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Autore: Catnip_sissi    14/12/2012    2 recensioni
Fu in quel momento che accadde. Che lo vidi per la prima volta. O forse fu lui a vedere me. Mi fermai per prendere aria e cacciai fuori il telefono per mandare un messaggio a Claire quando una moto sbucò dal nulla e risciò di investirmi. La inforcava un ragazzo vestito con dei jeans scuri, un cappotto di pelle e una casco nero e rosso. Inchiodò giusto in tempo. Mi urlò di spostarmi ma non mi mossi. Ero scioccata.forse vide le mie lacrime. Allora lui tirò fuori un altro casco nero e bianco e me lo lanciò al volo. Per non prendermelo in testa lo afferrai e lui mi tese una mano. Non so perché l’afferrai. Dopotutto era uno sconosciuto a viso coperto. Ma non ci pensai 2 volte e salii sulla motocicletta aggrappandomi forte alla sua schiena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte Hutchers! ecco qui il secon do capitolo come promesso, dopo 2 recensioni. per il terzo volevo mettere lo stesso traguardo, anche per capire cosa vi piace di più e cosa vi piace di meno così da poterlo scrivere adatto ai vostri gusti :) ho cercato di farlo più breve perchè mi sono accorta che il primo è troooooooooooooppo lungo... bè detto questo, buona lettura! 

Mentre sgusciammo tranquilli nel traffico ,realizzai cosa avevo fatto. Ero salita su una moto. Di uno sconosciuto. Lo stavo stringendo forte. E.. e.. e caspita che fisico che aveva. Nonostante il giubbino di pelle sentivo chiaramente i suoi muscoli contrarsi mente guidava e arrossii, felice di essere dietro di lui così da essere nascosta. Non mi accorsi dove parcheggiò fin quando non entrammo in un lussuoso Hotel. Oddio non è che si è fatto un’idea sbagliata di me? Può darsi. Respirai a fondo. Dovevo parlargli. Ma come? Procedeva filato verso gli ascensori. Quando fummo soli al loro interno mi tolsi il casco intero che mi aveva coperto tutto il tempo il viso.
Lo guardai, curiosa di scoprire l’aspetto del mio salvatore misterioso.
Però con mio stupore rimase col casco. Si diresse verso gli ascensori ed entrammo. Feci per guardarmi allo specchio e rimasi quasi scioccata. Davanti a me c’era un’anonima ragazza di 17 anni, con un’espressione stravolta in viso. Mano nella mano ad un ragazzo. Un ragazzo che aveva ancora il casco e che cominciava a spaventarmi.
Quando le porte dell’ascensore si aprirono vidi l’attico splendido di un hotel. . Era riccamente decorato con mobili d’epoca,tessuti ricamati finemente, e una moquette così spessa da poterci dormire su. Il tutto era di colori caldi che andavano dal pesca  al bordeaux. Quando capii dove si stava dirigendo mi bloccai. Stava andando verso la camera da letto. Devo andarmene via da qui, pensai tra me e me. Lui si voltò e mi disse, indicandomi un divanetto stile cinquecentesco - Sorry Miss. Vuoi aspettarmi in corridoio? Ho bisogno di one minute.
Io lentamente gli risposi –no grazie. Devo andare poco lontano da qui e non voglio disturbarti più di tanto-
Così, liberatami della sua mano che stringeva la mia mi affrettai ad andare verso le porte dell’ascensore. Mentre si aprirono  mi chiese come mi chiamavo. Glielo dissi proprio mentre la porte si chiudevano. Non so perché. Vuoi perché ero stanca e non volevo sembrare irriconoscente.
Vuoi perché ero stata delusa da Tom e volevo rifarmi.
Vuoi perché mi attraeva e sentivo di attrarre lui.
Oppure solo perché ero pazza e incosciente. Può darsi.
Quando andai giù nella hall decisi che, se dovevo essere rintracciata er meglio fare le cose per bene. Andai alla reception e l’addetta mi squadrò dalla testa ai piedi con espressione scettica. Il messaggio era chiaro. Questo non è il porto per te carina.
-mi scusi signorina-cominciai incerta – nell’attico adesso sta un ragazzo e….-
Lei mi bloccò subito e la sua espressione si fece subito esasperata. - Uffa ancora un’altra! Non puoi salire basta!
Io la interruppi. –No no, non voglio salire. Se chiedesse di me potete riferirgli un messaggio? Da parte di Nina. Capirà.- e le diedi i foglietto che avevo scritto (e torturato) in ascensore. Sopra c’era scritto:
 
Ciao ragazzo misterioso. Sono Nina.
Sto all’hotel Duomo, stanza 133.
Se vuoi puoi trovarmi li domani sera Vorrei ringraziarti e scusarmi per come sono scappata.

