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Autore: TheDarkLady97    14/12/2012    2 recensioni
A casa dei Petrova, una delle famiglie più ricche della Bulgaria, vivevano due sorelle: Stella e Katerina.
Katerina, scacciata dalla Bulgaria dopo aver concepito una figlia, col passare dei secoli perde la speranza di ritrovare la sua sorellina dispersa la notte del massacro della sua famiglia.
In realtà una maledizione imprigionò Stella in un sonno lungo 500 anni, e al suo risveglio, all'età di 10 anni, non ha memoria alcuna del suo passato.
Vive con la famiglia Gilbert, figlia del terzo fratello di John e Grayson Gilbert.
Tornata a Mystic Falls da sua cugina Elena, conoscerà Damon Salvatore...e la sua vita cambierà per sempre...E Katherine? Riconoscerà la sua amata sorellina persa secoli prima? Quale segreto si cela dietro la maledizione del sonno eterno di Stella? E Klaus?
Quali piani avrà in serbo per la giovane Petrova?
Damon/Nuovo personaggio.
È la mia prima fanfic, commentate in tantii!!!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hellooo!! Dopo tanto tempo sono finalmente arrivata al capitolo 9!! Wow, MIRACLE!! xDD Prima di iniziare a leggere voglio ringraziare le ragazze che recensiscono ogni capitolo e anche tutti coloro che leggono semplicemente questa storia o che l’hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate…GRAZIE A TUTTI! :3
Buona Lettura!! ;)
 

 

 Capitolo 9

Personality Change.

 
 
 


Erano passati tre giorni e Stella non dava segni di vita, giaceva immobile nel suo letto quasi come se fosse in coma.
Ed ogni notte, quando tutti dormivano, Damon  entrava nella sua camera per vederla.
Era più forte di lui, aveva fatto di tutto pur di starle lontano, ma era come una calamita; sapeva che il suo posto era accanto a lei e, aveva deciso che, appena si fosse svegliata, avrebbe fatto di tutto pur di farsi perdonare.
Socchiuse la finestra senza fare rumore e si avvicinò lentamente al letto in cui giaceva la sua amata guardando il suo dolce volto addormentato.
In quel momento, il vampiro si sentiva tanto il principe che andava a risvegliare la sua principessa con un bacio, desiderava tanto che fosse così, ma purtroppo quella non era una favola; era la realtà.
Si distese accanto a Stella e le accarezzò i capelli iniziando a parlare sperando che lo sentisse.
-Stellina…Cosa ti è successo? Q-quella non eri tu, quel mostro senza cuore non era la ragazza dolce e presuntuosa che ho conosciuto! Tu…sei la mia dolce Stellina, Ti amo! Ed è proprio perché ti amo che lotterò per riaverti…So di averti ferita, ma non posso fare a meno di amarti ogni giorno di più…Ti sfido a lasciarmi essere tuo, il tuo solo ed unico…Ti prego svegliati, amore mio!-
Piccole e silenziose goccioline salate percorsero il volto perfetto del vampiro dando inizio ad un pianto colmo di disperazione e paura.
Si, il fratello cattivo stava piangendo per amore, per un’umana.
Pian Piano, le accarezzò il dorso della mano destra e sfiorò le labbra carnose della castana.
 
Nello stesso istante, Stella, che dormiva priva di sensi, sentì un calore avvolgerle la bocca fino ad espandersi in tutto il suo corpo freddo e immobile come la pietra.
“Stellina, q-quella non eri tu! Tu…Sei la mia dolce Stellina…Io ti amo!”
Udiva una voce, qualcuno le stava parlando.
“Combatterò per riaverti! So che ti ho ferita, ma…non posso fare a meno di amarti ogni giorno di più…Ti prego svegliati, amore mio!”
Solo dopo essere rimasta ad ascoltare quella voce, capì che si trattava di Damon.
Lentamente, il calore si faceva sempre più intenso, riusciva a sentire qualcosa di morbido sfiorarle le labbra quasi come se avesse paura di romperle e avvertiva i muscoli del corpo risvegliarsi da un lungo sonno.
 
