1. Don't worry I'm happy.

Il mio nome è Amalia e ho origini italiane, i miei si separarono appena naqui. Mio padre mise incinta mia madre e poi se la diede a gambe, ero un peso per lui che aspirava a diventare un'attore famoso e per questo ci lasciò.Ma non gli do tante colpe, mia madre è una poco di buono, e con questo le faccio un complimento.

Quando avevo soli 5 anni a casa mia c'era un via vai di uomini. Di ogni età. Lei è bella, questo non lo nego, è bella come il sole, con degli occhi verde smeraldo, i capelli biondi che le scendono ondulati lungo la schiena e un sorriso che toglie il fiato. Si sposò appena maggiorenne perchè non sopportava i suoi che la opprimevano, e non appena trovò il primo uomo disposto a sposarsi abbandonò casa e andò a vivere con lui, e nel giro di alcuni mesi era già incinta di me. Mio padre invece, beh che dire di lui... tre parole 'sesso,fumo e holliwood'

Diciamo che i miei erano due sballati che credevano di poter conquistare il mondo con lo scoccar delle dita, e forse proprio a causa di quest'assoluta convinzione ci siamo ritrovati in questa situazione.

Ricordo che una volta, quando avevo 16 anni, dovevo uscire col mio primo ragazzo. Lui era il capitano della squadra di Basket. William Elson, stava all'ultimo anno. Credetemi se vi dico che era il più bello della scuola. E come in ogni favola che si rispetti al più bello è sempre associata l'etichetta di 'più stronzo del mondo'. Ormai sono diventati sinonimi, se cerchi nel vocabolario la parola 'bello' ti esce tra i sinonimi anche 'stronzo'.

In ogni caso avevamo appuntamento presso la seconda panchina a destra nel parco di fronte la nostra scuola. Mi preparai e truccai come non avevo mai fatto in vita mia. Ero carina non lo nego. Quel giorno mi avrebbe presentata agli amici. Proseguivo verso il parco, erano le 6.45 avevamo l'appuntamento alle 6.30...una vera donna si deve sempre far aspettare.

Arrivai al parco, di fronte la scuola, la seconda panchina a destra e.... IL DESERTO. Non c'era anima viva, a parte un vecchietto che passeggiava col suo cane che faceva bisogni ovunque. Ma tralasciando i dettagli. Pensai che fosse in ritardo, e così aspettai. Mi misi le cuffiette all'orecchio e cerchai nella borsa il telefono. Un impresa ma alla fine lo trovai.

Ascoltai un pò di musica fino a quando iniziò a piovere, allora scoraggiata, mi diressi verso casa e avanzai anche il passo per evitare di inzupparmi. Per la strada corsi, arrivai sotto il portoncino di casa che avevo l'affanno. Presi le chiavi in borsa, altri 5 minuti sotto la pioggia per trovare la chiave giusta, una volta trovata la infilai, girai e come se fosse stata una cosa naturale andai in cucina e ignorai mia madre che stava facendo le sue faccende con un tizio sul divano, probabilmente non mi avevano proprio sentivo, e forse era meglio così. Arrivai in cucina e trovai una cosa che non avrei mai voluto trovare. Il cellulare di William poggiato sulla tavola. Subito corsi di nuovo in salone e iniziai ad urlare come una pazza. Riconobbero la mia voce.Mia madre alzò lo sguardo, lui no. Non ebbe nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia. Si alzò e mi venne vicino.

William:''No Emy non è come sembra......''

Lo guardai negli occhi, era tranquillo, per niente agitato, come se quella fosse stata una cosa normalissima,trovare il mio primo ragazzo a fare sesso con mia madre sul divano di casa mia. Quando poi lui nemmeno immaginava che quella fosse mia madre mentre lei sapeva che quello era il mio ragazzo.

Io:'Non ti far vedere mai più' dico quasi sussurrando e non ha nemmeno il tempo di rispondere che lo spingo fuori, insieme ai suoi panni. 

La colpa non era solo sua. LA COLPA ERA MIA MADRE. Si avvicinò a me e tentò di accarezzarmi la guancia, come faceva tutte le volte che combinava una stronzata, e credetemi erano tante. Senza pensare alle conseguenze, senza ritegno, senza paura le do uno schiaffo, giro le spalle e salgo in camera mia. Non le rivolsi la parola per circa un mese, ma a lei questo non cambiò la vita, tanto non era una novità che io e lei non parlassimo, non sapeva nemmeno a che scuola stavo.