 
Mi guardò e poi guardò il foglietto chiuso. Poi annuì. E aggiunse- glielo darò solo se chiede di lei quindi non ci speri troppo-. Detto ciò non mi degnò piu di attenzione.
 
Arrivai all’albergo che era ormai ora di cena e sgusciai al piano di sopra per darmi una ripulita.
Dopo cena raccontai tutto a Claire e Chantal. La mia euforia era alle stelle. Sembrava uno di quei romanzi rosa che avevo letto in passato. Quello della ragazza che incontra per puro caso un ragazzo misterioso. La differenza era che questo ragazzo non mi avrebbe contattata quasi sicuramente.
Perciò, dopo essere rimaste sveglie fino alle 2, io non ne volli piu sapere e mi addormentai.
Ma ancora non sapevo di essermi sbagliata. La mattina dopo mi svegliai con calma e mi vestii tranquillamente Indossai un comodo jeans e una maglia stile hip-hop. Quando scesi per l colazione, sentii l’impiegato alla reception che parlava con Lucrezia.- lei è la signorina Nina?-
E Lucrezia con il suo solito modo di fare altezzoso rispose- no bleah. Una così- e si indicò- può mai essere scambiata per una cosa tanto insignificante?- e indicò me che ero apparsa accanto a lei. Allora il ragazzo mi porse una busta nera, e mi disse – sono passate ieri sera poco dopo che lei è arrivata e hanno consegnato questa-. Solo per il fatto che Lucrezia sbavava per la curiosità era una bella notizia.
Salii di corsa le scale ed andai in camera per aprirla.
Quello che c’era all’interno mi lasciò basita.
 
Si invita la gentilissima signorina
A partecipare in data 8 Aprile
Al gran Galà nero e bianco
Che si terrà nel Grand Hotel La Scala alle ore 19.00

 

E dentro c’era un altro fogliettino ripiegato.
Accompagnami per favore. È una scocciatura andarci da solo.
Il ragazzo misterioso.
Ps: non preoccuparti se non sai cosa indossare. Ti manderò qualcosa di appropriato.
Pps: tranquilla prima a poi mi presenterò. Questa firma è ridicola.

 
Detto questo rimasi senza parole. Non so cosa spinse le mie gambe ad alzarsi e camminare verso la porta e andare nella stanza della Prof. Ma fatto sta che le dissi che mi sentivo svenire e che avevo bisogno di restare in albergo.
Sapevo gia che lei odia prendersi cura degli alunni e non si offrì per restare con me; in compenso però fece rimanere claire che mi fu di grande compagnia. A mezzogiorno preciso bussarono in camera. Io mi tuffai sotto le coperte pronta a nascondermi, ma quando Cle aprì la porta c’era una cameriera con un pacco in meno. Era molto voluminoso quindi balzai giù dal letto per aiutarle a portarlo dentro. Sopra c’era solo una scritta. Per  Nina. Urgente.
Lo aprii senza emettere alcun suono ma quando il contenuto fu libero da imballaggi un gridolino di stupore mi uscì involontariamente.
Dentro c’era un bellissimo vestito nero. Era un vestito modello orientale, con la chiusura alla coreana. Era un tubino, con 2 grandi spacchi laterali, che servivano a rendere il vestito meno serioso. Il tutto rifinito in raso bianco. Le scarpe erano splendide. Decolletè nere in raso, con un discreto fiocco sin raso bianco sul lato e un tacco altissimo. La pochette era abbinata alle scarpe. Una favola. Attaccato al vestito c’era l’ennesimo biglietto del mio amico misterioso.
Vengo a prenderti per le 18.30. fatti trovare fuori dall’albergo.
Ale 4 iniziai a prepararmi, in presa alla frenesia. Cle i acconciò i capelli in un’ elegante chignon morbido e alle 18.25 scesi giu.
Doveva avere un tempismo perfetto altrimenti la prof mi avrebbe beccata. Intanto ci avrebbe pensato Cle a coprirmi.
Lui arrivò puntuale con una bella macchina sportiva argentata metallizzata.
Mi fece salire e finalmente potei guardarlo in faccia per la prima volta.
Era bello, con la carnagione chiara, i capelli castani tenuti corti. Gli occhi non li vidi perché era troppo buio.
Quando mi guardò mi raggelai. L’avevo gia visto. Gia lo conoscevo. O meglio. Sapevo chi era, il suo nome di battesimo e tutta la sua biografia.  si presentò.
-Ciao Nina. Finalmente metto fine a quelle firme ridicole- Mi tese la mano e disse- sono Josh. Josh Hutcherson.
  
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