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Autore: Usherette    14/12/2012    3 recensioni
"Non ci si può arrendere. È come smettere di vivere. E io, finché avrò delle persone care accanto a me, non mi arrenderò mai. Così ho deciso quel giorno."
"Dopotutto siamo in guerra con il forte impero romano, l'invincibile impero romano, quello a cui i suoi stupidi avversari, che sperano ancora in una vittoria, non si sono ancora arresi. E io sono una stupida. Sì, una grande stupida. Ma una stupida con una fottuta voglia di vivere e di non arrendersi."
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passati tanti anni da quando dovetti fuggire da Roma. Una decina. Sì, davvero tanto tempo, ma mi sembra come se fosse accaduto tutto ieri.
Era stata una cosa improvvisa: fino a qualche mese prima non ci mancava niente nella nostra villa nella periferia di Roma. Era appena tornato il console dalla guerra, che come solito era stata vinta da noi. Dopotutto tutti sanno che contro i Romani non si può nulla, dovrebbero farci l'abitudine.
Ma no, ancora non si sono arresi. Prima trovavo fosse una cosa stupida, ma ora mi rendo conto che non è affatto così.
Non ci si può arrendere. È come smettere di vivere. E io, finché avrò delle persone care accanto a me, non mi arrenderò mai. Così ho deciso quel giorno.

Allora, dicevamo, era il giorno del ritorno di Silla: era finalmente riuscito a sconfiggere quel rompiballe di Mitridate (era ben la seconda volta che ci faceva guerra e a causa sua ci furono non pochi problemi in città per decidere che generale mandare in guerra. Ma dico io, litigano per poter andare a combattere? Bah, questa è una delle cose che forse non capirò mai). Ecco dicevamo, Mitridate. A causa sua ci fu molto movimento a Roma: per diverso tempo vi furono più soldati che cittadini. Ah, e se la prendevano comoda loro. Quei mercenari schifosi: non si limitavano a essere pagati dallo stato (e quindi da noi poveri cittadini), ma pretendevano anche di poter fare da padroni. Certo, come populares è ovvio che mio padre sia sempre stato d'accordo con le decisioni prese da Mario, ma quella di dare uno stipendio a ogni membro dell'esercito mi sembra una gran cazzata. O meglio, all'inizio a tutti sembrava una cosa buona: finalmente mio cugino Ace si era potuto arruolare, come aveva sempre sognato.
Era diventato centurione: non male, non male. Si è sempre saputo che era un grande combattente. Ma questa è un'altra storia. Ora voglio raccontarvi di come, quell'inverno dell'82 a.C. dovetti abbandonare tutto.
Tutto.

Mario si lamenta che Silla va in guerra.
Allora si decide che andrà Mario.
Silla marcia su Roma (tutti i mercenari si approfittano della locanda che gestiva mio padre).
Mario (“quel codardo” a detta di mio padre; è stata la prima e ultima volta che ho sentito mio padre lamentarsi di lui) scappa in Africa, lasciandoci a sfamare quegli schifosi fino a quando Silla parte in guerra. Sia ringraziato il cielo: non mi sono mai interessata alle faccende politiche, ma in questo periodo non se ne può fare a meno. Be' sta di fatto che mentre quel disgraziato è in guerra Mario torna e marcia anche lui su Roma (non posso lamentarmi del suo esercito: Ace non approverebbe di certo). E qui un periodo di prosperità: mio padre compra un'altra villa, la nostra locanda fa affari e le stoffe di produzione greca di mio padre sono sempre più ricercate.
Ah non ve l'ho detto? Sono romana, o almeno, lo ero, ma sono nata in Grecia. La bella Grecia. Mi piacerebbe tornarci un giorno.. ma chissà come mai, ora non mi sembra proprio possibile, ora che tutto è finito.

E allora, dicevamo.. Vabbe', Mario muore, con grande rammarico di mio padre. Cinna si prende tutto il potere; un incompetente a detta di mio padre. Sì, anche secondo me.
Non ha saputo difenderci. Forse non ci ha nemmeno tentato. Nessuno potrà mai saperlo. Si dice sia stato ucciso dalle sue stesse truppe che andarono a fronteggiare Silla dal ritorno della guerra. Poi chissà... so solo che quando giunse a Roma Silla i nobili fecero festa, era tornato il loro leader.
E iniziò l'inferno.

Prima la dittatura. Poi una leggicciula, proprio: le liste di proscrizione. Non ho ancora il coraggio di pronunciare queste parole ad alta voce. Sono state la fine di tutto. Tutti noi populares fummo proscritti. No, non è una bella cosa. Non abbiamo vinto nessun premio, né abbiamo avuto privilegi. Essere proscritti significava solo poter essere uccisi in qualunque istante da chiunque. Essì, perché ucciderci non era più un reato. Anzi, si intascava pure una bella taglia. Eravamo considerati peggio di delinquenti, neanche avessimo fatto qualcosa di male, se non esprimere la nostra opinione e difendere i nostri diritti. E furono proprio i malviventi ad arricchirsi. Chi se non quelli che sono abituati ad aver a che fare con il sangue, a uccidere? Ovviamente anche i nobili non si fecero scrupoli: i beni di un proscritto morto erano messi all'asta. Le nostre case, la nostra locanda, tutte le nostre proprietà.. le stoffe di mio padre.. TUTTO.

Non ci rimaneva nessun'altra scelta che scappare.


Angolo dell'autore
Be' che dire.. Questa è la mia prima FF e mi rendo conto che il primo capitolo non sia il massimo, in quanto con contenuto per lo più storico.. Però, bhe, è pressochè necessario per introdurre un po' l'ambientazione e tenete conto che l'ho scritto nei giorni precedenti alla mia verifica di storia, quindi volevo rendere partecipe qualcun altro delle mie sofferenze ahahahah :3
Come si sarà intuito dal titolo e dal primo capitolo, troviamo i Mugiwara nell'epoca romana ed è Nami che fa la narratrice in prima persona (per chi ancora avesse dubbi, visto che mi sono accorta solo alla fine che non l'avevo neanche nominata *ma dopotutto io sono quella che fa i biglietti per natale senza firmarsi convinta che si riconosca che sono io v.v*)
Devo dire che, siccome sono andata un po' più avanti coi capitoli della ff prima di pubblicarla (soprattutto per vedere se la mia "vena artistica" si sarebbe esaurita dopo poco :P), è più difficle di quanto pensassi scrivere in prima persona D: (fatemi sapere se la cosa vi infastidisce, ma a me sembra che scritto così renda di più)
Che dire, spero di avervi incuriosito almeno un pochino e che andiate avanti a leggere.. ù.ù
Possibilmente recensite, mi sarebbe d'aiuto, anche solo un piccolo commento sul capitolo :3

(sinceramente su world mi sembrava moooolto più lungo, ma mi rendo conto solo ora che non lo è più di tanto.. anzi, neanche un po' >.< spero quindi non abbiate lamentele riguardo la lunghezza visto che ciò significherebbe rifare i primi 10 capitoli della FF :S)

Ah! Spero inoltre che avrete letto fino alla fine questo sclero post pubblicazione del primo capitolo della mia prima FF ^^

 

  
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