Al contatto con la castana, Damon percepì il calore di quelle labbra, dei brividi gli percorsero la schiena diffondendosi in tutto il corpo, un sapore di fragola mescolato al sangue si disperse nella sua bocca ed il profumo di vaniglia gli penetrò le narici.
Tutte quelle emozioni riusciva a provarle solo con lei, con Stella  e nessun’altra.
Dopo qualche attimo, staccò le labbra da quelle di lei e si rimise a fissarla con sguardo perso fin quando fu distratto dalla mano di lei che si muoveva lentamente.
Finalmente, Stella si stava svegliando e un sorriso ebete gli si stampò in viso.
Ma la felicità di quel momento fu distrutta dalla paura che prese il sopravvento nel moro.
Doveva andarsene prima che avesse aperto gli occhi altrimenti avrebbe potuto spaventarsi e avrebbe perso anche la possibilità di riconquistarla, così, se ne andò con super velocità vampiresca, lasciandola sola.
Stella aprì gli occhi adagio e iniziò a guardarsi intorno spaesata, sfiorandosi delicatamente le labbra dalle quali poco prima si era sprigionato tutto quel calore.
Dopo qualche momento di silenzio, riconobbe la sua stanza, capì di essere nel suo letto e si ricordò tutto quello che era successo in quei giorni fino al suo svenimento: Ricordava la rabbia, la tristezza, Damon, quella bambina che aveva il suo stesso nome, quella ragazza identica a lei, la casetta nel bosco e i suoi abitanti.
Si portò istintivamente la mano destra al cuore titubante mentre tutti i ricordi prendevano forma nella sua mente e dopo essersi ripresa si stese nuovamente nel letto e chiuse gli occhi addormentandosi.
 
