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Autore: alix katlice    14/12/2012    7 recensioni
Venti canzoni.
Venti momenti di rabbia.
Venti momenti di odio.
Venti momenti di sangue.
Venti momenti di onore.
Ma anche venti momenti d'amore. Insomma: venti momenti di Cato e Clove.
Dall'ottavo Moment:
Io non ho paura di amare. Penso che sia una cosa da deboli, perché in amore ti devi affidare all’altra persona, completamente. Qual è il detto del nostro Centro di Addestramento?
Colpisci, ferisci, uccidi. Sii egoista, sii felice. –
- Tutti amano, Clove. Non puoi scappare. –
Riduco gli occhi a due fessure.
- Chi ha un cuore ama. Chi ha un cuore fatto solo per sanguinare, no. Noi, no.-
Dal quattorcidesimo Moment:
Chi credi di ingannare? Ormai è morta.
Morta.
Morta.
Risuona crudelmente questa parola, nella mia testa, nel mio petto, nel mio cuore: lo sta spezzando velocemente.
- Clove, ti prego, rimani con me! –
Le tappo il naso e immetto dalla bocca l’aria che non riesce a respirare.
Morta.
Le bacio le labbra che non possono baciare.
Morta.
Non reagisce.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove, Enobaria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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17- Lost (Red)
Sentitevi la canzone e buona lettura ;D
 
 
 
 
By Cato.
 
 
Cerco di ricacciare dentro le lacrime che tentano di salire, mentre corro velocemente verso la Cornucopia, l’unico posto dove penso io mi possa salvare. L’Armatura in ferro è leggera da mettere.
Ecco cosa c’era, in quel maledetto zainetto: una stupida armatura, per proteggersi da quelle stramaledette frecce della Ragazza in fiamme.
Non del cibo, per riuscire a vivere insieme poi.
Solo un’ armatura.
Forse già avevano progettato di ucciderci.
Finalmente riesco a uscire dalla foresta e mi getto a capofitto su due figure scure.
Gli unici due tributi rimasti.
Corro via, senza pensare alla loro presenza: li vedo un tantino sconcertati, forse pensavano volessi ucciderli ora.
Io, ora, voglio solo scappare dagl’ibridi che mi stanno inseguendo.
La cosa peggiore è il fatto che ogni ibrido è un tributo caduto,
gente che magari ho fatto a pezzi io, tipo il ragazzino del Tre o la ragazza dell’Otto: hanno i loro stessi occhi.
Sento dietro di me Katniss e Peeta che iniziano a correre e salgo sulla Cornucopia bollente: mi stendo su un fianco e vomito tutto quello che mi sono tenuto dentro fino ad adesso.
-         Sono capaci di arrampicarsi? –
Tossisco e non riesco bene a farmi capire, anche se mi sembra che Peeta mi guardi quasi compassionevole.
Finalmente riescono a rimanere tutti e due sulla superficie del Corno.
Guardano giù, alla base, dove sono sicuro ci siano gli Ibridi.
Un grido sfugge dalle labbra di Katniss e tira una freccia contro non so quale tributo morto.
Se ne è accorta solo adesso.
-         Katniss? –
-         È lei! –
-         Lei chi? –
-         Cosa c’è?-
-         Sono loro. Ci sono tutti. Gli altri. Rue e Faccia di Volpe e… tutti gli altri tributi. –
-         Cosa gli hanno fatto? Pensi che… quelli sono i loro veri occhi? –
Sento solo dei passi e un tonfo. Spero sia caduto.
-         Uccidilo Peeta! Uccidilo? –
Uccidere chi? Me? Non mi hai già tolto abbastanza?
Non penso. Non ragiono.
Mi hanno tolto abbastanza, ed io toglierò a loro qualcosa.
Che ne dici, Ragazza in Fiamme, di perdere il tuo amichetto?
Mi alzo a fatica, mentre Katniss riesce a tirare su il Ragazzo Innamorato. Gli sono dietro, silenzioso, quando prendo per il collo Peeta, mentre Katniss continua a preoccuparsi per gli ibridi.
Le sono di fronte, sul dorso del Corno, e tengo stretto il collo dell’ultima persona che ucciderò.
Tenta di graffiarmi il braccio, ma debolmente: non sento neanche il solletico.
Punta una freccia contro la mia testa, mentre io inizio a ridere.
-         Uccidimi e lui viene giù con me. –
 
