e gli diceva di amarla come non mai e che quel figlio sarebbe il coronamento del loro amore.
Stronzate,erano tutte stronzate.                                           La vita non è come un film d’amore.
Buttai quel foglio all’aria, per poi stendermi sul divano e scoppiare a piangere di nuovo, piangere come non avevo mai fatto,tirando anche qualche pugno al cuscino per sfogarmi, per poi ricadere nel baratro delle lacrime, un baratro sempre più buio e profondo, senza via di uscita. Continuai cosi per tanto fin quando, stanca, mi addormentai.
***
The day after
Mi sveglio per il rumore della suoneria del telefono che annuncia l’arrivo di un messaggio. Prendo il cellulare ed apro il messaggio “Buongiorno piccola. Spero di non averti svegliato. Domani tornerò verso le 15:30. Ti amo xxxLou” Un crampo allo stomaco. Meno di 48 ore e il nostro amore sarebbe andato a puttane. La giornata è iniziata bene. Non rispondo al messaggio e mi guardo intorno: Fogli accartocciati ovunque, cuscini sparsi per il soggiorno e la scatola di pizza di ieri ancora sul tavolo. Tutto questo accompagnato da piume che svolazzavano qua e là. Guardo l’orologio: erano le 10:50. Mi alzo e inizio a pulire quel macello, preparandomi al fatto che Louis sarebbe arrivato l’indomani.
Riesco a finire di sistemare quel macello verso le 14:15 e mi stendo stremata sul divano, tempo due secondi e qualcuno suona al campanello. Sbuffo rumorosamente e mi avvicino lentamente alla porta. Abbasso la maniglia e… eccolo. – C-ciao L-Lou- dico balbettando, intanto nel mio stomaco dall’ansia c’erano dei panda che ballavano la conga. –Piccola- Dice avvicinandosi e baciandomi, forse l’ultimo bacio che avrei ricevuto
‘Cervello smetti di pensare ste stronzate’
-Non sei felice di vedermi?- Dice guardandomi spaventato dalla mia faccia ‘Bè, se tu sapessi quello che ho qua dentro lo capiresti’ –No, sono solo stupita, non avevi detto che tornavi domani?- Dico, facendo un sorriso falso. –Si ma volevo farti una sorpresa- Dice per poi ridarmi un bacio. Entra in casa e appoggia le valigie vicino la porta. Mi prende un braccio e mi porta sul divano, per poi farmi avvicinare a sé e fami accucciolare. –Mi sei mancata tanto- dice dandomi un bacio sui capelli –Anche tu- rispondo dandogli un lieve bacio sulle labbra –Ti amo Lou- -Anchio piccola-. –Non mi lascerai mai,vero?- Chiesi alzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi –Mai piccola,mai. Ti amo e nessuno mi costringerà a lasciarti, nemmeno i manager- Scoppiai a piangere mettendo il mio viso sul suo petto, singhiozzando continuamente, finchè lui non mi prese il viso fra le mani e mi fece rincontrare i suoi occhi –Micol, cosa è successo? Non mentirmi ti prego- - I-io sono i-in cinta- Sussurrai l’ultima parola ­–Mi non ho capito l’ultima parola- -SONO INCINTA-  Urlai quasi,ma ero a un filo di rasoio fra l’infarto e il coma vegetativo. Lou ha sbarrato gli occhi, cosa abbastanza prevedibile. Si alza senza dire niente prende un foglio e una penna, si siede sul tavolo in cucina e scrive qualcosa sul foglio. Bene stava per lasciarmi un insulsa lettera di scuse per la sua immaturità, che mi avrebbe mandato dei soldi mensilmente per mantenere nostro figlio, poi avrebbe preso le sue valigie e se ne sarebbe andato da qualcuno.
‘Cervello, smettitela di farti queste seghe mentali. Con affetto Micol’
Louis torno a sedersi vicino a me sempre con il foglio e la penna tra le mani. –Se è femmina la possiamo chiamare Hope?­ Hope Tomlinson suona bene no?  - Mi avventai sulle sue labbra per dargli un bacio. –Quindi non mi lascerai?- -Piccola, te l’ho detto prima. Non ti lascerò mai- Sorrise, il più bel sorriso della mia vita. –Ma è un maschio o una femmina?- -Lou non si può sapere ancora- Sorrisi anch’io, questa volta un vero sorriso
Forse la vita era come un film d’amore.                                                                            Un bellissimo film d’amore   
Angolo Autrice  
Buongiornoo.
Allora devo dire che questa OS ha una storia lunga.
L'ho iniziata a scrivere quasi un mese fa, un giorno in cui ero particolarmente alterata (infatti alla fine doveva andare a finire male).
Poi l'ho lasciata perdere fino a due giorni fa, quando l'ho ritrovata sul pc. Ieri poi ero particolarmente felice, quindi è andata a finire bene
Mi rivolgo alle lettrici, pregandole di lasciare una piccola recensione *si mette in ginocchio*
Ora vi lascio. Baci 
  
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