 
Arrivato il giorno, Stella si svegliò tranquilla e, dopo essersi fatta una doccia e essersi vestita, scese al piano di sotto dove Jeremy, Elena e Jenna stavano cercando di fare colazione senza riuscirci.
-Mmm…Buongiorno!-Esclamò varcando la porta della cucina stiracchiandosi ancora un po’ assonnata.
Nel vederla, Elena sorrise felicemente e le corse incontro allegra, gridando come una pazza.
-STELLAAAA!! OH, Stella…Ti sei svegliata finalmentee!! Eravamo così in pensiero per te…-Disse tutto d’un fiato la Gilbert di Mystic Falls stritolandola in un abbraccio fortissimo, quasi soffocandola.
-Ehm..Elena se non ti stacchi morirò soffocata!-Scherzò lei facendo notare alla cugina la sua stretta troppo forte.
-Ops, scusami…-Continuò la castana sciogliendo l’abbraccio.
-Stella, sei sicura di sentirti bene??- Aggiunse Jenna avvicinandosi alla nipote per controllare da sé.
-Si, zia Jenna! Sto…bene…-Concluse la ragazza sorridendo gioiosamente.
In realtà non stava tanto bene, tutta colpa degli spiacevoli avvenimenti di quegli ultimi giorni, ma non voleva farglielo capire e, inoltre, aveva deciso di essere forte.
-Certo che sta bene! E ora…voi due non assillatela altrimenti si sentirà davvero male!!-Esclamò Jeremy poggiando la tazza di caffè, uscendo velocemente dalla cucina lasciando le due a bocca aperta.
-Beh, direi che vi ha proprio lasciate senza parole! AHAHAHAH…-
Stella guardava le due divertita, portandosi un braccio al ventre dalle tante risate.
-Non c’è niente da ridere…Non è affatto divertente!-Jenna lasciò anch’essa la cucina inseguendo il piccolo Gilbert, lasciando sole le due cugine.
Stella si avvicinò al tavolo sul quale vi era la colazione e si versò un po’ di latte nella tazza sotto gli occhi indagatori di Elena.
-Allora…Stai davvero bene?!-Si decise a parlare Elena bevendo un sorso di cappuccino.
-Si, Elena! Mi sento meglio…-Rispose con voce lieve la castana.
-Sai che..insomma, se…Puoi parlare di tutto con me!-Continuò la Gilbert di Mystic Falls poggiandole una mano sulla spalla in segno di incoraggiamento.
-Lo, so…-
-Bene…-Sussurrò infine Elena poggiando la tazza sporca nel lavello per poi raggiungere la porta con l’intento di andarsene in camera, ma fu fermata dalla cugina.
-Elena…-
-Si?!-Si voltò verso Stella curiosa e allo stesso tempo felice che avesse deciso di parlare con lei.
-S-sono…successe delle…cose…-Iniziò Stella un po’ titubante, non sapendo se dire tutto alla cugina oppure no.
-Cosa intendi per cose??-Chiese sedendosi sullo sgabello accanto a quello su cui era seduta Stella, guardando la cugina incuriosita e allo stesso tempo preoccupata.
-Beh…Ricordo perfettamente tutto quello che è successo! Ricordo di aver perso il controllo, non ero in me…Era quasi come se fossi controllata da una forza più potente che mi faceva fare delle cose orribili…Ricordo la brama di sangue che si era insinuata in me e ricordo esattamente quella forza sovrumana che possedevo…Ricordo ogni singolo momento in cui la voglia di uccidere si faceva spazio dentro me, quando per poco non uccidevo Damon…-La castana iniziò a raccontare spiegando in modo dettagliato tutto ciò che ricordava.
Elena ascoltava con attenzione cercando di trovare una qualche soluzione al problema della cugina, ma non le veniva nulla in mente.
-In più ricordo che mentre stavo male ho fatto un sogno stranissimo!!-Esclamò Stella incuriosendo ancora di più la cugina.
-Che sogno??-Le chiese frettolosa Elena.
-Beh, ho sognato una bambina che mi stava fissando…dopo un po’ è arrivata una ragazza che l’ha chiamata per nome e, stranamente, si chiamava come me!! E non è tutto…-
-Cosa c’è ancora??-Elena era sempre più preoccupata, dopo tutto quello che era successo ne aveva tutto il diritto.
-La ragazza che l’aveva chiamata era identica a noi…Parlavano di un gioco, di scappare altrimenti le avrebbero prese e non so che altro…All’improvviso, mi sono ritrovata in un bosco nel quale vi era una casa e la ragazza e la bambina volevano entrare per mettersi al sicuro, ma…la padrona di casa non voleva farle entrare e…-
-E??-
-E poi buio totale!! Non ricordo niente di quello che è successo dopo…L’unica cosa che so è che mi sono risvegliata nel mio letto…-Concluse la Gilbert di Miami.
-Stella, grazie…Grazie per esserti confidata con me!! Risolveremo insieme questo problema, non preoccuparti…-La rassicurò la cugina abbracciandola amorevolmente.
-Certo, El…Ma, detto questo, ehm…Quanto ho dormito??-Le domandò la ragazza interessata.
-Mmmh…Direi che hai dormito solo tre giorni!!-Elena sorrise nel vedere la faccia sconvolta della cugina.
-T-tre…G-giorni?!-
-Si, sono davvero pochi…Dormigliona!! Ora scusami ma devo andare da Stef…Ci vediamo dopo!!-La salutò la cugina sorridendo felice.
-O-OK…-
-Ah, un’ultima cosa…Domani iniziando le lezione, purtroppo le vacanze sono finite!! Se non vuoi andarci non farti problemi…-Le fece l’occhiolino la cugina uscendo dalla cucina per raggiungere l’abitazione del suo ragazzo.
Intanto Stella era rimasta sola in casa e decise immediatamente di andare a fare un po’ di jogging per scaricare la tensione e lo stress subito negli ultimi giorni, ma, soprattutto, prepararsi mentalmente per la scuola.
 