E questo era solo per farvi capire che tipo di donna è mia madre. In ogni caso sono passati due anni da allora, si io ho 18 anni e sto all'ultimo anno di liceo artistico. Ho molti amici, ogni tanto c'è qualche festa, ci divertiamo, balliamo, ma da allora non sono riuscita più a fidarmi di nessun ragazzo. Come se quello che fosse accaduto con William mi avesse logorata dentro, mi avesse lasciato una ferita che solo Dio sa se si chiuderà o rimarrà aperta a vita. In ogni caso ho un sacco di amici e faccio parte della categoria medium. Nel senso che non appartengo ne agli sfigati, apatici che si isolano dal mondo intero, tanto meno al gruppetto di Cheerleader che sono conosciute in tutta la scuola per il loro alto livello di puttanaggine.

Inoltre ho un migliore amico, si chiama Louis Tomlinson, soprannominato Tommo, e diciamo che la nostra amicizia nacque in un modo molto strano.

Praticamente io e Tommo facemmo il primo anno di scuole medie insieme alla 'Reggio Emilia', poi lui fu costretto a cambiare scuola perchè fu sospeso più di una volta e per evitare la bocciatura andò al 'Sunshine' che si trovava molto lontano dalla vecchia, per questo perdemmo ogni tipo di contatto ma ogni tanto mi mancava, anche perchè alle medie avevo preso una piccola cotta per lui, ma roba da niente. Comunque i suoi anche sono divorziati ed una sera mia madre si presentò a casa con un signore, e dietro questo signore c'era Tommo. Mia madre ci disse di andare nella mia camera e di non scendere, non fidandosi ci chiuse dentro.Avevo una minima idea di quello che stesse accadendo giù ma vedere Louis dopo tre anni mi distrasse totalmente. Parlammo del più e del meno, guardammo la tv. Facemmo una lotta coi cuscini, dopo un pò Tommo si ricordò del mio Hobbie,la fotografia, e allora mi propose di andare in qualche luogo carino per scattare qualche foto. Eravamo chiusi dentro, e non c'era modo di uscire. Finchè a Tommo non venne la 'straordinaria' idea di scendere dalla finestra. Ecco, quella stronzata ci condusse in ospedale e a lui provocò un gesso alla gamba per 3 mesi mentre a me il gesso al braccio e qualche livido. Da quella sera diventammo inseparabili tanto che decidemmo di iscriverci alla stessa scuola, l'artistico.

Comunque tornando al presente vivo a Londra da quando sono nata di preciso a New Castle, sempre con mia madre e stavo leggendo, come mio solito fare in una giornata di pioggia. Seduto accanto a me c'è Tommo che invece studia perchè domani ha l'interrogazione di italiano, sui Promessi Sposi, sai che cosa bella.

Comunque annoiata da questa monotonia decido di riposarmi un pò e di preparare a me e Tommo due bicchieri di cioccolata calda. Mentre preparo la cioccolata mi distraggo a guardar il cielo e rimango incantata. Tutti quei lampi, seguiti da tuoni, sembrava un'orcestra con tanti fotografi che scattavano foto. Era uno spettacolo della natura. Decido così di immortalare quell'immagine. Corro a prendere la macchina fotografica e mi affaccio alla finestra. Allungo le braccia per avvicinare ancora di più la macchina fotografica al cielo, quando poi bastava mettere lo zoom, ma va bè. Grazie però alla mia ignoranza questa si bagna e mi scivola di mano, e con la fortuna che mi perseguita va a finire proprio in testa ad una persona. Un ragazzo, di preciso. Dà uno strillo, e a me viene da sorridere. Poi si tocca la testa e alza lo sguardo, mi vede, lo vedo, lo guardo, mi guarda. ERA STUPENDO.



SPAZIO AUTRICE

Hola Chico Como estas?
Ok basta. Comunque questa è un'altra delle 
tante idee-stronzate che mi *frullano* per la testa.
Spero vi piaccia e spero di trovare tante recensioni.
Un grande bacione da Voel. :)

Ps: se qualcuno trova un sito che parla di storie su Cristiano Ronaldo vi prego di farmelo sapere. Grazie, Ciauuus :)