 
 
 
La freccia parte, e l’unica cosa che sento è solo un grosso colpo ai polmoni: non riesco a respirare.
Intorno a me, gli ibridi iniziano a raggrupparsi, mentre tento di prendere la spada che nascondo dentro la corazza.
Senza pensare, inizio ad affondare a caso, ed ogni tanto sento gli ululati che mi confermano la morte di qualche ibrido, ma sono decisamente troppi.
Dopo circa un’ora non ce la faccio più, e capisco che presto non ci sarò più. Mi faccio prendere e rinuncio al mio proposito di uccidere il Ragazzo Innamorato.
Ora darò un bello spettacolo a quei gran signori di Capitol City.
 
Non sento niente.
Non vedo niente.
A parte gli occhi di Clove.
Lei non mi sta sbranando come i suoi amici ibridi.
Lei non sta staccando i pezzi della mia carne come se fosse stoffa: lei mi sta solo guardando, ed è molto peggio, perché con uno sguardo mi sta dicendo tutto.
Non può parlare, ma solo un cieco non capirebbe cosa dice: ed io cieco non lo sono, o almeno non ancora.
“Non sei arrivato in tempo. Hai lasciato che Tresh mi uccidesse, e la morte mi ha portata via, come il vento porta via le foglie, senza che tu abbia potuto fare niente.”
Ed è tutto dannatamente vero.
“Dovevi vincere. Dovevi vivere. Per me. Ed invece non l’hai fatto.”
No: non l’ho fatto.
Anzi, sto morendo davanti a te, e tu non fai niente!
Sto perdendo il controllo: quell’ibrido non è lei, non è Clove, ha solo i suoi occhi, sono fatti per terrorizzarmi.
Questo fanno gli ibridi.
Ma comunque non riesco a convincermene: perché non si unisce al banchetto?
È programmata per non farlo?
O è davvero Clove?
No, Cato, non è lei.
Lei è morta.
Cato.
Mi piaceva come lo diceva. Il mio nome.
Aveva un suono diverso, non inquietante, non terrificante, come di solito mi vedono tutti.
Lei mi vedeva solo come un pallone gonfiato, e forse è quello che sono realmente.
Non un guerriero, non un eroe.
Solo uno sporco, vile, pallone gonfiato.
Hai sempre avuto ragione: sempre.
Almeno ora ti raggiungerò.
Cerco di portare il mio corpo verso l’uscita, per vedere se Katniss riesce a far finire questa tortura.
Non il dolore fisico, ormai a quello ci sono abituato, ma a quello mentale.
Lo sguardo di Clove non lo reggo più.
Riesco ad arrivare all’uscita, e li vedo sulla Cornucopia, abbracciati.
Fa male: li ci potevamo essere noi.
“Per favore”
Mimo con le labbra, cercando di emettere un suono che non riesce ad uscire. Non parlo, non ho più fiato a sufficienza.
Capisce.
Tende l’arco.
Scaglia la freccia.
Bhe, qui ci salutiamo, Mondo.
Anche se non ne vedo il motivo, visto che tu mi hai fatto solo soffrire.
Il cannone spara.
 
 

 
 
 
Spazio autrice:
O Dio.
È morto.
Non ci voglio credere.
Ma perché la Collins li ha creati per poi distruggerli?
Sadica Collins ç__ç
Ho usato questa canzone perché mi sembrava malinconica ma di forte impatto emotivo.
IO giuro che farò una ff dove non moriranno.
Possa finire il Mondo.
Comunque, molti di voi (due o tre persone xD) mi chiedevano cosa succederà nei prossimi Moment.
Tu che leggi, se non lo vuoi sapere non continuare a leggere.
SPOILER!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nei prossimi due Moment ci saranno dei tipo Flash-back che faranno vedere che collegamento avevano Cato, Clove e Nathan quando erano un po’ più piccoletti.
 
 
 
 






FINE SPOILER
 
Ok, ora puoi continuare a leggere.
Vabbè, vi lascio, alla prossima!
-Kat
  
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