Il resto dell’ultimo giorno di vacanza passò in fretta e tutti fecero ritorno a scuola.
Subito dopo le lezioni, come la maggior parte delle volte, si diressero al Grill per pranzare tutti insieme e cogliere l’occasione per parlare di tutte quelle cose strane che stavano accadendo.
-Beh, direi che ci siamo tutti…-Iniziò Alaric guardando i presenti uno ad uno.
-Si, siamo tutti presenti professore!!-Esclamò Caroline divertita.
-Già! Beh, propongo di iniziare dal principio, cioè facendo un quadro della situazione…Elena, a te la parola!-Continuò Alaric mentre gli altri lo ascoltavano in silenzio.
-Ecco…Iniziamo dal fatto che Stella è identica a me, questo ci porta a due opzione: è la mia sorella gemella oppure è una terza Doppelganger…-
-Potrebbe essere vero che io e Elena siamo sorelle…-Aggiunse Stella portando tutti gli sguardi su di se.
-Cosa intendi??-Chiese Stefan curioso.
-Quando sono andata a Miami con…Damon…ho scoperto delle cose…Sono andata nella clinica in cui sono nata e non c’è nessun documento che conferma la mia nascita in quell’ospedale e in più…c’è dell’altro!! Ho trovato nella mia vecchia abitazione un atto di adozione che portava il mio nome e le firme dei miei genitori…-La castana spiegò passo per passo tutto quello che aveva scoperto facendo rimanere tutti a bocca aperta.
-Oh, Mio Dio!! Allora potreste davvero essere sorelle!!-Esclamò Bonnie guardando le due Gilbert sbalordita.
-Non ne siamo ancora sicuri, Bonnie…Avanti, proseguiamo con la spiegazione!-Disse Alaric dando nuovamente la parola ad Elena.
-Il secondo problema è la strana guarigione di Stella…Com’è possibile che sia guarita così in fretta dopo aver fatto un incidente d’auto quasi mortale senza l’aiuto del sangue di un vampiro??-
-Questo si che è un dilemma…-Jeremy cercava di trovare una risposta a quella domanda, ma non gli veniva nulla in mente.
-E infine c’è da risolvere il problema dei poteri da vampiro, della sete di sangue e…Beh, c’è da risolvere il problema Vampiro!!-Concluse Elena torturandosi le mani nervosa.
-Bene, questi sono i tre punti della situazione…Per risolvere il primo punto propongo di chiamare John Gilbert!!-Propose Stefan, sapendo che quell’uomo era l’unico a conoscere la verità.
-M-ma…Stefan non voglio avere a che fare con lui…-Controbatté la Gilbert di Mystic Falls cercando di trovare un’altra soluzione per evitare di telefonare al suo padre biologico che, in tutta sincerità, odiava.
-Non vedo nessun’altra soluzione, mi dispiace Elena! Dobbiamo chiamarlo e solo tu hai il suo numero…-Stella voleva a tutti i costi sapere la verità e non avrebbe permesso ad Elena di rovinare tutto solo per il fatto che lei e suo padre non andavano d’accordo.
Dopo qualche minuto di discussione per convincere la Gilbert, prese il cellulare e, una volta trovato il numero di John nella rubrica, cliccò sul tasto di chiamata e diede il telefono a Stefan.
In quello stesso istante entrò nel Grill Damon che, vedendoli tutti riuniti, si avvicinò curioso.
-A quanto vedo qui c’è una riunione a cui non sono stato invitato!-Esclamò il moro sarcastico.
Quando Stella sentì quella voce, le si ghiacciò il sangue nelle vene, iniziò a tremare per il nervoso e si morse continuamente il labbro inferiore segno della sua preoccupazione.
Alzò immediatamente lo sguardo e si trovò dritta in quegli occhi di ghiaccio che la stavano guardando rendendola ancora più nervosa di com’era già.
-Ehm…Ragazzi, io devo andare! Ci vediamo a casa…Avvertitemi quando scoprite qualcosa!-Li salutò Stella camminando il più velocemente possibile verso l’uscita senza voltarsi mai indietro, sapendo che gli occhi del vampiro erano ancora puntati su di lei.
Una volta arrivata a casa, si distese sul letto cercando di non pensare ai giorni precedenti.
Dopo un’ora, il telefono di Stella vibrò dandole segno che era arrivato un messaggio, così lo aprì per poi leggerlo.
“Tesoro, se vuoi raggiungici qui al Grill…Damon è tornato a casa!! :D xx Elena.”
Damon.
Quel nome rimbombava nella sue mente come un’eco, non scompariva mai.
Stella aveva cercato di odiarlo con tutta se stessa, ma, purtroppo, lui era riuscito a penetrarle fin dentro le ossa, sotto la pelle, dentro il cuore e nell’anima.
Non era uno di quei ragazzi che lei sfruttava, lui era il suo vero amore.
Cercava di convincersi che quell’amore era sbagliato, era solo un errore come tanti, ma, ogni volta che ci pensava si rendeva conto sempre più che lo amava.
Mentre era immersa nei propri pensieri, un’idea la illuminò come una lampadina fulminata che si accende all’improvviso, senza l’aiuto di nessuno.
