Jimmy P.O.V
La neve scivolava lungo il parabrezza della macchina, respirai lentamente quel freddo.
Erano anni che a Huntington la neve non toccava terra , era bellissima. Entrai in casa e venni accolto dal solito profumo di biscotti. Sorrisi e corsi in cucina, la trovai li, indaffarata come a solito. Volava come una scheggia da una parte all’altra della cucina. Quanto mi era mancata
“Mamma” sobbalza e si gira verso di me mostrando il sorriso che mi è mancato tanto
“JIMMY!” gli occhi brillavano e il sorriso si fece sempre più grande. Mollò tutto quello che aveva in mano e corse ad abbracciarmi
“Quanto mi sei mancato”
“Anche tu mamma, anche tu” la strinsi di più a me , assaporai il suo profumo mancato in questi mesi
“Come stai? Tutto bene? E la scuola? Eh? Come va? Dimmi che stai facendo il bravo, ti prego dimmelo” scongiurò
“Certo mamma sto facendo il bravo” sorrisi e la portai in salotto a farle conoscere Rose
“Mamma, lei è Rosaline. Rose, lei è Mamma” le presentai e un luccichio scoppiò negli occhi di mia madre
“Oh cara è un vero piacere conoscerti, vieni con me. Ti faccio vedere la camera degli ospiti e dove starai”
Okay, in quel momento avevo paura di mia madre. E se gli prende uno schizzo assassino e uccide Rose?
Non voglio pensarci.
“Oh, lei è molto gentile Signora Sullivan“ Rose seguì mia madre che in poco tempo scomparirono lungo le scale. Intanto suonarono alla porta. Me lo sentivo, era lui. La mia donnaccia. Lui che in questi mesi non ho fatto che pensare tutto il tempo, andai ad aprire lentamente la porta e mi si presentò un figura alta incappucciata da capo a piede, un filo di matita negli occhi e mezzo mozzicone di sigaretta ormai finito
“STRONZONEEE”
“PUTTANACCIA”
“JAMES!” urlò mio padre
“SCUSA” prendo il giubbotto e senza pensarci mi fiondo direttamente su di lui facendolo cadere sulla neve
“Cristo quanto mi sei mancato” dico stringendolo a me
“Ti prego adesso non ti mettere a piangere”
“Tranquillo, non sono Zacky che per un cucciolo di cane gli scendono i lacrimoni”
“Di che cosa stai parlando Owen?”
“Secondo me in quel collegio si fanno di canne, non l’ho mai visto così ipereccitato” riconosco quelle voci, alzo lo sguardo che fino ad un attimo fa puntava gli occhi di Brian e li vedo. Zacky vestito come un drogato elegante e Johnny, beh lui era Johnny. Un nano scalmanato mezzo drogato a cui voglio bene.
Mi alzo dal corpo ormai congelato di Brian e corro ad abbracciarli
“Ragazzi mi siete mancati tantissimo “ li stringo a me senza lasciarli scappare
“Johnny, dobbiamo andare anche noi in collegio. Li vendono roba buona” risi come un coglione e, mi lascia andare ad un altro abbraccio
“No seriamente Jimmy, che cazzo ti vendono li? Voglio venire anche io” dice Johnny prendendomi per le spalle che inizia a scuotere energeticamente
“Dimmelo cristo, sono tre giorni che non fumo”
“Niente Johnny, sono solo felice”
Rientrammo dentro, mio padre aveva acceso il camino. Mentre mia madre era ancora intenta a fare il terzo grado a Rose
“Ehm mamma?” si girò e sorrise
“Tutto bene?”
“Certo, tutto bene. Rose è così una cara ragazza. Oh salve ragazzi, bene vado a preparare la cena “ dice con voce acuta e sparisce dietro la porta della cucina.
Sposto lo sguardo su Rose, punta gli occhi al pavimento. Di sicuro ha paura di mostrare i suo occhi. I ragazzi la puntano cercando il suo sguardo. Passo un braccio dietro la sua schiena e la cingo a me
“Lei è Rosaline, ma potete chiamarla Rose. Loro invece sono Zacky, Johnny, e Brian” lo sguardo ancora abbassato, inizia a giocare freneticamente con le dita
“Led Zeppelin, vecchia scuola” dice Brian
“Ehm”- alza lo sguardo – “Si vecchia scuola “
La guardo, è la prima volta che la vedo vestita così. Una maglia nera e la scritta –Led Zeppelin- in grande sulla maglia. Pantaloni stretti e leggermente strappati accompagnati dai soliti anfibi polversoi.
Sposto lo sguardo sui ragazzi che rimangono abbastanza basiti dai suo occhi. Sono grigi, totalmente grigi e belli. Gli sussurro nell’orecchio, la vedo rabbrividire e mi dirigo verso camera mia
Non è cambiato niente, ogni cosa al suo posto. L’unica cosa diversa e che è pulita. E possiedo anche un pavimento. Woow. Velocemente svuoto la valigia e ritorno nei miei vecchi vestiti. Ultima sistemata ai capelli biondicci e scendo le scale. Vacanze lunghe e di sicuro difficili. Mi faccio coraggio ed entro in salotto, l’aria diventa insopportabile quando incrocio lo sguardo di Matt.
Cosa ci fa qui!
ECCOMIII DONZELLEE!!
Scusate per il ritardo. Ma c'è voluto tempo per scriverlo D:
Ho passato l'ultima settimana ad autogestirmi a scuola (?)
Che poi abbiamo giocato a picchiarello per una settimana intera c.c
Cooomunqe, il capitolo non è il massimo. Mi dispiace DD:
Speravate qualcosa di più ma vi ritrovate con questa coosssaa (?)
Vabbuò, ci vediamo al prozzimo capitolo °3°
Baci
Domino<3