Visto che Elena si trovava al Grill avrebbe potuto farsi scambiare per lei e parlare con Damon.
Si, ecco quello che avrebbe fatto: prese dei vestiti dall’armadio della cugina per poi vestirsi di corsa dopodiché si passò la piastra rendendo i suoi capelli perfettamente lisci ed uscì raggiungendo a piedi la pensione.
Bussò dapprima titubante, ma dopo sempre più sicura fin quando la porta si spalancò facendo apparire l’immagine di Damon ubriaco fradicio.
-Ma chi è che…-Il moro non riuscì a finire la frase che si fermò a fissare la ragazza davanti a lui incuriosito.
-E-Elena…che ci fai qui?? Non eri con Stefan e gli altri?-Le chiese lui grattandosi la testa nervoso, non voleva che proprio lei lo vedesse in quello stato.
-Damon, dobbiamo parlare…Posso?-Disse decisa Stella cercando di imitare al meglio sua cugina sperando con tutta se stessa di non essere scoperta.
-Mmm…Ma certo…Accomodati!-Il padrone di casa la fece accomodare nel soggiorno sedendosi subito dopo di lei sulla sua poltrona preferita, con in mano l’ennesimo bicchiere di Bourbon.
Stella lo osservava in silenzio, non riusciva a capire cosa stesse facendo.
Solo adesso si era resa conto che aveva fatto davvero una stupidaggine a farsi scambiare per Elena solo per avere una scusa per stare con Damon.
-Di cosa volevi parlarmi?-Le domandò Damon bevendo un sorso dal suo bicchiere.
-Ecco, io…volevo chiederti come stai…In questi giorni ti ho visto assente e mi farebbe piacere parlare un po’ con te, sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa…-Rispose la castana spostandosi verso il moro con l’intento di confortarlo.
-Lo so, Elena! Ma sai…io sono quello egoista, menefreghista, sono il fratello Cattivo e tu non dovresti preoccuparti per me…Tuttavia, c’è solo una cosa che mi fa stare male e sai qual è?-Continuò lui ubriaco, agitando il bicchiere in aria. – E’ la mia dolce Stellina.
Nel sentire pronunciare il suo nome, si sentì svenire; non riusciva a credere a quello che aveva sentito.
Lei era sicura di quello che pensava, era sicura della malvagità del vampiro, ma, si chiedeva perché lo amasse ancora così tanto.
Anche dopo che l’aveva morsa, che l’aveva tratta malissimo i suoi sentimenti non erano cambiati di una virgola, anzi, erano aumentati a dismisura e stargli lontano diventava sempre più difficile.
-Le ho fatto tanto male…L’ho morsa e per di più l’ho tratta malissimo facendola sentire la ragazza peggiore dell’universo, sono stato un vero mostro!! Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da uno stronzo psicopatico come me?!-
-Non dire così, Damon…Perché non provi a mostrare il buono che c’è in te??-Aggiunse Stella un po’ titubante.
-Non c’è niente di buono in me, Elena!! Sono un assassino e gli assassini non sanno fare altro che male alla gente, alle persone care, a tutti…Anzi, se devo sentirmi un vero mostro allora lascia che faccia questo…-Il maggiore dei Salvatore si alzò in piedi barcollando, avvicinandosi sempre di più alla ragazza che lo osservava senza muoversi.
Damon le si gettò addosso ritrovandosi ad un centimetro dalla sua bocca, ubriaco proprio come quella sera.
Nella mente di Stella presero vita le immagini della sera in cui il vampiro l’aveva morsa: lui era ubriaco, riusciva a sentire perfettamente la puzza di alcol che emanava e, proprio come ora, si trovavano a poca distanza l’uno dall’altra.
La castana non si dimenò, rimase a fissarlo negli occhi cercando di fargli comprendere la sua paura, ma lui continuava ad avvicinarsi.
Lei non riusciva a muoversi, non ne comprendeva il motivo; forse era per la paura oppure per il semplice fatto che voleva essere baciata, ma, quando si rese conto che Damon era convinto di baciare Elena, ritornò in sé.
Dopo qualche istante, il moro azzerò le distanze che vi erano tra di loro baciandola, ma, lei, subito lo spinse cercando di toglierselo di dosso mentre lui le si avvicinava sempre di più.
-Su, Elena…Tanto so che vuoi baciarmi!-
In quello stesso istante, entrarono nella pensione Stefan e Elena che rimasero sconvolti nel vederli.
 
 
 
 
 



Fine Capitolo 9!!
Angolo Autrice:
Yeee, anche questo capitolo è terminato!!! Spero davvero che vi sia piaciuto…Come vedete, i nostri protagonisti stanno cercando di risolvere i tre misteri di stella. Credo che ci vorrà molto tempo prima che riescano a trovare le rispose che cercano.
Non vedo l’ora di leggere le vostre recensioniii!!! *-*
Vabbe, adesso mi dileguo u.u
Baci.
TheDarkLady97!! :33

  
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